,f a n f i c t i o n stories ~

[HIM]Here, in my arms., la mia prima fanfic villica ^^

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»euridice;
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 20:58




SPOILER (click to view)
E' la prima fanfic che posto, quindi mi raccomando non siate spietate XD spero non vi annoi -cosa molto probabile, visto che tendo a scrivere talmente tanto da diventare esasperante ù.ù. E' solo il primo capitolo, la devo ancora finire ^^


Lui ha nascosto tempo fa le chiavi del suo cuore per non farvi accedere più il tormento dell’amore.
Lei è la luce che ha illuminato la tomba delle sue speranze, facendole tornare a vivere.

Amore.
Solo un fragile fiore che viene spezzato dal vento. Solo la fredda tomba di un sorriso. Un fuoco spento dalla pioggia.
Il lenzuolo di seta copriva il suo corpo come un velo d’acqua, e sembrava attirare nel suo cangiante pallore perlato il riflesso della fiamma che danzava sulla piccola candela al lato del letto. Ville desiderò rimanere lì, avvolto in quel tessuto fresco e impalpabile, e non essere costretto a guardare la persona che giaceva accanto a lui in quel letto ancora caldo. La donna aveva i lunghi capelli biondi sparsi sul cuscino, e dormiva silenziosa. Ville tentò di ricordare il suo nome, ma non ci riuscì. Rimproverandosi per l’essersi lasciato andare così, ancora una volta fuori controllo, scivolò piano fuori dalle lenzuola, lasciando che la loro seta percorresse il suo corpo asciutto come se non volesse lasciarlo. Si chinò, raccolse i suoi abiti e, dopo averli indossati, uscì senza fare rumore da quella stanza d’albergo.
Amore. Non era quello che cercava, ogni volta che si lasciava condurre in un letto da una donna e dava sfogo ad un’anonima passione. Non cercava l’amore, quella sottile certezza che non era altro che una matassa di sogni e illusioni, e che puntualmente veniva spezzata. Cercava una via d’uscita.

Martedì
Nadine si piegò su se stessa afferrando con grazia il cerchio che aveva lanciato qualche istante prima. Esso era ricaduto nella sua mano come se in essa vi fosse una calamita che lo attirava.
–Brava- disse Fatima, la sua allenatrice, -devi solo avere più fluidità nelle gambe mentre fai questo movimento. Comunque, per oggi abbiamo finito. E’ tutto il pomeriggio che lavoriamo, sarai stanca.
Nadine si asciugò il sudore che le imperlava la fronte ed andò a cambiarsi nello spogliatoio. Fuori ormai era quasi buio, nonostante le giornate si allungassero sempre di più con l’avvicinarsi dell’estate. Attraverso la piccola ed alta finestra della stanza si vedeva la flebile luce del sole che lentamente calava, tingendo la città di un bagliore rosato. Nadine sentiva i muscoli farle male. Erano ancora tesi e doloranti per l’esercizio, ma ormai era abituata a sentirli dolere.
Faceva ginnastica artistica da tempo, ormai. La praticava a livello agonistico da quando aveva otto anni, ed ora che ne aveva diciotto era ancora appassionata a quello sport allo stesso modo. Era parte di sé, parte della sua vita. E non aveva importanza il fatto che la ginnastica artistica le avesse sottratto gran parte delle esperienze che i suoi coetanei avevano fatto. Aveva pochi amici, non aveva idea di cosa significasse amare qualcuno, non era mai andata in discoteca. Nella sua vita non c’era spazio per quelle cose, così sciocche, così futili. O forse c’era?

Ville si accese stancamente una sigaretta e si avviò lungo la strada. Era ormai sera, il sole scendeva lento dietro le montagne e la gente tornava a casa per la cena. La cena, unico momento della giornata in cui la famiglia era riunita. Già, la famiglia. Chissà se ci sarebbe mai stata, per lui, una famiglia. Camminando, vide ad un tratto la porta di un edificio grigio spalancarsi ed una ragazza uscirne con passo svelto. Aveva le cuffie dell’iPod alle orecchie, lunghi capelli castani sciolti sulle spalle e dei puliti occhi scuri. Era piccola, esile. Sembrava una bambina. Aveva un borsone che le pendeva dalla spalla destra ed era vestita con una semplice tuta, eppure in qualche modo splendeva. Muoveva leggermente la testa a tempo della sua musica, quella musica personale e privata che era l’unica ad ascoltare, e sul suo viso c’era un’espressione tranquilla e serena. Ville rimase ad osservarla, così giovane e così inconsapevole, mentre si fermava sul marciapiede ed attendeva l’arrivo di qualcuno. Dopo qualche minuto, arrivo un’automobile e lei vi salì, sorrise al conducente e svanì lungo la strada.
Ville rimase colpito da quella serenità, quell’essere così distante e fuori dal mondo, quel passo rapido e lieve.
Rimpianse l’età che doveva avere quella ragazza, con tutte le gioie, le esaltazioni e le malinconie che portava con sé… rimpianse l’idea di avere ancora tutta la vita davanti, mentre lui dentro di sé si sentiva avvizzire come un fiore nel deserto.

