,f a n f i c t i o n stories ~

Fairplay,play and role game aka the topO secret project, Nc-17, slash e vi giuro che è una one shot malgrado la lunghezza >.<

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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 1/6/2008, 11:18




SPOILER (click to view)
Alor alor questa che vi posto di sotto è, il famoso progetto topO secret di cui ho parlato per due settimane, la one shot più luuuuuunga che abbia mai scritto, e forse la mia slash migliore, e anche una delle più difficili da scrivere (e tant'è l'errore di distrazione mi è scappato lo stesso, mannaggiaXD) tutta questa segretezza per il semplice motivo che questa FF è stata preparata appositamente come regalo per la Ako che oggi compie gli anni ^^ auguri di nuovo XD



E ora Ladies and .....Ladies XD il progetto topO Secret.



“Ma perché ho preso le scale?”

Mi passo scazzato una mano sulla fronte sudata.

“E soprattutto da dove cazzo è spuntato tutto questo caldo?”


Raggiungo il pianerottolo e appoggio con poca grazia il sacchetto della spesa davanti alla porta di casa.

Sento il pulsare di un nascente mal di testa alle tempie.

Odio il troppo caldo.

Sempre odiato.

La musica in casa è a volumi indecenti.

Sicuramente Kiro ha organizzato una delle sue mini feste a base di alcool, cibi che-mirano-ad-uccidere e Wii.

Tendo l’orecchio, mentre cerco le chiavi.

Inutile suonare non mi sentirebbero nemmeno se mi stessero sgozzando.

La musica dei Within Temptation mi conferma che l’organizzatore potrebbe essere Kiro.

Trovo le chiavi, apro la porta e acchiappo il sacchetto.

“Mi sento una massaia”

“Tesorini sono a casa” urlo con voce in falsetto, con la speranza di rendere nota la mia presenza.

La testa nera e perfettamente liscia di Luminor fa capolino dalla cucina.

“Uh qualcuno si è accorto della mia presenza”

Faccio il finto emozionato e mi porto le mani davanti alla bocca.

Luminor mi sorride enigmatico come sempre.

“Illuso… ti ho sentito solo perché mi trovavo in cucina”

Mi fingo offeso, mentre lo supero e mollo il sacchetto sul tavolo.

La cucina sembra un campo di battaglia.

“Hanno svaligiato il Mc Donalds?” domando indicando con un dito le carte vuote abbandonate.

“Sai che Yu e Kiro piuttosto che cucinare si fanno esplodere il fegato”

Dalla sala arriva un urlo.

“Ma dai!Ma non è giusto!Stavo vincendo”

Scrollo la testa.

Kiro non è mai stato un mostro ai videogiochi.

“Mi chiedo perché insista a giocare, tanto è negato”

In tutta risposta Luminor fruga nel frigo alla ricerca di qualcosa.

“Vuoi una birra?” mi chiede, mentre mi mostra una bottiglia ghiacciata di Heineken.

“Decisamente si”

Accetto con gratitudine la bottiglietta che il tastierista mi porge sorridendo.

Mi dirigo in sala, dove trovo Kiro e Shin impegnati con la Wii a non so quale gioco.

Quello che ho capito di sicuro è che Kiro sta perdendo.

Yu è seduto sul davanzale della finestra con un manga di Dragon Ball in mano.

Solleva a malapena lo sguardo e mi saluta con un cenno della testa.

“Strify!”

Kiro stoppa il gioco e mi guarda con occhioni da cucciolo.

“Ti prego giochi con me?”

Non mi perde un attimo con lo sguardo, mentre io supero il divano e vado a sedermi sulla poltrona.

Bevo un sorso di birra e lo fisso.

Shin sghignazza attendendo la mia reazione.

“Bastardo, lo sai benissimo che sono scarso quanto te ai videogiochi, è per quello che mi vuoi come avversario”

Gli mostro la lingua e cerco di non pensare al mal di testa che ormai si è fatto massacrante.

“Quindi sarebbe un no?” domanda ancora speranzoso.

“Esattamente”

Alla mia risposta Shin cade quasi dal divano a forza di ridere.

“E che palle, non sei mai gentile con me”

Mi mette il broncio, mentre riprende a giocare, con Shin ancora rantolante.

Luminor entra in sala fumando.

Ecco, se c’è qualcosa che odio più del caldo è il fumo.

Odio le sigarette.

“Lumi, per favore, la sigaretta”

Mi fa gesto di aver capito e si dirige verso la finestra per aprirla.

Si siede anche lui sul davanzale di fronte a Yu.

Guardo per un momento Yu.

E’ stranamente tranquillo.

Silenzioso.

Non è da lui starsene in disparte.

Sembra pensieroso.

“Mi fai fare un tiro?” chiede al tastierista, appoggiando il manga aperto al contrario sulla coscia.

Luminor gli tende la sigaretta in silenzio.

Un’imprecazione poco delicata di Kiro mi porta a concentrarmi di nuovo tra lo scontro tra titani che sta avvenendo alla televisione.

“Kiro senza offesa, ma mi sa che Strify se la cavi meglio di te”

Shin mi sorride, mentre Kiro, rosso in viso, rinuncia definitivamente a giocare.

“Fottiti Shin, e si anche tu” aggiunge quando si accorge che sto ridendo anche io.

Allontanandosi mostra il dito medio ad entrambi e poi si avvicina a Luminor.

“Luminooooooor, mi daresti una sigaretta?”

Kiro con la sua solita faccia da cucciolo bastonato, si è piazzato davanti al tastierista e attende una risposta.

“Ma sono diventato il vostro tabaccaio di fiducia?” chiede, mentre tende il pacchetto al bassista.

“E Kiro ci mancavi giusto tu con le tue esalazioni” lo sgrida Shin, mentre continua a giocare da solo con la Wii.

Finisco la birra con un ultimo sorso e mi alzo, mollando la bottiglietta in compagnia delle altre che si trovano sul tavolino basso.

Ho un bisogno disperato di mettermi comodo e di farmi passare questo maledetto mal di testa.

Mi dirigo in camera, lasciando Shin a sorbirsi le esalazioni tossiche delle sigarette.

La mia stanza è stranamente ordinata.

Il letto è un campo di battaglia, ma mi agito sempre, quando dormo.

Le lenzuola sono arrotolate tutte sul fondo.

Sul comodino c’è appoggiata una copia del “Ritratto di Dorian Gray” che ho iniziato a leggere qualche giorno prima.

I vestiti, puliti e stirati, sono appoggiati ordinati su una sedia, aspettano solo di essere riposti.

Mi sfilo le scarpe senza slacciarle.

Mi dirigo verso la finestra e la apro.

C’è un caldo infernale.

Sono indeciso sul accendere lo stereo o no in camera mia.

Anche con il mal di testa trapanante non riesco a rinunciare alla musica.

Quando decido di accenderlo, la musica in sala passa dai Within Temptation ai Muse.

Rinuncio ad accendere la musica, ascolterò quella della sala.

Torno alla finestra e nel tragitto mi levo la maglietta, buttandola per terra.

Tiro una boccata d’aria, ovviamente torrida.

E mi perdo tra la musica e i pensieri.

Ma la mia crisi mistica dura poco.

Sento il rumore di qualcosa che cade e successivamente un gemito di dolore.

“Kiro? Sei ancora vivo?”

La voce di Luminor.

Ecco spiegato cosa è successo, Kiro sarà inciampato nel tavolino.

C’è un’antica rivalità tra il tavolino e Kiro.

Decido di andare a dare un’occhiata.

Kiro si sta ancora alzando in piedi, quando faccio capolino dalla porta.

“Ci sono vittime?” chiedo a nessuno in particolare.

“Si i neuroni superstiti di Kiro” risponde Shin.

“Si il tavolino” risponde Luminor.

Yu è sempre dalla finestra, perso in non si sa quale mondo.

“Sempre pensato che Siro fosse più intelligente di te”

“Fottetevi tutti”

Richiudo la porta dietro alle mie spalle, mentre Kiro continua a imprecare con i rimanenti componenti del gruppo.

Mi butto sul letto supino e affondo il viso nel cuscino.

Mi sembra di avere una banda di ubriachi stonati che mi suona nel cervello.

Chiudo gli occhi.

Un lieve bussare mi distrae dal mio sonno leggero.

“Avanti” rantolo sperando che mi sentano.

Per fortuna tutti sanno quanto io tenga alla mia privacy e si ricordano sempre di rispettarla.

Yu fa capolino dalla porta aperta.

“Posso?” chiede mantenendosi sempre sulla soglia.

Alzo leggermente la testa.

Sento i passi di Yu avvicinarsi al mio letto.

Senza rialzare di nuovo la testa, mi limito ad osservarlo alzando semplicemente gli occhi.

“Che hai?” chiede fissandomi.

“Mal di testa”

Si siede vicino a me.

Mi sposto il minimo indispensabile per farlo stare più comodo.

Chiudo gli occhi.

“Un’aspirina no eh?”

“Odio le medicine” brontolo con la bocca mezza affondata nel cuscino.

“Un’aspirina Strify, non una bomba atomica”

Non rispondo.

“Che hai tu invece?” chiedo dopo un po’.

Strano da parte di Yu rimanere, seduto in silenzio a contemplarmi.

“Pensavo”

“Quello lo avevo capito”

Cambio posizione e mi metto su un fianco, appoggiandomi sul gomito.

Yu mi lancia un’occhiata veloce.

