,f a n f i c t i o n stories ~

{[CoMe iL SeSsO Ti cAmBiA]}, Fluff, Adult Content, Language, Smut, Voyeurism.

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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 8/6/2009, 20:36




Ecco il prossimo chappolo, spero vi piaccia!
E' più corto degli altri, ma a me piace abbastanza dai ^^
Spero anche a voi... Sono un po' svalvolata in questi giorni, non so che è venuto fuori...
Love, vi amo **

CHAPTER 8



L’ultima volta avevo fatto proprio una bella sbronza! Tim mi aveva raccontato di tutte le cose che avevo detto, mi ero praticamente dichiarata a Kristian e non volevo affatto immaginare che diavolo avesse pensato!
Avevo persino dormito con lui... Nella camera del mio migliore amico per giunta! Stavamo al 10 dicembre, era passato più di un mese dall’unica e ultima volta che avevo dormito con Kristian Goll, ma tra due giorni ci sarebbe stata la festa di “ Shin “ in un famoso localino di Stoccarda e non credo sarei tornata a casa quella notte! Probabilmente avrei trovato gente dormiente sui tavoli e sul pavimento; perlomeno in base a ciò che mi avevano raccontato della festa dell’anno scorso. Era ovvio, le feste di Tim erano le migliori; già quando eravamo piccoli sua madre organizzava festini degni di memoria e ora che era lui ad avere il controllo della situazione, i party non potevano che essere memorabili.
Comunque mi ero fatta un sacco di concerti con loro, praticamente tutti, non era stato un vero e proprio tour, ma... Io e Kristal eravamo sempre state con i ragazzi, al contrario di quelle due puttanelle di Trina e Brenda, e... Specialmente io con i componenti dei CB stavo legando particolarmente.
Lo Striffo, quella troia, come lo chiamavo io, non era poi così antipatico, anzi... Aveva un certo non so che e non si era rivelato quel ragazzo senza cervello che io credevo, tutt’altro. Era un ragazzo piuttosto maturo e... Giusto il giorno prima avevo letto nel suo blog sul myspace un intervento, una frase che mi era rimasta particolarmente in testa:
“ Music remains. Art remains ”. Lo so che superficialmente poteva sembrare una frase fatta, una frase semplice, ma a me aveva toccato il cuore e... Non so, il rapporto con Sebastian era cambiato ed era ancora in fase di cambiamento e lui... Sì, non era male.
Con Kristian le cose andavano di bene in meglio invece.
La scorsa settimana ero stata a casa sua. A casa sua! In un posto non tanto lontano da dove mi trovavo.
Noi due, davanti la televisione, mangiano schifezze. Diceva che si trovava molto in sintonia con me e aveva tenuto la sua mano nel mio interno coscia per tutta la sera. La mia testa poggiata sulla sua spalla.
Quanto amavo stare con lui... Tim ne era felice, per il momento.
Il mio tempo a casa diminuiva maggiormente, ero sempre con i ragazzi e mia mamma non faceva noie perché sapeva che ero sotto la custodia di Reumann; non sapeva però della notte che Dirk e lo Striffo si erano fatti di brutto di coca e io ero rimasta a dormire con loro due per evitare spiacevoli avvenimenti. Tutti e due insieme, avvinghiati a me. Stando sempre con Tim era palese che approfondissi la conoscenza con loro e... Cazzo se si era approfondita!
Felix era quello che rimaneva sempre più in disparte di tutti: era così strano, sempre stanco, flaccido... Fumava tantissimo. Così avevo chiesto a Tim se avesse qualcosa, se stesse male, ma nessuno sapeva niente.
Comunque quella sera Tim aveva una sorpresa per me e ciò mi preoccupava alquanto! Le sue sorprese mi lasciavano sempre a bocca aperta, letteralmente; non sapevo davvero che aspettarmi da lui! Tim era una ragazzo pericolosamente creativo, aveva troppa inventiva per i miei gusti e ciò mi causava tante preoccupazioni! In ogni caso avrei dovuto necessariamente aspettare la sera stessa per scoprirne di più, quindi optai per mettermi l’anima in pace.

Tra due giorni sarebbe appunto stato il compleanno di Shin, batterista dei Cinema Bizarre.
Avrebbe fatto ben 20 anni; a tal proposito io avevo già compiuto i miei 18, ma non avevo organizzato niente di speciale lo scorso 7 ottobre perché per me festeggiamenti di quel tipo non erano fondamentali. Tim, a contrario mio, ci teneva parecchio e io non vedevo l’ora di parteciparci: ci sarebbe stato davvero da sballarsi.
Con i ragazzi mi ero scambiata il numero di cellulare e spesso io e il nanetto ci sentivamo. Con “ spesso “ intendevo due volte al giorno e quel fatto era cominciato ad accadere dopo che io ero mezza alticcia e mi ero praticamente dichiarata: fanculo me e la mia boccaccia!
Comunque Tim sarebbe passato da me dopo cena, praticamente a breve, e io dovevo ancora finire di prepararmi.
Mi infilai sotto la doccia subito dopo aver mangiato assieme alla mia “ famiglia “ e quando ne uscii mi pettinai i neri capelli lasciandoli ricadere bagnati sulle mie spalle e avvolgendo il mio corpo attorno ad un lunghissimo asciugamano bianco, fino a quando...
<< Sorpresa!!!>>.
<< Waaaaaaaaa!>>, tirai un urlo non acuto, di più, quando Tim entrò nella mia stanza. << Tu che ci fai qui?! Mi hai fatto prendere un colpo!>>. Tirai un sospiro di sollievo quando mi accorsi che era solo Tim. Lo so, ora voi penserete che cosa abbia voluto dire con quel “ solo “, ma suvvia, lo conoscevo da fin troppo tempo per vergognarmene.
<< Ehy Hell! Non volevo spaventarti... Te l’ho detto che sei una favola?!>>.
<< Dai non esagerare... Io dovrei anche vestirmi eh>>.
<< Credimi, è meglio che tu non tolga quell’asciugamano di dosso...>>. Sentii una risatina provenire dal corridoio e Tim si voltò verso di esso.
<< Perché? Tim chi cazzo c’è lì?>>. Ad uno ad uno i ragazzi entrarono nella mia camera, quasi sfilando. Tim poggiato sullo stipite della mia porta, Dirk, nella sua bellezza, con un paio di pantaloni neri e una camicia piuttosto stravagante del medesimo colore che permetteva la visione di un petto perfettamente depilato, successivamente la Diva con dei pantaloni bianchi, la cintura D&G, una camicia nera chiusa con dei bottoni dello stesso colore e la classica cravatta viola. Non amavo quel suo tipo d’abbigliamento, affatto, in compenso veneravo il suo piercing al labbro e adoravo la sua capigliatura bicolore. Poi mi era diventato simpatico, dunque...
Subito attaccato a Sebastian, c’era il mio Kristian e lui sì che era bello. Quei boccoli biondi da bambolina, quello sguardo all’apparenza così innocente, quando la verità era tutto l’inverso, quella maglietta grigia con delle scritte in rosa e quei pantaloni sempre neri che comunque non riuscirono a distrarmi dal guardare la sua bella montagnetta: dopo “ l’incidente “ in Hotel non me l’ero più scordata.
Ma quell’epica visione, quella specie di catarsi, giunse quando Felix si addentrò nella stanza e fu come se una luce bianca, divina lo stesse colpendo, come un riflettore che illumina il palco quando tutte le luci restanti si spengono e i fans scalpitanti gridano i nomi del gruppo che attendono da troppe ore, ecco com’era l’ala che si era formata sulla sua testa, sul suo corpo, su di lui. Quei bellissimi, lisci capelli neri accompagnati da un extension viola elettrico lo rendevano ancora più sublime.
Uno dopo l'altro erano entrati dentro la mia camera: perchè dovevamo incontrarci sempre quando o io o loro eravamo mezzi nudi?! L'avrei scoperto ancora un po' più avanti.
<< Te l'avevo detto che ti avrei fatto una sorpresa!>>.
<< E'... E' una bellissima sorpresa! Ma potevi anche avvisarmi, mi sarei vestita!>>..
<< Non c'è bisogno di vestirsi gioia, dov'è il bagno?>>, domandò la Diva.
<< Ehm ecco... Dai Tim, pensaci tu>>.
<< Ma io non lo so dov'è il bagno?>>.
<< Non lascio la mia camera con voi dentro>>. De Buhr si gettò sul mio letto e la sua camicia si aprì ancora di più.
<< Dai piccola, sciogliti un po'! Non faremo niente>>. Disse rilassandosi completamente. Nel frattempo Felix si accese una sigaretta e Kristian cominciò a curiosare fra gli oggetti riposti sulla mia scrivania.
<< Che diavolo fate tutti?! Kristian metti giù quelle mutande!>>.
<< Questo è un tanga!>>, precisò lui.
<< Dai quello che è... Lascialo lì! Ho un po' di casino in giro>>.
<< Helly hai un posacenere?>>, domandò la mistica con tranquillità. Stavo per perdere il controllo della situazione. Che cazzo era tutta quella libertà?!
<< No Felix, io non ce l'ho un posacenere! Io non fumo!>>.
<< D'accordo>>.
<< Cazzo stronza! Non mi gettare i mozziconi sui capelli!>>, si lamentò Kris.
<< Ragazzi vi prego! Felix trovati una finestra e fuma!>>.
<< Ok...>>, rispose spostandosi a passo di danza con la sua gonna nera fino ai piedi.
Dirk nel frattempo stava giocando con le mie mutande sul mio letto.
<< Ehm tesoro... Io quelle me le dovrei infilare!>>.
<< Dai Helly hai la tua band preferita in camera tua!>>.
<< Sì, ma quelle mutande devo comunque mettermele!>>. Il chitarrista le passò a Goll e lui me le restituì.
<< Vuoi una mano?>>, propose quell’ultimo.
<< No grazie, so ancora mettermele da sola!>>.
<< Ragazzi non sapete che abbiamo trovato!>>, esultò Seb sventolando davanti ai miei occhi, anzi davanti agli occhi di tutti, un paio di preservativi.
<< Dove cazzo li avete presi?!>>.
<< Senti Hell, io gliel’avevo detto di lasciarli lì, ma quella troia di Müller ha voluto prenderli per forza!>>, si giustificò Tim.
<< Dammi qua!>>, dissi io strappandoglieli dalle mani.
<< Vuoi usarli con noi?>>, propose la Diva indicando sé stesso e quel depravato di De Buhr.
<< Vedremo dai, ora vi prego non fate casino!>>.
<< Beh ragazzi, non ha detto di no! Accontentatevi!>>, scherzò Kristian.
<< Kri ti prego, almeno tu...>>. Vedendo che stavo perdendo le staffe, lui mi si avvicinò e mi abbracciò da dietro stampandomi un bacio sulla guancia. Tim ci guardò con un’occhiata strana, di traverso, un po’ scocciata, ma entrambi facemmo finta di niente e ci avvinghiammo ancora più l’uno all’altra. Piano piano si calmarono e ci mettemmo tutti assieme nel mio letto da una piazza e mezzo, guardando la TV. Logicamente io mi ero già vestita e mia madre era salita su per fare un controllo; mi ero domandata, infatti, come mai li avesse fatti entrare, bizzarri com’erano.
Io comunque mi ero rintanata nel petto di Kris che mi avvolgeva le braccia al collo, “ Strify “ e “ Yu “ erano nella nostra stessa posizione, Felix era seduto in fondo al letto con le gambe accavallate e Tim era vicino a me e al suo vecchio flirt che mi accarezzava la mano.
Non riuscivo a credere a tutto ciò, quei ragazzi fantastici e casinisti erano entrati nella mia vita con una velocità così alta che non avevo ancora avuto il tempo di rendermene conto, ma li amavo perdutamente e sapevo che senza di loro la vita sarebbe stata diversa per me.
Quei ragazzi erano così particolari, mi adoravano e stavo benissimo in loro compagnia. In realtà non capivo esattamente il motivo della loro venerazione verso di me, io ero così strana, così lunatica e sgarbata a volte... Forse era proprio questo mix di caratteri e di stranezze a farci trovare l’uno in sintonia con l’altra. Comunque potevano sembrare un po’ invadenti sì, ma erano solo curiosi di sapere più cose della mia vita così come io sapevo della loro. Ormai ero entrata nel team, facevo parte del giro, oserei dire addirittura del gruppo, e mai come più avanti mi sarei potuta considerare parte integrante di loro, quando sarei stata la sola e unica in grado di soddisfare ogni bisogno di quei cinque artisti, l’unica in grado di liberare le loro menti dallo stress della fama, l’unica che tutti loro avrebbero voluto avere accanto per sfogarsi.
Con me avrebbero potuto provare tutti gli sfoghi che volevano, io ci sarei stata.
In ogni caso.

