,f a n f i c t i o n stories ~

miaaa

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basta888
icon12  CAT_IMG Posted on 2/4/2009, 20:18




ok avverto fa schifoH...

Ciao, Tomi...
Scusami...
Scusa questo tuo fratellino tanto stupido, tanto sbagliato e tanto infantile.
Si, infantile. Perchè non riesco più a guardarti, non riesco più a parlarti, a sorriderti, anche solo a sfiorarti... Non ne ho più il coraggio...
Ti starai chiedendo perchè sono così freddo con te, ultimamente... Bhè, ti sto scrivendo questa lettera proprio per spiegarti la ragione e per spiegarti la motivazione della scelta che ho fatto e metterò in atto una volta poggiata questa penna.
Però non preoccuparti, non andare a fine pagina per vedere cosa farò, leggi prima quello che sto scrivendo, se no non avrebbe senso averlo fatto. Per favore...

Allora...
Come sai, sono passati ormai 4 anni da quando stiamo assieme, da quando abbiamo deciso di fregarcene della legge, dell’opinione altrui e delle sofferenze che ne sarebbero derivate, pur di non separarci.
Pensavo che, in fin dei conti, potessi sopportare le piccole cose derivanti dal fatto di nascondere il nostro amore, la nostra relazione, il nostro peccato, grande peccato... Solo che, man mano, con l’andare avanti del tempo e con il crescere del mio amore nei tuoi confronti, le cose che prima mi sembravano piccole e semplici da superare, sono iniziate a diventare difficili, davvero difficili e mi è impossibile superare, varcare o rompere quel muro che si è innalzato, quel muro che non mi permette di essere me stesso con te davanti ad altri.
Mi sento così solo, Tomi... Solo.
Io, io che non pensavo mai di esserlo, dato che avevo te al mio fianco, dato che sei sempre stato con me, ancora prima che nascessi, ancora prima che venisse programmata la mia esistenza, adesso mi sento solo, solo dentro.
Sono infantile, tanto infantile, perché tu sei comunque al mio fianco! Anche se dobbiamo nascondere la nostra relazione, tu sei comunque con me... ma allora, perché mi sento così solo?
Credo dipenda dal fatto che non mi basti più il tempo che trascorro da solo con te... che le carezze tra di noi siano sempre più rare e più pericolose, dato che siamo sempre con il resto della band... che il mio amore sia troppo grande per essere nascosto e... sto iniziando a pensare che sia davvero sbagliato questo mio grande amore per te...
Inizialmente me ne fregavo, non mi importava cosa potessero pensare gli altri o cosa dicesse la legge, ma adesso... ho avuto il tempo di pensare, di riflettere con calma, di accorgermi quanto tu stessi diventando importante per me e quanto io stessi diventando dipendente da te.
Sai, forse è proprio per il fatto che mi sento così dipendente da te che credo di stare sbagliando nei tuoi confronti. Sono diventato troppo geloso, troppo possessivo... Ultimamente non ti stavo nemmeno permettendo di uscire con gli amici, di distrarti senza la mia presenza e tu... tu non ti sei mai lamentato. Hai sempre assecondato i miei capricci con un sorriso, non mi hai mai negato nulla, non mi hai mai fatto preoccupare e non mi hai mai abbandonato, nonostante i miei comportamenti da ragazzina isterica.
Però, mi dispiace così tanto... Quando sono diventato così possessivo? Da quanto mi comporto così, nei tuoi confronti? Da quanto ti metto in condizione di fare solo quello che voglio io senza ascoltare nemmeno la tua opinione?
Per questo ho deciso di chiudere tutto... di lasciarti.
E’ sbagliato stare insieme, sbagliato.
Questo amore che mi sembrava così puro, nonostante tutto, adesso mi sta sembrando solo qualcosa di morboso. Mi sembra come se ti stessi tenendo in trappola e che tu soffra da questo mio comportamento.
Perdonami, non posso comportarmi diversamente ma, allo stesso tempo, non posso continuare a tenerti in trappola come un uccellino... Per questo ho preso questa decisione. E’ meglio se ci lasciamo, dico davvero. Sarà meglio per tutti e due, ne sono sicuro!
Tu non devi soffrire... tu devi continuare a vivere, ad essere libero di volare, ad essere felice ed appagato della tua vita. Se continuassi a stare con me, nessuna di queste cose potrebbe avverarsi realmente... Non devi sprecare la tua vita per colpa mia, ma essere felice anche per me.
Ci riusciresti? Lo faresti per me?