“Nulla di importante, sul serio”

Lo guardo in silenzio, cercando di capire che diavolo possa avere.

Mi sorride incerto e cambia discorso.

“Beh dato che non vuoi medicine, un massaggio potrebbe essere utile?”

La bocca mi si schiude in un sorriso a cinquanta denti.

Yu è il massaggiatore ufficiale del gruppo, ma io ne approfitto raramente, al contrario di Shin che trova ogni scusa buona.

“Lo faresti per me?”

Faccio il finto emozionato e la vocina in falsetto.

“Oh come sei caro”

Lo accarezzo in faccia come potrebbe fare una nonna.

“Girati, prima che cambi idea”

Ordina ridendo.

“Sempre lieto di ubbidire signore!”

E mi sdraio di nuovo, mentre Yu si piazza seduto sulla schiena nuda.

“Sai Yu il fatto che tu sia un massaggiatore è una cosa fantastica”

Mi blocchi la testa sul cuscino.

“Se se infatti ne approfittate tutti e ora stai fermo e rilassati”

Cominci a massaggiarmi.

Ok non lo ammetterò mai, ma con le mani ci sai fare maledettamente bene.

Inizia a massaggiarmi dal collo, per poi spostarti alle spalle.

Scende lungo la schiena, con movimenti lenti che sciolgono la mia tensione.

Un mugolio di apprezzamento mi esce dalle labbra.

“Ora capisco perché Shin ne approfitta in continuazione” mormoro a voce bassa.

Stranamente sento il mal di testa affievolirsi.

Yu non mi risponde.

Continua a massaggiarmi facendomi stare meglio.

Poi all’improvviso si blocca.

E un paio di secondi dopo sento le sue labbra sfiorarmi la pelle alla base del collo.

Un bacio.

Reagisco per istinto e inarco la schiena, facendogli perdere l’equilibrio.

Ci fronteggiamo sul letto.

Sono confuso.

Mi passo la mano dove pochi secondi prima Yu ha lasciato un caldo bacio.

I miei occhi non mollano i suoi.

“Cosa cazzo stavi facendo?”

Mi fissi e non dici nulla.

“Yu che cazzo stavi facendo?” domando a voce più alta, leggermente isterica.

Il ritmico bussare alla porta leva l’impiccio a Yu di rispondermi.

“Avanti”

Cerco di sembrare il più normale possibile.

Sono Shin e Luminor che sono venuti a salutare.

“Miei concubini, noi leviamo le tende” esordisce Shin buttandosi sul mio letto.

“Sappiate che vi amo alla follia e non vi dimenticherò mai! Ah mi trascino dietro Kiro per un’oretta”

“Fantastico, mi trovo solo in casa con Yu”

Riesco blaterare un qualcosa che suona come un va bene e approfitto del fatto che se ne stanno andando via per uscire dalla mia stanza.

Yu rimane imbambolato sul mio letto.

“Strify, so che ti mancherò tantissimo, ma torno solo tra un’oretta”

Kiro mi stampa un bacio sulla guancia ed esce di casa a braccetto con Shin.

Luminor mi saluta molto più seriamente e si avvia insieme Shin e Kiro, tenendosi a debita distanza e parlando al cellulare.

Chiudo la porta e mi ci appoggio sopra.

“Ho una situazione imbarazzante da risolvere e ho un’ora di disposizione”

Traggo un profondo respiro e mi avvio poco deciso verso la mia stanza.

Yu si trova esattamente dove l’ho lasciato, l’unica cosa di diverso è che ora ha Siro, la mia scimmia di peluche, in mano.

Non entro in camera.

Rimango appoggiato allo stipite della porta e attendo.

Non so che diavolo dire.

Anche perché ancora non ho capito come interpretare il tuo gesto.

“Allora?”

La mia voce lo fa sussultare, probabilmente non mi aveva sentito tornare in camera.

Non risponde, si limita a giocherellare con Siro.

“Ti degneresti di rispondere?O devo tirare ad indovinare?”

Faccio due passi all’interno della stanza.

Continua a giocare con la scimmia.

“Va bene allora tiro ad indovinare. Mi hai baciato perché mi vuoi bene?”

Solleva un sopracciglio e assume un’espressione curiosa.

Ma non risponde.

“Effettivamente avrei scartato anche io questa ipotesi, la seconda potrebbe essere che avevi bisogno di conforto umano?”

La sua espressione si fa ancora più curiosa.

Inizio a sudare, ma non per il caldo.

“Terza opzione”

Non riesco a continuare.

Mi sembra così assurda la terza opzione.

“Terza opzione?” mi incalzi con voce bassa.

“Terza opzione, io, tu, insomma, provi qualcosa per me?”

La mia voce risulta più inorridita di quanto in realtà vorrei e Yu se ne accorge.

Si alza dal mio letto e a sguardo chino esce della mai stanza, sfiorandomi con il suo braccio nudo.

Rimango fermo, vicino alla porta della mia camera, sto assimilando lentamente la novità.

“Ma non ha né ammesso né negato”

Non riesco a capacitarmene.

Sento la porta della sua camera sbattere con violenza.

Di solito quando sbatte la porta in quel modo vuole essere lasciato in pace.

Non oggi.

Mi dispiace, ma ho bisogno di risposte.

E ne ho bisogno in fretta se non voglio che il mio cervello imploda.

Corro verso la sua stanza e quasi butto giù la porta.

E’ sul letto.

La testa appoggiata alle mani.

Tiene il capo più chino possibile.

Mi avvicino e mi siedo vicino a lui, conscio che la mia vicinanza potrebbe dargli fastidio.

“E’ questo il motivo del tuo pessimo umore?”

Devo aver raggiunto il Nirvana tra camera mia e camera sua, perché ora mentre gli parlo sono tranquillo.

Finalmente si decide a guardarmi.

Abbozza un sorriso.

“Non ero di pessimo umore, pensavo solo a un modo per fartelo capire”

Sta praticamente sussurrando e mi devo avvicinare per capire cosa dice.

“Così più che farmelo capire mi hai fatto prendere un colpo”

Cerco di sdrammatizzare, ma non mi viene molto bene.

Insomma sono tre anni che lo conosco e non ho mai visto nessuno cambiare ragazza alla sua velocità.

Non avrei mai pensato una cosa simile.

“Non volevo sconvolgerti la giornata”

Il sorriso diventa un po’ più sicuro.

“Non me l’hai sconvolta”

Mi guardi scettico.

“Si va bene me l’hai sconvolta” ammetto ridendo nervosamente.

“E ora?”

Torna serio e mi guarda.

“E ora….non lo so”

Si alza di scatto dal letto.

Passa nervosamente le mani sui pantaloni, quasi volesse asciugarle.

“Beh direi che la mia parte l’ho fatta, vorrei solo che questa situazione non rovinasse i nostri rapporti”

E’ di nuovo intimidito.

Mi alzo anche io, questa è una delle rare volte in cui non so cosa dire.

Mi avvio verso la porta e la richiudo dietro alle mie spalle, lanciandogli un’ultima occhiata.

“E ora non lo so”


Mi siedo, o per meglio dire collasso sul divano fissando il vuoto.

“Insomma stai parlando di Yu, la stessa persona cui non sfugge una ragazza nel raggio di chilometri. Come può essere che io piaccia a lui?Io?Strify?”

Per fortuna in quel momento rientrò Kiro e la sua presenza mi distrasse dalla situazione.

“Ho il cibo!!” annuncia entrando in casa e chiudendo la porta con un calcio.

Mi mostrò un sacchetto piuttosto grosso con la scritta Burger King sopra.

“Kiro vuoi la morte del mio fegato ammettilo”

Mi avvio verso la cucina.

E cerco di sembrare il meno sconvolto possibile.

“Ma non ho voglia di cucinare” brontola il bassista.

“Ma per cambiare potevamo ordinare una pizza!”

“Troppo tardi” assume un tono serafico e apre il sacchetto leccandosi le labbra.

Sospirando mi siedo e attendo che Kiro si serva.

“Yu che sta facendo?”

Mi stringo nelle spalle, mentre frugo nel sacchetto a mia volta.

“Ehi lasciatemi qualcosa”

La voce di Yu mi arriva alle spalle.

Sembra aver ritrovato il suo solito buon umore.

Si siede di fronte a me e si serve.

Chiacchiere, insulti e prese in giro iniziano a fioccare a tavola.

Solo io non riesco assolutamente a parlare.

Stasera la presenza di Yu mi imbarazza.

La situazione peggiora, quando Kiro si allontana un momento per buttare la carta usata nel secchio della spazzatura.

Gli occhi di Yu non mi mollano un attimo.

Seguono ogni mio movimento e questo mi infastidisce.

Azzardo un’occhiata al chitarrista.

Dire che mi sta mangiando con gli occhi è dir poco.

I suoi occhi accarezzano lascivi tutto il mio corpo.

Sento il viso diventare caldo all’improvviso.

Raramente mi imbarazzo, ma questa situazione mi sfuggiva di mano.

Sempre fissandomi si passa la lingua, lentamente, sulle labbra, soffermandosi sul piercing.

Per me è troppo.

Ma per qualche inspiegabile ragione non riesco a staccare gli occhi da quello strano spettacolo.

Quella era la tecnica che Yu usava per rimorchiare ragazze.

Non per rimorchiare me.

E alla fine capisco tutto.

Aveva finto di essere imbarazzato, sapeva che così mi sarei intenerito e avrei abbassato la guardia.

