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Il diario, Capitolo settimo

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purple_angel
CAT_IMG Posted on 6/9/2007, 15:42





IL DIARIO

CAPITOLO SETTIMO

Diciotto giorni dall'inizio della fine...diciotto lunghissimi giorni passati tra angoscia,paura,frustrazione,sensi di colpa ed effimere speranze. Giorni vissuti sospesi su di un filo ,in bilico fra salvezza e dannazione. Giorni terribili.
Poi tutto finì.
Finì quella stessa notte sotto un temporale improvviso,un acquazzone estivo violentissimo...breve,ma violento.
Breve come la vita di Bill, violento come la sua morte.
Inaspettato.
Come quella telefonata.
Era martedì mattina presto,verso le sette e un quarto,quando il mio cellulare iniziò a suonare all'improvviso svegliandomi da un sonno comunque troppo agitato.
Guardai l'orologio.Mi chiesi chi fosse l'idiota che chiamava a quell'ora. Sullo schermo apparve il nome di Georg.
Sentii una stranissima sensazione addosso,iniziai a sudare freddo.Tutto a un tratto avevo paura di rispondere.Premonizione?Non saprei dirlo.
"Georg...che è successo?" chiesi allarmata.
"Le...Lexy...Dio,non so come dirtelo..."era sconvolto.
"Dirmi cosa?" il mio cuore prese a battere all'impazzata.
"Bill...lui..."non riuscì a finire la frase.Iniziò a singhiozzare.
"No!" avevo capito,avevo capito nel momento stesso in cui aveva pronunciato il suo nome. Rimasi come paralizzata,seduta sul letto,col cellulare premuto contro l'orecchio...il cuore batteva così forte che temetti mi sarebbe scoppiato da un momento all'altro.
"Lui...non c'è più...Dio Lexy l'ho appena saputo!io...è morto".
Iniziai a urlare.Piangevo e urlavo.
Georg continuò a parlare,ma l'unica cosa che capii fu "incidente","macchina Simone","schianto".
Danielle e mio padre corsero in camera mia spaventati,ancora ignari di cosa fosse successo.
In quel momento non capii più nulla. Il cellulare mi cadde di mano,mentre le braccia di Danielle mi circondarono.
"Bill..."
Non avrei più passato pomeriggi interi a cercare di tirar su di morale lui e Tom.
Non avrei più rivisto il suo volto magro e pallido,eppure ancora bellissimo.
Non avrei più sentito la sua voce meravigliosa.
Bill non c'era più.
Rimasi immobile sul letto,rannicchiata su me stessa,per ore.Nè mio padre nè Danielle riuscirono a fare nulla.
Nella mia mente continuavano a rimbombare incessantemente le parole di Georg : "incidente", "macchina Simone" , "schianto".
Com'era possibile? cos'era successo? L'avevo visto la sera prima...stava bene,non benissimo,ma sicuramente meglio del solito.
"Tom..." mormorai.
Dovevo andare da Tom.Ma le mie gambe non volevano muoversi,il mio corpo era come paralizzato. Avevo un peso,come un macigno enorme sul petto.Il cuore faceva male,non riuscivo a respirare bene.Mi sembrava di soffocare.
Ripresi a piangere disperatamente. Forse non avevo mai smesso.
Qualcuno bussò alla porta,ma non risposi.
Dopo un po' vidi la figura di Georg entrare piano e sedersi sul letto accanto a me.
Volto pallido,occhi gonfi e rossi. Non disse nulla per molto tempo.
Ruppe il silenzio dopo quella che parve un'eternità...forse erano passati solo pochi minuti,forse un'ora...non lo so. Per me tutto si era fermato nel momento stesso in cui avevo sentito la sua voce dire "non c'è più".
"Lexy" chiamò piano.
Sollevai il volto verso di lui,ma non risposi.
"Io...mi ha avvertito Max,stamattina presto. Ora è a casa di Tom con Gustav,ma lui non vuole vedere nessuno.E'...Dio,è distrutto! sua madre non fa che piangere...è tutto così assurdo!" .
"Co...come?" chiesi soltanto. La voce incerta,rotta dal pianto.
"Bill...ha preso la macchina di Simone.In piena notte.Pioveva fortissimo e l'asfalto era bagnato e...ha perso il controllo dell'auto...andava troppo veloce, non è riuscito a frenare in tempo...si è schiantato...è caduto giù,giù in un dirupo".
Georg prese a singhiozzare forte.
"Non è possibile..."mormorai. Qualcosa dentro di me...una fitta al cuore.
"Non è vero! non può essere! Bill aveva paura dei temporali!non sarebbe mai uscito...e poi perchè?perchè?perchè?" urlai. Mi aggrappai a Georg e lo scossi violentemente. Lui non si oppose,non fece nulla.
Mi rifiutavo di capire...di accettare.
"Si è ucciso" dissi appena riuscii nuovamente a parlare. Ne ero certa.Ne sono certa.
"Devono...non sanno ancora com'è andata...la dinamica" Georg deglutì prima di proseguire.
"Devono fargli...l'autopsia".
Lo guardai incredula.
"Non possono!non possono...violare il suo corpo...aprirlo come se fosse un animale!E' Bill!il nostro Bill!" ripresi a urlare fuori di me. La ragione mi diceva che era necessario,ma il mio cuore ormai distrutto non poteva accettare che toccassero il corpo di Bill.
"Cosa vogliono dimostrare,eh? che era ubriaco?drogato? lui non beveva!lui non era un tossico!".
Georg mi abbracciò.
"Lo so Lexy,lo so" mi cullò fra le sue braccia forti.
I giorni seguenti rimasi chiusa in camera.In attesa...del funerale,di notizie, non so nemmeno io di cosa.
Pregai che fosse tutto un incubo,uno scherzo crudele,ma sapevo che era tutto vero.
Volevo andare da Tom,ma me lo sconsigliarono:nessuno poteva avvicinarlo,non faceva che urlare parole sconnesse,prive di senso.
Forse stava impazzendo.O forse era il mondo a essere impazzito,a girare nel verso sbagliato.
Ero convinta che Bill si fosse ucciso:non poteva essere stato un incidente.
Dove stava andando in piena notte,sotto un temporale? Dove?E perchè?