END OF CHAPTER 8
WAITING FOR CHAPTER 9...
 
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~ Denni;Diva
CAT_IMG Posted on 9/6/2009, 11:42




Paraparaparpappà

Spero tu non mi ucciderai per quello che sto per dirti o.O"

CITAZIONE
non sapeva però della notte che Dirk e lo Striffo si erano fatti di brutto di coca

Questa è una mia opinione, tutto qua, solo che non mi piace il modo in cui qui sono stati inquadrati, ecco...
Non prenderla come un'offesa, figurati!
E' solo mio, personale.

Per il resto, l'ho trovato molto scorrevole e ben descritto.
Aspetto il seguito.
Brava ^^
 
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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 9/6/2009, 19:07




Ciao amore <333
No non mi offendo, tranquilla ^^
Oggi sono troppo felice per farlo; ma credo tu abbia frainteso!
Scrivendo ciò che tu hai quotato non volevo dare loro un'immagine di due drogati netti che non hanno nient'altro dalla vita xDDD Ma volevo dare l'immagine di due ragazzi che sanno divertirsi, ragazzi che non conoscono limiti e che mia madre non approverebbe mai!
So che sulla droga non c'è da scherzare, ma qui non c'è alcun problema di droga, era come dire si sono fatti una canna o fumati un'oncia di fum! Quelle cose sballose insomma...
E poi... " Come il sesso ti cambia " giusto? Devo cominciare a vedersi dei cambiamenti... Io che sto con ragazzi che a mia madre, suvvia, non piaccono... Non so se mi segui! Credo che comunque tu abbia frainteso e sono happy che lo chap ti sia piaciuto xD
Aspetto risp, love <3
 
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~ Denni;Diva
CAT_IMG Posted on 9/6/2009, 19:12




No, non ho frainteso, non avevo lontanamente pensato che fossero quel genere di persone!

Comunque dopo aver scritto il commento e riletto un 3-4-5-6-45 volte la frase non mi ha più di tanto disturbato XD

Ignorami XD
 
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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 9/6/2009, 20:32




Non credo farsi una stricia ogni tanto sia essere " un certo genere di persone ", beh io non fdaccio queste cose, ma vebbeh xD
Comunque li immagino spesso sotto queste vesti, mi piacciono csì! Ragazzacci di strada xD
Comuneu ok xD
Love <3
 
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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 2/7/2009, 14:31




Ok... Ho finito!
Questo chap è molto lungo, ma scorre bene e... Cristo le cose che succedono xD
Spero vi piaccia!
Buona lettura a tutte ragazze <333