“Piccolo bastardo e tu idiota che ci sei cascato”


Kiro torna a sedersi, ignaro della guerra di occhiate che sta avvenendo tra me e Yu.

“Allora stasera che facciamo?Abbiamo la serata libera sfruttiamola no?”

Guarda prima me e poi Yu aspettando risposte, un cenno, un segno di vita.

“Ma che avete da essere così imbambolati stasera?”

“Niente di preoccupante, ma sono stanco e ho voglia di andare a letto presto” risponde Yu, senza staccare gli occhi da me.

“Strify?”

“Mal di testa, letto, nanna presto” rispondo meccanicamente.

“Insomma due vecchi” brontola, incrociando le braccia al petto.

“Shin sarà disponibile ad uscire no?O al massimo a darti asilo politico a casa”

Scommetto dal tono di voce che Yu non vede l’ora di rimanere solo con me.

“Chiederò a Shin, è l’unico che ancora si comporta da ventenne”

Io e Kiro ci alziamo all’unisono, ma ci dirigiamo in posti diversi.

Kiro si avvia verso l’entrata dove c’è il telefono di casa, io rimango un attimo nel dubbio, poi decido di buttarmi di nuovo sul divano a guardare la televisione.

Yu non perde tempo e si siede vicino a me.

Un po’ troppo vicino.

Mi concentro il più possibile sullo stupido gioco a premi che c’è in televisione, ma con scarsi risultati.

Yu allunga una mano verso il mio ginocchio.

Mi irrigidisco al contatto.

“Che cazzo fai?”

Praticamente è solo labiale.

Ma lui capisce perfettamente e …continua.

La mano risale dal mio ginocchio alla mia coscia.

Non so esattamente il perché, ma non mi muovo.

Non cambio posizione.

Non cerco di spostarmi.

Non oppongo resistenza.

Rimango li, a fissarlo come un imbecille, mentre a pochi metri da noi Kiro chiacchiera allegro e ignaro con Shin.

Yu mi sorride, sornione, tranquillo, sexy.

“Ma cosa diavolo vai a pensare Strify?”

La mano è arrivata nel frattempo all’altezza del mio inguine.

Si ferma, mentre deglutisco a fatica.

Mi gira la testa.

Sento l’aria mancarmi.

E maledizione sto arrossendo di nuovo.

La mano si sposta e finisce direttamente sul mio pacco.

“Oh cazzo”

Stringe leggermente.

“Oh cazzo Oh cazzo Oh cazzo Oh cazzo Oh cazzo Oh cazzo”


Mi guardo intorno, cercando una via di uscita.

Non realizzo che basterebbe alzarsi per risolvere la situazione.

O forse il mio cervello sta mandando imput che non arrivano fino alle gambe.

Qualche oscura ragione mi tiene bloccato sul divano.

Nervoso.

Frastornato.

E con la mano di un amico appoggiata in uno dei pochi punti dove non dovrebbe stare.

Un pensiero terrificante si fa largo nel mio cervello sconvolto.

“Ti piace, ecco perché stai qua. Ammettilo, quanto volte sei rimasto imbambolato a fissare Yu, quando lui non guardava?”


Yu stringe nuovamente e questa volta stringe con più forza.

E reagisco di conseguenza.

Yu ghigna rendendosi conto della mia reazione.

Credo di non essere mai stato così imbarazzato in vita mia.

Kiro rientra in quel momento in sala.

Non l’ho mai voluto baciare come in quel momento.

Bene o male è tutto il pomeriggio che mi salva da situazioni imbarazzanti.

Yu allontana la mano con discrezione e a me non resta che mettermi in una posizione che copra la mia erezione.

“Vecchietti vi saluto!Vado da Shin!Sappiate che vi amo alla follia”

Sento la porta chiudersi e i passi di Kiro allontanarsi.

La mia unica via di salvezza è appena uscita per passare la serata fuori.

Guardo Yu in cagnesco.

Questa situazione va risolta subito.

“Si può sapere cosa cazzo ti ha preso oggi?Un colpo di sole?Hai sniffato?Hai bevuto troppo? Cosa cazzo hai?”

Gli sbraito in faccia senza troppi problemi.

Lui mi guarda e sorride.

“Sto solo esternando il mio interesse per te, e a quello che ho constatato l’interesse sembrerebbe reciproco”

Il sorriso si apre, mostrandomi i denti non del tutto dritti che ha in bocca.

Lo fisso.

Sono furibondo.

Se pensa di trattarmi come una delle sue troiette non ha capito proprio un cazzo.

Mi rannicchio il più lontano possibile da lui.

“Ti stai divertendo un sacco vero?” domando incapace di trattenere la rabbia.

“In che senso?”

Non capisco se fa il tonto o se non capisce veramente quello che intendo.

“A fare tutto questo bel giochino. A fare il gatto che gioca con il topo prima di mangiarlo”

“Ma io non ti voglio mangiare”

La mia faccia spiega perfettamente tutta la mia esasperazione.

Si avvicina ulteriormente, obbligandomi a schiacciarmi contro il bracciolo del divano.

Mi fissa, con quei suoi occhi immensi.

“Non sto giocando” dice semplicemente.

E si avvicina ulteriormente.

Ormai il suo naso è a pochi centimetri dal mio.

Cerco di arretrare ulteriormente, ma mi accorgo di essere completamente bloccato.

“Allora alzati, schizza in camera tua, chiuditi dentro e non uscire fino a domani mattina!”

Pensarlo è semplice, ma perché metterlo in atto è così difficile?

Ormai sto praticamente rantolando.

Il respiro mi esce in piccoli singulti dalla bocca, completamente asciutta.

L’ultima cosa che riesco a vedere è il suo viso vicinissimo al mio.

Poi mi sembra di perdere i sensi.

Oddio lo sta facendo”

Appena finisco di elaborare il pensiero, sento le sue labbra entrare in contatto con le mie.

Cerco di scostarmi, ma mi blocca la testa con una mano dietro alla nuca.

E mi stringe ancora di più a sé.

L’altra mano scivola dietro alla mia schiena, ancora nuda dopo il mio rientro a casa.

Ti stacchi, leggermente, giusto lo spazio per guardarmi meglio negli occhi.

Ora qualcuno mi spieghi perché mi devo sentire una verginella con lui.

Qualcosa nel suo sguardo mi induce a pensare che non stia facendo finta.

Sono ipnotizzato da questa situazione.

Yu è così vicino che sento il suo caldo respiro sul viso.

Credo di essermi dimenticato di respirare per alcuni secondi.

La sua mano mi sfiora la guancia.

Malgrado tutto è un tocco dolce e le sue mani fredde sono un toccasana per il mio viso bollente.

E’ tutto sbagliato.

Il mio cervello urla, si dispera, ma non riesco ad allontanarmi da quel divano.

Sembra che qualcuno mi ci abbia incollato sopra.

Mi obbligo a riprendere a respirare, mentre il mio sguardo passa dai suoi occhi alla sua bocca.

Si avvicina nuovamente e mi imprigiona in un lungo bacio.

Mi tiene fermo contro di se.

Cerco di divincolarmi, ma le mie mani invece di spostarlo, si appoggiano al suo viso.

Non mi capacito per quello che sto facendo.

Yu interpreta il mio contatto come dimostrazione di appagamento e si stringe ancora di più.

Continua a baciarmi, con la lingua piccola e calda che passa sulle mie labbra, giocando con il mio piercing, leccandomi le labbra.

Infine si stacca, ma solo per obbligarmi a passare da seduto a sdraiato.

E io come un automa dotato di ormoni impazziti obbedisco.

Ho il suo corpo appoggiato sul mio.

Mi schiaccia con il suo peso.

Il tessuto leggero della sua canotta nera a contatto con la mia pelle nuda e bianca.

Mi viene la pelle d’oca e rabbrividisco.

Affonda il viso tra i miei capelli, annusandone il profumo.

Una mano smaniosa accarezza il mio braccio e successivamente la curva scarna del mio fianco.

Inizia a baciarmi l’orecchio.

Mi succhia il lobo.

Sento la sua erezione contro la mia coscia.

E la mia non tarda ad arrivare.

Dura e dolorosa.

Preme contro i pantaloni, improvvisamente troppo stretti.

Mi bacia il collo seguendone il profilo.

Non riesco ad impedirmi di gemere.

Una mano continua ad esplorare il mio corpo, mentre l’altra e affondata nei miei capelli.

Mi bacia il mento, le guance, la punta del naso, la fronte.

Il dolore si fa più intenso.

Lo stomaco fa le capriole.

La testa è leggera.

E stupidamente tutto quello che riesco a pensare è: Lo voglio.

Lo abbraccio, cercando di tenerlo il più possibile vicino a me.

Continua a baciarmi ovunque, tranne che in bocca.

La mano, che scorazzava libera per il mio corpo, sembra trovare quello che la interessa.

La appoggia in mezzo alle mie gambe.

Stringe leggermente.

Quel movimento invia sensazioni di piacere, frammiste a dolore a tutti i miei nervi, già messi a dura prova.

Inarco il collo, invitandolo tacitamente a baciarlo.

Sono completamente in suo potere.

Finalmente si decide ad aprire la patta dei miei pantaloni.

L’improvvisa libertà mi fa gemere di piacere.

Esalo il suo nome in un breve rantolo disperato.

E riesco ad eccitarlo ancora di più.

Libera il mio membro dolorante dai boxer e lo prende nella sua mano.