-Nadine!
Louise. La sorella più frizzante e rumorosa che si potesse avere.
Non appena Nadine ebbe messo piede nella stanza che condivideva con la sorella, quest’ultima le saltò praticamente addosso. –Sorellaaaaa, non indovinerai mai cos’ho qui.
Nadine si districò dall’abbraccio di Louise sbuffando. Ventun’anni e saltava addosso alla gente come se fosse una ragazzina…
-Dato che non indovinerò, perché non me lo dici subito?- disse, posando stancamente il borsone a terra e sedendosi sul suo letto.
-I biglietti per la festa al Black Eden di sabato sera!- rispose Louise in tono concitato, sventolando sotto il naso di Nadine due biglietti colorati. –Solo che, dato che Rita e Shana sono già impegnate, non so con chi andare…
Nadine alzò gli occhi al cielo. –Andiamo, lo sai che tra gli allenamenti e la scuola non ho un attimo di respiro… e poi onestamente odio quel locale… ci suonano dei gruppi che fanno solo inquinamento acustico.
-Eddai, quanto sei noiosa- insistette Louise, -è di sabato, il giorno dopo è domenica e tu per una volta non hai nessuna gara o stage… dai, dai, dai sorellina, svagati un po’, per una volta nella tua vita!
E Nadine, per una volta nella sua vita, si lasciò convincere. Si scoprì quasi elettrizzata, mentre quella sera si metteva a letto, al pensiero di fare qualcosa di diverso. Al pensiero di non essere sotto pressione, per una serata soltanto.

Edited by »euridice; - 8/5/2008, 17:26
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:04




Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii -avanti muoviti a postare-




SPOILER (click to view)
Credo che sia una delle poche storie etero sul forum XD...sempre che si evolva in quel sensoXD


 
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*NiHaL_cHaN*
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:06




*si inchina ai suoi piedi*
ma io ti adoro XD
finalmente una FF sugli HIM degna di tale nome -anche in giro o su efp è più che raro trovarne di belle-
posta presto, ti prego, se no la minaccia di venirti a prendere a casa vale sempre ne XD
 
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»euridice;
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:07




SPOILER (click to view)
oddio veramente? ç_ç me si sente fuori luogo XD beh, tanto un giorno arriverà anche la bollente fanfic su Ville e Matthew Bellamy (Muse singer)...aaaa mi autocensuro u.u
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:08




CITAZIONE (»euridice; @ 7/5/2008, 22:07)
SPOILER (click to view)
oddio veramente? ç_ç me si sente fuori luogo XD beh, tanto un giorno arriverà anche la bollente fanfic su Ville e Matthew Bellamy (Muse singer)...aaaa mi autocensuro u.u

-sbava solo all'idea-
 
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»euridice;
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:08




SPOILER (click to view)
uahahaaaa Nihal me felice di quello che dici ^^ sto scrivendo il seguito XD
 
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*NiHaL_cHaN*
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:11




CITAZIONE (»euridice; @ 7/5/2008, 22:07)
SPOILER (click to view)
oddio veramente? ç_ç me si sente fuori luogo XD beh, tanto un giorno arriverà anche la bollente fanfic su Ville e Matthew Bellamy (Muse singer)...aaaa mi autocensuro u.u

sappi che rischi io ti tormenti fino a che non la posti XD
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:11




CITAZIONE (*NiHaL_cHaN* @ 7/5/2008, 22:11)
CITAZIONE (»euridice; @ 7/5/2008, 22:07)
SPOILER (click to view)
oddio veramente? ç_ç me si sente fuori luogo XD beh, tanto un giorno arriverà anche la bollente fanfic su Ville e Matthew Bellamy (Muse singer)...aaaa mi autocensuro u.u

sappi che rischi io ti tormenti fino a che non la posti XD

quoto u.u
 
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»euridice;
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:14




posterò, posterò *.* me si emoziona al pensiero di quei due che fanno le zozzerie!
oddio, bannatemi che sennò degenero. u.u
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 7/5/2008, 21:15




Ma!



Guarda che noi siamo messe peggio eh?
 
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»euridice;
CAT_IMG Posted on 8/5/2008, 16:25




SPOILER (click to view)
ecco il continuo! capitolo di mezzo, poi credo ci sarà l'ultimo (tirate sospiro di sollievo n__n)


Venerdì
E Linde che si domandava come Ville riuscisse a trovare una donna diversa ogni settimana.
A volte anche Ville se lo chiedeva. Sembrava che andassero da lui come le api al miele. In qualche modo, sembrava che per un cattivo scherzo della sorte lui fosse sempre risucchiato in quel circolo vizioso. Non voleva caderci, e ogni volta invece ci finiva dentro. Lui, che ormai detestava l’amore. Lui, che non sapeva mai controllarsi.
Ed ogni volta pensava queste cose, mentre si trovava avvolto tra le lenzuola di un letto non suo, o mentre avvertiva i capelli di una donna addormentata accanto a lui che gli solleticavano il petto.
O anche mentre si lasciava condurre nell’appartamento di una lei di cui il giorno dopo avrebbe già dimenticato il nome. Come quella sera.
Un anonimo, comune profumo invase le sue narici mentre affondava il volto nel collo di una donna di cui già non ricordava più i lineamenti. Un lieve senso di colpa. Un senso di pesantezza, un groppo in gola offuscato solo per un istante dal piacere. E un viso che comparve nitido dietro le sue palpebre. La giovinezza e la pacatezza imprigionata in quei occhi scuri…
Ancora, un rimpianto.