CHAPTER 9



12 Dicembre.
Quella sera ci sarebbe stato il compleanno di Tim.
Non sapevo perché, ma non vedevo l’ora che arrivasse la serata.
Le vacanze natalizie si avvicinavano e finalmente avrei avuto almeno un po’ più di pace e la scuola non sarebbe stata un problema; come se lo fosse ancora per molto...
In quel momento esatto mi trovavo a fissare il mio compito di matematica. Era come arabo per me. Non avevo avuto proprio tempo ultimamente di studiare o fare qualche esercizio, ero sempre stata assieme ai ragazzi o comunque loro avevano varcato la mia porta tante di quelle volte, che il sol pensare che io avessi potuto continuare i miei doveri, risultava estremamente patetico.
Come potevo riuscire a concentrarmi quando Goll entrava nella mia stanza dicendo di essere solamente passato per un saluto? Oppure quando De Buhr e Müller, dopo un pomeriggio di passione e delirio, mi tiravano dei sassi alla finestra per farmi scendere? Non potevo concentrarmi con tutta quell’attenzione attorno a me. Tim era ormai di casa, le uniche volte in cui non era da me, eravamo in studio di registrazione, in tour o non so dove altro. Spesso avevo passato del tempo con Dirk e Seb nei Mc Donalds. Ebbene sì, mi avevano quasi convertita. Prima li odiavo. Mi godevo tutte quelle uscite e quella tranquillità che viveva ormai nel mio corpo finchè potevo: la fama sarebbe sopraggiunta molto presto e non avrei più potuto uscire così liberamente con loro: sarebbero stati assediati dai fans.
<< Geiser, qualche problema?>>. Ed ecco che arrivò il prof ad interrompere il mio viaggio mentale. Il mio orgoglio però era troppo alto per dare soddisfazioni.
<< No, affatto>>. Dissi con indifferenza.
<< È strano da dirsi per una ragazza che batte con una matita sul banco in frequenza un secondo>>, sparò lì d’un fiato. Ci fu una risatina generale e quello stronzo ordinò di non fare casino e incollare gli occhi al proprio foglio.
<< Ehy Hell, te lo passo io qualche esercizio...>>, bisbigliò Kristal. La ringraziai con lo sguardo e incominciò un passaggio di fogliacci interminabile. Lo stronzo non s’accorse di nulla e io riuscii, almeno per quanto credevo, a raggiungere la sufficienza.
Suonò la campanella di ricreazione e io sbuffai consegnando al prof quelle quattro stronzate che ero riuscita a scrivere, o meglio, a copiare.
Controvoglia gettai penne e matite dentro l’astuccio e non mi passò nemmeno per l’anticamera del cervello di alzare il culo dalla sedia.
<< Ehy che fai, non esci?>>.
<< Non ho voglia... Oggi è una giornata del cazzo>>.
<< Perché? Hai litigato con Tim?>>.
<< No eh... Con lui non è possibile litigare, è che... Non so, mi chiedo che ci sto fare qua a scuola mentre loro staranno facendo le prove...>>.
<< Sì, le prove di kamasutra!>>.
<< Kristal! Per favore, non sono così perversi...>>.
<< Ah no? E che ha fatto Seba quando è venuto a casa tua con gli altri? Non mi hai detto che ha preso i preservativi dalla camera dei tuoi? E chi giocava sul letto con le tue mutande? Quante volte ormai li hai visti nudi?!>>.
<< Kristal!!! Da quanto sei diventata così... Così...>>.
<< Così svelta?!>>. Entrambe ci perdemmo in una fragorosa risata.
<< Dov’è finita la ragazza timida che conoscevo quando sono arrivata qui?!>>. Chiesi con una punta di sarcasmo. Lei sorrise. Kristal aveva un sorriso fantastico e se non fosse stata la mia migliore amica, io... Beh diciamo soltanto che non volevo rovinare quell’amicizia favolosa che mi ero conquistata.
<< Probabilmente nell’istante in cui sono entrata in quel backstage! E poi anche tu sei parecchio cambiata...>>.
<< Sì certo, mi sono alzata di due centimetri! Ora sono 1.67! E poi... Sono diventata solo più maliziosa di prima>>.
<< Ma quando?! Tu sei sempre stata maliziosa!>>. Io e la bruna affianco a me iniziammo a ridere di brutto e io decisi di darle ascolto ed alzarmi. Avremmo fatto merenda fuori, assieme a quelle arpie di cui ancora non capivo il loro interessamento nei miei confronti.
<< Helly, Kristal! Venite qua!>>.
<< Dai andiamo da un’altra parte...>>, la supplicai a bassa voce.
<< Sta’ zitta e muoviti, poi avrai una ricompensa>>.
<< Se non è entrare in qualche letto o un bacio da parte di qualcuno, non mi interessa>>.
<< Helly non fare la bambina adesso, ti bacerò dopo>>. Risi con uno strano sorriso e Kristal quasi mi spinse verso le altre. Era incredibile il modo in cui scherzavamo tra noi. Da quando frequentavo i temuti “ Cinema Bizarre “ ogni cosa era cambiata. Il mio rapporto col mondo più che parte. Ero diventata una ragazza ancora più solare, spensierata, felice. Il mio intento era di vivere la vita così, come capitava. Secondo per secondo. I ragazzi, non so quante volte l’avrò già ripetuto, erano unici e inimitabili. Con loro io non mi sentivo più in imbarazzo da tempo ormai, tranne qualche colorito acceso ai complimenti di un certo bassista biondo, un tale chitarrista moro e un cantante dalla lingua lunga. Davvero lunga, Tim mi aveva detto qualcosa a riguardo!
Dio, anche loro avevano un rapporto così diverso dal resto dell’umanità.
Potevano sgusciare liberamente l’uno nella camera dell’altro, l’uno nella bocca dell’altro, l’uno fra le mani dell’altro... E nemmeno per un secondo il loro rapporto si deteriorava.
Il mio migliore amico poteva, se ne aveva voglia, baciare un membro del gruppo e un’ora dopo dimenticarsi di quello che era accaduto, riprendere a fare le proprie cose come se niente fosse successo. Con ciò non intendevo affatto dire che quello che i ragazzi facevano era senza sentimento. Ma a volte nella vita, è più facile agire senza pensare. A volte si vorrebbe che le cose fossero semplici, quando siamo noi stessi a complicarle. Si vorrebbe fare qualcosa senza dover pensare alle conseguenze, ma alla fine non si fa mai perché... L’altra persona potrebbe non capire il tuo punto di vista. Sarebbe bello a volte fare le cose perché si ha voglia di farle senza pensare al dopo, quasi consapevoli che la persona che state sfruttando per il vostro piacere, sappia ciò e la pensa come voi. Dicono che non esistono persone così, perlomeno io prima di allora non le avevo mai conosciute. Ma quei ragazzi... Loro lo facevano e avevano un rapporto speciale. Loro potevano... Contare l’uno sull’altro e a vedere degli individui del genere pensavo soltanto a quanto tempo gli ci sarà voluto per creare un rapporto di quel tipo. Non era affatto cosa di tutti i giorni.
Per questo loro potevano vivere davvero la vita. Si capivano fra loro perfettamente e niente e nessuno avrebbe mai potuto distruggere quell’equilibrio. Mai.
All’inizio ero un po’ titubante a fare amicizia con loro e a deturpare quella perfezione. Non volevo che le cose cambiassero, per questo mi ero preoccupata quando avevo notato che cominciavo ad essere nel giro. Non volevo intralciare niente. Ma una volta dentro capii che ciò era impossibile, perché i loro comportamenti non sarebbero mutati con la presenza di nessuno.
<< Helly, non hai parlato per tutta la mattina. Le cose non vanno bene con Shin?>>, chiese Trina con un sorriso. Le sarebbe tanto piaciuto che fosse stato così. Era fottutamente gelosa di me. Ma no cara, mi dispiace. Ci amiamo perdutamente! Pensai.
<< Le cose vanno benissimo con Tim... E i ragazzi>>, aggiunsi calcando sulle ultime due parole. Come gli rodeva a quella puttana che io passassi così tanto tempo con loro; dunque perché non sfruttarne la fortuna?
<< Oh già... Ehm... Kristal?>>.
<< Che cosa?>>.
<< Ti va di uscire con noi oggi pomeriggio?>>.
<< Oggi?>>. Kristal mi guardò tirare fuori una sigaretta dalle tasche. << Helly quelle chi te le ha date?>>.
<< Mmh? Seb, mi ha detto che se volevo provarne una, potevo...>>.
<< Da quanto fumi?>>. Domandò Brenda.
<< Io non fumo. Volevo solo... Provare>>. L’accesi senza pensare se potessi o meno e feci un tiro. Quel comportamento un mese prima non l’avrei mai avuto, ma in quel momento mi sentivo di fare e dire ciò che mi pareva. Sentivo che andava bene così. Non volevo preoccuparmi di nient’altro e... Vivere le mie esperienze.
<< Comunque>>, disse Trina riprendendo il discorso. << Esci?>>.
<< Non lo so... Dovevo vedermi con un amico>>.
<< Già, adesso tu hai un altro giro>>.
<< Ma che dici... Non sai nemmeno con chi devo vedermi>>.
<< Sicuramente sarà un CB, non fai altro che passare il tempo con loro>>, la accusò lei.
<< E con me>>, aggiunsi io, gettando un mozzicone per terra con molta poco destrezza.
<< Sì già, con te>>. Trina mi rivolse uno sguardo d’odio e io buttai la sigaretta da qualche parte.
<< Che problemi hai?>>. Dissi in tono di sfida. Non sapevo che stessi facendo, ma ero particolarmente nervosa quel giorno.
<< Io non ho problemi! Forse tu ne hai! Magari dovresti smetterla di andare in giro per i corridoi con quella faccia>>. Mi avvicinai a lei pericolosamente.
<< Quella faccia, è la mia faccia biondina del cazzo e se ti girano di brutto perché sei gelosa che io me la faccio con quei ragazzi, fottiti>>, dissi scrollando le spalle con molta naturalezza.
<< Come ti permetti!>>. Trina mi venne addosso e fu questione di un secondo. Iniziammo a tirarci per i capelli e lei sparò frasi come “ Sei la puttana di Shin! “, al che io mi agitai e le voltai la faccia con uno schiaffo. Quella stronza si posò una mano sulla guancia e poi riprese.
<< Io non sono la puttana di nessuno, qui se c’è una puttana quella sei tu!>>.
<< Non ho dormito io con i Cinema Bizarre insieme!>>.
<< E tu che ne sai di quello che faccio io?>>.
<< I giornali parlano!>>. Rimasi congelata al momento: quali giornali potevano sapere di quello che facevo io? Si stavano avvicinando alla fama solo in quel momento, non potevano già esserci così tanti scoop. Le strattonai i capelli biondi tinti nuovamente e poi dei professori vennero a dividerci.
<< È stata lei a cominciare! Quella puttana del cazzo!>>. Sbottai.
<< Schubert! Geiser! Basta così, ora andrete dritte dal preside! E voi altri... È suonata, in classe!>>.
E così anche quella mezza giornata scolastica fu un vero inferno. Io e Trina ci ritrovammo insieme nell’ufficio del preside e non concludemmo un cazzo di niente. Nessuna delle due confessò le sue colpe e quindi ci venne assegnata una punizione. Compiti extra scolatici e obblighi verso le matricole.
Fanculo. Quello era stato il mio unico pensiero. Non avevo tempo per quelle cazzate, dovevo e volevo passare il tempo con i miei amici. Era molto più divertente.
Durante le restanti ore scolastiche stetti lontana dalla bionda per evitare ulteriori zuffe e quando anche l’ultima campanella suonò, io e Kristal ci salutammo promettendoci di vederci nel pomeriggio e io cercai fra la folla il mio best friend.
Lui non c’era, ma vidi Goll ad aspettarmi. Ammetto che ci misi un po’ per trovarlo, non era poi così tanto alto!
<< Kris!>>, dissi avvicinandomi a lui. Gettai tutto per terra, ai suoi piedi, e lo abbracciai. Lui mi strinse forte a sé e io domandai: << Dov’è Tim?>>.
<< È al locale a preparare cose per la festa. Ha ordinato a me di venirti a prendere e esige che nessuno lo disturbi prima delle 21 di stasera! Vuole che sia una sorpresa!>>.
<< Sono contenta che abbia mandato te, mi porti a casa?>>. Entrai nella sua macchina con disinvoltura e aspettai che si sedesse per rispondermi.
<< A casa? Non vuoi passare da noi?>>.
<< Con noi che intendi, e dove? Chi c’è?>>.
<< Saremo solo io, Dirk e Seb... Stiamo a casa mia e...>>.
<< Non abitavi a Berlino tu?!>>.
<< Noi tre abitiamo ancora a Berlino, ma... A Stoccarda passiamo la maggior parte del tempo tra una cosa e l’altra e...>>.
<< Kri che stai cercando di dirmi?>>.
<< Abbiamo preso un appartamento qua...>>.
<< Io pensavo che o dormiste tutti da Tim, o avevate l’hotel o c’era il tourbus...>>.
<< Ehy, siamo famosi, potremmo permetterci il lusso di uno schifoso appartamento in periferia, no?!>>. Amavo terribilmente il suo sorriso e la sua capacità di farmi ridere. Chissà, forse un giorno avrei amato pure lui. << Allora che fai, vieni o no?>>.
<< E mi perdo il gusto di vedervi litigare per il bagno? Ovvio che vengo!>>. Rise e mise in moto la macchina. Io sorrisi e sospirai felice, poggiando le gambe sul cruscotto.
<< Non ti chiedo di togliere quegli stecchi da lì solo perché non è la mia macchina!>>.
<< Non sono degli stecchi, e poi Seba ci fuma qua dentro... A proposito, devo ridargli il pacchetto. Ne ho fumata una oggi prima di fare a botte con Trina, ma...>>.
<< Hai fatto a botte con la biondina di cui mi parlarvi?>>.
<< È solo tinta, e chiamarla biondina non le farà perdere l’etichetta da troia che le ho affibbiato!>>.
<< Non dovresti fare a botte a scuola...>>.
<< È vero... Perché farlo a scuola quando potrei menare te?!>>. Entrambi ci mettemmo a ridere e io tirai fuori dal cruscotto un pacchetto di caramelle gommose. << Sapevo che Tim ne aveva... Ne vuoi?>>.
<< Sì mettimela in bocca, non stacco gli occhi dalla strada, sono un guidatore affidabile!>>.
<< Mettimela in bocca... Che porco che sei!>>.
<< Io? È Miss Malizia che parla?!>>.
<< Stronzo! Tienila! Mettila tutta in bocca e mastica così... Mmh... Che buona!>>. Ci fissammo un attimo e riprendemmo a ridere come idioti. Amavo fare quello sporco giochino con lui, era divertente. Prima di arrivare dagli altri gli raccontai della mia giornata scolastica e lui fece battute perverse continuamente: chi me l’aveva fatto fare di dargli corda in quel modo? Era un buon amico ed era appagante parlare con lui. Avrei continuato a farlo per molto, molto tempo.
Quando arrivammo scesi dalla macchina e corsi come un’idiota su per le scale. Non appena entrata dissi di aver portato la pappa ( io e Kris c’eravamo fermati a prendere la pizza ) e abbracciai i due forte forte.
<< Che stavate facendo?!>>, chiesi allegra.
<< Ci divertivamo a nostro modo tesoro>>, disse Sebastian abbracciandomi ancora una volta.
<< Dai... Unisciti a noi!>>, mi propose Dirk con quell’aria da depravato in faccia.
<< Ciuffi rossi? Te l’ho detto un milione di volte! Niente. Menage. À. Trois.>>.
<< Uffa... Un giorno ce la farò a farti venire con me!>>.
<< Perché dovresti voler venire con me?!>>, chiesi a de Buhr con naturalezza.
<< Perché sei bellissima. E perché anche Seb vuole venire con te!>>. Mi girai a guadare quell’ultimo e gli chiesi se fosse vero.
<< Sei maledettamente arrapante, ma non dirlo a Reumann. È così geloso di te che... Sembra non ti si possa guardare>>. Mi feci spazio tra i due nel divano e mi sedetti, aspettando che anche Kristian arrivasse.
<< Non dire stupidaggini... Tim non è geloso di me>>.
<< Ma Kristian sì!>>, arrossii furiosamente alla battuta di Dirk e mi strinsi le ginocchia al petto.
<< Fatela finita, che se poi arriva fa troppo domande!>>.
<< Ciao ragazzi! Che cosa mi sono perso?!>>. Parli del diavolo.
<< Ci chiedevamo solo quando ti saresti mosso! Le pizze le ho pure portate su io!>>.
<< Baby dovevo svuotare altre cose...>>.
<< Non voglio saperne niente...>>, gli dissi accigliandomi. << Ora vieni qui e guardiamoci un film! Mangiamo la pizza e poi ci prepariamo per stasera!>>.
<< Tua madre non si incazza mai quando non ti vede girare nuda per casa?!>>. Domandò Müller ridendo e sgranocchiando un pezzo di pizza.
<< Io non giro nuda per casa! E poi sì, si incazza ogni volta, ma me ne frego! È bello stare con voi...>>. Io e Seb ci guardammo e scoppiammo a ridere senza motivo, gli tirai un cuscino in faccia e dissi:
<< Eddai scemo...>>, gli scoccai un bacio su quelle guanciotte tanto belle e riprendemmo a vedere il film.
Oh sì. Ed era soltanto pomeriggio.