Ripeto il suo nome, sussurrando.

Chiudo gli occhi.

Mi imprigiona la bocca nella sua, mentre la sua mano inizia un lento massaggio.

Piacere.

Rabbia.

Vergogna.

Dolore.

Tutto si mischia e non capisco cosa sto facendo.

“Apri gli occhi” ordina appena stacca le sue labbra.

Anche la sua mano si ferma, lasciando il lavoro a metà.

Protesto debolmente con versi inarticolati.

“Apri gli occhi” ripete.

Mi obbligo a seguire il suo ordine, sentendo la vergogna impadronirsi di ogni mia fibra.

Dopo quella che mi sembra un’eternità, metto a fuoco il viso di Yu.

Ha un’espressione dolce e mi sorride.

“Ma guarda chi si è deciso a guardarmi” sussurra accarezzandomi.

Accenno quello che potrebbe essere un sorriso, ma non ne sono molto sicuro.

Si appoggia con la fronte contro la mia.

Naso contro naso.

Ricomincia a massaggiarmi.

Non riesco ad impedirmi di gemere.

Socchiudo gli occhi e reclino leggermente la testa.

Yu mi bacia le palpebre.

Mi sento appagato e indifeso nello stesso tempo.

E ancora non realizzo cosa cazzo sto facendo tra le braccia di un mio amico, mentre lui mi bacia, mi tocca, mi accarezza.

Il fiume in piena dei pensieri viene interrotto bruscamente.

Avverto l’orgasmo avvicinarsi.

Contraggo le dita sul tessuto del divano.

Mi tendo, tutti i muscoli contratti, mentre l’ondata di piacere si protrae per tutto il corpo.

Mi lascio andare e trattengo a stento un urlo roco, che esce dalla mia bocca nello stesso istante in cui il mio seme bianco esce a sporcare il mio basso ventre e la mano di Yu.

Rimango immobile e in silenzio godendomi gli ultimi sprazzi dell’orgasmo ormai passato.

Sento Yu muoversi, scavalcarmi e allontanarsi.

Ne approfitto e prendo possesso di tutto il divano, tenendo sempre gli occhi chiusi.

Avverto, dopo poco meno di mezzo minuto, il contatto con un fazzoletto di carta nel basso ventre.

Apro gli occhi e lo guardo di sottecchi.

Con gentilezza mi pulisce e infine butta il fazzoletto.

Si siede per terra, sempre vicino al divano e getta un’occhiata poco interessata al televisore dimenticato acceso.

Guardo anche io.

Il quiz a premi è stato sostituito da un film visto mille volte.

Torno a concentrarmi su Yu.

Sembra rilassato, tranquillo.

E per nulla in imbarazzo.

Mi muovo per sistemare i gioielli di famiglia al sicuro e chiudere i pantaloni.

Il movimento attira l’attenzione di Yu, che si sistema in modo da potermi guardare.

Arrossisco violentemente, mentre mi scruta.

“Non pensavo di imbarazzarti”

“Oh figurati..uno dei mie migliori amici mi ha appena fatto una sega, ma la cosa non mi imbarazza affatto”

Mi metto a sedere, sentendo la rabbia e la vergogna montarmi dentro come una belva.

E’ un mio tipico comportamento, prima faccio le cose e dopo mi soffermo a pensare.

“Non mi sembra che tu fossi contrario o correggimi se sbaglio. E in caso, mi sbagliassi non vorrei mai che tu mi incolpassi di violenza carnale”

La sua faccia da schiaffi mi fa innervosire ancora di più.

Mi alzo e senza aggiungere altro mi dirigo in camera mia, sbattendo la porta.

Ho bisogno di qualcosa da prendere a pugni, calci, qualcosa da rompere.

Ormai non trattengo più la rabbia e inizio ad aggirarmi furiosamente per la mia stanza.

Non so perché ma mi sento plagiato e usato.

“Fanculo Yu!Maledizione”

Mi stupisco da solo.

Non avevo intenzione di urlare.

“Grazie!”

Ha ancora il coraggio di rispondermi beffardamente dalla sala.

Afferro la prima cosa che mi capita sotto mano, un libro, e lo lancio attraverso la stanza e contro la porta.

Mi obbligo a calmarmi.

Mi siedo pesantemente sul letto, prendendomi il viso tra le mani.

Scuoto la testa.

Sono perfettamente consapevole del fatto che tutto quello che Yu mi ha fatto mi sia piaciuto.

Sono perfettamente consapevole del fatto che sia un ragazzo.

Sono perfettamente consapevole di essere un ragazzo eterosessuale.

“O forse no?”

Scuoto la testa con maggior vigore.

Ci mancano questi pensieri adesso.

Ora devo assolutamente pensare un modo per risolvere.

Yu in sala si sta muovendo.

Lo sento andare in cucina, aprire il frigo, tornare indietro e probabilmente sedersi sul divano.

Lo sento ridere a una battuta scema del film.

In quel momento vorrei strozzarlo con le mie mani.

Che diritto ha di prendermi in giro e poi divertirsi lasciandomi in uno stato mentale pietoso?

“Oddio ma ti senti?Sembri una verginella sedotta ed abbandonata!”

Sono tentato dall’idea di darmi una botta in testa in modo da rimanere svenuto fino al giorno dopo.

Mi alzo e mi dirigo a passo deciso verso la porta della camera.

Appoggio la mano sulla maniglia.

E torno indietro.

“Forse il coraggio non è mai stato il mio forte”

Yu nel frattempo sghignazza dietro a un’altra battuta del film.

Quel suono mi innervosisce stasera.

Afferro il mio Ipod e mi butto sul letto ad ascoltarlo a volumi indicibili.

A costo di farmi sanguinare le orecchie non lo voglio sentire ridere.

Non so esattamente per quanto tempo rimango sul letto, ma quando finalmente mi alzo, sono indolenzito, ho di nuovo mal di testa e la sala è silenziosa.

Decido di dare un’occhiata dal buco della serratura.

La luce è accesa, ma la stanza è deserta.

Decido di avventurarmi fuori.

Mi aggiro guardingo per pochi secondi.

Avverto una presenza dietro di me.

Mi giro trovandomi Kiro davanti.

Mi porto una mano davanti alla faccia per impedirmi di gridare.

“Non pensavo di avere un aspetto così spaventoso” esordisce ridendo.

“No è che… emh… non sapevo fossi rientrato”

“Si poco fa, pensavo dormissi, per quello stavo cercando di fare il meno rumore possibile”

Mi guardo intorno.

E Yu dove diavolo si era cacciato?

“Hai visto Yu?” domando con finta noncuranza.

Kiro si stringe nelle spalle e inizia a dirigersi verso la sua stanza.

“Immagino stia dormendo e io ho intenzione di imitarlo a breve. Buona nanna amore della mia vita”

Si gira per mandarmi un bacio volante con la mano e sparisce in camera sua.

E io rimango imbambolato nel centro esatto della sala.

Solo.

Come un deficiente.

Imprecando sottovoce mi dirigo in camera mia.

Mi sfilo i pantaloni e rimango in boxer.

Ho decisamente bisogno di dormire.

Magari la notte porterà consiglio.

E magari trovo un modo per levarmi Yu dalla testa.






******




Mi sveglio all’improvviso.

Scatto a sedere con gli occhi spalancati.

Sono sudato.

Mi guardo intorno disorientato.

E’ mattina, la luce filtra attraverso le tende tirate.

Guardo la sveglia, cercando di metterla a fuoco con gli occhi che collaborano poco.

Sono le sette del mattino.

“Perfetto avrò dormito si e no tre ore tra incubi e menate simili”

Ricado all’indietro nel letto, a braccia aperte.

Chiudo gli occhi, sforzandomi di ricordare i sogni.

O meglio, gli incubi.

In uno scappavo in mezzo alla strada, completamente nudo e la gente mi indicava ridendo.

Nell’altro era Yu a inseguirmi e alla fine mi prendeva. In tutti i sensi.

Stringo gli occhi con forza.

Non pensavo di trovarmi ancora così confuso.

Pensavo di svegliarmi più tranquillo.

E invece.

Decido di alzarmi.

Mi butto addosso la maglietta che qualche volta uso per dormire.

Una maglietta mezza distrutta dei Depeche Mode.

Ricordo di un concerto di non so quanti anni fa.

Sorrido incerto all’immagine che mi rimanda lo specchio.

Traggo un profondo respiro ed esco dalla camera.

La casa è ancora avvolta nel silenzio totale.

D’altronde alle sette del mattino è il minimo.

Prendo il latte dal frigo.

E’ praticamente vuoto.

Una smorfia appare involontaria sul mio viso.

Mi ricordo perfettamente di aver comprato il pomeriggio prima.

Mi siedo in cucina e inizio a sfogliare una rivista alla tenue luce del sole mattutino.

Passano sì e no dieci minuti prima che la porta della camera di Yu si apra.

E ne esca una ragazza.

E Yu subito dietro di lei.

Rimango basito a guardare la scena.

Incapace di elaborare il pensiero.

Ho un criceto impazzito che corre nella mia testa.

“E questa?Quando diavolo l’ha portata in casa?”

Lei è bella, nulla da ridire su questo.

Capelli rossi e ricci, occhi azzurri, abbastanza alta e con il tipico fisico che piace tanto a Yu.

Improvvisamente il criceto capisce.

Probabilmente è uscito, è andato per locali e casualmente ha rimorchiato.

