,f a n f i c t i o n stories ~

Amoressia.

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brokenpromiseland;
CAT_IMG Posted on 15/9/2010, 13:04




Eh lo so. Per non parlare di Storia che mi ama proprio xD
 
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¿blessedwithluckysevens´
CAT_IMG Posted on 15/9/2010, 14:24




Ma... non fare la mangiatrice di uomini!
Lasciane qualcuno anche a noi XD
 
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CAT_IMG Posted on 16/9/2010, 11:34
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...I drove for miles and miles...
........

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Sì, infatti, tieniti latino e greco, ma magari il signor Storia lasciacelo XD XD
 
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¿blessedwithluckysevens´
CAT_IMG Posted on 16/9/2010, 13:21




Sì, Storia ha il suo fascino, e poi non lamentarti, hai pur sempre due uomini ai tuoi piedi! XD
 
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brokenpromiseland;
CAT_IMG Posted on 17/9/2010, 14:13




Mi spiace, posso cedervi solo Latino e Greco v.v Il signor Storia è mio!
 
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¿blessedwithluckysevens´
CAT_IMG Posted on 17/9/2010, 14:30




*piange e scappa via*
 
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brokenpromiseland;
CAT_IMG Posted on 25/9/2010, 14:10




E' un capitolo orribile, lo so. Ma serve per introdurre Annadue, cioè Daphne, e Cristiano. Abbiate pietà, cercherò di rifarmi con i prossimi. ç_ç


Capitolo tre.




Il corridoio era pieno di ragazzi urlanti, era quello l’intervallo. Iris uscì dal bagno.
«Ciao Annadue!» e il ragazzo rise.
«Ciao ma mi chiamo..»
«Annadue! Come siamo belle oggi!» e rise anche il secondo ragazzo, dando il cinque all’amico.
«Ma cosa...» la ragazza si passò una mano tra i capelli e si sentì sprofondare. Intorno a lei si radunò un gruppo di studenti, che non aspettavano altro che una scena del genere.
Iris si fece spazio perchè voleva vedere chi era la vittima dei bulletti di quinta.
Diede una spinta qua e là e si beccò una bomitata nello stomaco prima di arrivare in prima fila e vedere una bionda e due ragazzi in mezzo. La ragazza si guardava intorno implorando aiuto, ma nessuno l’ascoltava. I due invece se la ridevano come matti. Iris sbuffò.
«Annadue! Hai comprato il nuovo profumo?» e rise ancora il primo.
«Sì ma...» balbettà lei.
I due fecero qualche passo in avanti e lei ne fece due indietro impaurita.
«C-che cosa v-volete da m-me?» balbettò con la sua solita vocetta timida e confusa. Pareva fuori dal mondo. Non era la prima volta che succedeva che venisse presa in giro, ma accadeva tutto all’improvviso. Non aveva nemmeno il tempo di prepararsi qualcosa da dire per difendersi.
«Oh, ma per piacere.» sbuffò Iris e fece un passo avanti, ma solo uno perchè qualcuno la teneva ferma.
«Arriva il preside.» la mise in guardia Francesco, indicando un uomo che stava quasi correndo, rosso di rabbia, verso il gruppetto.
Urlò per cinque minuti interi e poi li minacciò pesantemente. In tre secondi se ne erano andati tutti, tranne Iris, Francesco e Annadue.
Il preside le aveva assicurato che non sarebbe mai successo e che i due bulli l’avrebbero pagata. Non che qualcuno ci credesse, non aveva mai messo in atto le sue minacce.
«Io non capisco...» bisbigliò Annadue, lasciando cadere a terra lo zaino. Aveva le lacrime agli occhi e avrebbe pianto, se non fosse stato per i due che stavano venendo verso di lei.
Indietreggiò un po’ impaurita.
«Oh no! Tranquilla, io sono dalla parte dei buoni.» la tranquillizzò Iris e fece un altro passo in avanti.
«Cosa volete?» domandò, con voce sottile, tremante. I capelli biondi e poco curati le davano fastidio davanti agli occhi, ma non si ricordava mai di spostarli dal viso.
Francesco si avvicinò ad Iris.
«Che vuoi fare? Se la gente ti vede parlare con lei...» la l’altra lo interruppe con un movimento veloce.
Tese il braccio verso la ragazza e abbozzò un sorriso.
«Io sono Iris.» si presentò e Annadue annuì.
«Lo so chi sei... lo sanno tutti...»
Iris annuì infastidita da quella popolarità non voluta. Tirò via la mano e la nascose nella tasca della felpa.
«Io mi chiamo...» si azzardò a dire Franci, interrompendo quel silenzio che si era creato.
«Sei Petrullo. Quello fissato con lo skate, lo so chi sei.» annuì per convincersi della sua affermazione.
«Lo vedi perchè nessuno parla con Annadue?» commentò strizzito Francesco, facendo per andarsene. «E’ pazza.» si rispose da solo, ma Iris lo afferrò per la felpa e si fermò. Annadue aveva fatto un passo avanti e aveva raccolto lo zaino da terra. Sistemato sulla schiena guardò prima Francesco e poi Iris.
«Io in realtà non mi chiamo Annadue.» bisbigliò, facendo un sorrisino con tanto di apparecchio. Ad Iris non sembrava una brutta ragazza. Era solo poco socievole e impacciata. «Il mio vero nome è Daphne.» continuò ripetendo il gesto che Iris aveva fatto prima. Tese la mano e la mora l’afferrò e la strinse forte.
Forse quel giorno aveva deciso di avvicinarsi a Daphne perchè in un certo senso era simile a lei. era continuamente vittima di Anna e dei suoi amici e non aveva amici.
L’unica differenza tra le due era il fatto che Iris non amava parlare, mentre Daphne non faceva altro.