Io andrò via per un po’ di tempo.
Non mi piace più questo posto, voglio cambiare aria e cercare di dimenticarti, di sopravvivere senza di te. Devo farcela, perciò... non seguirmi. Ti chiedo solo questo, non seguirmi e ricordati di me. Ogni tanto ripensa al tuo fratellino che ti vuole tanto bene, magari osservando le stelle... Sono sicuro starò facendo la stessa cosa nel medesimo istante. Sarò da un’altra parte del mondo a guardare quel medesimo cielo stellato, a vedere il tuo riflesso in quelle stelle. Già... perché pur essendo lontane, sono sempre a fianco a noi... Io sarò una stella e non smetterò mai di splendere su di te e sulla famiglia stupenda che di sicuro metterai su.
Anche se lontano, sarò sempre al tuo fianco... sempre!

Questo non è un addio, Tomi... Sono sicuro che, tra molti anni magari, ci rivedremo! Quindi non essere triste della mia partenza, ok?
Spero mi perdonerai per aver preso questa decisione, ma sono convinto sia meglio così. Anche se adesso magari non capirai, anche se sarai arrabbiato con me, deluso da me, con il passare del tempo ti accorgerai che avevo ragione e che questa era l’unica soluzione possibile, che non potevo fare altrimenti.

Lo so, sono uno stronzo a dirtelo, però lascia che lo faccia un’ultima volta: Ti amo.


Für immer deiner kleiner Bruder, Bill.





Un ragazzo moro con i capelli lunghi e neri, poggiò la penna sottile che stringeva in mano su un comodino.
Si asciugò le tante lacrime che avevano iniziato a rigargli il viso e prese il foglio su cui aveva scritto poco prima, osservando la piccola scrittura.
Subito dopo lo piegò accuratamente, per poi riprendere la penna e scriverci sopra “Tut mir Leid” (perdonami).
Poggiò i due oggetti uno a fianco all’altro per poi rivolgere lo sguardo alla stanza.
Era molto semplice e abbastanza spoglia, se non fosse per dei poster di Samy Deluxe appesi su una parete...
Soffermò lo sguardo sul letto ed un’espressione triste e disperata gli si dipinse sul volto.
Fece un sospiro e poi, nonostante si vedesse dalla sua espressione che lo stesse facendo non di sua volontà, si diresse fuori dalla stanza.
Nell’andito della grande e vuota casa, c’erano due valigie...
Le prese e le trascinò al piano inferiore, per poi fermarsi davanti all’entrata.
Sentì il suonare del taxi al di fuori della casa e abbassò la maniglia della porta, senza voltarsi a guardare indietro, sarebbe stato troppo per lui.
Dopo aver caricato le valigie in macchina, salì a bordo.

-Dove la porto?- Chiese il tassista, lanciandogli uno sguardo dallo specchietto.

-All’aeroporto, grazie.- Rispose il giovane, la voce triste e roca.


Infilò una mano in tasca e ne estrasse un foglio tutto stropicciato e macchiato d’inchiostro, per via delle troppe lacrime che vi si erano poggiate sopra tempo addietro.
Prese a rileggere per l’ennesima volta quella piccola scritta, quella meno comprensibile e quella più dolorosa da leggere...


“L’esito ci conferma i nostri sospetti. Il tumore, purtroppo, è peggiorato e le restano solo 15 giorni di vita.
Le porgiamo i nostri più sentiti dispiaceri.”


Il giovane fece un sospiro e mise di nuovo quel foglio in tasca, senza prendersi la premura di ripiegarlo.
Era tutta colpa di quel foglio...