***



Quando furono le 20 mi feci portare a casa da Kristian&co che si erano vestiti da loro e passai da me per cambiarmi per la serata. Sì, era il compleanno del mio migliore amico, ma non avrei dovuto vestirmi in nessun modo particolare. Dissi ai ragazzi di aspettare fuori perché sapevo che se li avessi fatti entrare i miei vestiti sarebbero scomparsi prima che io me ne potessi rendere conto.
Mi infilai una gonna corta a scacchi bianchi e neri, senza collant, e una maglietta nera liscia a V. Presi dal mio armadio la mia cravatta fondo scuro col teschio viola e la catena attaccata e la indossai. Converse nere di pelle, borsa a tracolla nera con le spille... Ok! Ero decisamente pronta ad uscire.
Il regalo per Tim non era ancora pronto. Non era mai solita fargli un regalo prima di sapere cosa volesse, perciò avrei voluto aspettare.
Scesi, salutai mia madre che si raccomandò, le dissi che non sarei tornata a dormire lì e me ne andai con gli altri.
Non mi fregava di quanto fosse preoccupata per me, era la mia vita e volevo viverla.
Non appena arrivammo al locale sbarrai gli occhi. Eravamo in ritardo e c’era già tantissima gente. Sembrava uno di quei locali a luci rosse: riflettori rossi, musica e DJ, ragazze formose intorno a pali da lap-dance. “ Tim, che diavolo hai combinato? “, mi chiesi. Quelle ragazze ballavano sul J-Rock ed erano vestite a mo’ di Visual. Una festa alquanto bizzarra dunque.
Cercai un po’ tra la ressa che pogava qualcosa di indecifrabile, almeno per me, e lo vidi.
<< Amoooooooooreeeee! Auguri!!! Che bello qua dentro, hai fatto degli addobbi fenomenali e tu sei una favola! Ci sono poche ragazze però!>>.
<< Le migliori dovevano ancora arrivare, ma poi Kristal è sopraggiunta e tu sei qui davanti a me! Grazie Helly!>>. Lo abbracciai forte e gli diedi un bacio a stampo.
<< Ancora auguri! Cosa vuoi di regalo?>>.
<< Non lo so, ci penso e tra un mese te lo dico! Ti diverti?>>.
<< Tim sono appena arrivata, ma mi divertirò!>>. Gli altri ragazzi lo salutarono abbracciandolo e io mi feci un giro da sola. Il locale era pieno, all’entrata c’erano delle guardie del corpo che sbarravano l’ingresso a quelli “ non sulla lista “ e tante persone con un drink in mano.
Ad un certo punto mi addentrai in bagno scorgendo la figura di Kristal sullo specchio.
<< Ehy! Che ci fai nel bagno degli uomini?!>>. Mi avvicinai un poco e vidi che non era sola e c’era Felix con lei. Felix, aggobbato su un cesso a vomitare. Lei aveva la mano sulla sua schiena e gli teneva i capelli. << Ma che ha fatto, quanto ha bevuto?>>.
<< Non ha bevuto. Si sente poco bene e non so che abbia, boh...>>.
<< Ehy Felix... Riesci a parlare?>>. Lui continuava a vomitare il nulla o a fissare il water.
<< Vuoi che chiami qualcuno?>>, chiesi a Kristal.
<< No guarda, sto io con lui... Se ci fosse qualcosa, chiamo Tim>>.
<< Ok... Dimmelo se hai bisogno d’aiuto!>>. Uscii dal bagno un po’ confusa e poi qualcuno mi afferrò per una mano.
<< Ehy che fai?!>>.
<< Ti porto a ballare!>>. Tim con un sorriso mi trascinò in pista e cominciammo a scatenarci. Rideva divertito e non aveva bevuto nulla. Era bello vederlo così felice.
Rimasi tutta la sera a ballare, fare brindisi con amici di amici di amici di Tim che non conoscevo e risi come una scema, ma a breve un’altra parte della piccola Helly sarebbe mutata; forse troppo velocemente per rendermene conto.
<< Ehy Helly... C’è una torta enorme e mi mancano quei due scalmanati di Seb e Dirk, me li cerchi? Prima li ho visti sparire di sopra. Andavano a scopare o chissà cosa. Facci un salto, d’accordo?>>.
<< Spero di non trovare niente di strano!>>. Gli diedi un prolungato bacio sulle labbra, causa vodka, e salii di sopra a cercarli. Dove potevano essere se non c’erano nemmeno camere da letto? Perlomeno così credevo.

Non riuscivo a trovare quei due da nessuna parte, avevo cercato ovunque e dovevano muoversi, la vera festa stava per iniziare. Rimanendomi solo una stanza ci entrai dentro senza troppi pretesti e ciò non avrei mai dovuto farlo: il mio occhio cadde su una scena troppo surreale per sembrare anche un po’ vera. Davanti a me Dirk e Seby, entrambi senza maglia; la troia con i pantaloni slacciati poggiato ad un tavolino e il depravato con una mano dentro quei pantaloni. Loro si fermarono, ancora visibilmente eccitati, e si rinfilarono le magliette. Io rimasi sullo stipite della porta e dissi soltanto:
<< Oh...>>, realizzato quanto stava succedendo i due si staccarono, Sebastian si riallacciò i jeans bianchi e Dirk disse:
<< Chiudi la porta, per favore>>. Io lo feci e rimasi dentro con loro, solo noi tre in una stanza chiusa a chiave.
<< Che... Cosa... C’è?>>.
<< Dimmi... Ti piaccio?>>. Domandò senza troppi rigiri il ragazzo che poco prima aveva le mani sul cazzo del biondo. Si avvicinò non curandosi dei suoi jeans slacciati e io deglutii.
<< Molto>>, ammisi. Sì avevo bevuto, ma era la verità. Seb fissava la scena con un sorriso e Dirk si avvicinò pericolosamente al mio corpo. Io lo guardavo dal mio metro e sessantasette e lui mi scostò i capelli da davanti al viso.
<< Solitamente non sono così gentile, e non chiedo mai un cazzo. Ma tu sei l’amica di Reumann e bisogna comportarsi bene; posso baciarti?>>. Non risposi e mi limitai a sorridere. Gli presi il viso fra le mani e lo baciai. Nella mia testa ridevo a crepapelle, non avevo mai baciato un amico di Tim e nonostante il mio cuore volesse Goll, in quel momento il mio corpo voleva De Buhr. E non solo De Buhr.
Dicevano spesso “ al cuor non si comanda “, ma del corpo nessuno aveva mai detto niente.
Cominciai letteralmente a pomiciare con lui, fino a che entrambi ci ricordammo della presenza di Seb e ci distaccammo. Quei ragazzi mi avevano cambiata, sì.
Andai incontro al biondo e lo tirai per la cravatta.
<< Ti piacevo, non è vero?>>.
<< Mi piaci ancora>>, mi corresse lui.
<< Bene, allora fingi che sia il tuo compleanno>>. Lo baciai e sussultai un poco a contatto col suo fenomenale piercing al labbro. Sì, aveva la lingua lunga. Ringraziai Tim per avermelo detto, ma lo stavo scoprendo a poco a poco.
Senza rendermene conto i due ragazzi presenti in quella stanza cominciarono a diventare un tutt’uno con me. Dirk mi era dietro e mi teneva per i fianchi facendo pressione sul mio culo. Nel frattempo io continuavo a baciare il biondo tenendogli il viso con le mani. Non sapevo perché lo stessi facendo, sapevo solo che volevo farlo e mi sembrò come di entrare nel loro mondo perfetto dove tutto era concesso e niente era proibito.
Piano piano sfilai la cravatta di Sebastian e vidi che la mano di Dirk che poco prima se ne stava poggiata sui miei fianchi, in quel momento era posta comodamente sulle chiappe di Seb. Ad un certo punto mi voltai verso Dirk e lo spinsi contro il muro. Le sue spalle erano davvero magnifiche e togliergli la maglia attillata per accarezzargliele fu una goduria.
Nel frattempo Seb si era slacciato la camicia da solo e le sue mani erano passate da dietro sulle mie cosce. Sentivo gli uccelli dei ragazzi pulsare, sia davanti che dietro. Non credevo di essere mai stata così in intimità con nessuno prima di allora. Inclinai il collo all’indietro e ben due bocche lo assaporarono.
Io ero lì mentre sotto c’era una festa; quello era il pensiero che rimbombava nella mia testa e riflettendoci mi eccitava ancora di più.
Senza nemmeno avere il tempo di riflettere venni spogliata da ben quattro mani. Avevo ancora indosso la mia gonna a scacchi, ma c’aveva pensato Seb alle mie mutandine. Mentre io bramavo baci abbandonata contro un muro, i due avevano preso a toccarsi nelle parti più intime senza alcun pudore. Si infilarono la lingua l’uno nella bocca dell’altro davanti ai miei occhi e il mio cuore prese ad accelerare. In quel momento non pensai a dove mi trovassi, né al mio stato mentale, né alla mia nudità, ma pensai da quanto tempo desiderassi partecipare ad un momento come quello.
Davanti a me c’erano due esemplari di maschio bellissimi che si stavano baciando. Gli occhi chiusi, i gemiti soffocati dal piacere, le mani che si intrecciavano per sentirsi ancora più vicini, il desiderio di aversi. Osservai estasiata quel bacio d’amore. I miei occhi erano socchiusi e la mia bocca aperta in una flebile A. Presto una lingua entrò lì dentro e io l’accolsi con piacere. Una scarica d’adrenalina, assieme al sudore, scivolò lungo il mio corpo e decisi di prendere il comando della situazione.
<< Vieni qui>>, ordinai a Dirk in un sussurro. Lo misi davanti a me e richiamai Seb alla mia attenzione. Dovevo essere totalmente impazzita o arrapata. Una delle due. O entrambe.
<< Ora tu lo fai a lui e io lo faccio a te>>. Il moro si distese sul tavolo dove poco prima aveva fatto fiky fiky con la sua puttana e Seb cominciò a fargli un lavoretto da in piedi. Io mi inginocchiai sul pavimento e mi ritrovai davanti il pene del biondo.
<< Dai prendilo, non è difficile>>, mi incoraggiò con un sorriso. Avevo visto il suo cazzo altre volte, ma mai ne aveva toccato uno. Cominciai a sfiorarlo coi polpastrelli delle dita e poi a dargli leggeri baci. Ma i movimenti decisi di Seba e gli ansimi frenetici di De Buhr non mi fecero dubitare un secondo e così lo presi in bocca.
Era bello grosso! Ciò lo dovevo ammettere. Iniziai a fare avanti e indietro sul suo pisello e, nonostante non l’avessi mai fatto, sembravo andare bene. Lui sopra di me cominciò ad ansimare finendo di fare lo stesso servizio a Dirk e poi sentii qualcosa di strano arrivarmi in bocca. Non ingoiai quella robaccia dopo aver capito cosa fosse e la sputai in un angolo.
Ero rimasta scioccata. Mi era venuto in bocca?
<< Scusa>>, gli dissi. Fu la cosa più stupida che mi venne in mente, ma non sapevo che dire.
<< All’inizio è così, ma poi ti ci abitui, non preoccuparti!>>. Il biondo mi diede entrambe le mani e mi sollevò. Cominciò a baciarmi e mi fece sedere sul tavolo, a gambe aperte.
Dirk, ancora ansimante, lo scansò con una spinta e si mise pericolosamente davanti a me.
<< Sei vergine?>>, mi chiese. A quella domanda cominciai a spaventarmi, ma ero arrivata fin lì e non potevo tirarmi indietro. Abbassai lo sguardo. Seb si fece vicino e mi prese una mano.
<< Dai piccola, non succederà niente>>.
<< Se non lo vuoi fare, basta che lo dici. Nessuno ti obbliga a fare niente se non vuoi>>, mi rassicurò Dirk accarezzandomi una guancia. Fu allora che decisi, in quel preciso istante. Lo afferrai per le spalle e lo feci vicino a me.
<< Io lo voglio, davvero>>. Seb mi lasciò le mani e si mise dietro Dirk, cominciando a baciargli la schiena. Il moro che mi era davanti mi tirò verso di lui facendo combaciare i nostri bacini e, dopo essersi infilato un preservativo, mi entrò dentro.
Ciò che sentii fu un senso di... Oltrepassarmi. Quasi come se mi sentissi.... Bucata. Tutti quei pensieri non avevano senso, ma ciò che mi stava facendo mi piaceva. Mi sentivo la testa leggera e un po’ là sotto bruciava. Ma non era un dolore spiacevole, sopportabile in confronto a tutto il resto.
Entrambi quella sera furono dentro di me e ambedue le volte io sentii una sensazione diversa. Un piacere immenso, ma differente. Ciò che avevo fatto non era squallido. Entrambi erano stati molto gentili e premurosi con me. Ogni scelta quella sera era venuta da me e io non ero stata obbligata a niente. Inoltre potei vedere quei due farlo davanti ai miei occhi e quella fu forse la cosa più bella per me.
Oh cazzo. Io avevo perso la verginità col moro. La mia verginità apparteneva a Dirk Hannes De Buhr. Santo Dio. Chitarrista dei Cinema Bizarre. Cazzo, la mia prima volta con non uno, ma ben due musicisti. Quello doveva essere un sogno, non poteva essere vero.
<< Dio...>>, dissi stesa sul tavolo e fissando il soffitto.
<< Non credevo ci saresti stata davvero, dopo tutte le volte che te l’abbiamo chiesto...>>, disse il chitarrista accucciato per terra contro il muro.
<< Neanche io, credimi>>, dissi sorridendo.
<< Sei stata fantastica, davvero. Magnifica>>, aggiunse Seb.
<< E questo cosa significa?>>. Il biondo si alzò in piedi e mi rispose dicendomi:
<< Che puoi farlo con noi ogni volta che ne avrai voglia. Ci saremo, vero tesoro?>>. Disse rivolgendosi a Dirk. Lui acconsentì col capo e finì di fumare la sigaretta che aveva in mano.
Quanto tutti ci fummo rivestiti e fummo pronti per scendere, fermai i due ragazzi e li abbracciai. Rimasero stupefatti da tale gesto fin quando io dissi:
<< Anche io ci sarò, specialmente per attenuare lo stress che avrete dopo gli show! Siete grandi ragazzi, sarete famosi!>>. Ci sorridemmo nuovamente e ci addentrammo nella festa vera e propria.
<< Ragazzi, dov’eravate finiti?!>>. Ecco che ci imbattemmo in Kristian. Non ero preparata a quell’incontro.
<< Mmh... Sport!>>, rispose Seb ridendo a crepapelle e prese la mano di De Buhr trascinandolo verso Tim. Io rimasi lì con Kristian. Fortunatamente il locale era buio e c’erano già le luci rosse a sbattere sul viso delle persone, altrimenti il biondino avrebbe potuto notare il mio imbarazzo. Ogni volta che lo vedevo il cuore accelerava spropositatamente e mi sentito sudare tutta.
<< Ehy... Non avrete mica...>>. Io abbassai lo sguardo e dissi solo:
<< Certe tentazioni sono troppo grandi...>>. Al che lui fece una cosa che non avevo affatto previsto. Si avvicinò a me e mi prese entrambe le mani. Il resto della gente l’avevo ormai dimenticato e non sentivo niente se non il battito del mio cuore.
<< Hai ragione>>. Con molta lentezza si avvicinò al mio viso. Avevo già capito cosa avesse intenzione di fare, ma... Non mi pareva possibile. Perché avrebbe dovuto baciarmi? Io ero solo... Beh, non ero alla sua altezza. Lui era bellissimo, era stupendo, era... Meraviglioso.
Le nostre bocce semiaperte vibravano ad ogni nostro avvicinamento e mi parve sublime quando Kristian incollò le sue labbra alle mie. Le nostre bocche combaciavano alla perfezione e mi dimenticai di respirare quando ciò accadde. Tutto era troppo bello e strano quella sera. Ogni cosa mi ero immaginata, ma niente che fosse un suo bacio.
Sì, perché un suo bacio valeva più del sesso.
Quando le mie vie respiratorie cominciarono a funzionare di nuovo, feci scivolare la mia lingua nella sua bocca e quel contatto un po’ ruvido e bagnato mi trasmise la pelle d’oca sulle braccia.
Dopo quel bacio dolce e romantico Kristian si staccò da me e rimase a fissarmi. Potevo sentirlo anche se avevo gli occhi chiusi. Non volevo aprirli per paura di svegliarmi da un sogno.
<< Perché?>>, chiesi solamente dopo aver riacquistato i miei sensi. Il biondo mi fece un sorriso meraviglioso e, mordendosi il labbro inferiore, rispose:
<< Tu mi piaci. E non poco... E le tentazioni sì, con te sono troppo grandi>>. Gli occhi mi si illuminarono e inarcai le labbra fino al soffitto. Stetti per rispondere, ma fui interrotta da un richiamo di Tim e dovetti raggiungerlo.