La tipa si accorge della mia presenza e mi scocca un’occhiata viziosa.

Yu segue lo sguardo e mi vede.

Per un momento sembra quasi in imbarazzo, poi ghigna in mia direzione.

La tipa si avvicina e continua a fissarmi.

La sua attenzione mi sta urtando i nervi.

“Ciao”

Praticamente mi parla con la faccia a due centimetri dalla mia.

Rimango muto e la guardo con aperta ostilità.

Ma mi sa che la tipa non capisce.

Tende la manina graziosa e curata e si presenta.

“Piacere, io sono Charlotte”

Sono indeciso tra l’afferrarle la mano e staccargliela a morsi o afferrarle la mano e staccargliela ad accettate.

Invece l’ afferro e la stringo con scazzo.

Yu è immobile dietro a Charlotte e controlla ogni mia reazione.

Mi rendo conto che la tipa ha preso a parlare a ruota libera.

Alzo la mano con un gesto brusco e la interrompo.

“Emh, scusami, ma appena alzato non sono un grande ascoltatore di chiacchiere”

Mi alzo e uscendo dalla cucina scocco un’occhiata omicida a Yu, che mi sorride soddisfatto.

Torno in camera mia, con il cuore che batte a mille.

Sono più confuso di prima.

Non capisco che cazzo di gioco stia facendo Yu.

Ieri si è buttato su di me.

Stamattina dalla sua stanza esce una ragazza.

Sento le voci di Yu e della tipa che si spostano in sala.

“Non pensavo fosse timido il tuo amico”

Io?Timido?Ma ti uccido alla prima occasione”

“Ma è un finto timido, in realtà non si fa problemi per nulla, solo che di mattina è particolarmente scontroso”

La tipa ride.

Una risata acuta, irritante.

Yu ride insieme a lei.

“Adesso mi prende per il culo”

Stringo i pugni.

Serro i denti.

E mi obbligo a riprendere il controllo.

La porta di casa si apre e le voci spariscono all’esterno.

“Oh che carino, l’accompagna anche a casa”

Sbatto un pugno con rabbia contro la porta.

“Questa me la paga, poco ma sicuro”

Rimango rintanato in camera mia fino a quando non sento Kiro svegliarsi.

Lo trovo in cucina, rigorosamente in boxer, a frugare dentro la credenza.

“Ma porc…possibile che si mangino tutto quello che piace a me?”

Borbotta tra se, senza accorgersi della mia presenza.

“Buon giorno”

Si spaventa e per poco non da una testata nel ripiano superiore.

“Strify e cazzo c’è modo e modo”

Rido apertamente.

Se non ci fosse Kiro in alcune circostanze…

“Buon giorno comunque”

Mi guarda intensamente per alcuni secondi.

“Beh?Che c’è? Mi sono spuntate le antenne verdi alla Shrek?”

Domando innocentemente.

“Va tutto bene?” chiede di rimando.

Assumo la faccia più innocente che mi sia possibile.

“Assolutamente”

Continua a scrutarmi, non convinto di quello che gli sto dicendo.

“Sicuro sicuro?” insiste.

Annuisco vigorosamente.

“Tutto bene, sul serio, ho solo dormito male”

“Umh, va beh, se lo dici tu”

Ha capito che qualcosa non va, ma decide di non infierire.

“Non l’ha bevuta”

Finalmente a forza di frugare a trovato qualcosa di suo gradimento e si siede a tavola.

Decido di fargli compagnia.

Ogni scusa è buona pur di non pensare a Yu e ai suoi strani giochini perversi.

“Oggi abbiamo un’intervista per non ricordo quale diavolo di rivista” esordisce Kiro.

Penso si sia stancato di rispondere sempre alle stesse domande.

“Si, ma oggi alle 14.00, prima non abbiamo un tubo da fare no?”

Mi porto una mano davanti alla bocca per coprire uno sbadiglio.

“Stupida notte insonne”

“No, prima niente, liberi come l’aria”

Kiro si stiracchia, rimanendo sempre seduto.

“Che fai stamattina, allora?”

Ho il terrore che mi lasci da solo.

“Esco con alcuni amici, tra tour e affini non li vedo da un pezzo”

Ecco appunto.

“Ma ti sei rimbecillito o cosa?Non sei segregato in casa, puoi uscire anche te”

Yu rientra in quel momento.

E si fionda in cucina.

“Buuuuon giorno miei fedelissimi” esordisce.

“E tu da dove arrivi?” domanda Kiro, stupito di vederlo in giro a quell’ora.

Yu gli fa un occhiolino d’intesa.

“Ho accompagnato una ragazza a casa”

Almeno esternamente non si direbbe che vorrei ucciderlo con le mie mani.

“Adorabile ragazza” grugnisco.

“Fatemi capire, girano ragazze per casa e non mi dite nulla?Begli amici che siete” protesta Kiro, sentitamente offeso.

“Tanto per iniziare, era una sola” comincia Yu.

“E non ti sei perso nulla di interessante” termino, zittendolo.

Kiro ci guarda, è confuso.

“Mi scusi, sua eccellenza, non volevo irritarla”

Alza le mani in segno di resa, mentre guarda indagatore Yu.

Sono sicuro che stia facendo due più due.

Mi allontano prima che abbia modo di fermarmi o di fare domande.

E di nuovo in camera.

Inizio a pensare che ci farò le ragnatele, qua dentro.

Afferro il libro dimenticato sul comodino e inizio a leggere.

In cucina sento Yu e Kiro parlottare, ma non mi concentro sulle loro parole.

Posso immaginare cosa si stiano dicendo.

O perlomeno, posso immaginare il terzo grado di Kiro a Yu.

Passo circa un’ora a leggere e interrompo solo, quando Kiro, bussando alla mia porta, mi informa che lui e Yu stanno uscendo.

Aspetto che la porta di casa si chiuda per mollare il libro sul letto, lasciando accuratamente un segno sulla pagina che ho letto, per aprire il mio armadio, prendere il cambio di biancheria e l’asciugamano.

Ho bisogno di una doccia.

Passando davanti alla finestra mi fermo a controllare la temperatura esterna segnata dal termometro posto nel palazzo di fronte.

“Fantastico sono le 8.30 del mattino e segna già 18°”

Mi dirigo sconsolato verso il bagno, cercando di ignorare il pensiero di Yu che qualche volta si ripresenta con cattiveria.

Butto l’asciugamano sul bordo della vasca e mi metto alla ricerca del mio shampoo e del mio balsamo.

Ognuno in casa ha le sue cose personali, sparse ovunque, ovviamente.

Ed è per quel motivo che per trovare il mio shampoo impiego dieci minuti buoni.

Finalmente, uscito vincitore dall’impresa, apro l’acqua.

Accendo il piccolo stereo che teniamo in bagno e una musica a me sconosciuta comincia a riempire l’aria.

Controllo la temperatura dell’acqua, passando una mano sotto il getto della doccia.

Nonostante la calura esterna, non riesco a farmi la doccia se la temperatura non è almeno tiepida.

Mi sfilo la maglia e in boxer, rimanendo nudo davanti alla vasca che mi attende.

Scavalco il bordo e mi sposto sotto il getto invitante.

L’acqua scivola sui miei capelli, sul mio corpo.

Alzo il viso verso il getto, assaporandone tutta la forza.

Passo le mani tra i capelli, lisciandoli.

Appoggio le mani al muro piastrellato della doccia e rimango immobile sotto il getto, mentre i capelli bagnati mi scivolano davanti agli occhi e si appiccicano al viso.

Rimango così qualche minuto, mentre lascio che la vergogna e la rabbia tornino a farmi visita.

Decido di reagire un minimo e afferro con cattiveria la povera confezione di shampoo.

Mi irrito ancora di più, quando mi accorgo che è quasi finito.

Spremo con cattiveria il poco shampoo rimasto e inizio a frizionare con forza i capelli.

Ho gli occhi così stretti che vedo le lucine bianche danzarmi davanti.

Sciacquo la testa tenendola sotto l’acqua.

La musica continua ad accompagnare ogni mio movimento.

Non ho alcuna intenzione di uscire dalla doccia stamattina.

L’acqua calda continua a scivolarmi sul corpo, lo sfiora e ne pulisce ogni parte.

Mi depura.

Mi guardo un momento intorno alla ricerca della spugna.

Impreco a voce alta, quando mi rendo conto di averla lasciata sul lavandino.

Prendo un po’ di bagnoschiuma direttamente nella mano e inizio a spalmarlo lentamente sul corpo.

Va bene, lo ammetto ho sempre avuto un ottimo rapporto con il mio fisico, e mi piace coccolarmi quando sono sotto la doccia.

Rimango leggermente inebriato sentendo il profumo intenso del bagno schiuma.

E in quel momento esatto mi rendo conto di non essere solo, in bagno.

Istintivamente mi blocco e resto in ascolto.

Maledico la musica troppo alta che esce dallo stereo.

Giro su me stesso, dando la schiena al getto d’acqua.

Il sapone scende lento fino al tubo di scarico e sparisce nel buco nero.

Catturo un movimento con la coda dell’occhio.

Ora sono sicuro di non essere solo.

Mi avvicino alla tenda della vasca e la scosto.

Mi trovo Yu davanti, completamente nudo.

“Cosa stai pensando di fare?” lo apostrofo, guardandolo dall’alto in basso.

“Secondo te?” sogghigna soddisfatto, godendosi la mia reazione.