Faceva caldo,dannatamente caldo.Mi sentivo soffocare in mezzo a tutta quella gente.Se Danielle e mio padre non mi avessero sorretta,non sarei nemmeno riuscita a reggermi in piedi.
Mi guardai intorno: ero circondata da persone sconosciute,gente che non avevo mai visto prima.Curiosi.Morbosamente attratti dalla storia di Bill.Erano venuti a vedere,ad assistere a quella sorta di macabro cerimoniale. L'ultimo addio a quella strana creatura incestuosa,al ragazzo che aveva amato il proprio fratello. Scandalo! dicevano i loro occhi:è uno scandalo che venga celebrato un funerale per questo essere disgustoso, questo scherzo della natura!
Li odiavo tutti,tutti quanti.
Bill non era nemmeno credente...non l'avrebbe nemmeno voluto uno stupido funerale.E non avrebbe voluto quella gente.
Poi c'erano gli ex-compagni di scuola:quelli che lo avevano deriso,umiliato,picchiato,insultato. I bulli. Ma anche i deboli,che avevano assistito indifferenti.
Li odiavo tutti,tutti quanti.Anche loro.
Bill non era come loro...lui era speciale,era meraviglioso. Quei bulletti,quei ragazzini indifferenti...loro erano vuoti...vuoti dentro.Insignificanti.
Infine c'erano quelli che lo avevano amato: clienti del Black Guitar,fan in lacrime per quella voce meravigliosa che mai più avrebbe cantato.
C'erano Max, che sorreggeva Simone Kaulitz, Georg e Gustav in lacrime.
Mancava suo padre.Non era venuto.Non aveva accettato di aver messo al mondo un essere ripugnante come lui. Parole sue.
C'era Tom.
Tom... era irriconoscibile. Stava lì in piedi,sul sagrato della chiesa,incapace di entrare,incapace di muoversi in una qualsiasi direzione. I lunghi rasta biondi come al solito legati indietro,cappello nero in testa,grandi occhiali scuri,abito nero. Si torceva le mani nervosamente.
Cercai di raggiungerlo fra gli sguardi ostili,di rimprovero,dei Curiosi .
Ma prima che giungessi sino a lui,accadde qualcosa.
Andreas.Gli si stava avvicinando.
Tom lo vide e gli si scagliò addosso. Se prima era sembrato quasi una statua, solo le mani in movimento,ora era una furia.
"Tu! non hai alcun diritto di stare qui! Tu lo hai ucciso! Tu e tutta questa gente! Si dico a voi,voi che con i vostri pregiudizi e il vostro odio lo avete lanciato giù da quel dirupo!avete ucciso mio fratello!avete ucciso Bill!" Tom urlò tutto il suo rancore ,tutta la sua sofferenza,prima di cadere in ginocchio e iniziare a piangere.
Lo raggiunsi a fatica,aprendomi la strada a gomitate. Max lo stava aiutando a rialzarsi e ad allontanarsi da lì.
Mi voltai verso Andreas.
"Che ci fai qui? Vattene,vattene!" gridai fuori di me.
"Lexy ti prego..."mi implorò. Stava piangendo.
"Mi dispiace!mi dispiace così tanto!".
"Tu...tu lo hai tradito...tu...vattene via!via!" gli gettai addosso tutto il mio odio,tutta la mia disperazione,prima che qualcuno (Georg?Gustav? non ricordo) mi prese per le spalle e mi riportò verso la chiesa.
Fu l'ultima volta che vidi Andreas.Non so che ne sia stato di lui...se lavora,se è all'università...non so nulla. So che non fu solo lui a distruggere Bill, ma in quel momento avevo bisogno di un colpevole,di qualcuno da accusare della sua morte. E anche Tom. Avevamo entrambi troppi sensi di colpa, troppa paura di accettare la realtà qualunque essa fosse.
I sensi di colpa...mi stavano dilaniando:mi sentivo in colpa per non aver capito che la situazione stava precipitando,per non essere rimasta con Bill quella sera, ma anche per non aver fermato Tom,per non avergli impedito di baciare il fratello di fronte ad Andreas e più di tutto per non essere corsa dietro a quest'ultimo subito dopo il fatto.
Cause...conseguenze. Era come una catena,in cui ogni evento aveva generato l'altro fino a che la morte di Bill non l'aveva spezzata definitivamente.