Il compleanno fu davvero stupendo. Mi ero divertita un casino, mai nella mia vita mi ero tanto divertita. Furono le 5 di mattina quando la gente se ne andò definitivamente e io e Tim trovammo il tempo per parlare.
<< È stato un compleanno favoloso Tim! Mi sono divertita da morire!>>. Lui mi rivolse un sorrisino di circostanza e cominciò a sistemare delle cose. Mi accigliai e gli presi un braccio. << Ehy... Che succede?>>.
<< Sei stata con quei due, vero?>>. Non sapevo se la risposta giusta da dare fosse sì o no.
<< Come fai a saperlo?>>.
<< Erano molto felici, troppo felici... >>.
<< Ti dispiace?>>.
<< A te dispiace?>>. Rispose di rimando.
<< No, ma mi dispiacerà se dispiace a te>>.
<< A me non dispiace, sono contento per te! È che ho visto una cosa che... Non mi aspettavo>>.
<< Non sei arrabbiato perché ho fatto sesso con loro? E che hai altro hai visto?>>.
<< No che non sono arrabbiato. Con loro lo faccio anche io.... Lo facciamo tutti. È che non mi aspettavo che tu e Kristian vi baciaste stasera>>. Continuavo a non capire.
<< E questo che c’entra?>>.
<< Non ero preparato a questo>>. Si voltò nuovamente e io gli strattonai un braccio. Poi dolcemente gli diedi un bacino sulla guancia e mi incollai al suo collo.
<< Lo sapevi che mi piaceva... Non puoi essere arrabbiato per un bacio e non avercela per il sesso>>.
<< Senti... Lascia stare, ho bevuto troppo e... Boh non lo so>>.
<< Tu che hai fatto stasera? Quando io ero sotto, tu sei sparito>>.
<< Sono... Andato a divertirmi>>.
<< Con Kristian?>>.
<< Era il mio compleanno o no?!>>, disse scherzoso. Lo guardai di sottecchi e cominciai a ridere.
<< Scopone!!!>>, lo accusai. Poi cominciai a scompigliargli i capelli. Io e Tim ci ritrovammo a giocare e lui mi bloccò fra le sue braccia. A contatto col suo corpo mi sentivo costantemente al sicuro. Era una bella sensazione e lui mi proteggeva.
<< Ti voglio bene, sai?>>. Gli dissi poggiando il capo sul suo petto.
<< Anche io te ne voglio tanto... Sono troppo contento di averti ritrovata... Sei tutto per me Hell>>.
<< Più della musica?>>, chiesi io, speranzosa in una frase sdolcinata. Lui sapeva sempre come prendermi.
<< Averti è musica per me>>. Mi voltai guardandolo negli occhi e lo abbracciai strettamente.
<< Non sparire mai più, ok?>>. E congelammo tutte le nostre speranze e il nostro amore l’uno per l’altra in un abbraccio.
Io sapevo che le cose con Tim non sarebbero mai cambiate. Sapevo che avrei sempre potuto contare su di lui. Non si sarebbe mai arrabbiato con me e se avessi avuto bisogno di aiuto, lui ci sarebbe stato per sempre.
<< Allora, raccontami della tua prima volta!>>. Un sorriso si dipinse sulle mie labbra e così mi ritrovai, per l’ennesima volta, a raccontargli delle mie esperienze e delle mie paure.
Tim avrebbe sempre saputo ascoltarmi. Era il mio migliore amico e niente e nessuno poteva cambiare il nostro rapporto. Nessuno.

END OF CHAPTER 9
WAITING FOR CHAPTER 10
...
 
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CAT_IMG Posted on 2/7/2009, 21:43
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o(≧∀≦)o
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*-*
Mamma mia quante scopate XD
 
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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 3/7/2009, 13:03




xDDDDDDDDDDDD
Ti è piaciuto? *___*
Dimmi qualcosa in più! *-*
 
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~ Denni;Diva
CAT_IMG Posted on 3/7/2009, 13:04




Quotone con Chrykiro XD
Anche se io avevo puntato più su Strify che su Yu...dannazione, ora devo cento euro alla mia amica -.-"

SPOILER (click to view)
XD
 
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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 3/7/2009, 13:57




Puntato?!
Quale amica?!
XDDD

Una mia amica ha detto
" Per tute le santisisme groupies... Con Dirk Hannes De Buhr, non un chitarrista qualcunque "

xD
Ok ora che esco con la band, posso diventare una scene queen xD Buhhahahaha
Ho letto un articolo sul giornale una volrta xD
Dai vè piaciuto sul seiro?!?!!
xD
Looooove <33333
 
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CAT_IMG Posted on 3/7/2009, 21:22
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sisi, ci è piaciuto sul serio, e come faceva a non piacerci?? :Q___ XD
 
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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 3/7/2009, 23:25




Iihihihihi.... Mo me lo rileggo xD

Del bacio di Kris che mi dite?
 