Fa un passo in avanti con la chiara intenzione di entrare nella vasca con me.

Avverto fisicamente il suo sguardo su di me.

Ancora un altro passo e entrerà nella vasca.

Tendo le braccia in avanti con l’intenzione di respingerlo.

E ci riesco.

Se non fosse che il tentativo di opporre resistenza lo incita a riprovarci con maggior forza.

Questa volta è previdente e mi afferra entrambi i polsi.

Le parole iniziano a uscirmi di bocca naturalmente.

Sfogo su di lui tutta la mia irritazione.

E la cosa che mi innervosisce di più è che non riesco a divincolarmi dalla sua presa.

“Dio Strify, che pappamolle che sei”

Prendo mentalmente nota di andare in palestra alla prima occasione.

Mi spinge dentro la doccia e sotto il getto d’acqua.

E non accenna a voler lasciare i miei polsi.

Mi sovrasta e non molla un momento i miei occhi.

Con una strana e spiacevole sensazione di dejà vu rivedo tutta la scena che si è svolta il giorno prima.

Tento un altro piccolo, inutile tentativo di librarmi dalla sua presa.

Improvvisamente tutta la mia voglia di reagire si reprime.

Il suo viso è così vicino al mio.

Il mio cuore schizza.

Il respiro si mozza.

Esattamente come ieri.

Prima voglio ucciderlo e dopo voglio cedere.

Esattamente come ieri mi trovo schiacciato sotto il tuo corpo.

Ma al contrario di ieri non voglio cedere.

Mi ha fottuto una volta, non ci sarà una seconda occasione.

Mi bacia con forza, spingendomi contro il muro piastrellato.

Finisce anche lui sotto il getto d’acqua e inizia a bagnarsi.

Non accenna a voler mollare i miei polsi.

Mi maledico mentalmente un milione di volte per la mia scarsa forza fisica.

Lui ghigna, notando i miei inutili sforzi fisici.

“Visto?Quando ti dicevo di andare in palestra. Bisogno essere pronti a tutto nella vita”

“Fottiti” ringhio a labbra strette.

“Ma non sai che tenere il muso fa venire le rughe?”

Sfotte.

E io sento la rabbia montare sempre di più.

Mi impedisce di reagire imprigionando le mie labbra con le sue.

Un bacio lungo e appassionato.

Che mi fa mancare definitivamente il fiato.

Riesco a liberare un polso e con la mano finalmente libera afferro il suo mento e lo obbligo a staccarsi.

Non oppone molta resistenza.

“A che gioco stai giocando?” domando cercando di riprendere un minimo di contatto con la realtà.

“Te l’ho già detto, non sto giocando Strify”

Niente più ghigni, sorrisini, o tono di scherno.

E’ serio.

“Ah no? E la tipa di stamattina è finita casualmente in camera tua immagino?”

E’ tutto un lavoro di sguardi.

Siamo immobili sotto la doccia.

Nudi.

Bagnati.

Praticamente appiccicati.

Ma l’azione principale, per ora, si svolge con gli occhi.

“La tipa di stamattina era un diversivo” ammette, sorridendo sornione.

Lo guardo senza capire.

“Un diversivo?”

Alza gli occhi al cielo, come se fosse esasperato dalla mia inettitudine.

“Devo sempre spiegarti tutto”

Lasci il discorso a metà per dedicarti ai miei capelli.

Li accarezzi.

Giochi con una ciocca arrotolandola intorno al tuo dito.

Siamo naso contro naso.

Segue con il labbro il profilo del mio naso fino alla punta dei capelli.

Deposita un bacio leggero sulla mia fronte.

Con la mano libera lo allontano e torno a fissarlo trucemente.

“Allora?”

Sospira.

“Volevo vedere come avresti reagito all’idea di vedermi con un’altra persona”

Sollevo un sopracciglio e probabilmente assumo un’espressione curiosa.

Infatti, Yu scoppia a ridere.

“Che hai da ridere ora?”

L’esasperato sono io.

La sua mano si scioglie dai miei capelli per scendere ad accarezzarmi il viso.

“Sei dannatamente carino, quando sei confuso”

L’indice si ferma sulla mia bocca.

“Sai una cosa? Hai reagito esattamente come speravo”

Usato.

Di nuovo.

Inizio vagamente a capire come si devono sentire le cavie da laboratorio.

Approfitta del mio momento di smarrimento, per insinuare una gamba in mezzo alle mie.

Scosto leggermente il viso per spostare il suo dito dalla mia bocca.

“E come avrei reagito, di grazia?”

Quel sorriso sornione non ne vuole sapere di andarsene stamattina.

“Ti sei ingelosito”

“Non è vero”

“Invece si. Ti sei inacidito e te ne sei andato”

“Questo non vuol dire che mi sia ingelosito”

La mano di Yu scende al collo, l’altra continua a tenermi serrato un polso.

La mia mano libera è inerme abbandonata sul mio fianco.

“Invece si. Ti conosco, so capire quando sei geloso o semplicemente infastidito”

Un morbido bacio sul mio collo.

Un altro sotto il mento.

La mano scende alla spalla, accarezzandomela con la punta delle dita.

“Perché mi fai questo?” riesco a dire prima di perdere di nuovo il controllo delle mie azioni.

“Perché ti voglio, mi pare ovvio”

Risposta secca e convinta.

Che non ammette repliche.

La sua erezione è schiacciata contro il mio fianco.

Sento la testa girarmi.

Non sono pronto a tutto questo.

Non sono pronto a una cosa simile.

Cerco di riordinare le idee, ma al solito mio non ci riesco.

Sono distratto dall’ondata di ormoni che mi si sta scaricando nel corpo.

So come andrà a finire, me lo sento.

Finirò nell’elenco delle conquiste di Yu e tanti saluti.

Ma in quel momento metto a tacere il mio lato razionale e cedo al lato istintivo.

E non riesco a impedirmi di fare la domanda idiota.

“E poi?”

Yu mi guarda un momento stupito.

“E poi sono tuo per tutto il tempo che vorrai”

E’ la fine del mio lato razionale.

Quella risposta lo uccide ad accettate secche e profonde.

Yu mi libera l’altro polso.

Lo afferro dietro la nuca e lo obbligo a chinarsi nuovamente su di me per baciarmi.

Questa volta non aspetto che sia lui a fare il primo passo.

Le mie labbra avide si impossessano delle sue.

Passo la lingua sui suoi piercing, giocando con entrambi.

Lecco lentamente il labbro superiore.

Infine mi dedico completamente alla bocca.

La socchiude, permettendomi di approfondire il bacio.

Mi blocca la nuca con una mano, mentre l’altra scende verso il mio membro in erezione.

Vi passa un dito sopra, sfiorandolo in tutta la lunghezza.

Un gemito di approvazione mi esce dalla bocca.

Il ginocchio, mi obbliga a tenere le gambe aperte.

Sono letteralmente schiacciato contro il muro della doccia.

L’acqua calda continua a scorrere su entrambi, amplificando i sensi.

Si stacca da me e fa una cosa che non mi sarei mai aspettato.

Si inginocchia tra le mie gambe.

Mi guarda sorridendo.

Socchiudo gli occhi.

La testa continua a girarmi e il calore che si è creato in bagno non migliora la situazione.

Non so esattamente perché, ma gli appoggio una mano sulla testa e lo guido nel movimento.

Lo prende in bocca.

Sento la tensione salire ulteriormente.

Una serie di suoni inarticolati mi esce dalla bocca.

Ma non sposto la mano.

La muovo, obbligandolo a mantenere il ritmo che voglio io.

Lui affonda, succhia con forza.

Le gambe si fanno molli e inizio a temere di non riuscire a reggere.

Sposto la mano per afferrare la tenda della doccia.

La stringo, mentre Yu cambia tattica.

Mi guarda dal basso, godendosi ogni mio movimento, gesto e smorfia.

Lo lecca, dalla base fino alla punta.

Rabbrividisco.

Stringo di più la tenda, ormai vittima della mia eccitazione.

Mi succhia la punta con forza, causandomi ulteriori gemiti di piacere.

Apro gli occhi per godermi un momento la scena.

Gli occhi di Yu sono fissi su di me.

L’unica cosa che esprimono è la lussuria allo stato puro.

Lo prende nuovamente in bocca, aiutando il movimento con la mano.

Ho paura a mollare la presa sulla tenda.

Ho paura che le gambe non mi reggano.

Alla fine cedo e torno ad appoggiargli la mano sulla testa, afferrando i suoi capelli neri e resi ancora più lucidi dall’acqua.

Comincio nuovamente ad accompagnare i suoi movimenti, fino a quando non sento l’orgasmo.

Solo allora decido di levare la mano e di permettergli di decidere cosa fare.

“Yu”

È l’unica cosa che riesco a dire.

Probabilmente capisce e si scosta all’ultimo momento.

Torno ad aggrapparmi con tutte le mie forze alla tenda.

O lo faccio o collasso.

Il mio seme bianco esce e cola lentamente sul fondo della vasca.

Quando tutto è ormai passato, mi accorgo di avere ogni fibra del mio corpo tesa ed esausta.

Yu è di nuovo in piedi e mi guarda dall’alto in basso.

Con una mano pulisce la punta del mio pene.

Delicatamente.

Quasi avesse paura di romperlo.

Mugolo in approvazione, mentre lentamente torno alla realtà.

E’ sempre davanti a me e i suoi occhi mi studiano.

