...I drove for miles and miles... ........ - Group:
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| {…I’m a bitch, I’m a sinner…}
Capitolo II
Le ore passavano lente, terribilmente lente.
Mentre si chinava a baciare il sesso dell’uomo davanti a sé, il suo pensiero fu catturato da Yu.
Scosse piano la testa, mandò via il ricordo e prese a succhiare con calma, facendo il suo buon lavoro da troia.
Dopotutto era si o no pagato per quello?
Il quarantenne ansimò sotto gli affondi umidi di Kiro, iniziando subito a bagnarsi.
Ecco, se c’era una cosa che l’ex bassista odiava, era proprio l’ingoiare il liquido di coloro che pagavano per avere il suo corpo.
Si staccò con le labbra, cercando di non dare a vedere lo schifo che aveva nello stomaco.
Succedeva ogni santa volta, sempre, sempre, sempre.
-Oh, continua, dai…- lo incitò l’uomo dai capelli brizzolati spingendogli nuovamente il capo verso la punta umida.
Ma Kiro si rifiutò e gli sorrise falso, portandogli una mano sulla pelle bollente e iniziando un movimento fluido, quasi troppo veloce.
La resistenza di quell’avvocato, novantanove su cento fallito, era inesistente.
Erano bastate due, tre lappate e poco altro per farlo svuotare sulla sua mano.
Beh, almeno se ne sarebbe andato presto.
Le mani del cliente si mossero serpentine verso i fianchi di Kiro, coperti solo da un piccolo lembo di lenzuolo.
L’uomo fece leggera presa su quella pelle chiara e lo fece girare, osservandogli bene il sedere tondo.
Kiro gemette solo all’idea di essere di nuovo violato.
-No.- disse piano.
Sapeva benissimo che non avrebbe dovuto opporsi ai desideri dei clienti, e se lo avesse fatto, Stuart, il suo protettore, gli avrebbe fatto la pelle.
Sperò con tutto il cuore l’avvocato non si risentisse e non lo accusasse al suo magnaccio.
Qualcosa gli suggerì che avrebbe ricevuto una visita da parte di Stuart.
Ma non per quello.
E non avrebbe nemmeno trovato Kiro.
Dio, ancora quel senso di inquietudine.
-Come sarebbe a dire “no”?- disse lui cercando di far suonare la sua voce in modo convincente.
Kiro si sottrasse alla presa –Faccio qualsiasi altra cosa, ma non entrarmi.- disse arrendendosi e mandando a puttane l’orgoglio.
Quel sentimento che, a pensarci, non era mai stato molto suo.
-Qualsiasi, eh?- gli si strusciò contro e il biondo trattenne una smorfia schifata.
-Si.- ammise in un soffio.
-Sai cosa è il rimming, vero? Da buona puttana dovresti essere informato. E dovresti anche saperlo fare molto, molto bene.-
Kiro annuì piano. –So cosa è. Ma non lo voglio fare.-
L’altro fece “nono” con l’indice –Hai detto qualsiasi cosa, troietta.-
Il piccolo respirò piano mentre con finta dolcezza lasciava mettere l’altro a quattro zampe e gli baciava lentamente la schiena.
Quell’uomo prese ad ansimare forte, eccitato all’idea.
Kiro non voleva farlo.
Non voleva assolutamente.
Con schifo mal celato, posò le sue labbra contro la fessura dell’avvocato, cercando di non premere troppo.
Come non detto; l’uomo spinse all’indietro e lo costrinse ad aderire con l’intero profilo del viso a quel buco che non voleva nemmeno vedere.
Succhiò leggermente, sentendosi più sporco del solito.
A dir la verità era un po’ che si era rassegnato all’idea di essere in un qualche modo non più pulito.
Aveva e sentiva il bisogno di essere depurato e sperava che ogni volta che Yu lo prendeva, lo pulisse.
L’altro ansimò pesantemente, tendendosi all’indietro voglioso.
Kiro emise un gemito schifato e gli toccò nuovamente il membro eretto ed umido.
Iniziò di nuovo a muovere la mano fino a farlo venire.