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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 9/7/2009, 21:29




Ecco il capitolo tanto atteso, mi raccomando non morite XD
Love <3

CHAPTER 10



Natale.
Finalmente erano arrivate le vacanze natalizie e conseguentemente il Natale.
Purtroppo non avrei potuto passare quel magnifico giorno con i ragazzi, in quanto ero obbligata a stare a casa con la mia famiglia.
Nota positiva? Kristal e suo padre erano venuti al classico pranzo di Natale da noi e almeno potevo vedere una bella faccia in quel giorno di gelo.
Fuori nevicava. Era strano, di tutti i 18 Natali passati non avevo mai visto la neve quei 25 dicembre. Ma forse quell’anno era troppo speciale per permettersi di non nevicare.
<< Kristal e Helly hanno fatto amicizia fin da subito! Vostra figlia è una ragazza davvero in gamba!>>. Il mio caro vecchio, padre di un’altra figlia, alias Hilbert, padre di Kristal, cominciò a lanciarsi in dichiarazioni d’affetto verso di me. Quell’uomo aveva capito tutto dalla vita, lo dissi dal primo istante in cui lo vidi.
I nostri genitori cominciarono a parlare fra loro di noi e ciò ci mise in completo imbarazzo.
Fortuna che non sapevano niente della mia scappatella alla festa di Tim.
Già, dal 12 dicembre non avevo più fatto niente con nessuno e le cose erano sempre le stesse. Non che mi dispiacesse, cercavo solo di capire i comportamenti di tutti.
Io e Kristian non eravamo riusciti a stare un attimo da soli e quindi non era più capitato nessun bacio, anche se io non mi ero dimenticata nemmeno di un dettaglio di quella collisione di labbra. Lui era stato così... Dolce con me. Quanto mi aveva detto, mi aveva fatto esplodere il cuore e non potevo credere davvero di piacergli.
Stava di fatto che io e la mia amica, appena finito di mangiare, corremmo in camera mia e cominciammo a ripercorrere tappe di cui si era già discusso: la mia prima volta, il mio bacio e... Prendemmo poi a parlare della sua di serata.
<< Sai, Felix mi ha detto tante cose riguardo a lui... Sai che ha un ragazzo?>>.
<< Lui ha un ragazzo? Che cosa?! Ecco perché non c’è quasi mai con noi! Ma... È come gli altri?>>, domandai curiosa e scioccata.
<< In che senso?>>.
<< Cioè... Bisessuale o... Non so, è gay?>>.
<< Sì è gay, non si vede?!>>. Rise lei e io la spinsi sul letto, salendole sopra.
<< Non fare la santarellina solo perché adesso sei la migliore amica del tastierista!>>.
<< Ma che dici scema, io non sono la migliore amica di nessuno!>>. Il mio sorriso si spense istintivamente e mi levai da sopra di lei, rimettendomi a sedere sul materasso.
<< Ehy Hell... Che c’è?>>.
<< Nemmeno la mia?...>>, dissi io fingendomi offesa. Kristal inaspettatamente si attaccò al mio collo, abbracciandomi, e fece un risolino.
<< Certo che sono la tua migliore amica, scema! E tu la mia... Mi sembrava ovvio!>>. Ci perdemmo in uno sguardo e poi io cominciai a farle il solletico.
<< Nooooooo Helly no! Ti prego basta! Muoio, muoio! Ahahah! Per favore, bastaaa! Ahahah!>>, cominciò ad agitarsi ferocemente e io non la smettevo più di ridere: era così buffa e carina. Quando decisi di smettere di condannarla a quella tortura, lei aveva dei ciuffi castani davanti al viso e io, avvicinandomi, glieli scostai.
Ci fu un silenzio alquanto imbarazzante. Il cuore mi accelerò non so di quanto, ma non era normale. O forse sì?
<< Che c’è?!>>, chiese lei ridendo e non togliendosi da dove si trovava. Era stesa sul mio letto e io gli ero accanto, incollata al viso.
<< Kristal... Tu hai mai baciato una ragazza?>>. La domanda mi uscì così semplice dalla bocca che ne rimasi stupefatta anch’io.
<< Perché... Me lo chiedi?>>. Il respiro si fece pesante e lentamente mi avvicinai alle sue labbra. Non sapevo cosa stavo per fare, o meglio lo sapevo, ma non ne capivo il motivo.
Ne avevo voglia e basta. Peccato che ad interrompere quel momento pieno di passione dove anche la mia amica sembrava starci, ci fu un assordante rumore che ci fece dividere subitamente.
D’un tratto la porta si aprì e Hilbert fece irruzione nella mia stanza.
<< Ciao... Papà!>>, disse lei totalmente rossa in volto. Fortunatamente non si accorse di niente, o almeno così credevo.
<< Ehy ragazze, vi divertite? Senti Kristal preparati che fra poco andiamo>>.
<< Di già?>>, si lamentò lei.
<< Dobbiamo passare dai nonni e così... Beh, vi vedrete domani, no? Avete tutte le vacanze per stare insieme!!!>>.
<< Ci dai un minuto super papà?!>>, chiesi io sarcastica. Hilbert spostò la testa d’un lato e ci concesse qualche minuto. Kristal mi abbracciò forte e, una volta sole, disse:
<< Comunque no, non l’ho mai baciata una ragazza>>, e mi baciò. Fu un bacio a stampo leggero e io rimasi stordita da tale iniziativa. << Ora che l’ho baciata posso dire che m’è piaciuto!>>. Ci sorridemmo entrambe e io le dissi:
<< Io e te saremo amiche per sempre, chiaro? Come in Red e Toby!>>.
<< E che cos’è?!>>.
<< Un cartone animato, scema! E comunque... Come si chiama il fidanzato di Felix?>>.
<< Jetsam! Ed è un gran figo! Ha scelto bene il ragazzo!>>. Entrambe ci mettemmo a ridere e poi Kristal si fece seria.
<< Che c’è?>>.
<< Niente è che... Ho qualche sospetto che lui stia male...>>, la guardai accigliandomi ed esigendo altre spiegazioni. << Non è che me l’abbia detto esplicitamente, ma non lo vedo molto bene... Insomma... È sempre così sbianco e... Scarno>>.
<< Vedrai che la tua è un’impressione, sono sicura che sta benissimo!>>.
<< Beh... Ora basta parlare di lui, devo chiederti un’altra cosa prima di andarmene!>>.
<< D’accordo...>>, dissi io triste per la sua quasi partenza. << Cioè?>>.
<< Con Kristian come va? Insomma... Avete avuto modo di... Parlarne?>>.
<< Beh sinceramente no. Cioè, ci siamo visti spesso, ma non siamo stati mai così soli da permetterci di parlarne... Tu credi che dovrei metterlo alle strette?>>.
<< Tu cosa vuoi?>>. Rimasi un po’ a pensare su quella domanda, poi decisi di rispondere.
<< Boh... Io non lo so sinceramente, lui mi piace, ma... Forse devo lasciare le cose come stanno>>.
<< E con gli altri due?>>.
<< È proprio ciò di cui stavo parlando, non voglio rovinare le cose, mi piace sapere di poterlo fare con loro, non voglio che... Le cose cambino. Forse mi faccio troppe seghe mentali...>>.
<< Kristal! Scendi, dai!>>. Gridò Hilbert da sotto.
<< Mio padre chiama, ne parliamo stasera su msn se ci sei, ok? Non farti troppe seghe, la Helly che c’è adesso mi piace tanto!>>. Ci demmo tre baci sulla guancia e la lasciai andare.
Quando in casa rimanemmo solo io e i miei mi buttai di peso sul letto, sospirando.
Mi voltai verso il comodino e presi in mano il cellulare. Composi il suo numero e lo squillai. Chissà che faceva in quel momento, chissà dov’era...
Erano ormai le 17 del pomeriggio, forse era tornato...
Aprii la cartella messaggi e cominciai a scrivergliene uno:

“ Dove sei? Io sono rimasta a casa coi miei -.- È stata una palla assurda, fortuna che c’era Kristal con me! Tu come stai? Ah, quasi dimenticavo... Buon Natale Kris *-* Ti voglio bene “

Iniziai a giocherellare coi miei capelli in attesa di risposta, poi il cellulare cominciò a suonare Taion dei Gazette e sospesi la canzone leggendo il messaggio.

“ Ehy bella! Scusa se ho tardato a rispondere, ma sto in macchina! Sto tornando da Berlino adesso... Anche da me c’è stato il pranzo di famiglia! Tu come stai? Io bene!!! Mi dispiace se oggi non ci siamo potuti vedere, mi manchi un po’!!! Ok... Il semaforo sarà verde a breve, scappo! Ciao bella, a presto! Anche io ti voglio troppo bene...!!! “

Iniziai a ridere e abbracciai il cuscino sul quale dormivo. Incredibile come un solo suo messaggio riuscisse a mandarmi fuori di testa, eppure accadeva così spesso...
Decisi di andare a fare un giro fuori casa fra la neve e cominciai a vestirmi. Sfortunatamente, o meno, qualcuno si era deciso a sabotare i miei piani, tanto che il cellulare, in quel momento, prese a suonare Shadow VI II I.
Sbuffai e mollai la spazzola in bagno.
<< Pronto?>>.
<< Ciao Helly! Buon natale!>>. Il mio sorriso si alzò al cielo.
<< Seb! Auguri anche a te! Sei l’unico che sento per oggi! Escluso Kris che mi ha mandato un messaggio poco fa... Te dove sei?>>.
<< Io sono qua, a casa... Non sono andato da nessun parente, Kri sta tornando?>>.
<< Sì, ha detto che era in macchina e... Non so quando torna però... Come mai mi chiami?>>.
<< Volevo vederti... Che ne dici di venire da noi?>>.
<< Adesso? Guarda come nevica!>>.
<< E davvero la neve può impedirti di venire a trovarci?! Dai non fare l’idiota, prendi un mezzo e vieni oltre! È tardi, puoi mollare casa ora! Tanto sei coi tuoi, no?>>.
<< Sì, non sai che rottura... Comunque d’accordo allora... Mezz’ora e sono da voi>>.
<< Ci divertiremo tesoro!>>.
<< Non ho il benché minimo dubbio!>>.
<< A tra poco allora, ciao!>>. Seb chiuse il telefono e io rimasi con esso in mano: quando avevo cominciato ad essere così ricercata dai maschi? Feci un sorriso e, finendomi di preparare, uscii di casa. Dissi a mia mamma che avevo lasciato una cosa da Kristal e che sarei tornata presto.
In realtà sarei tornata per cena, o forse per dopo cena, ma comunque non potevo dirle dove davvero andavo. Presto avrebbe cominciato a fare domande antipatiche e io dovevo ancora imparare bene a mentire.

