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[killerpilze]Letzte Minute, Capitolo 2

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MarsFreiheit
CAT_IMG Posted on 24/5/2008, 12:56




Nuovo capitolo, spero che vi piaccia!
Buona lettura ^^


CAPITOLO 2

Appena si sedette sul sedile anteriore,capì che probabilmente l’uomo gli doveva parlare. Sennò perché avrebbe deciso spontaneamente di passare del tempo solo con lui? Lo guardò. I capelli brizzolati, i lineamenti duri, l’espressione seria … incutevano inquietudine. Non erano mai andati d’accordo. Il padre gli aveva sempre rinfacciato ogni sua rara carenza scolastica, la sua passione per la musica che metteva prima di tutto, il suo stile particolare, il suo carattere introverso e ribelle, il suo non essere come Fabi. Fabi, già, che riteneva il figlio perfetto. Fabi,che si sentiva in colpa per ciò. Fabi,che non c’entrava niente.
<< Allora Johannes, avrai capito che ti devo parlare … >> la voce forte interruppe i suoi pensieri. Alzò lo sguardo. Il padre osservava la strada, guidando tranquillamente.
<< Sì >> rispose,pur sapendo che il padre non voleva una risposta da lui. Non abbassò gli occhi quando l’uomo lo guardò con aria di rimprovero, di … rassegnazione.
<< Bene. Mi ha telefonato la preside. Ha detto che i tuoi voti si sono abbassati nell’ultimo periodo, che hai risposto più volte ai professori e che non ti stai più applicando molto. Non che prima lo facessi, almeno secondo me. Mi ha chiesto di prendere provvedimenti,prima che lo facciano loro >>
Il cuore di Jo batteva come un tamburo. Tratteneva il fiato,in attesa delle parole del padre.
Che non si fecero attendere.
<< Quindi, se non vuoi rimanere bocciato, dovrai seguire le mie regole. Da oggi, niente prove fino a quando non migliorerai, non ti voglio più vedere vestito in questo modo, con tutti questi … teschi, tutto questo nero … almeno sii più discreto,come Fabi! Non osare più rispondere a una professoressa,o darò il via libero alla direttrice per prendere provvedimenti! >>
Quelle parole lo colpirono come un pugno allo stomaco. Era proprio ciò che temeva.
Come poteva chiedergli di rinunciare alle prove, a vestirsi come voleva, a far valere le proprie ragioni? Gli stava chiedendo di non essere più se stesso.
<< No >> disse, senza pensare alle conseguenze di quel gesto.
Il padre si irrigidì. Accostò l’auto e si voltò a guardarlo. Jo non abbassò lo sguardo, fissò quegli occhi azzurri e gelidi.
<< Come sarebbe a dire no? >> chiese l’uomo a voce bassa. Si stava trattenendo dall’urlare,dal tirare una sberla a quel figlio che non l’aveva mai reso orgoglioso
<< No. Non cambio solo perché lo vuoi tu, perché non sono il figlio perfetto, perché forse non diventerò quello che avresti voluto essere tu. Io sono così,non ci puoi fare niente >> disse Jo tentando di calmarsi,senza sapere da dove veniva quella strana forza che lo aveva fatto parlare.
<< Fino a prova contraria io sono tuo padre e tu devi obbedirmi. Io dico una cosa,tu la fai >> esclamò l’uomo alzando un po’ il tono.
<< Non se questa cosa è sbagliata! NON ME NE FREGA NIENTE DI QUELLO CHE DICI,NON NE POSSO PIU’ DI ESSERE TRATTATO IN QUESTO MODO DA TE,MI SONO ROTTO IL CAZZO! >> urlò Jo.
<< NON OSARE PARLARE IN QUESTO MODO CON ME! >> gridò il padre.
<< IO PARLO COME CAZZO MI PARE! >>
La sberla arrivò velocemente,riportando al silenzio quelle voci e sbattendo Jo contro il cruscotto tanta era la sua forza. Il ragazzo strinse i denti portandosi una mano alla spalla dolorante,gli occhi sempre più lucidi. Increduli.
<< Ti odio >> sussurrò con voce rotta. Prese lo zaino e uscì dall’auto, lasciandosi l’uomo alle spalle. Corse verso casa, le lacrime che cominciavano a bagnargli il volto. Aprì la porta. La casa era deserta,la madre doveva essere a lavoro e Fabi a scuola. Salì in camera, tolse i libri scolastici dallo zaino e vi infilò velocemente alcuni vestiti, i suoi cd, l’mp3, alcuni libri, un quaderno e una penna. Mise il portafoglio e il cellulare in tasca e si caricò in spalla zaino e,ovviamente, chitarra. Stava per uscire dalla stanza quando si ricordò di una cosa. Prese velocemente un foglio e vi scarabocchiò sopra alcune parole confuse.
“ E’ successo un casino, non dire a mamma e papà di questo biglietto e non ti preoccupare,non è niente di grave. Ti chiamo io. Fai finta di non sapere niente. Ti voglio bene. Jo “
Entrò in camera di Fabi e appiccicò con un pezzo di scotch il biglietto sotto il piatto della batteria. Uscì di casa e si guardò intorno. Aveva cominciato a piovere. L’acqua gli bagnava il viso e i mischiava alle lacrime nere. Jo si tirò su il cappuccio e si diresse verso la periferia. Non sapeva dove andare, sapeva solo di non voler restare lì. Dopo alcuni minuti si fermò davanti a un graffito nero. Rimase a fissarlo,immobile, come quella notte.
Letzte minute.
Ora era arrivato davvero.
 
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• .Angel in disguise. •
CAT_IMG Posted on 24/5/2008, 16:45




*-*



AAAAAAA!


continuaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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CAT_IMG Posted on 25/5/2008, 15:28
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...I drove for miles and miles...
........

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io.
voglio.
il.
continuo.
ORA!

ah ma lo sai che potrei bannarti se non posti presto?! XD
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 25/5/2008, 16:48




Mi sta cortesemente sul cazzo il papy u.u

Lo consolo io u.u


Continua!!!!XD
 
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• .Angel in disguise. •
CAT_IMG Posted on 25/5/2008, 19:52




-.- chi consoli tu -.-

pussa via u.u
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 25/5/2008, 19:56




Zitta sono arrivata prima io XD aspetta il tuo turno XD
 
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• .Angel in disguise. •
CAT_IMG Posted on 25/5/2008, 19:57




ti picchio u.u xD
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 25/5/2008, 20:01




Sisi certo a cuccia tu!!
 
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MarsFreiheit
CAT_IMG Posted on 25/5/2008, 21:58




eheheh mi spiace ragazze, lo consolo io, è di mia proprietà! XD
 
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• .Angel in disguise. •
CAT_IMG Posted on 26/5/2008, 14:01




-.-' e ne abbiamo perso un altro -.-'

- se ne va sconsolata -
 
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9 replies since 24/5/2008, 12:56   100 views
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