Riesco ad abbozzare un timido sorriso.

Lui risponde con uno splendido sorriso che gli illumina il viso.

“E impegnati un po’ di più con quel sorriso”

Sfotte.

Di nuovo.

“Non riesco ad impegnarmi molto dopo una cosa simile”

Indico con un gesto della mano la vasca, anche se non so esattamente il perché.

Cala il silenzio per pochi minuti.

Fisso con insistenza la finestra del bagno.

E Yu fissa me, ovviamente.

“Sai che ancora non abbiamo finito?” domanda all’improvviso, spezzando il silenzio.

A quella domanda, sento i campanelli d’allarme.

Mi giro per incontrare il suo viso.

“Ah no?” domando, cercando di sembrare il più sicuro possibile.

Si avvicina nuovamente.

Al contrario di prima sembra più dominante.

Ho già capito cosa succederà.

So benissimo che ruolo mi tocca nel gioco.

E non sono per nulla pronto a una cosa simile.

Trasalisco quando sento le sue mani, insinuarsi tra il muro e il mio sedere.

No, non sono affatto pronto.

Mi stringe le natiche, provocandomi una smorfia.

Apro la bocca per protestare.

“Shhhh, tanto non serve a nulla lamentarsi, a questo punto. Sei capriccioso come una vera diva”

Chiudo di scatto la mascella e cerco di trovare un modo per uscirne più o meno integro.

Con un movimento fluido e stranamente elegante si sposta al mio fianco.

Non riesco ad impedirmi di fissarlo preoccupato.

Lui mi sorride, ma del sorriso aperto e luminoso di pochi minuti prima non è rimasta traccia.

Yu il dolce è sparito.

Yu il conquistatore lussurioso e perverso è tornato.

Istintivamente mi sposto verso l’altro lato della doccia.

Badando bene a non rimanere scoperto in punti delicati.

Yu incrocia le braccia sul petto e mi guarda.

“Non ti metterai a scappare ora?”

Sorride, compiaciuto della mia reazione.

“Non stavo scappando” affermo per nulla convinto.

“Ah no?”

Sposta il peso da un piede all’altro e continua ad osservarmi con espressione curiosa.

“Stavo solo cambiando posizione” affermo spostandomi di un altro piccolo passo.

Approfitta del momento in cui distacco i miei occhi dai suoi per bloccarmi la via di fuga e bloccarmi nuovamente i polsi.

“Yu, lasciami” sbotto leggermente isterico.

“Perché dovrei lasciarti andare?Mi piace questo tuo modo di cambiare idea e tentare la fuga. Un po’ irritante forse. Ma rendi la cosa più interessante di quanto già non sia”

Ha un sorriso diabolico sulla faccia.

E non lascia intendere nulla di buono.

Cerco, nuovamente, di liberarmi dalla sua presa.

“Non sto giocando, Yu, lasciami andare”

Scuote la testa in segno di diniego.

“Non posso proprio”

Mi avvicina.

E sento di nuovo una scarica di ormoni correre per il mio corpo.

Lo fisso, cercando di trasmettergli il mio stato d’animo, ma lui sembra ignorarmi.

Non so esattamente come, ma appena mi ordina di inginocchiarmi a quattro zampe obbedisco.

Lui mi sovrasta e osserva compiaciuto la sua opera.

Un vago tremare mi si diffonde per il corpo.

Sento incombere su di me l’inevitabile.

E il lato perverso di me sta gongolando.

Si china su di me, continuando a mantenere il dominio.

Le sue dita, passano delicate sulla mia schiena.

Parte dalla base del collo.

Sfiora le scapole.

Gira, con un dito, intorno a un neo che ho proprio poco sopra alla natica destra.

Mi irrigidisco, sentendo che si avvicina a un punto delicato e inviolato di me.

Ma lì la sua mano si ferma.

Ripete l’operazione con le labbra.

Parte nuovamente dal collo, lasciando questa volta una serie di piccoli baci caldi, lungo il tragitto.

Rabbrividisco, mentre a capo chino e occhi stretti, cerco di fare il punto della situazione.

La prima sensazione che ricevo al mio cervello è la paura.

Paura, perché malgrado abbia provato molto nella mia breve vita, una cosa simile non l’avevo mai messa in conto.

Vergogna, la vergogna permane, mi sembra che ci sia qualcosa di terribilmente sbagliato in tutto questo.

Curiosità, la mia curiosità, mi ha portato a sperimentare le cose più strane e disparate, ed è forse per questo motivo se sono ancora qua.

Perversione, la mia perversione, sta guadagnando punti, è lei, unita alla curiosità a tenermi ancora in questa vasca, in ginocchio e in procinto di farmi fare il culo da un mio amico.

Scuoto la testa cercando di scacciare i pensieri che mi affollano.

Yu ha ripreso ad accarezzarmi.

Sussurra qualcosa che non capisco.

Stringo ancora di più gli occhi.

All’improvviso, in un attacco di consapevolezza, mi rendo conto di essere io quello che penetra.

Non il contrario.

E per un breve momento la ribellione prende il sopravvento su tutti gli altri sentimenti e mi sollevo in ginocchio.

Non metto in conto la forza bruta di Yu, che con poca grazia mi afferra e stringe il collo obbligandomi a tornare a carponi.

“Ah ah, allora non hai capito chi comanda” mi ammonisce sventolandomi davanti l’indice.

“E per farti capire chi comanda ora ti insegno cosa succede tutte le volte che disubbidisci”

Tremo.

Rabbia e imbarazzo.

E ovviamente il mio lato perverso urla di gioia.

“Ma chi cazzo si crede di essere?”

Non ho molto tempo per crogiolarmi in pensieri vendicativi perché qualcosa di estraneo si insinua dentro di me.

Ed entra con prepotenza.

Mi impongo di non emettere alcun suono.

“E’ solo un dito, solo un dito, solo un dito, solo un dito”


Mi ripeto quel pensiero come un tantra.

Il dito entra in profondità.

E si muove con forza.

Sento la presenza di Yu sovrastante.

Il peso del suo corpo su di me.

E il movimento ritmico del dito dentro di me.

“E’ solo un dito, un dito, un dito, un dito”

Continuo a ripetermi.

Mi contraggo intorno ad esso e soffoco un tempo un gemito quando tocca una parte particolarmente sensibile.

Non voglio dargli la soddisfazione di fargli capire che mi piace.

Yu si prende tutto il tempo, continuando a muoversi e a violarmi.

“Bastardo” sibilo ad un certo punto, quasi sull’orlo delle lacrime.

Il mio lato perverso gongola di più.

La parola chiave in questo caso è: umiliazione.

Mi sento umiliato e mi piace.

“Ma così mi dimostri di non aver capito niente piccola diva!” esclami a pochi centimetri dal mio orecchio.

“E mi obblighi a darti un insegnamento. Ogni volta che disubbidisci mi obblighi a punirti doppiamente. Capito cosa intendo?”

Ha la voce roca, segno che quello che sta facendo gli piace e lo eccita.

Un altro dito di unisce al primo.

Questa volta non riesco a non gemere.

E sicuramente questa volta lo sento di più.

Almeno ha l’accuratezza di farlo entrare delicatamente.

Ringrazio mentalmente Dio per questo gesto misericordioso.

Al movimento del secondo dito si aggiunge il secondo, amplificando ulteriormente le mie sensazioni.

Sa esattamente dove stimolarmi, e ciò dimostra una certa esperienza nel campo.

Stringo le mani a pugno, mentre l’ennesima ondata di piacere mi invade.

“Hai capito ora chi comanda?” domanda ad un certo punto, interrompendo il movimento.

Annuisco.

Le dita spingono con forza dentro di me.

Non è la risposta che voleva.

“Hai capito chi comanda?” ripete.

“Si” sussurro.

Intensifica le spinte con le dita.

“Non ho capito, scusa”

Digrignando i denti e resistendo al desiderio di strappargli la giugulare a morsi rispondo.

“Si, ho capito chi comanda”

Le spinte si fermano immediatamente ed emetto un lungo respiro di sollievo.

Yu mi sente e sorride incoraggiante.

“La parte bella deve ancora venire”

Le due dita escono dal mio ano, per me già messo a dura prova.

Yu si muove e si stacca da me.

Non mi azzardo a guardare dietro.

Sono effettivamente preoccupato per quello che potrebbe vedere.

“Ma piantala!E’ pur sempre Yu!Non crederai sul serio che ti possa fare del male?”

Una parte di me è fermamente convinta che possa farmi del male.

Credo di essere masochista.

L’idea che mi faccia male mi eccita.

Azzardo un’occhiata veloce.

Yu sta passando le dita violatrici sotto l’acqua, ormai dimenticata aperta da mezz’ora.

Poi senza farci troppo caso afferra il primo sapone che gli capita sotto mano e ne spreme un po’ sulla mano.

A quel punto non riesco più a guardare e distolgo lo sguardo.

Lo punto sul fondo della vasca e cerco di svuotare la testa di tutti i pensieri.

Yu mi sovrasta di nuovo.

È appoggiato sopra la mia schiena.

Sento la sua erezione premere esattamente contro il mio culo.

“Oh, fantastico”

Insinua agilmente una mano tra la sua erezione e il mio ano.

Qualcosa di viscoso va a bagnare il mio buco stretto.

Tiro un sospiro lento tra i denti, cercando di rilassarmi.

Yu mi afferra per i capelli e mi obbliga ad alzare lo sguardo.