Sabato
Sera, nell’atmosfera si assaporava l’attesa. Due sorelle in piedi davanti a una pila di vestiti, indecisione. Nadine si guardò per un attimo riflessa nello specchio dietro l’anta dell’armadio e sospirò.
-Sembro una bambina, sono troppo bassa, non ho neanche un po’ di curve- si lamentò.
-Stai zitta, è che fai troppo sport- replicò Louise.
La serata trascorse tra battibecchi, abiti buttati sul letto, spazzole e trucchi, fino a che le due sorelle non si ritennero soddisfatte. Salutarono i genitori, uscirono prendendo la macchina del padre.
Nadine, con un groppo in gola, osservava le luci della città, le strade, le persone saettare oltre il finestrino, sentendosi già un po’ agitata. Non era un’esperta di feste e locali, e se fosse sembrata una stupida? E se fosse successo qualcosa?
Ma le bastò osservare l’espressione serena di Louise mentre guidava per convincersi che si trattava solo di una serata diversa dalle altre, e che il giorno dopo non avrebbe avuto più importanza.
Già, forse sarebbe potuto essere così… ma se non lo fosse stato?

Ville aspirò il fumo, e dopo quell’ultimo tiro schiacciò la sigaretta nel posacenere. Con lo sguardo vacuo, bevve un ennesimo sorso di birra. Sì, era una di quelle sere in cui non aveva voglia di fare niente, se non attendere lentamente di svanire come il fumo di quella Marlboro.
In quel momento Linde, chitarrista della sua band, irruppe nella stanzetta dove Ville si trovava. Non appena notò gli occhi spenti e l’espressione persa di quest’ultimo, assunse un’aria severa.
-Sarebbe bello che la piantassi di bere e fumare come un dannato prima di ogni nostra esibizione- disse con disapprovazione.
Ville osservò il volto pulito di Linde ed i suoi lunghi rasta color sabbia. Pensò alla donna che lo aspettava a casa quella sera, alla bambina che si sarebbe addormentata prima che il padre rincasasse.
Sospirò e non disse nulla. Linde ebbe forse una stretta al cuore a vederlo così abbattuto, così sfiorito. Si sedette accanto lui.
-Ville, non so cosa tu abbia in questo periodo. E’ da mesi che stai così. Vuoi parlarne?
Ville scosse la testa. Si prese la testa tra le mani e respirò profondamente.
-Tra quanto dobbiamo esibirci? Voglio andarmene, sono stanco stasera- c’era una vena di rabbia nella sua voce, una rabbia repressa.
Linde continuò a guardarlo con espressione preoccupata. –Tra poco, ero venuto a chiamarti. Andiamo.
Vedendo che Ville barcollò alzandosi, s’indurì.
-Ma sei ubriaco?- chiese irritato, -Dobbiamo suonare, non puoi sbronzarti!
Cosa cambiava, tanto? Ville si rese conto che anche quella sera sarebbe tornato a casa con il solito senso di vuoto. Che non avrebbe trovato qualcuno sveglio ad aspettarlo. Che il mattino seguente si sarebbe di nuovo chiesto perché mai alzarsi e vivere la giornata. Che ormai era in una spirale dalla quale non sarebbe più uscito, il suo cuore era un nodo che non avrebbe più districato.

Louise fece un saltello. –Sta salendo sul palco l’ultima band!- trillò.
Nadine non l’ascoltava. Era troppo brilla e troppo frastornata dalla musica per sentire le parole della sorella.
Si accorse solo che lei sussultò e si mise a gridare quando l’ultimo gruppo salì sul palco del Black Eden. –Oddio, Nadine, oddio, ci sono anche gli HIM! Oddio!
Lei sentì solo un gran fracasso invaderle le orecchie. Chiuse gli occhi, presa dal mal di testa.
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 8/5/2008, 18:11




Ah amo Ville tormentato.



Anche perchè è l'unica impressione che mi da quell'uomo, tormentato a vita anche quando lo vedo ridere e sorridere O.o
 
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»euridice;
CAT_IMG Posted on 8/5/2008, 18:16




Anche a me dà questa impressione, che tra l'altro mi scatena fantasie da ban ^///^ poi qui ho voluto un po' esagerare la cosa!
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 8/5/2008, 18:31




Nono ma esagera *.*
 
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13 replies since 7/5/2008, 20:58   173 views
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