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| ragazze, io non volevo! voi non avete idea! questa nc-17 fa schifo e io ne sono pienamente consapevole! però....siete state voi a volerla! prendetevi le vostre responsabilità! ecco il capitolo! buon natale! (sì, so che siamo a marzo...)
Bill si precipitò nella stanza da letto. Tom era sul pavimento, di nuovo in sé, ma ancora molto scosso. -cerchiamo di ragionare…- mormorò il moro. -ragionare su cosa? Io mi chiamo Tom, ieri mi hanno “portato” da te, tu in realtà sei biondo…ho visto le foto di quando eri piccolo, sai? Eri identico a me! Ed hai la mia stessa età! Che giorno sei nato?- esclamò il biondino. - il I settembre 1925, tu?- chiese il torturatore, con voce flebile. -anche!- rispose Tom, troppo preso dai suoi pensieri, per curarsi dell’altro. Poi si voltò e lo vide: era raggomitolato sul pavimento e piangeva silenziosamente. -Bill!- disse – calmati!- -no Tom! Tu non capisci! Io ci tengo davvero a te! Io…ti amo!- singhiozzò. Tom si inginocchiò accanto a lui. -non piangere! Non importa! Se anche siamo fratelli, che importanza ha? Omosessualità o incesto, cosa vuoi che cambi?- lo rassicurò, riuscendo a farlo sorridere. –dai, stai tranquillo!- aggiunse, dandogli un bacio sulla fronte. Il moro lo guardò. – resterai con me?- chiese. -certo! Io non ti lascio!- rispose l’altro. -non sei arrabbiato con me per stamattina?- -come faccio ad essere arrabbiato con te?- replicò dolcemente il biondino. -io sono cattivo!- ribattè Bill. -no che non lo sei! Tu sei dolcissimo!- -io!?!- rise il torturatore. -sì, tu! Qua solo io ti conosco!- rispose il biondino abbracciandolo. – come si fa a dire che è cattivo uno che scrive delle canzoni e le dedica alla persona che ama?- Bill sorrise. Tom incominciò a baciargli il collo, mentre gli sbottonava la divisa. -ma…ma…e Ralf?- -ho perso il mio fratellino finto, ma ho ritrovato quello vero, no?- sussurrò il biondino, continuando a baciargli il collo. -ma queste cose con Ralf non le facevi, vero?- -no, queste solo con il mio gemellino preferito!- rispose Tom, portando il gemello sul letto e facendolo sdraiare. Lo spogliò, lasciandogli però i pantaloni ed iniziò a baciargli il petto. Gli mordicchiò i capezzoli, facendolo rabbrividire. Intanto gli passava le mani sull’addome. -ma perché sei così magro?- domandò. -perché non mangiavo!- rispose il moro. - e perché no?- -perché volevo…morire- ammise Billiam. -e perché?- chiese ancora il fratello. L’altro chinò il capo. Tom, con dolcezza, gli alzò il viso e lo guardò negli occhi. Poi si chinò su di lui e lo baciò teneramente sulle labbra. -perché, amore?- -perché…a te non importava nulla di me…- Il biondino lo strinse forte. -adesso perché non continui?- disse maliziosamente il moro. L’altro sorrise e gli sbottonò i pantaloni. Lentamente glieli sfilò e fece lo stesso con la biancheria. Incominciò a baciarlo dall’ombelico, fino ad arrivare a pochi centimetri dal pube. Prese il membro del gemello tra le mani ed iniziò a muovercele sopra prima piano e poi sempre più velocemente. Bill ansimava e chiamava il suo nome. Poi Tom si dedicò all’eccitazione del fratello con la bocca. Gliela succhiò e gliela leccò, fermandosi ogni volta che si accorgeva che il moro stava per raggiungere l’apice. Finalmente, dopo le insistenti suppliche di Bill, Tom riprese il suo membro in bocca e non si fermò fino a quando il gemello non venne. Quindi ingoiò il tutto e si tirò su, per osservare il fratello. Il moro aveva assunto un’espressione estasiata e se ne stava sdraiato con gli occhi chiusi e le labbra distese in un sorriso. -allora?- fece il biondino. Billiam aprì gli occhi – è stato bellissimo!- esclamò- ma…sai vero che sono possessivo?- aggiunse. Il fratello sorrise. -davvero? Ma sai che non me ne ero mica accorto!- -beh, che ne dici se te lo dimostro?- sussurrò molto maliziosamente il torturatore ed invertì le posizioni. Si sistemò sopra il gemello e lo spogliò del tutto. Anche lui gli baciò il petto, leccandogli il torace. Lo baciò ripetutamente poco sopra il pene, che era già in erezione. -Bill…basta! Ti prego…-implorò Tom, col fiatone. -no! voglio torturarti!- rispose il torturatore. Ritornò all’ombelico del fratello, che aveva preso ad agitarsi, eccitato sempre maggiormente. Finalmente Bill si decise ad accontentarlo e scese più in basso. Gli baciò l’eccitazione e poi la prese subito in bocca. La leccò e la succhiò con foga. Dopo aprì di poco la bocca e le diede un morsetto delicato, ma deciso. Allora Tom non resistette e venne anche lui. Il torturatore ingoiò, baciò un’ultima volta il membro del gemello e si tirò su. -girati!- ordinò. -Tom, eccitato fino all’inverosimile, si voltò a pancia in giù e attese che il gemello gli montasse sopra. -adesso sentirai male, ma non ti preoccupare, passa in fretta!- lo rassicurò il moro, lasciandogli una scia di baci dolci sulla pelle della schiena. Lentamente lo penetrò e, dopo che lo sentì rilassarsi, iniziò a muoversi dentro di lui. -oddio…Bill…- ansimò Tom. Bill continuava a baciargli la schiena e intanto aveva cominciato a muovere le mani sull’eccitazione del fratello. Il biondino riprese ad ansimare e a invocare il nome del gemello. Dopo un po’, vennero nuovamente entrambi, quasi nello stesso istante. Infine, Bill, esausto, uscì dal corpo del fratello e gli si sdraiò accanto. -Bill…è stato…magnifico!- sussurrò il biondino. -anche per me! Tom, ti amo!- -anche io, da morire!- -ah, a proposito, buon natale, amore!- bisbigliò il torturatore, prima di baciare sulle labbra il gemello.
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