*




«Iris! Non ti sembra di sbagliare? Se ci beccano siamo nei guai... torniamo a scuola...»
La mora sbuffò per l’ennesima volta mentre trascinava via Annadue. Quando girarono l’angolo e non furono più in grado di vedere la scuola rallentarono il passo.
«Stai tranquilla, al massimo ci rinchiudono in un carcere minorile per i prossimi tre anni.»
Guardò l’espressione terrorizzata dell’altra e si fermò.
«Sto scherzando, ok? Andiamo solo a fare un giro.» la rassicurò più seria che mai.
L’altra si strinse nella felpa e ritornò a seguirla. In un quarto d’ora si ritrovarono in centro. Non erano le uniche ad aver tagliato, perchè i bar erano pieni di ragazzi un po’ addormentati e un po’ sollevati di non assistere alle lezioni.
«Uffa! Stiamo camminando da due ore, Iris!» si lamentò, mentre Iris non dava segno di volersi fermare neanche un attimo.
«Un quarto d’ora.» la corresse, mentre guardava senza interesse la vetrina di un negozio di intimo. Si immaginò ad indossare uno di quei completini, sfilare sulle passerelle, sorridere soddisfatta del suo corpo. Abbassò gli occhi e andò avanti, lasciandosi indietro quei pensieri.
«Ho una fame! Iris, mi ascolti?» si lamentò Annadue. Iris alzò gli occhi ed annuì.
«Certo che sei strana forte, eh.» commentò, senza cattiveria. Nonostante ciò Iris si sentì offesa ed aumentò il passo.
«Dài, ti sei offesa? Scusa! Lo sai che scherzavo. Dài.»
La mora si fermò e indicò qualcosa alle sue spalle. «Qui puoi mangiare qualcosa.» disse e la invitò ad entrare per prima.
Annadue annuì. Andarono al piano di sopra e si sedettero, aspettando il cameriere.
«Uffa, speriamo che mia madre non mi veda in giro, sennò si arrabbia.» si lamentò per l’ennesima volta Annadue e sbuffò.
«Ciao ragazze, cosa vi porto?»
Annadue sorrise al ragazzo e poi indicò qualcosa sul menù. «Questo e anche una coca-cola!»
Il ragazzo annuì e poi guardò Iris. Lei scosse la testa. «Sono a posto così, grazie.»
«Non mangi niente, tu?»
«No.»
«Perchè?»
«Perchè non ho fame.»
«Senza offesa, ma da quello che sento in giro tu non hai mai fame.» disse noncurante Annadue. Iris la trafisse con lo sguardo e si rese conto di non riuscire a sopportarla.
«Oddio, scusa. Scusa davvero! A volte parlo a sproposito senza rendermene conto...» si scusò lei subito dopo essersi resa conto di quello che aveva detto. Iris annuì e continuò a giocare con il tovagliolo.
Le sembrava strano trovarsi lì, con tanta gente. Le sembrava strano aver tagliato scuola e le sembrava strano averlo fatto con quella strana ragazza che non faceva caso a quello che le usciva dalla bocca.
Sospirò e si sistemò una ciocca dietro l’orecchio.
«Perchè ti prendono in giro?» domandò all’improvviso.
«Eh?»
«A scuola. Perchè ti chiamano tutti Annadue?» riformulò la domanda e Annadue abbassò lo sguardo, smettendo di mangiare.
Mise tutte e due le mani tra le gambe, sotto il tavolo.
«Io... mi chiamano Annadue per ricordarmi che... che non sono Anna. Sai, lei è bella, io no. Lei è popolare, io no.» spiegò a bassa voce e Iris annuì.
«Capisco.»
«Quel ragazzo... Francesco mi pare, è il tuo ragazzo?» domandò, per cambiare argomento.
Iris scosse la testa. «Non siamo nemmeno amici.» disse e Annadue si stupì.
«Ma eravate... insieme.» mormorò senza capire.
L’altra sospirò un po’ divertita un po’ irritata.
«Se due camminano vicini non vuol dire che stanno insieme. Io e lui... non abbiamo proprio niente in comune. Io lo odio. Lo odio.» le spiegò, con voce strana e la bionda annuì, senza fare altre domane.
«Non voglio tornare a scuola.» cambiò discorso.
Iris la guardò sorpresa.
«Non eri tu quella...»
«Sì, però non ne ho voglia.»
«Hai paura di quelli?» intuì e Annadue annuì, vergognandosi un poco.
«Devi ignorarli. Prima o poi si stuferanno.» le consigliò, non credendoci neppure lei. a lei non avevano mai smesso di fare scherzi.
«Lo spero.» mormorò, mostrando un sorriso.
Iris la guardò e decise che sarebbero diventate amiche perchè Daphne era insopportabile come lei e perchè tutte e due erano vittime degli studenti della scuola. C’era qualcosa che le univa.