I giorni passarono lentamente.Parevano tutti uguali. Non andai più a lavorare da Max.
Stavo a letto dal mattino alla sera,non mangiavo quasi nulla, non facevo nulla. A volte Georg e Gustav venivano a trovarmi,ma spesso non gli permettevo nemmeno di entrare in camera.Non volevo vedere nessuno. Legolas mi restava accoccolato accanto e mi guardava con i suoi grandi occhi gialli.Sembrava soffrire con me.
Un giorno trovai per caso una maglietta di Bill fra i miei vestiti.Era la stessa che aveva lasciato a casa mia la sera del mio compleanno quando si era cambiato. Aveva il suo profumo. La strinsi al petto e iniziai a piangere in modo isterico. Mi mancava Bill...mi mancava da morire. E mi manca anche adesso,ogni secondo della giornata... vorrei solo poterlo abbracciare,stringerlo forte a me e non lasciarlo andare via mai più.
Inizia a tagliarmi con una lametta,a farmi delle piccole ferite...guardavo il sangue colare lungo le mie braccia e in qualche modo mi sentivo meglio.
Il dolore fisico allontanava,anche se per poco,quello per la perdita di Bill.
Autolesionismo. E' la parola che usò il dottor Frisk per indicare ciò che stavo facendo a me stessa.
Il dottor Frisk... quando Danielle vide le cicatrici sulle mie braccia andò su tutte le furie.
"Lexy non puoi andare avanti così! non ti rendi conto di quello che stai facendo? Io capisco che la morte di Bill ti abbia sconvolta,il suo incidente...".
"Non è stato un incidente! Bill voleva morire! Sono stati i pregiudizi e l'odio della gente a portarlo a questo!" urlai.
"Ti prego...per il tuo bene, vieni con me dal dottore di cui ti ho parlato! fatti aiutare!"
"Io non vengo dallo strizza-cervelli!io non sono pazza!" strillai ancora di più.
"Ci costringerai a rinchiuderti in una clinica se fai così! te ne rendi conto? io e tuo padre siamo preoccupati per te!" Danielle iniziò a piangere.
"Fallo per noi,se non vuoi farlo per te stessa,fallo per noi!e per i tuoi amici,per Tom che...".
"Non nominare Tom...hai idea di quanto stia soffrendo?Eh?"
"Posso immaginarlo,solo immaginarlo...e anche tu.Sei così presa dal tuo dolore,sei così concentrata su te stessa che non sei andata a trovarlo nemmeno una volta!".
Era vero. Ero troppo a pezzi,troppo distrutta per affrontare Tom. Così avevo lasciato che se ne occupassero Georg e Gustav...me ne vergognavo, ma non avevo il coraggio di andare a casa sua.Avevo paura di incontrarlo e avevo paura di scoprire che anche lui si stava lasciando morire.
E,infine, avevo paura di sapere...di scoprire la verità su quella maledetta notte,sul perchè Bill fosse morto.
Guardai Danielle,che ora aveva smesso di piangere e mi fissava con gli occhi azzurri arrossati dal pianto. Aspettava una risposta.
"Vado da Tom" dissi.
Indugiai a lungo prima di suonare il campanello di casa Kaulitz. Infine,dopo aver tratto un lungo respiro,suonai.
Mi venne ad aprire Gustav.
"Lexy?" sembrava sorpreso di vedermi lì.
"Sono qui per Tom" .
Trovai Tom in camera sua,disteso sul suo letto,con il volto affondato nel cuscino. Per un attimo avevo pensato di trovarlo nella stanza di Bill, ma poi capii perchè non c'era. Era quel letto,il letto di Tom,erano le lenzuola di Tom,il cuscino di Tom a profumare di Bill. Era lì che si consumava il loro amore,quasi mai nella stanza di quest'ultimo. Era stato Bill stesso a confidarmelo.