-E’ meglio così... Soffriresti troppo nel sapere la verità...- Sussurrò, volgendo poi lo sguardo alla strada, quella strada che non avrebbe mai più visto e mai più percorso.

-Come scusi?- Chiese l’autista, osservandolo dallo specchietto.

-Nulla, spero arriveremo in fretta. Devo fare una cosa molto importante a Tokyo.- Rispose il moro, senza distogliere lo sguardo dal quartiere in cui era cresciuto. Quel quartiere che gli ricordava tutto quello che non avrebbe più potuto avere... -Mettere fine a tutto...- Aggiunse in un sussurro, lasciando scivolare una lacrima nera, che gli accarezzò il viso pallido.




***





Erano passati solo tre giorni dalla partenza di Bill.
Nessuno era ancora stato avvisato della partenza definitiva del famoso cantante e leader dei Tokio Hotel e, la vita a Loitsche, continuava nell’assoluta normalità... o quasi.

Tom era in camera del suo fratellino, coricato sul letto ed intento ad abbracciare il suo cuscino.
La lettera scrittagli qualche giorno prima da Bill giaceva sul letto, un po’ stropicciata.

Il rasta non aveva preso per niente bene la notizia.
Non mangiava da giorni e si era rintanato in quella stanza carica di ricordi... ricordi che lo facevano soffrire, a dismisura.
Non riusciva ancora a credere che se ne fosse andato... che lo avesse abbandonato, forse per sempre... Come avrebbe fatto senza di lui, senza la sua metà? Non voleva crederci...
Eppure lo amava così tanto! Com'era possibile che Bill fosse convinto di rinchiuderlo in gabbia e che lui soffrisse per questo? Come poteva credere che sarebbe stato meglio senza di lui?
Aveva letto quella maledetta lettera un centinaio di volte, ormai la sapeva a memoria, ma non era ancora riuscito a capirne il reale significato...
Già, perchè era convinto quella del fratello fosse solo una bugia, era convinto fosse una scusa per nascondere qualcosa di grave... ma cosa?

Continuò a piangere, stringendo forte quel cuscino, colmo del profumo di Bill, riversandovi sopra tutte le lacrime che gli erano rimaste e tutta la disperazione e la frustazione che aveva in corpo.

Ma qualcosa lo destò dai propri pensieri e tormenti:
-Oh mio Dio! Bill!- Urlò Simone, dal piano di sotto.

Il rasta a quelle parole scattò a sedere e si diresse di corsa verso il piano inferiore.

Che Bill fosse tornato a casa?
Eppure la voce della madre sembrava spezzata dal pianto...
Non riusciva a capire cosa fosse potuto succede.

Una volta arrivato a metà delle scale, però, si fermò.

Sentì una fitta al cuore...
Un'altra fitta al cuore..!
Ne aveva avuto una uguale, anche se molto più forte, la sera prima e non era riuscito a spiegarsene la ragione... Che fosse successo qualcosa di grave a Bill?

Perchè aveva quella brutta sensazione?
Cos'era quella brutta sensazione?

La paura iniziò ad impadronirsi di lui e non sapeva nemmeno spiegarsene la ragione.
Aveva paura di finire di percorrere le scale, di scendere al piano di sotto e sapere cosa fosse successo.

-Gordon, il mio Bill! Il mio Bill!- Continuò ad urlare Simone, piangendo sempre di più.

Tom era scioccato da quelle urla.
Era successo qualcosa, qualcosa di grave!
Quella maledetta sensazione doveva essere vera!

Sentì la voce della giornalista del tg farsi più forte, di sicuro stavano alzando il volume della tv.

-“Inizialmente non si riusciva a capire la ragione per cui il famoso Bill Kaulitz si sia buttato giù da un palazzo, ieri sera al centro di Tokyo. Quando però il corpo è stato portato per l’autopsia, hanno trovato nella tasca del cantante un foglio, dove vi era scritto che il giovane ventenne avesse un tumore. La polizia presuppone sia per quello che Bill Kaulitz si sia suicidato, perchè magari non accettava di dover morire per una malattia. Uno psicologo ha detto che può averlo fatto, inoltre, perchè non voleva che la sua morte fosse stata già decisa. Per prendere, in poche parole, il controllo sulla sua morte e scegliere lui il modo”-


Il rasta si tappò le orecchie.
Non voleva sentire, non poteva sentire altro.
Come un flesh gli tornarono alle mente le parole di Bill...