Presi tutti i mezzi necessari per arrivare a casa di De Buhr e Müller e non appena giunta all’appartamento suonai il campanello.
Qualcuno mi aprì e io con un sorriso salii le scale. Non appena arrivata davanti la porta, il biondo saltò fuori e mi salutò con un abbraccio.
Sembrava così felice di vedermi.
<< Ciao anche a te! Buon Natale!>>, gli dissi carezzandogli i capelli. Lui colse l’attimo e mi baciò sulle labbra. Rimasi interdetta da tale azione, ma mi lasciai baciare.
<< Sono contento che sei arrivata! Dai vieni!>>, mi fece spazio in casa e notai che essa era vuota. Ma dove diavolo era Dirk? Sapevo che Kristian stava tornando da Berlino, ma credevo che quando Seb mi avesse invitata intendesse dire che eravamo stati più di due. Cioè, io lui e... Il moro.
Comunque feci finta di essere passata sopra quel particolare e mi sedetti sul divano.
Rimanemmo un attimo in silenzio. Un silenzio imbarazzante, tanto che riuscii a scandire perfettamente le lancette dell’orologio e in seguito iniziai a torturarmi le mani.
<< Ok... Ehm... Andiamo in camera mia?>>, propose lui. Seb si alzò dal divano e iniziò a camminare verso la sua stanza. Che voleva fare?
Eravamo davanti la sua porta e quando lui mi prese la mano sussultai leggermente. Non ne capii esattamente il motivo, ma lo feci.
<< Che ti prende?>>. Lui aprì la porta della sua camera e mi fece cenno di entrare. Inizialmente mi impacciai un poco: perché mi aveva detto di andare da loro quando in casa c’era solamente lui?
<< Niente, mi chiedevo dove fossero gli altri>>.
<< Perché? Non ti andrebbe di stare un po’ con me? Da sola intendo... Hai paura?>>. Seb, per la prima volta in mia compagnia, si fissò i piedi. Istintivamente appoggiai la borsa sulla sedia e gli presi entrambe le mani, abbracciandolo.
<< Perché non dovrei voler stare sola con te? Non mi fai mica paura!>>. Senza io che me ne capacitassi lui mi baciò e io rimasi un attimo stordita dal metallo che si era poggiato senza preavviso sulle mie labbra. Quel piercing era troppo fottutamente eccitante. Senza dire niente contribuii al bacio e feci scivolare la mia lingua dentro la sua bocca. Lui accolse la cosa con estremo piacere e mi sbattè contro il muro.
Il mio corpo mi stava mandando chiari segnali, ma non era troppo presto per darmi a lui? In fondo l’avevamo fatto così... Recentemente.
Ero troppo eccitata. Mi sentivo quasi bruciare dal piacere e in quel momento Seb mi stava guardando ansimante, distante pochi centimetri dal mio viso e non l’avevo mai visto così bello. Non era truccato quel giorno, era... Semplicemente lui e lo trovavo divino.
<< Sei sexy>>, sparò lì d’un fiato. Io risi e mi morsi il labbro inferiore.
<< Perché?>>.
<< Perché sei contro un muro e quindi... Sei sexy>>.
<< Quindi è il muro a farmi più... Sexy>>.
<< No cioè... Lo sei già di tuo, Dio... Ho voglia di scoparti>>. Lo guardai dritto negli occhi e il mio cuore perse un battito.
<< L’ho detto al compleanno di Tim e lo ripeto anche adesso: puoi scoparmi ogni volta che vuoi>>. Il cantante della band che frequentavo non se lo fece ripetere due volte e mi sbattè con forza contro il muro. Quella violenza mi faceva impazzire. Seb mi strinse i polsi e con insistenza si insinuò nella mia bocca. Infilai una gamba fra le sue e, alzando il ginocchio, glielo spinsi contro il cazzo. Volevo farlo arrapare. Lui emise un gemito quasi soffocato e mi sbattè nuovamente contro quella parete che stava diventando ormai parte del gioco.
<< Vuoi farmi venire, eh? Penso che tu possa riuscirci facilmente... Cazzo... Ti voglio>>.
<< Anche io ti voglio>>, dissi sospirando. Mi sporsi verso di lui e iniziai a baciarlo di nuovo. Con forza lo allontanai da me e lo spinsi contro il letto. Lo ribaltai sul materasso e gli saltai addosso. I miei capelli gli ricadevano sul viso e lui con una mano mi teneva il volto. Rimanemmo a baciarci e rotolarci sul letto per un tempo indeterminato. Il cosiddetto Strify in quel momento teneva le mani sui miei fianchi mentre io facevo su e giù sul suo uccello, sbattendogli spudoratamente addosso la mia cosa.
<< Dio...>>, ripeté tra un bacio e l’altro.
<< Cosa vuoi che faccia?>>, gli domandai in modo sensuale. << Vedo che sei teso, se vuoi... Posso scioglierti un po’>>. Scivolai giù col corpo sul suo e gli graffiai il petto con le unghia. << Questi non ti servono, toglieteli>>, dissi indicandogli i pantaloni e la maglietta attillata che aveva addosso.
<< Perché non ci pensi tu?>>.
<< Non voglio che vieni troppo presto... Al sol toccarti potresti esplodere!>>.
<< Non farmi passare da uno facile>>, sbottò lui fingendosi incazzato e ribaltandomi sul letto. In quel momento era lui ad avere il dominio. Violentemente mi prese le braccia e mi bloccò i polsi sul materasso.
<< Che vuoi farmi?>>, domandai maliziosamente alzando il bacino. Sentii il suo promontorio toccare la mia... Cosa.
<< Tu cosa vuoi che faccia?>>.
<< Tutto quello che vuoi. Usami>>, gli ordinai. Seb cominciò a leccarmi sul collo e dopo un po’ mi sfilò la maglia. Passò i polpastrelli delle dita sulle mie costole e tirò un profondo sospiro. << Che c’è?>>.
<< Sei secca>>, disse sorridendo.
<< No, non è vero...>>, arrossii io ridendo.
<< Sì che è vero, ti sento le costole, le ossa...>>.
<< E non ti piace?>>.
<< Dio se mi piace... Mi piace tutto di te>>.
<< Quando hai cominciato ad amarmi?>>, chiesi io tirandolo per la maglia e baciandolo.
<< Quando ho cominciato a conoscerti... O forse anche prima>>.
<< Non mi piacevi una volta, sai?>>, dissi sfilandogli l’indumento superiore che mi permise di passare le mani sui suoi capezzoli. Duri come i miei, aggiungerei.
<< Ah no? Perché?>>. Cominciò a baciarmi giù per la clavicola e io alzai nuovamente il bacino, fortemente, emettendo un gemito di piacere. Lo ribaltai sul letto e gli saltai addosso.
<< Eri una troia>>, dissi tranquillamente cominciando a sbottonargli i jeans. Con le labbra scivolai sul suo petto e diedi leggeri baci sul suo corpo. Quella poca pancetta che aveva mi attizzava e non poco.
<< Non sono tanto cambiato da quando mi hai conosciuto>>, rise ansimando. Mi fermai accigliandomi e la mia mano rimase sul suo uccello, stringendolo un poco.
<< Non ho mai detto che hai smesso di essere una puttana>>.
Gli sfilai i jeans fino al ginocchio, ma poi Seb mi rovesciò sul materasso e mi salì sopra.
Mi tolse i pantaloni neri che avevo addosso e si fece spazio fra le mie gambe con la testa.
<< Che diavolo fai?>>, chiesi sotto shock.
<< Tu stai calma... Ti voglio soltanto restituire il favore>>. Non capii più niente dopo quell’affermazione perché Seb, togliendomi gli slip, cominciò letteralmente a leccarmela. Mi sembrava di essere... Non sapevo nemmeno io come, la testa mi girava e quel senso di piacere che partiva da laggiù mi attraversava tutto il corpo fino ad arrivarmi alla testa. Tutto girava, arricciai le dita dei piedi dall’eccitazione e spostai il bacino verso la sua bocca, come se volessi di più. Cominciai ad emettere dei suoni striduli e a gridare dei sì qua e là.
Mi sentivo strana: mai avrei permesso una cosa così prima. In fondo io non l’amavo quel ragazzo, ma chi l’aveva mai detto che non si poteva fare del sesso con una persona alla quale si voleva così tanto bene? Nessuno.
E io... Volevo davvero bene a quella testa bionda.
Senza pensarci due volte lo spinsi ancora di più verso la mia cosa e iniziai a tirargli i capelli.
<< Aaah... Aaah... Oddio... Oddio sì... Sì... Oddio non ti fermare ti prego... Aaaah... Aaaah... Sì lì, sì sì... Sììì...>>. Il mio bacino faceva continuamente su e giù e la sua lingua destra e sinistra. Era una sensazione che non avevo mai provato. Mi sentivo costantemente urtata in un punto privato del mio corpo e quel piacere continuo mi poteva soltanto portare ad una cosa: l’orgasmo.
<< Sei tutta bagnata>>, disse lui risalendo dopo un poco. Io cercavo ancora di respirare. << Sei venuta?>>, mi domandò.
<< Non lo so...>>, ammisi. Ma io non sapevo ancora che in quanto a venute, ero una ragazza particolare.
<< Già... Con voi donne non si capisce mai>>.
<< Hai scopato con tante donne?>>.
<< Più che parte uomini, sì>>, disse accasciandosi accanto a me e abbracciandomi. Io stavo a gambe larghe sul letto col capo rivolto verso il soffitto. Ogni tentativo di respirare mi sembrava vano.
<< E quanti ne hai... Scopati?>>. Seb rise e mi baciò una spalla.
<< Molti>>. Dopo che io mi fui ripresa, lo denudai completamente e gli salii sopra. Sì, da sopra era più difficile scopare, ma avevo forse mai detto che non mi piacevano le cose complicate? No. Io le complicazioni me le andavo a cercare appositamente.
Gli afferrai l’uccello e mi posizionai esattamente sopra di lui.
Avevo fatto centro al primo colpo.
Emisi un gemito strozzato e cominciai a muovermi velocemente.
<< Hai già... Mmh... Hai già trovato il tuo ritmo, eh?>>. Il biondo si mordeva le labbra nervosamente e quella volta fui io a stringergli i polsi contro il letto.
<< Mi piace... Così... Tu... Wow... Dimmi quando stai per venire... Aaah...>>. Non avevamo usato il preservativo e sinceramente non mi andava di rimanere incinta alla mia seconda volta.
Non durò tanto al secondo giro e prima che potesse venirmi dentro, uscii e lo feci finire facendogli una sega.
<< Cazzo. Sicura che eri vergine?>>. Ebbi un dejà-vu proprio in quel momento.
<< Stavolta no>>.
<< Eri già brava l’altra volta, peccato che non ho potuto sverginarti io...>>.
<< Dirk sembrava molto... Possessivo nei miei confronti>>.
<< Tratta bene la sua mercanzia...>>. Lo vidi sorridere e mi avvinghiai nuda a lui.
<< Da quanto ve la fate?>>.
<< Da quando ci conosciamo... È stato tutto così... Maledettamente affrettato con lui, non mi pento un secondo di tutte le volte che mi sono fatto sbattere contro il muro...>>.
<< Sei proprio una puttana...>>, ripetei io. Seb si voltò verso di me e io lo baciai. << Una puttana bellissima... Wow, sei fantastico...>>.
Cominciammo a baciarci di nuovo fino a che non sentimmo una porta sbattersi. Mi fermai all’istante, il cuore che mi andava a tremila.
<< Kriiis?>>, urlò Seb. << Sei tu?>>.
<< Sì!>>, rispose l’altro in un grido.
<< Mmh... Forse è meglio che ti rivesti>>, disse sorridendo e alzandosi.
<< Perché ridi?>>, chiesi io cominciando a raccogliere le mie cose.
<< Perché tu hai appena finito di scoparmi, mentre Kris è tornato ora>>.
<< E quindi?>>.
<< Siete cosi cotti l’uno dell’altra>>. Persi un battito e cominciai ad avvampare.
<< C’è stato solo un bacio>>.
<< Secondo me c’è stato più d’un bacio...>>, disse lui infilandosi i jeans.
<< Che cosa stai insinuando? Io non ho mai fatto niente con lui>>.
<< Non sto parlando di nulla di prettamente fisico... C’è stato più d’un bacio però>>. Seb finì di vestirsi e mi lasciò lì con quel dubbio. Che aveva voluto dire con quella frase? Che c’era... Un sentimento più grande rivestito in quel bacio? Decisi di volerlo scoprire.
Un giorno di quelli.
Mi alzai dal letto dopo cinque minuti buoni e mi diressi in salotto.
Kristian era in cucina che stava preparando qualcosa, ma non appena mi vide lasciò perdere tutto e mi corse incontro.
<< Tu che ci fai qui?! Ciaooo!>>, disse con entusiasmo. Mi strinse forte a sé e mi diede un bacio sulla guancia.
<< Beh ciao! Ecco sì... Sono passata per... Ecco lui ha chiamato e... Hai fatto buon viaggio?>>. Che cazzo. Mi inceppavo sempre quando mi faceva domande. Cadevo in un totale imbarazzo e il cuore palpitava fortemente alla sua vista. Quanto era bello... E dolce... Sembrava un cucciolo ai miei occhi. Attorno a lui c’era una sorta di luce bianca... Era davvero stupendo. Cominciò a sorridere con quel sorriso divino che amavo fottutamente e disse:
<< Beh... Il viaggio è andato bene! Mi piacerebbe portarti a Berlino un giorno!>>, esclamò entusiasta.
<< A Berlino? Io e te?>>.
<< Sì insomma... Per stare insieme! Ci verresti?>>.
<< Certo, anche se ci sono già stata quando avete avuto il concerto!>>.
<< No, tu non sei stata a Berlino! Sei stata solo al Fritzclub im Postbahnhof! Non era Berlino, era solo un posto dove...>>.
<< ... Avete suonato! Lo so! Ma intendevo dire che ci sono comunque già stata...>>.
<< Che c’è, non vuoi venirci con me?>>.
<< Ovvio che voglio venirci, con te maggiormente... Ehm, ehm... Non appena ce ne sarà l’occasione... Andremo!>>.
<< Spero presto...>>.
<< Ehm ehm! Ci sono anche io eh!>>, si lamentò Seb.
<< Oh scusa biondino, mi ero dimenticato di te!>>.
<< Non ne dubito...>>, disse a bassa voce. Io lo sentii e non sapevo se l’avesse sentito anche Kris, stava di fatto che cominciò a sorridere e ritornò in cucina.
<< Che fai, cucini davvero?!>>, gli chiesi sbigottita.
<< Dovremo pur mangiare, no?>>.
<< Pensavo fosse Seba a fare la donna di casa!>>.
<< Seba sa fare ben altre cose!...>>, disse guardandolo e l’altro cominciò a ridere, piazzandosi davanti la tele con un blocchetto in mano.
<< Che fai?>>, domandai andandolo a disturbare. Lui ritrasse il foglio e ribatté:
<< Non sono affari tuoi! Sto buttando giù il testo di una canzone! Cioè, sto riguardando quello che ho già battuto giù! Devo cambiare qualcosa!>>.
<< Dai, fammi vedere...>>, cominciai a piagnucolare. << Ti farò un bel servizietto se me lo farai vedere...>>. Il biondo colse ogni doppio senso possibile nella frase e mi diede il foglio.
<< Grazie!!!>>, dissi io baciandolo a stampo. Kris ci vide, ma non mi parve avere alcuna reazione, dunque non ci diedi peso.
Cominciai a leggere e dissi: << Ma l’hai scritta già in inglese?! Che bravo!>>.
<< A qualcosa la lingua serve pure no?!>>.
<< Basta. Doppi. Sensi! E ora... Fammi leggere!>>.
Continuai a leggere, soffermandomi sul suo significato.