Il collo si lamenta per il brusco cambiamento di posizione.

“Ora viene il bello, piccola diva”

Se mi chiama ancora così giuro che lo strozzo.

Appena questo delirio sarà terminato.

La punta del suo cazzo preme contro la mia apertura stretta.

Trattengo il fiato.

La stretta ai miei capelli si fa più forte.

Il collo si lamenta per la posizione scomoda.

Spinge leggermente, iniziando ad invadere i primi centimetri.

Mi contraggo intorno all’invasore e lui geme.

“Strify, no, stai rilassato”

E’ un ordine, ma impartito con poca autorità.

Segno che anche lui è vicino al perdere il controllo della situazione.

Rilasso il buco, gemendo.

Yu riprende la penetrazione, affondando di altri pochi centimetri.

Appoggia una mano su un mio fianco.

E mi impone il suo ritmo, per assecondare l’affondo.

Spinge più a fondo e poi si ferma.

Ansima pesantemente sopra di me.

E io ansimo con lui.

Dopo la breve pausa riprende and affondare, arrivando in fondo.

Appoggia anche l’altra mano al mio fianco.

Attende pochi momenti, in cui mi da il tempo di abituarmi all’invasione dentro di me.

Stringo i denti.

Mi sento aperto in due.

Non so se riesco a continuare.

Chino nuovamente la testa finalmente libera.

Serro i pugni, in un gesto che ormai sta diventando così familiare.

Yu azzarda una prima spinta.

Io gemo.

Di dolore.

Lui capisce e si ferma nuovamente.

Una mano mi accarezza la schiena, incoraggiante.

Quando credo di essere pronto sono io stesso sa spingermi contro di lui, con un gesto secco del bacino.

Yu serra la presa introno ai miei fianchi e inizia a spingere.

Alterna spinte dolci a spinte più violente.

In me, il dolore si mischia al piacere in modi che non avrei mai immaginato.

Ansimo pesantemente e mi esprimo in suoni inarticolati.

“Strify”

Riceve in risposta un mugolio di appagamento.

“Strify, sto per venire”

Mi afferro quasi con cattiveria il cazzo e inizio a menarmelo con forza.

Un istinto selvaggio mi pervade, mentre sento le ultime spinte decisive penetrarmi fino in fondo.

“Strify.. io…”

Non finisce la frase, mentre con un’ultima spinta violenta, mi viene dentro.

Allenta la presa intorno ai miei fianchi, mentre anche io termino venendomi in mano con un lungo gemito liberatorio.

Yu è accasciato su di me, stremato.

Sento il suo cuore battere all’impazzata contro la mia schiena.

Il suo liquido caldo scende lentamente tra le mie gambe.

Ho ancora il respiro mozzo e le braccia e le gambe mi tremano per la posizione scomoda.

Yu sembra tornare in se stesso dopo qualche minuto.

Esce lentamente da me, facendo attenzione a non farmi male.

Si siede sul fondo della vasca, appoggiato al muro, e tenendo il viso alzato verso il getto d’acqua.

Decido di ricompormi e con fatica mi metto a sedere dall’altro lato risposto a lui.

Stiamo in silenzio, mentre l’acqua scorre tra noi.

Decido di interrompere il silenzio.

“Da quanto tempo?”

China il viso per guardarmi.

“In che senso?”

E’ tornato lo Yu di sempre.

E’ stanco e sconvolto.

La tipica espressione con cui capisci che ha fatto sesso poco prima.

“Da quanto tempo volevi farlo?” ripeto spiegandomi meglio.

“Sinceramente da poco, da quando siamo partiti per il tour, forse”

Rimango in silenzio e lui continua.

“Ho iniziato a vederti sotto un’ottica diversa e ho cominciato a provare un’attrazione irresistibile verso di te”

Appoggia la testa contro il muro.

Continuo a rimanere in silenzio.

“Sarà sempre così tra noi?”

Domando ad un certo punto, alludendo al sesso che c’è appena stato.

“Non è detto” risponde semplicemente, poi si alza.

Chiude l’acqua.

“Va a finire che ci arriva una bolletta stratosferica il prossimo mese” indica la doccia e mi sorride.

Io sono ancora seduto.

Sono indolenzito.

Sicuramente domani nessuno mi leva un mal di schiena colossale.

Yu mi tende la mano, sorridendo dolcemente.

“Dai in piedi, piccola diva”

Afferro la sua mano e mi faccio forza per alzarmi.

Mi accingo ad uscire finalmente dalla vasca, quando mi accorgo che mi sta ancora stringendo la mano.

“Eh no, per oggi basta Yu” protesto alzando gli occhi al cielo.

Ma lui mi stringe a se e mi bacia intensamente.

Un bacio che lascia intendere molto.

Rispondo al bacio, finalmente rilassato e senza pensieri per la testa.

Poi finalmente mi stacco ed esco dalla doccia.

Afferro l’accappatoio e me lo butto addosso.

Sono stanco morto.

Sono state due giornate molto intense e ne risento.

Altre che tour, interviste, Meet & Greet.

Due giornate di giochetti perversi con Yu sono peggio di tutto quello messo insieme.

Yu esce dalla vasca a sua volta e si stringe intorno alla vita un asciugamano.

Mi sorride compiaciuto.

Mi guardo allo specchio e scoppio a ridere.

Ho il viso in fiamme, gli occhi luccicano e sono rilassato, i tipici indizi che indicano che ho appena fatto sesso.

Esco dal bagno godendomi l’aria che è decisamente più fresca di quella che c’è dentro.

Yu mi segue a ruota.

E ci troviamo davanti Kiro, Shin e Luminor che ci guardano straniti.

“E voi cosa facevate in bagno insieme?” domanda Kiro a metà tra l’indagatore e lo sconvolto.

“La doccia, mi sembra ovvio” è la serafica risposta di Yu, che gratifica gli altri tre con un sorriso, prima di superarmi e andare a chiudersi in camera sua.

Io, leggermente imbarazzato, mi stringo nelle spalle e mi dirigo a turno in camera mia.

Appena chiudo la porta alle mie spalle, sento una discussione scoppiare in sala tra Shin, Luminor e Kiro.

Mi butto sul letto, stanco.

Al limite dello stremo.

Ma soddisfatto e felice.

Chiudo gli occhi.

E con ancora addosso l’odore di sesso, mi addormento di colpo.







 
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.Sci@gurata <3
CAT_IMG Posted on 1/6/2008, 12:02




Sham.
Non dovevi farlo.
ç.ç
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 1/6/2008, 12:11




Nuuu perchè?T.T
 
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CAT_IMG Posted on 1/6/2008, 13:16
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...I drove for miles and miles...
........

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Shadows

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sorellina XD

ti soffocherò nel sonno XD
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 1/6/2008, 18:46




Ma che vuoiiiii che facendomi da beta hai pure letto il tutto in anticipoooooooooo


Zitta u.u
 
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darklady^^
CAT_IMG Posted on 1/6/2008, 19:35




ma io ti amoooooooooooooooooooooo
 
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Kanako Enomoto
CAT_IMG Posted on 2/6/2008, 07:39




ok: ieri la reazione fu:
"E' per me è per me è per me"
Oggi è:
"Wooooaaaah! Ma come mai non faccio commenti seri? E' fighissima *_*"
Boh, non so che dire, a me piace da matti... ^^
 
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Devilish girl
CAT_IMG Posted on 4/6/2008, 20:06




Bellaaaa!!!
Ti amo sham!!!!
 
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rettemich95
CAT_IMG Posted on 5/6/2008, 13:36




FANTASTICOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ci ho messo 3 anni per leggerla ma è TROPPO BELLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!^^
 
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*NiHaL_cHaN*
CAT_IMG Posted on 5/6/2008, 21:04




Ma ma ma xD
*é sconvolta*
Finisce così? xD
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 8/6/2008, 19:34




Si finisce così XD




Già è lunga 10 kilometri XD
 
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shana483
CAT_IMG Posted on 17/6/2008, 21:35




semplicemente stupenda, non c'è che dire:fantastica...
però un piccolo continuo lo potresti fare..dai...piccolo piccolo... :unsure:
 
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°°°oOKikkaOo°°°
CAT_IMG Posted on 18/6/2008, 23:18




CITAZIONE
però un piccolo continuo lo potresti fare..dai...piccolo piccolo... :unsure:

shiii dai...un continuo ci vuole *fa occhioni dolci*
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 19/6/2008, 08:13




Emh sono saprei >.< momentaneamente ho pure il cervello in ferie, infatti non scrivo nienta da due settimane XD




Vedrò se riesco a fare qualcosa u.u
 
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__Lalli <3
CAT_IMG Posted on 19/6/2008, 08:35




Me la sono stampata(35 pagine!!xD) vincendo la tentazione di leggerla sul momento......difficile......me la sono letta per benino,con calma nella mia stanzetta e...ti giuro che l'ho riletta tre volte da quanto mi piace!!Non so come cavolo fai a scrivere così maledettamente bene!xD Sei riuscita davvero a farmi immedesimare nel racconto e non è proprio facile!Ti faccio un sacco di complimenti....e la preghiera di continuare,o almeno di scrivere qualcos'altro al più presto!xDD
P.S. Mi sono accorta che in alcuni punti passi dal presente al passato remoto,sono sicura che è un errore di distrazione ma te lo volevo far notare lo stesso!^^Baci*
 
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33 replies since 1/6/2008, 11:18   831 views
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