"Tom" chiamai.
Nessuna risposta. Tom restò immobile. Mi avvicinai a lui e solo quando mi sedetti sul bordo del letto,si voltò a guardarmi.
"Pensavo non saresti mai venuta" sussurò.
"Mi dispiace,non ho avuta la forza di farlo prima" risposi.
Tom si mise seduto.
"Non chiedermi come sto"
"Lo stesso vale per te" dissi.
Restammo seduti l'uno di fianco all'altra senza dire una parola per molto tempo. La sua mano stringeva la mia.
"E' stata colpa mia" lo disse a voce così bassa che a malapena lo sentii.
"Di che stai parlando?"
"Di quella sera. E' stata colpa mia...non di Andreas,nè di nessun altro. L'ho ucciso io"
"Tom..." cercai di dire qualcosa,ma lui mi bloccò sollevando una mano e chiedendomi di ascoltarlo.
"Fammi parlare,ti prego.Ne ho bisogno".
Annuii e lui proseguì.
"Quando te ne andasti,tornammo dentro. Volevo raccontare a Bill del lavoro all'officina,così gli chiesi di restare a parlare ancora un po'. Quando ebbi finito,mi guardò spaventato.Pensavo ne sarebbe stato felice,invece andò nel panico. Si mise a urlare,a dire che era un'utopia,che non c'era speranza per noi...che anche se fossimo scappati da Lipsia,sarebbe stato lo stesso ovunque.Che non ci avrebbero mai accettati da nessuna parte. Cercai di calmarlo,di farlo ragionare, ma era isterico.Scoppiò a piangere e nel tentativo di sciogliersi dal mio abbraccio,mi graffiò.Avresti dovuto vederlo Lexy...era terrorizzato! fuori stava diluviando e questo deve averlo reso ancora più nervoso.Non so cosa gli prese...afferrò le chiavi della macchina di mamma e uscì fuori.L'ultima cosa che vidi fu il suo volto rigato di lacrime,i capelli bagnati dalla pioggia...Ho cercato di fermarlo, davvero! ci ho provato,ma non ho fatto in tempo!io... non so dove volesse andare,dove stesse scappando...so solo che pensai che non l'avrei più rivisto..." Tom smise di parlare.
"Oh Tom...non è stata colpa tua! Bill...non ha retto a tutto questo!ma tu hai solo cercato di farlo felice,di dare a entrambi una possibilità!" ora capivo,sapevo perchè. E mi sentivo malissimo per Tom,per il fatto che si stesse dando la colpa di tutto...di non aver fermato Bill,di non essere riuscito a impedire la sua morte.
"Lui...era disperato.E io ho lasciato che andasse via in quelle condizioni!" Tom iniziò a piangere. Lo abbracciai,lo strinsi forte a me.
"Ho cercato di farla finita,di raggiungerlo,ovunque lui sia.Ma non ce l'ho fatta,non ne ho avuto il coraggio!Non ho nemmeno la forza di uccidermi Lexy!io non meritavo il suo amore,non lo meritavo!".
Iniziai a piangere anch'io.
"Sta zitto! Bill ti amava con tutto se stesso! se ti sentisse ora..." non riuscivo a parlare.Mi sentii di nuovo soffocare.
Chiusi gli occhi e non dissi più nulla.
Da quel giorno non ho più visto Tom,nè l'ho sentito.
Accettai di farmi curare dal dott. Frisk per tranquillizzare Danielle e mio padre e in effetti le sue cure stanno dando qualche risultato.
Lo feci anche per Bill...per la promessa che gli avevo fatto: mi sarei presa cura di Tom,avrei evitato a qualunque costo che cercasse di farsi del male.




