Se non fa propriamente ridere non è colpa mia, abbiate pietà ma è tutta la mattina che mi scanno la faccia con mia nonna -.-
Sette ore dopo….
Ormai era sera quando i cinque nostri eroi riuscirono a mettere piede nuovamente a Berlino, era così tardi che decisero di partire il giorno dopo per l’Acqua Park.
Strify era così giulivo all’idea di essersi scampato l’acqua piena di cloro che saltellava in testa al gruppo, seguito a ruota da Kiro, anch’esso giulivo perché i suoi capelli erano ancora tutti integri.
Dietro di loro, in stile corteo funebre, venivano Yu, a testa china e imbronciato e Luminor che trascinava stancamente Shin.
Arrivati a casa, Strify si mise a cucinare canticchiando.
“Non ti illudere, domani andiamo all’Acqua Park, cascasse il mondo” gli ricordò il chitarrista in tono minaccioso.
“Oddio, un’altra giornata come quella di oggi? Non ce la posso fare” si intromise Luminor dalla sua postazione dal divano.
“Ovvio, mica rinuncio perché mi avete fatto sbagliare treno” rispose Yu, alzando il pugno al cielo.
Luminor iniziò a frugare tra le sue scorte di Valium.
“Oh ne ho ancora una boccetta piena. Il mio tessssssssoro” sussurrò tra se e se,accarezzando ossessivamente la boccetta.
“Ma non potremmo andare… che so, in un posto all’asciutto?” propose Kiro mentre accarezzava la testa di Shin a mo di mafioso con il suo gatto… e Shin rispondeva facendo le fusa.
Yu scosse energicamente la testa.
“Un cinema?” propose Strify.
“Il bowling?” rincarò Kiro.
“Un Burger King?” riprovò Strify.
“ Al ristorante giapponese all’angolo?” tentò Kiro ormai prossimo alle lacrime.
“Al museo?” Strify si guardò intorno, sperando nell’approvazione degli altri quattro.
“E cosa sarebbe un museo?” chiese infine Yu confuso.
Luminor prese coraggio e si diresse verso la finestra per buttarsi di sotto.
Fu salvato da Shin, che all’ultimo lo afferrò per le caviglie.
Gli altri tre non si accorsero di nulla tanto erano presi dalla loro discussione.
“Acqua park e basta!”
“Museo!”
“Giapponese all’angolo!”
“Basta così!!!!” si intromise Luminor in mezzo ai tre contendenti.
“Deciderò io per voi. E dato che abbiamo bisogno tutti di divertirci e rilassarci andremo all’acqua park. Al museo andremo un altro giorno, e Dio solo sa quanto ne abbiate bisogno tra tutti”
Fissò i tre sfidandoli a rispondere, ma nessuno mosse un muscolo.
“E ora marmaglia che non siete altro a letto! Tutti quanti! Che domani ci aspetta una giornata impegnativa!!!”
Strify, Kiro e Yu indietreggiarono, spaventati dalla determinazione di Luminor.
“Siete ancora qua? A letto ho detto!!!”
Prima ancora che il tastierista finisse la frase i tre erano corsi in camera, si erano cambiati e si erano messi sotto le coperte.
Solo Shin era rimasto imperterrito attaccato alla manica di Luminor.
“Tu sarà meglio che venga a dormire con me” disse il tastierista trascinandosi dietro, tipo sacco di patate, Shin, che nel frattempo aveva iniziato a succhiarsi il pollice.
All’alba del mattino dopo
Luminor sgusciò fuori dal suo letto all’alba, munito di tromba, per dare una sveglia degna dei militari ai quattro scansafatiche.
Si piazzò al centro del salotto, da dove si accedeva poi a tutte le stanze e iniziò a suonarla, facendo più baccano possibile.
I quattro schizzarono fuori dalle rispettive stanze.
Strify abbracciato a Siro, Kiro con la mascherina nera ancora sugli occhi, Yu con i capelli in perfetto stile medusa e Shin succhiandosi il pollice.
“Che cosa diavolo sta succedendo?” chiese Yu ancora mezzo addormentato.
“Ma soprattutto dove hai trovato quell’affare li?” continuò il chitarrista indicando la tromba in mano a Luminor.
Il tastierista ghignò soddisfatto “Benissimo. Ora marmaglia iniziate a prepararvi, e portate solo la roba utile e indispensabile. No Strify la piastra non ti serve. E neanche il mascara. E nemmeno il fard. E molla quelle forcine!”
Nel tempo massimo di 3 ore e quaranta minuti, tutti e cinque erano pronti, in riga e propriamente vestiti per andare all’agognato Acqua park.