Non ci mise molto, pensò.
Chissà se prendeva anche il viagra, quell’uomo.
Sbuffò piano, mentre si puliva la mano sul materasso e l’avvocato si lasciava cadere stanco sul letto.
Il piccolo si alzò e camminò lentamente fino al bagno.
-Dio, sei così sexy.- sentì dire dall’altro.
-Si, si.- lo aveva sentito dire così tante volte…
Si chiuse nel piccolo vano, bellamente ricavato da un angolo di stanza, e si infilò due dita in gola, depurandosi dal sapore del didietro di quel coso.
Si lavò il viso, poi i denti bianchi.
La voce di quell’uomo gli arrivò di nuovo all’orecchio, e, dopo che gli succhiò vagamente il lobo, squillò un cellulare.
Certamente non era quello di Kiro dato che teneva perennemente senza suoneria.
L’avvocato rispose e cinguettò salutando qualcuno dall’altro lato della comunicazione e, come se nulla fosse, lasciò una banconota verde sul lavandino di Kiro che, con un lungo sospiro silenzioso, si risciacquò il viso.
Dopo che il verme si vestì rimettendosi i suoi abiti da riccone, uscì continuando a chiacchierare allegramente al telefono.
Il ragazzino chiuse gli occhi.
-Cosa cazzo ti è venuto in mente, Kiro!?-
-Yu, io…-
-Ma te, te! Sempre e solo te, Cristo! Te, te, te! Mai un “noi”, mai un “loro”, mai un “voi”! Solamente te, sembra non ci sia nient’altro che ti possa importare!-
-No, Yu, ascoltami…-
-Sta zitto!- fa un movimento stizzito con la mano e volta altrove il viso, alzando il mento squadrato.
Kiro esegue l’ordine, inconscio del fatto che molto presto sarebbe stato fin troppo bravo a stare ai comandi della gente.
Yu chiude gli occhi e si morde pensieroso un labbro. –E’ finita, mi sa.-
-Come sarebbe a dire “mi sa”?- strilla il piccoletto.
-Ti ho detto di stare zitto, mi sembra.- sibilò.
Nelle iridi il ghiaccio, la cattiveria repressa per mesi, l’ira.
-Non…non ti voglio più. Hai fottuto tutto e tutti. Va via, questo non è più il tuo posto.-
-Cosa cazzo significa!? Tu non puoi!-
-Prima di venire qui ne ho parlato con i ragazzi. Sono tutti d’accordo.-
-Su cosa!?-
-Sul cacciarti dal gruppo.-
-Come…?- sbianca rimanendo per un attimo senza fiato.
-Ci hai messi tutti nei casini. Ne usciremo. Ma senza te. Quindi va.-
E invece non ne erano usciti.
Nessuno ne era uscito.
O forse erano tutti scappati con poco stile.
Sparendo.
Yu riprese la vita di tutti i giorni, dilaniato dal dolore che quel ragazzetto aveva lasciato nel suo cuore.
Luminor era volato via, lontano con il suo eterno amore Jetsam.
Shin s’era messo in società con una ditta di fumetti e dava il suo contributo alle storie disegnando le vignette.
E Strify…lui era diventato un manager.
Certo, era un gruppo ben poco conosciuto e privo di talento. Ma cosa ci si poteva aspettare dopo uno scandalo simile?
Mentre Kiro...beh, lui era finito a fare la prostituta.
Era finito a fare i favori alla gente per vivere, dopo essere andato sul lastrico.
A far sentire gli uomini importanti, a farli sentire padroni della situazione.
Scosse piano la testa e camminò fino all’angolino adibito a cucina e cercò un po’ di alcool.
Qualcosa di forte.
Buttò giù e respirò rumorosamente.
Osservò il bicchierino di vetro osservando la metà vuota.
{Dammi Wisky e Margarita.
Cerco una via d’uscita
Mentre guardo la mia vita
In fondo ad un Wisky e Margarita}
Ora avrebbe aspettato Yu.
Edited by *Shamandalie* - 21/6/2008, 21:43
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