Chiudo il diario mentre una lacrima solitaria scende lungo il mio viso. Scrivere mi ha aiutata a ricordare,a dare un senso a tutto quanto, ma non è stato nè semplice nè piacevole. I ricordi fanno male: che siano belli o brutti, il solo pensare a Bill mi fa sanguinare il cuore. La mia stanza è piena di ricordi,mi basta alzare lo sguardo per vedere la foto scattata la sera del mio compleanno.Ci siamo tutti: io,in mezzo a Bill e Tom, poi Georg,Gustav, Andreas e Max. Accanto c'è il tovagliolo del Black Guitar con gli autografi della band. E poi disegni...disegni fatti prima e dopo la sua morte: il volto sorridente di Bill in bianco e nero,oppure a colori.
Il CD...quel CD chiuso da tanto tempo in un cassetto della mia scrivania. Apro piano il cassetto e lo tiro fuori con mano tremante.
"Bill" mormoro mentre lo maneggio con cautela come se fosse una reliquia. Lo inserisco nel lettore CD. La voce meravigliosa di Bill riempie la stanza e io chiudo gli occhi:

No one knows how you feel
No one there you'd like to see
The day was dark and full of pain

You write "help"
With your own blood
'Cause hope is all you've got
You open up your eyes
But nothing's changed ...

Questa canzone! posso chiaramente vedere il volto truccato di Bill avvicinarsi al microfono,le sue labbra pronunciare le parole con sicurezza, i capelli neri come la notte ondeggiare avanti e indietro a seconda dei suoi movimenti. Poi la testa si gira verso il chitarrista, un ragazzo biondo con i rasta...lo stesso che non avrei potuto non notare. Tom solleva piano lo sguardo e i suoi occhi incontrano quelli identici del gemello.
La canzone finisce e io piango,piango senza riuscire a smettere...