Luminor marciava davanti agli altri quattro messi in fila, per il controllo finale.
“Benissimo. Allora Strify?”
“Presente” rispose prontamente il cantante scattando sull’attenti.
“Kiro?”
“Presente signore!”
“Yu?”
“Eccomi”
“Shin?”
“Mmmmmmm”
“Lo prendo come un si ci sono”
“Benissimo marmaglia e ora in marcia!!Fianco destr!Uno due uno due!”
In meno di venti minuti, sotto il rigido controllo dittatoriale di Luminor, i cinque arrivarono in stazione e presero posto sul treno giusto, che partì in perfetto orario.
Sempre sotto lo sguardo severo del tastierista, Strify si mise a scrivere il suo testamento, in caso non fosse sopravvissuto all’acqua park.
“Bene, allora vediamo, si ecco, lascio tutto al mio criceto Frankenstein, mio amico e compagno di vita”Kiro decise di imparare a contare.
“Allora se 2+2 fa 4, perché anche 3+5 non fa 4? Non ci capisco nulla”.Yu decise di leggere il suo primo libro, dal titolo molto evocativo di “Scopriamo gli animali della fattoria”
“Ohhh ma allora una mucca è fatta così, ohhh e il latte che bevo lo produce lei ohhh, ma quante cose si imparano leggendo”Luminor si impegnò a insegnare a Shin a parlare.
“Ripeti dopo di me: Il mio nome è Shin e tu come ti chiami?”
“Io-o-o mi ch ch –ch- iamo Shin n e tu u come t- t i- ch- ch iami?”
“Bravissimo, stai migliorando, tieni una caramella in premio”
In poco più di mezz’ora arrivarono all’acqua park, scesero dal treno e pagarono il biglietto.
Iniziarono ad aggirarsi in costume da bagno per l’impianto, rimanendo stupiti per gli enormi e altissimi scivoli.
Trascinarono a forza Strify su uno scivolo particolarmente alto.
“No non voglio, voglio la mamma, voglio papà. Voglio il mio avvocato!!!Se mi buttate giù da ‘sto coso morirò di sicuro!No non voglio, non fatelo per favore eeeeeeeeeeeeeeeee”
Strify non finì la sua frase in quanto si trovò la bocca piena d’acqua.
Mentre parlava a vanvera gli altri lo avevano spinto giù per lo scivolo.
“I miei capelli!I miei bellissimi capelli!” iniziò a frignare mentre cercava un posto al sole per asciugarsi.
Shin era l’unico a non farsi troppi problemi per l’altezza o l’acqua, lo avevano lasciato nella piscina dei bambini, a nuotare con il suo salvagente a forma di paperella e sotto stretto controllo degli addetti alla piscina.
Kiro, dopo aver vinto l’iniziale paura, si buttò giù dallo scivolo più alto, guadagnandoci la perdita del costume da bagno e i capelli decolorati a causa del cloro.
Luminor si sistemò su una sdraio, ovviamente completamente vestito, in compagnia di un libro e dei suoi inseparabili Valium.
Yu perse più tempo a cercare di rimorchiare, che a divertirsi a scendere per gli scivoli.
A fine giornata il risultato fu di due contusi, tanti capelli persi per lo spavento, quattro pianti isterici, di cui tre solo di Strify, un salvagente bucato, con grande disperazione di Shin, un totale di dieci schiaffi collezionati di Yu in vani tentativi di rimorchiare, e un flacone intero di valium consumato da Luminor.
Una volta a casa la sera Strify, Kiro e Yu si addormentarono di botto sui rispettivi letti, mentre Shin rimase a dormire insieme a Luminor nel divano.
Nel sonno, Shin si strinse a Luminor, accoccolandosi ancora di più, il tastierista non potè impedirsi di sorridere, vedendo il viso beato e rilassato dell’amico.
Poi Shin brontolò qualcosa nel sonno.
“Ti voglio bene…”
Il sorriso di Luminor si allargò ancora di più.
“Mamma” terminò Shin.
Il sorriso di Luminor si gelò sulle labbra.
Si alzò e chiuse la porta dietro di se, facendo meno rumore possibile.
“Vediamo dove potrei scappare per non farmi rintracciare?In Francia? No c’è Jetsam verrebbero subito li. In Gran Bretagna? Umh no piove troppo per i miei gusti. Credo che l’Alaska faccia a caso mio, lontana, fredda e soprattutto nessuno di quei quattro allocchi sa che esiste un posto chiamato Alaska.”Pensavate male alla fine eh XD invece no vi ho fregate u.u. E sta volta è finità sul serio.
