,f a n f i c t i o n stories ~

[killerpilze]Where do you run to so far away? Capitolo 3, ( il capitolo 2 è assieme al primo, scusate la confusione -.-)

« Older   Newer »
  Share  
MarsFreiheit
CAT_IMG Posted on 28/6/2008, 12:21




Allora ... domani parto per le vacanze e torno il 10 luglio, quindi cercherò di continuare questa storia sotto l'ombrellone xD Per errore ho messo il secondo assieme al primo, che scema -.-
Questo è il terzo capitolo, un po' corto ... ma spero che vi piaccia ^^

Buona (-.-) lettura ...


CAPITOLO 3

Max guidava in autostrada, il tachimetro segnava i 100 km all'ora. L'asfalto di notte era ancora più scuro e i fari delle auto che superava sembravano lampi. Un cartello verde era posizionato sopra il guardrail: Berlino, 50 km. Guardò l'ora, erano le tre e un quarto. Imprecò. Il treno sarebbe arrivato a Berlino alle quattro in punto. Su quel treno c'era Jo. Non riusciva a spiegarsi perchè avesse fatto un gesto così avventato come fuggire. L'addio di Schlagi doveva averlo fatto sbarellare. Probabilmente non poteva nemmeno immaginare quanto fossero affezionati l'uno all'altro. Non riuscì a reprimere uno scatto di gelosia al ricordo dei loro sguardi, delle loro parole silenziose, dei loro abbracci ... Jo era suo, come si permetteva Schlagi di comportarsi così?
“ E adesso soffre per colpa tua ... “ pensò arrabbiato. “ Ma ... perchè te ne sei andato? “
Anche a lui dispiaceva, anche lui era rimasto sbalordito davanti alla decisione dell'amico... perchè li aveva abbandonati? Non doveva ... loro erano i quattro Killerpilze ... adesso come avrebbero fatto?
“ Di certo non molleremo! Non possiamo mollare, non ora che siamo arrivati così in alto! No, no, assolutamente no ... troveremo una soluzione, troveremo un altro bassista! “ pensò risoluto.
I minuti passavano troppo velocemente, tra code, automobili troppo lente, uscite e lavori in corso. La luce pallida cominciava a rischiarare il cielo. Le quattro.
<< Cazzo ... >> imprecò Max ad alta voce. Uscì dall'autostrada e si immerse nelle strade di Berlino che, nonostante l'ora, erano già trafficate. Dopo aver litigato con sensi unici e strade bloccate o pedonali riuscì finalmente a raggiungere la stazione. Parcheggiò e proprio in quel momento il suo cellulare squillò. Lo prese velocemente e lesse il messaggio.
“ Sto bene, non cercatemi. Mi spiace “
<< No ... >> sussurrò. Aprì la portiera, facendola sbattere contro l'auto vicina e rigandole la fiancata.
Corse all'interno della stazione, urtando un'anziana signora che gli agitò dietro il bastone.
Il treno doveva essere arrivato da poco, visto che i passeggeri stavano popolando la stazione, altrimenti semivuota.
<< JO! >> urlò Max, cercando il suo viso tra la folla. Ovunque si voltasse gli sembrava di scorgere i suoi occhi, ma erano solo dolci illusioni.
<< JO! >> chiamò di nuovo. Niente.
Max tirò un calcio alla parete accanto a lui, frustrato. Lo sapeva che era lì, da qualche parte, lo sentiva, ma era come cercare di afferrare l'acqua con le mani, come cercare di catturare l'aria e tenerla per se. Evanescente.



Jo scese dall'autobus e rimase fermo sul marciapiede, ad osservare il largo corso circondato da alti palazzoni grigi in cui si trovava. I grattacieli di vetro e cemento sembravano curvarsi su di lui, intrappolarlo in quell'attimo, mentre lui voleva solo la libertà. Scacciò quei pensieri claustrofobici.
“ Cosa faccio ora? “ si chiese.
Era stanchissimo e desiderava solo trovare un posto dove poter dormire. Faceva anche freddo, nonostante la cappa di nuvoloni grigi che sovrastava la città facesse presagire una giornata afosa. Non poteva andare in un albergo, a quell'ora probabilmente non gli avrebbero nemmeno aperto e poi con che soldi avrebbe pagato? Li aveva usati tutti per il biglietto del treno ...
“ Bravo Jo, complimenti, ecco cosa succede a prendere queste decisioni avventate! “ si maledisse da solo.
Si avviò lentamente verso una direzione, non sapeva quale, non sapeva dove quella strada portasse, ma era meglio che stare fermo a rimuginare.
Girando l'angolo lesse il nome della strada: Munich Strasse. Anonimo, sconosciuto, freddo.
Camminava già da qualche minuto, quando la strada si tuffò in una grande piazza. Al centro una fontana spruzzava acqua creando strane forme che poi si dissolvevano ricadendo nella vasca sottostante. Attorno al vasto spiazzo c'erano palazzi antichi e raffinati con bar e gazebo colorati. I baristi stavano uscendo per mettere le sedie e i tavolini sotto ad essi. Il giorno lentamente cominciava, l'apatia scompariva ma non il dolore.
<< Chi si vede ... >> fece una voce conosciuta alle sue spalle.
Jo si voltò. Una ragazza dai capelli rossi e dal vestito nero e stravagante lo guardava sorridendo.
<< Ciao che ... che ci fai qui? >> chiese Jo, sorpreso. Era proprio piccolo il mondo.
<< Passeggiavo >> rispose vaga la ragazza.
<< Alle sei di mattina? >> domandò il ragazzo sconcertato.
<< Sì, che c'è di strano? Aria fresca, poche auto, nessun turista ... >> disse lei.
Jo non riuscì a soffocare un sorriso sincero. La città sembrava un po' meno sconosciuta.
<< E tu? Cosa ci fai in giro a quest'ora? >> ritorse la domanda la ragazza.
<<beh, città sconosciuta, nessun soldo in tasca ... che potrei fare? >> Jo la guardò negli occhi neri e vivi.
<< Abbiamo sempre la libertà ... >> esclamò la ragazza, prendendolo per mano e mettendosi a correre verso un'altra strada.
<< Ehi! Ma dove vai? >> chiese Jo, seguendola.
<< E' importante? >> urlò la ragazza ridendo e senza fermarsi.
 
Top
darklady^^
CAT_IMG Posted on 2/7/2008, 08:56




continuaaaaaaaaaaa
*_________________*
 
Top
1 replies since 28/6/2008, 12:21   58 views
  Share