"Credo dipenda dal fatto che non mi basti più il tempo che trascorro da solo con te"


"Forse è proprio per il fatto che mi sento così dipendente da te che credo di stare sbagliando nei tuoi confronti. Sono diventato troppo geloso, troppo possessivo... Ultimamente non ti stavo nemmeno permettendo di uscire con gli amici, di distrarti senza la mia presenza"


"Tu non devi soffrire... tu devi continuare a vivere, ad essere libero di volare, ad essere felice ed appagato della tua vita. Se continuassi a stare con me, nessuna di queste cose potrebbe avverarsi realmente... Non devi sprecare la tua vita per colpa mia, ma essere felice anche per me.
Ci riusciresti? Lo faresti per me?"


"Devo farcela, perciò... non seguirmi. Ti chiedo solo questo, non seguirmi e ricordati di me. Ogni tanto ripensa al tuo fratellino che ti vuole tanto bene, magari osservando le stelle... Sono sicuro starò facendo la stessa cosa nel medesimo istante. "


"Già... perché pur essendo lontane, sono sempre a fianco a noi... Io sarò una stella e non smetterò mai di splendere su di te e sulla famiglia stupenda che di sicuro metterai su.
Anche se lontano, sarò sempre al tuo fianco... sempre!"


"Questo non è un addio, Tomi... Sono sicuro che, tra molti anni magari, ci rivedremo! Quindi non essere triste della mia partenza, ok? "


"Anche se adesso magari non capirai, anche se sarai arrabbiato con me, deluso da me, con il passare del tempo ti accorgerai che avevo ragione e che questa era l’unica soluzione possibile, che non potevo fare altrimenti."




Aveva finalmente capito il reale significato di quelle parole...


Un sonoro tonfo coprì la voce della giornalista e Simone non potè che urlare più forte per lo spavento, dirigendosi poi, di corsa, verso la provenienza di quel rumore.

Tom era svenuto, non aveva retto alla notizia.





***







Otto anni dopo...




-Papà, cosa stiamo facendo? – Chiese un piccolo bambino, che avrebbe avuto si e no 5 anni.

-Stiamo guardando le stelle, non ti piacciono?- Rispose un giovane uomo, i capelli biondi e corti.

-Si, sono belle! Pelò, pelchè le gualdiamo ogni notte?- Chiese di nuovo il piccolo, girandosi a guardare il padre.

-Perché lui vuole che io lo faccia..! Non posso negargli nulla e non lo farò mai...- Rispose, incantato a guardare le stelle, lasciando scivolare una piccola lacrima, solitaria.

Il bimbo lo guardò, confuso.

-E poi, sono sicuro gli faccia piacere vederti..! Assomigli così tanto a lui... Mi immagino già la sua espressione divertita, nel sentirti cantare le canzoni dei cartoni..!- Disse il biondo, girandosi verso il bimbo e scompigliandogli i capelli.

-Non scompillialmi i capelli, papi! Lo sai che poi diventano blutti! Pelò ancola non ho capito una cosa: chi è quetta pelsona?- Disse il bimbo, curioso.

-E’... tutto quello che sono io e tutto quello che scorre nelle mie vene.- Rispose il giovane, sorridendo divertito al bambino.

-Ma non capisco! Che vuol dile?- Chiese il bimbo, mettendo il muso.

-Te lo dirò quando sarai più grande!- Rispose il biondo, sorridendogli paterno e scompigliandogli di nuovo i capelli.

-Uffy, non scompillialmi i capelli! Papi monello! - Disse il bimbo, indispettito.

-Su entriamo dentro che sta iniziando a fare freddo.- Disse il babbo, ridacchiando.

-Ma non mi hai ancola detto chi è quella pelsona!- Insistette ancora il bambino.