TBC...



















 
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Fusillina
CAT_IMG Posted on 24/1/2008, 14:58




Sto piangendo...
 
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Amy17
CAT_IMG Posted on 24/1/2008, 15:33




So com'è...Anche se l'ho già letta tutta un paio di volte, ogni volta che ne rileggo un pezzettino l'effetto è sempre lo stesso... dio è magnifica... Rimango sempre così.... tipo incantata...
 
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kiss_th
CAT_IMG Posted on 26/1/2008, 14:57




L'ho già letta un casino di volte, ma rimane sempre magnifica *O*
è una delle cose più belle che abbia mai letto.
Davvero.

*-*
 
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takashi shima
CAT_IMG Posted on 26/1/2008, 15:58




non faccio commenti. rischierei di fare una figuraccia. perchè non si può descrivere. .... è.... non so come dire... MAGNIFICA? no è riduttivo.... quando trovo un aggettivo adeguato te lo faccio sapere!!
 
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purple_angel
CAT_IMG Posted on 26/1/2008, 16:42




Dio ragazze non so che dire... wow...cioè...GRAZIE!
non sapete quanto mi renda felice sapere che questa storia vi ha emozionato così tanto! e che la rileggiate e che... semplicemente la commentiate lasciandomi delle recensioni così belle.
Grazie a tutte voi! Non mi aspettavo di trovare ancora dei commenti...è una storia che ho pubblicato mesi fa...è magnifico!
Dopo aver scritto la parola fine e pubblicato l'epilogo,pensavo ci sarebbero state un paio di recensioni e poi basta,invece continuate a commentare...non avete idea di quanto sono felice in questo momento!
GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE! non smetterò mai di dirlo.
Sono commossa...

un bacio

Alex
 
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Amy17
CAT_IMG Posted on 26/1/2008, 17:02




Grazie a te invece...a te e a tutto questo... a te sembrerà banale, ma è una delle poche ff che mi hanno lasciato più il segno... e che adoro... E che non smetterei mai di leggere
 
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PiNkY.PrInCeSs
CAT_IMG Posted on 30/1/2008, 17:23




solo una parola: spettacolare!! e dopo questo non ho altre parole per descrivere!! veramente bella!!
 
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purple_angel
CAT_IMG Posted on 1/2/2008, 22:41




Grazie cara!
 
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Hizu o__O
CAT_IMG Posted on 13/3/2008, 00:12




Oddio...
Non so se devo presentarmi, prima, ma volevo lasciare un commento a questa splendida ff... non ho mai pianto e amato una storia come ho fatto adesso con questa...
Vi prego, lasciate questo commento, è scritto fra le lacrime...
 
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Kanako Enomoto
CAT_IMG Posted on 13/3/2008, 19:10




Prima sì, dovresti presentarti ^^'''
Ma tranquilla, non cancelliamo commenti ^^'''
- a meno che non siano offensivi -
 
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purple_angel
CAT_IMG Posted on 14/3/2008, 22:17




Ciao Hizu! sono estremamente felice che la mia storia ti sia piaciuta! grazie per questo commento!
Solo una domanda,che in realtà è un po' stupida,ma...mi sorprende vedere che molte lettrici (fra le quali tu) hanno commentato alla fine del capitolo settimo e non dopo l'epilogo.Vi siete accorte che c'è anche l'epilogo vero?

Ok,non mi aspetto una risposta,era solo per essere sicuri... o.O

Ancora grazie per aver commentato!
Un bacio

purple_angel
 
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valby_1993
CAT_IMG Posted on 30/5/2008, 16:04




Questa fanfiction fa troppo piangere!
Poi il tuo modo di scrivere è fantastico...
Il pezzo in cui Tom si da tutta la colpa fa davvero morire!
COMPLIMENTI!
 
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12 replies since 6/9/2007, 15:42   232 views
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