// ........ - Group:
- Member
- Posts:
- 2,420
- Location:
- Nurmengard
- Status:
| |
| lo so che non vi lo aspettavate che fosse l'ultimo ( a parte sham, marty, angel e meggy)! volevo farvelo come sorpresa.... *me perfida* devo dire che questa ficcy resterà per sempre nel mio cuore....ho ricevuto così tanti commenti belli, sono riuscita a far leggere una fic sui th (beh....) a sham...(io orgogliosissima di ciò!)... comunque sì, questo è l'ultimo capitolo! addio torturatore!
UN ANNO DOPO Era precisamente il 25 dicembre 1945. Il 27 gennaio il campo di Auschwitz era stato liberato; Tom, Georg e Gustav erano sopravvissuti; Franz e Dirk non ce l’avevano fatta; Paula Hitler aveva accettato con amore il nuovo figlio, ma non aveva volto riconoscere come legittimi né lui né il fratello, per via dell’odio che ora provava verso Whilelm Frick. E Billiam Frick era stato immediatamente trovato ed incarcerato. Era stato imprigionato ed a una delle prime udienze del processo di Norimberga, era stato condannato a morte, senza alcuna obbiezione da parte della giuria. L’esecuzione era stata fissata il 26 dicembre. -vedi? Non mi fanno nemmeno finire il Natale!- aveva commentato sarcasticamente Bill, quando Tom era andato a trovarlo. Beh, quel giorno, il 25 dicembre 1945, Tom, rammentando bene quello che era accaduto la notte di esattamente un anno prima, aveva sentito il fortissimo bisogno di andare da Bill. Non poteva lasciarlo solo anche a Natale e soprattutto non poteva farlo per il significato che per loro aveva il Natale. Così, sfidando il gelo, si recò fino al carcere e attese per poter vedere il fratello. -salve, vorrei avere un colloquio con Billiam Frick, se possibile…- disse alla guardia del carcere. -chi? Ah, il torturatore!- esclamò quello – mi spiace, ma è deceduto!- -cosa?- chiese il biondino confuso – ma non doveva venire ucciso domani?- domandò, mentre l’agitazione si impossessava di lui. -sì, l’esecuzione era fissata per domani, ma pare che ieri sera lui si sia suicidato- rispose l’uomo, visibilmente disinteressato. -pare…?- mormorò il ventenne. -sì, il corpo lo hanno trovato questa mattina, ma si pensa che il decesso risalga a questa notte…tu per caso sei suo fratello?- esclamò il carceriere. Il ragazzo annuì, senza la forza di parlare. -allora aspetta un secondo- gli disse l’uomo e imboccò un lungo corridoio, scomparendo presto alla vista del giovane. Dopo poco ritornò con in mano un taccuino. -questo è per te!- affermò, porgendo il quadernino al ragazzo. Quando finalmente riuscì a ritrovare la parola, il biondino disse – co…come è morto?- -si è strangolato! Ce ne vuole di fegato per farlo….- commentò l’altro. Beh, di sicuro a Bill il fegato non mancava… Tom prese il quadernetto e s’incamminò verso l’uscita. Lo aveva riconosciuto subito: era il taccuino in cui Bill scriveva le sue canzoni! Lo aprì e ne scivolò fuori una pagina strappata. La sollevò ed incominciò a leggere quello che vi era scritto sopra. 24/12/1945, ore 23:30 Caro Tom, ho chiesto io in un biglietto che ti venisse consegnato il quaderno. Sapevo che oggi (o meglio, domani) saresti venuto da me! Il nostro Natale… Tom, ora ti chiedo un enorme favore: non provare a seguirmi! Ti supplico, non lo fare! Tu sei sopravvissuto ad Auschwitz, è destino che tu viva! Così come è destino che noi due stiamo separati; ci hanno divisi alla nascita e se anche io non avessi scelto di farla finita, sarei comunque stato ucciso il giorno seguente… Ti starai chiedendo perché l’ho fatto. Beh, il motivo “ufficiale” è che nessuno può uccidere il torturatore, ho ancora una dignità! Ma il vero motivo è che non avrei sopportato di passare il Natale senza di te, sapendo che quello che è successo non si ripeterà mai più! Perdonami Tom, non ce l’ho fatta! Sì, io, il torturatore, non ce l’ho fatta! Vedi quanto ti amo? E ti amerò per sempre! Du wirst fur mich immer heilig sein, ricordalo sempre! Ah, ho scritto delle nuove canzoni: una voglio assolutamente che tu la legga! S’intitola “In die nacht”. Tu sei tutto quello che sono io e tutto ciò che scorre nelle mie vene. Vorrei tanto potertela cantare… Ricordi quando mi hai detto che ero un mostro perché nipote di Hitler? Ora lo sei anche tu…come ci si sente? Fortuna che a te non faranno nulla! Scusa amore, vorrei dirti tante altre cose, ma se non lo faccio adesso, non so se troverò più il coraggio! Ti amo e sono certo che un giorno ci rincontreremo. Pensa alla canzone “wenn nichts mehr geht”! Addio! Buon Natale, amore mio!
Tom strinse la lettera fra le mani, mentre le lacrime cominciavano a sgorgargli dagli occhi. -buon Natale anche a te, Bill!- singhiozzò. Ancora non riusciva a rendersi conto che Bill non ci fosse più. La voglia di seguire il suo esempio era forte, ma non poteva farlo: era una delle ultime volontà di suo fratello, doveva obbedire! Ma di una cosa era certo: prima o poi avrebbe rivisto il suo piccolo, tenero, dolce torturatore!
|