-Alex Bill Kaulitz, fila dentro che c’è freddo!- Disse il babbo, fingendosi arrabbiato.

-Uffy... Ma dopo me lo dici? Faccio da blavo!- Insistette il piccolo.

-Uhm, più avanti!- Rispose Tom, sorridendogli.

-Alex, Tom, è pronta la cena!- Urlò una voce femminile, dall’interno della casa.

-Allivo mamma!- Rispose Alex, entrando dentro di corsa.


Tom rimase ancora qualche istante fuori, continuando a guardare il cielo con nostalgia.


-Aspettami...- Disse, in un sussurro, osservando una grande stella, la più luminosa di tutto il cielo.




Subito dopo si girò e si diresse all’interno della casa... quella stessa casa che aveva comprato anni addietro, per poter essere libero di passare il più tempo possibile insieme al suo Bill, la stella che adesso gli illuminava il cammino e che lo aiutava nei giorni bui.





-Ende
 
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*Étoile°
CAT_IMG Posted on 2/4/2009, 20:32




Ciao ^^
Non riesco a capire perchè io abbia iniziato a leggere questa fan fiction, visto che da un po' i Tokio mi danno uno strano senso di nervoso XD
Però volevo ringraziarti, perchè è stato bellissimo.
Ho ripensato a quando li seguivo, quando ero una fan sfegatata ed ogni giorno giravo per il web cercando notizie nuove.
La storia è bella, non troppo originale, forse, ma molto bella.
Ci sono alcuni errori, non gravi, e forse le parole del inviato del TG alla fine sono un po' troppo colloquiali, ma non è che sia 'sta gran tragedia.
Normalmente ti citerei ogni singolo errore, ma sinceramente ora proprio non me la sento, sono...come dire, scioccata.
Non riesco proprio a descrivere le emozioni che questa ff ha suscitato in me.
Grazie ancora, grazie mille.
Un bacione enorme

Liz (la spammina più veloce del West)
 
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basta888
CAT_IMG Posted on 2/4/2009, 20:37




CITAZIONE (*Étoile° @ 2/4/2009, 21:32)
Ciao ^^
Non riesco a capire perchè io abbia iniziato a leggere questa fan fiction, visto che da un po' i Tokio mi danno uno strano senso di nervoso XD
Però volevo ringraziarti, perchè è stato bellissimo.
Ho ripensato a quando li seguivo, quando ero una fan sfegatata ed ogni giorno giravo per il web cercando notizie nuove.
La storia è bella, non troppo originale, forse, ma molto bella.
Ci sono alcuni errori, non gravi, e forse le parole del inviato del TG alla fine sono un po' troppo colloquiali, ma non è che sia 'sta gran tragedia.
Normalmente ti citerei ogni singolo errore, ma sinceramente ora proprio non me la sento, sono...come dire, scioccata.
Non riesco proprio a descrivere le emozioni che questa ff ha suscitato in me.
Grazie ancora, grazie mille.
Un bacione enorme

Liz (la spammina più veloce del West)

oddio veramente ti piace????!!!!! o.O... >> <3 <3 << ...
gli errori??|| ihih si lo so... :lol: :D ...
*me pazza*
 
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*Étoile°
CAT_IMG Posted on 3/4/2009, 16:31




Sì, mi è piaciuta molto XD
 
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CryForTheMoon
CAT_IMG Posted on 6/4/2009, 13:39




Ero curiosa di leggere qualcosa di te, visto che sei "nuova" e mi hai stupita.
Non sono una grande fan dei TH quindi non mi sono accorta subito che l'avevi postata.
Però quando ho iniziato a leggere, hai catturato subito la mia attenzione e devo confessarti che alla fine, nella parte con Tom, mi sono accorta che avevo la pelle d'oca sulle braccia. Mi sono emozionata.
Per gli errori ... bè la prossima volta starai sicuramente più attenta^^
Brava, spero di leggere presto qualcos'altro di tuo.
Cry

 
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4 replies since 2/4/2009, 20:18   164 views
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