*



«Sono a casa.»
Franci lasciò lo zaino e lo skate a terra e corse in cucina.
«La mamma ha cucinato per te, ma alla fine ho mangiato tutto io.» Suo fratello era appoggiato al tavolo, con un bicchiere di latte in mano.
«Perchè non mi hai lasciato niente?» si lamentò Franci e si sedette di fronte al fratello. Quest’ultimo fece spallucce e lasciò il bicchiere vuoto nel lavandino.
«E’ andata al lavoro?»
«Sì. Torna domani mattina.» rispose il più grande dei due e si scompigliò i capelli. Uscì dalla cucina, ma Franci lo fermò e si preparò ad affrontare l’argomento.
«Cri, lo sai che organizzo la solita festa...» iniziò Franci, senza guardarlo.
Cristiano sbuffò e roteò gli occhi azzurri. «Fra, ma dai. Non puoi farla da un’altra parte?» si lamentò scocciato e si appoggiò alla porta. Era alto, molto più del fratello e gli anni passati a condurre una malavita l’avevano reso più duro e insensibile di quello che avrebbe dovuto essere.
«Ma perchè ti da così fastidio?» volle sapere Franci. Cristiano lo guardò per un po’ e poi scosse la testa.
«Niente droghe varie. Io non ci sarò, lo sai.» cedette senza troppe storie e lasciò finalmente la stanza.
Francesco sospirò più tranquillo e gli occhi si fermarono su una foto di famiglia. C’era il padre e la madre dietro di lui. Cristiano gli teneva una mano dietro le spalle e sorrideva felice. Non riusciva a rammentare l’ultimo sorriso sincero del fratello.
Lui stesso riusciva a sentire l’infelicità del fratello quando si parlava di Martina, quelle rare volte che si toccava l’argomento.
Si alzò e tornò in sala. Prese la cartella e tirò fuori il cellulare.
“Iris, Iris, ti prego. Vieni alla festa. Ti scongiuro, senza di te non è la stessa cosa.”
Inviò subito, per paura di ripensarci. Si sedette sul divano e accese la tivù. Non seguì nemmeno una parola perchè la sua mente e i suoi ricordi erano indietro di quattro anni.

«Ehi, ma che fai?!»
«Zitto e sorridi. »
«Mi stai facendo una foto?»
Franci sbuffò e fece una faccia stranissima, sistemandosi la cuffia e la sciarpa. Il vento gli scompigliava i capelli e li sbatteva in faccia. Lei rise e lui la guarò male.
«Ti ho detto di stare fermo.» ribatté Iris, con energia.
Continuava a dondolarsi a tempo di musica sulla panchina e non le dava ascolto. La sciarpa volò via, abbandonando il suo collo.
Scocciato al massimo si alzò per raccoglierla. Poi si girò all'improvviso verso di lei, fece per dire qualcosa, ma la ragazza fece scattare la foto e Franci si bloccò.
«Mi hai fatto la foto!» la sgridò e poi tornò al posto, accanto a lei. La sciarpa tornò a riscaldargli il collo e riassunse l'espressione di prima, quella che avrebbe dovuto immortalare.
Iris guardò la foto: c’era lui con la bocca aperta e gli occhi spalancati. La cuffia un po' spostata indietro e la sciarpa in mano. Un po' piegato perchè si eri appena alzato da terra.


*



Iris si alzò dal letto e prese il cellulare. Aprì il messaggio e la mano iniziò a tremarle.
“Iris, Iris, ti prego. Vieni alla festa. Ti scongiuro, senza di te non è la stessa cosa.”
Rilesse quelle tre frasi una ventina di volte, poi, instintivamente, lo sguardo le cadde sulla foto che teneva sulla scrivania. Franci aveva la bocca aperta e gli occhi spalancati, la cuffia storta, che stava per cadere e una sciarpa blu in mano.
Digitò velocemente delle lettere sulla tastiera del cellulare e guardò indecisa il tasto ‘invio’.
 
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¿blessedwithluckysevens´
CAT_IMG Posted on 25/9/2010, 16:00




Ecco, ora sono al punto morto.
Riesci a mettere la pulce nell'orecchio alla fine di ogni tuo capitolo, il problema è che io vorrei pure sapere come va avanti XD
Comunque complimenti per Annadue, mi sta simpatica!
Attenta agli errori di battitura, per il resto è perfetta <3
 
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brokenpromiseland;
CAT_IMG Posted on 25/9/2010, 17:48




Lo saprai lo saprai! Ahaha xD
 
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