| sono risorta ragazze!!!!!!!! questo e un miracolo altro che quello di gesu! ( senza offesa per lui naturalmente!) vi ho portato un nuovo chappy!!!!!!
Capitolo 11
Tom prese solo un succo di frutta alla richiesta di Lisa di voler qualcosa da bere e mangiare. Non aveva fame. Aveva mangiato un panino prima di venire a Villa Strasend. Ora era lì. Accanto a Bill e davanti ai suoi tutori. Tom era la prima volta che vedeva Philip. E da una sola occhiata, Tom capì che era un uomo, cioè un vampiro, serio e felice. Ne aveva passate tante, questo si vedeva ad occhio nudo.
- Di che cosa si occupa?- gli chiese Tom, bevendo un sorso della sua richiesta.
- Ti prego dammi del tu! Comunque io faccio il medico nell’ospedale di S. Patrick in città. Sono il primario.
- Uaoh, è incredibile. Siete anche molto furbi. Avendo un medico in famiglia non avete bisogno do sottoporvi ad esami vari che si fanno agli uomini!- e tutti e 3 i vampiri risposero con un sorriso cortese.
- Posso chiedervi una cosa?- continuò Tom accucciandosi più vicino a Bill, rivolgendosi ai tutori.
- Tutto quello che desideri, caro.- gli rispose Lisa.
- Ok, se io rivelassi che voi siete dei vampiri, cosa che non farò nemmeno sotto tortura, che cosa succederebbe?
- Beh, non ti ritroveresti vivo nemmeno entro 2 minuti dopo averlo rivelato.- gli disse Philip in tono semplice, come se quello che avesse detto fosse una stupidaggine. Tom spostò Bill sopra di lui, in modo da poterlo avere tra le sue braccia e le sue gambe, cos’ da poter avere il suo collo a pochi centimetri di distanza dalle proprie labbra. Bill si lasciò trasportare come una bambolina leggera.
- Chi mi ucciderebbe?- disse Tom scostando da una parte i capelli del moro.
- Beh, vedi Tom, noi vampiri abbiamo “un governo” molto rigido. Le leggi non ci permetterebbero di proteggerti se tu lo dicessi a qualcuno, altrimenti saremo condannati a vagare come anime all’inferno. In quanto a chi ti ucciderebbe, sicuramente sarà uno dei curatori del governo.
- E come farebbero a trovarmi?- gli chiese Tom baciando languidamente il collo del moro che non tardò a diventare rosso dalla vergogna.
- Spero che Bill ti abbia detto che ogni vampiro ha una dote.- il rasta annuì.
- Beh i vampiri che affinano affondo la loro dote, come la velocità, l’udito, la vista e la forza, vanno a lavorare al governo. Appena sanno che qualcuno ha intenzione di rivelare il loro segreto, allora si precipitano da lui e lo uccidono.
- E dove risiederebbe questo “governo”?
- A Roma, in Italia. Il governo è fatto sotto forma di museo.
Proprio in quel momento sentirono aprire il portone di casa e poco dopo videro entrare Magnus. I genitori, Tom e Magnus si salutarono, ma Bill non gli fece la stessa accoglienza.
- perché non sei venuto? È stato molto scortese da parte tua non venire alla caccia. Stefy era molto ansiosa di vederti.
- Uff! Certe volte pare di avere un’altra madre piuttosto che un fratellastro. Io vado a dormire. Sono molto stanco. ‘notte.- disse, ma appena varcò la porta della sala, ritornò affacciandosi solo con la testa.
- E comunque, Bill, tu lo sai che Stefy non vuole più me. Lo sappiamo entrambi che è pazza di te. Quindi non rimproverarmi più se non voglio incontrarla, ok? ‘notte di nuovo.- così se ne andò del tutto. Bill abbassò la testa, sconfitto. E allora a Tom fu tutto chiaro: perché Stefy lo aveva guardato male appena aveva varcato la porta della villa, perché cercava di portargli via Bill non appena cercava di accarezzarlo o baciarlo, perché non gli rivolgeva la parola e poi perché prima di andarsene gli aveva stretto il braccio, e senza farsi vedere da nessuno gli aveva detto “Se provi a torcere solo un capello a Bill, dovrai fare i conti con me. E sinceramente non te lo consiglierei. Io ti sento”
Aveva ragione. Gli aveva stretto il braccio talmente forte che ancora, dopo 6 ore, si poteva notare i segni delle 5 dita di Stefy.
Tom ritornò al presente e disse:
- Scusate ma anche noi adesso ci ritiriamo. Buona notte. Felice di avervi conosciuto.
- è stato un piacere anche per noi- risposero in coro Lisa e Philip.
Tom fece alzare Bill, lo prese per mano trascinandolo verso la sua camera.
Bill, prima di uscire dal salotto li salutò- Buona notte mamma, buona notte papà- i genitori gli risposero con un sorriso.
Saliti in camera, Tom non aspettò nemmeno di chiudere la porta per afferrare Bill e appoggiarlo alla porta, chiudendola.
- Tomi che cosa stai facendo?- gli chiese Bill, sapendo già la risposta.
- cucciolo, tu non sai nemmeno quant’è difficile per me averti accanto senza poterti toccare- disse Tom insinuando le sue mani all’interno della sua maglietta, accarezzandogli il petto. Sentiva Bill fremere e per tutta risposta gli buttò le braccia al collo, attaccandosi ancora più a lui. Tom lo abbracciò, continuando a toccare, questa volta, la schiena. Poi gli baciò piano la spalla per poi risalire fino al collo. Bill teneva la bocca socchiusa e gli occhi chiusi. Si godeva il momento.
In un movimento fulmineo, Tom si spinse sul letto finendo sopra di Bill. Continuò il suo lavoro, lì con la piena approvazione di Bill.
Iniziarono a baciarsi, e quella sera i baci erano ancora più appassionati. Bill baciava bene, cazzo. Ma il gioco vero e proprio finì quando Tom sfiorò con le dita la cintura di Bill, con l’intenzione di slacciargliela. Ma Bill lo bloccò subito. Qui non era d’accordo. Gli tolse le mani da lì e non disse nulla. Quella era una risposta più chiara che con le parole. Quella sera lui non voleva. Ma quello a Tom non importava, quella sera gli bastava poco. Ma sapeva che la voglia di lui non sarebbe mai rimasta così piccola.
Ci sarebbe stato un giorno in cui avrebbe voluto eccessivamente di più di quello che voleva quella sera. E bene o male, Tom sperava che Bill avrebbe accettato quello che voleva.
mi aspetto tanti tanti commentiniini!!!!!! spero vi piaccia!!!!
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