“Why - Why should we go deeper into this?
I don't know
Try - I'm tryin' to find what is your secret
I don't know
Time - The minutes are counted between us
Yeah

I'm fallin' deeper and deeper
Getting sweeter and sweeter
Can't obscure
Desire
'Cause you learn as it grows
It's so strong
It lingers on
Forever
Forever

How - How come you're abundant in my thoughts?
I wonder
Now - I feel it's scripted into my part
I wonder
Time - The seconds are counted between us
Yeah

I'm fallin' deeper and deeper
Getting sweeter and sweeter
Can't obscure
Desire
'Cause you learn as it grows
It's so strong
It lingers on

Deep within
In between
Me and myself
So high
Deeper
Sweeter

I'm fallin' deeper and deeper
Getting sweeter and sweeter
Can't obscure
Desire
'Cause you learn as it grows
I'm fallin' deeper and deeper
Getting sweeter and sweeter
Can't obscure
Desire
'Cause you learn as it grows
It's so strong
It lingers on
Forever
Forever
Forever”


<< Oh… Che bella! È così... Profonda! Guarda un po’... La userete per il prossimo CD?>>.
<< Non lo so! Gli altri non l’hanno ancora letta...>>.
<< Cos’è?>>, disse Kris mettendosi fra noi due e fregandomi il foglio dalle mani. << È per il prossimo CD?>>.
<< Sì, pensavo di farvela vedere più avanti magari...>>, cominciammo a discutere sul testo della canzone e sul prossimo CD e si fecero le 20.30.
Cazzo, dovevo andare a casa.
Nell’appartamento esplose la terza guerra mondiale a causa dell’ansia che avevo addosso e alla fine Kris mi accompagnò in macchina: avevo perso tutti i mezzi per spostarmi.

Eravamo in auto da ormai una decina di minuti, il cellulare suonava ininterrottamente, ma io non avevo voglia di rispondere perché ero troppo presa dallo sguardo di Kristian fisso sulla strada per permettere alla mia suoneria di distrarmi.
<< So bene quanto ami i Gazette, ma... Davvero ti piace così tanto il fatto di ascoltare tutta la canzone?!>>.
<< Ehm... Tanto... So già chi è...>>.
<< Sei proprio fuori di testa eh... Perdere i mezzi... Che facevi con Seb in camera?>>.
<< Ehm ecco, io... Non mi va di parlarne>>.
<< Cose di cui non vai fiera?>>, chiese tranquillamente sterzando.
<< No è che... Non voglio... Parlarne... Con te>>. Abbassai lo sguardo e il biondino parcheggiò davanti a casa mia.
<< Cosa vorresti dire? C’è qualcosa che non va?>>.
<< Kris tu m’hai baciata>>, dissi d’un fiato. Lui smise di guardarmi e fissò la strada. Quella volta fui io a voltarmi.
<< Lo so... >>. Mi morsi nervosamente il labbro inferiore e gli poggiai una mano sulla gamba. Si voltò a guardarmi.
<< Voglio solo sapere se... Se l’hai fatto perché ti andava di farlo o... O perché davvero ci tieni a me, perché... Davvero ti piaccio, perché... Insomma... Tu... Tu mi piaci tantissimo, io... Io credo di avere una cotta per te dalla prima volta che ti ho visto, tu...>>. Lui mi zittì gentilmente baciandomi e io ebbi la stessa reazione del primo bacio. Non riuscivo a respirare, me ne dimenticai non appena si incollò alle mie labbra. Era sempre tutto così bello e strano quando eravamo vicini. Era da perdere il fiato, era tutto... Tutto... Era perfetto.
Gli carezzai una guancia e quando ci staccammo mi strofinai il naso al suo.
Quanto amavo quel naso. Era così carino, così all’insù... Avrei voluto stropicciarglielo tutto con dolcezza. Amavo fottutamente il suo naso. Era stupendo e dalla prima volta che l’avevo visto avevo sempre sognato di strofinarmelo addosso.
<< Questo cosa significa...>>, dissi spaesata.
<< Tu mi piaci davvero... Sul serio, tu mi piaci, altrimenti.. Io non ti avrei mai baciata... Ci tengo a te, non ti ho presa in giro...>>.
<< Allora perché non l’hai più fatto? Perché... Cioè, ti dà fastidio che sono stata a letto con loro? Perché se vuoi...>>.
<< Certo che no! È una cosa che abbiamo fatto tutti... Francamente Helly ci vado a letto anche io e chi meglio di te può saperlo? Soltanto... Non volevo che le cose tra te e Tim si complicassero... Non volevo... Insomma... Non dovremmo farlo davanti a lui>>.
<< Kris... Era solo un bacio>>.
<< Forse dovremmo... Stare attenti a Tim e... Basta>>.
<< Io non voglio nascondere niente a Tim! È il mio migliore amico! L’ho ritrovato da solo più d’un mese e non voglio perderlo di nuovo!>>. Kris sospirò ridendo e disse:
<< Ok, lasciamo che le cose... Vadano come devono andare... Non forziamo niente e vediamo che succede, ok?...>>.
<< Ok...>>, il mio cuore andava a mille e non ne capivo il perché. << Ora posso baciarti prima di scendere?>>. Lui sorrise. Io sorrisi e lo baciai dolcemente.
<< Oddio!!!>>, sospirai pesantemente. << Ti direi ti amo se ti conoscessi da più tempo!>>. Kristian non disse niente e mi lasciò andare. Ci salutammo e, una volta entrata, mi diressi in camera gettandomi sul letto. Dissi a mia madre che non avevo fame ( ovviamente dopo averci litigato ) e spinsi la faccia sul cuscino.
Com’ero felice... Ero forse la ragazza più felice del mondo.
Quel giorno io e Tim non c’eravamo visti e avevo un vuoto enorme dentro, ma il suo messaggio della buonanotte mi sarebbe bastato per tutto il sonno:

“ Ciao piccola... So che oggi non ci siamo visti per niente, ma Buon Natale ugualmente eh! Ho avuto un po’ da fare e così... Non sono ancora tornato a casa, ma avremo modo di vederci domani, ok? Spero che tu abbia passato un Natale bellissimo... Oggi c’era la neve e ho pensato a te... Ricordo che ti piaceva tanto. Non so perché avrei avuto voglia di rotolarmi con te su di essa come un bambino. Che dici, un giorno lo facciamo? Solo io e te. Niente ragazzi. Mi mancano tanto quei momenti... Ti voglio bene amore... Buonanotte Helly “

Sospirai rumorosamente e chiusi gli occhi, avvolta dalle calde coperte.
Rivolsi un sorriso al viso dipinto nella mia mente e ad alta voce dissi:
<< Buonanotte Tim>>. E Morfeo giunse anche quella notte a farmi compagnia.

END OF CHAPTER 10
WAITING FOR CHAPTER 11
...
 
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~ Denni;Diva
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 20:16




Non ti preoccupare, non mi scandalizzo per così poco ;)

Stavolta sei stata più veloce, eh?
Brava ^^

Sì, occhei, Strify è una troia e tu pure ù_ù

SPOILER (click to view)
Sai che scherzo xD



Ma non su Strì u.u
 
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ragasimpa
CAT_IMG Posted on 30/7/2009, 00:22




Non t'avevo risposto?! Wow
Comunque solo lo Striffo lo è xDDD
 
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64 replies since 22/3/2009, 19:19   1120 views
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