Ed ecco la conclusione di questa storia.
Ci sarà di nuovo pace e armonia tra i protagonisti?
Mah ... chissà?
The Island
7
Sta venendo buio.
Sono solo le cinque del pomeriggio, ma qui sull’equatore il sole sorge e tramonta presto.
Prendo Bill per mano e ci incamminiamo verso il resort.
Sono frastornato.
Oggi è stata una giornata dura.
E’ iniziata bene ma è continuata male.
Si è trasformata da avventura in incubo.
Colpa di mio fratello e delle sue smanie su Strify.
Ho cercato di consolarlo, di fargli sentire quanto io lo ami.
Nonostante questo, la sua testa è sempre da un'altra parte.
Me lo ha dimostrato mentre facevamo l’amore all’ombra di questo grande albero.
Cioè, mentre io facevo l’amore.
Perché lui non era con me.
C’era il suo corpo.
Ma non la mente, tanto meno il cuore.
E nel momento in cui l’ho fatto godere, lui ha chiamato Strify.
Non Tom.
Non Tomi.
Strify.
Cazzo!
Mi sono sentito morire.
Cosa devo fare?
Cosa cazzo posso fare?
Guardo di traverso Bill.
Cammina con gli occhi bassi.
Non ha più detto una parola da quel momento.
Si è ritratto su se stesso, si è rivestito in silenzio.
Non mi ha nemmeno più guardato.
Sono arrabbiato con lui.
Non merito di essere trattato in questo modo.
Bill inciampa in un sasso e cade sulla sabbia.
Lo sento gemere di dolore.
Stringo sempre la sua mano e tiro verso l’alto, per farlo rialzare.
Non guardo nemmeno se si è fatto male.
Ricominciamo a camminare lungo la riva.
Si vedono già le luci del resort.
Lui zoppica piano, dietro di me.
Ho il cuore che sanguina.
Vorrei prenderlo in braccio, come ho fatto mille volte.
Tutte le volte che il mio fratellino è caduto e si è sbucciato le ginocchia.
Invece mi obbligo a non guardarlo.
A continuare ad arrancare sulla sabbia, trascinandolo per il polso.
Ciò che mi stupisce è il suo silenzio.
Non un lamento sfugge alle sue labbra.
Finalmente arriviamo all’entrata del villaggio.
Sul pontile ci sono loro seduti a guardare il tramonto.
Come vorrei esserci anche io, con il mio cucciolo.
Sento Bill torcere la mano per liberarsi dalla mia presa.
Lo lascio andare.
Si trascina zoppicando verso il nostro cottage.
Ho deciso.
Vado anche io sul pontile.
Da solo.
“Ehi, ciao!” mi saluta Yu e mi fa cenno di sedermi accanto a lui.
Strify è languidamente abbracciato al suo ragazzo e ogni tanto scatta una foto al paesaggio.
Ogni tanto, invece, immortala Shin e Kiro che si sbaciucchiamo guardando il sole tramontare.
Quei due passano ogni momento della giornata appiccicati.
Non oso immaginare come trascorrano le notti.
Sembra che non abbiano mai basta, l’uno dell’altro.
“Come va con Bill?” si informa Yu.
“Male” un groppo in gola mi impedisce di continuare.
Strify guarda prima me e poi Yu, improvvisamente attento alla conversazione.
Aspetta un cenno dal suo ragazzo e poi si alza.
Gli lascia la macchina fotografica e si incammina verso i cottage.
“Cosa ... che cosa ...” non riesco nemmeno a parlare, tanto è la sorpresa.
“Abbiamo pensato che forse, Strify, potrebbe riuscire a far ragionare tuo fratello.”
Guardo Yu incredulo e nei suoi occhi c’è la mia stessa espressione.
“Non ci credi nemmeno tu!” affermo, sicuro di quello che dico.
“Io no, ma Strify ne è convinto” lo guarda entrare nel cottage.
“Lasciamolo provare ...” spegne la macchina fotografica e la posa accanto a sè.
Il cielo sembra prendere fuoco, tanto sono violenti i rossi e gli arancioni che lo colorano.
Rispecchiano esattamente le fiamme che tormentano il mio cuore.
*** *** ***
Entro silenziosamente nella camera.
Tutte le luci sono accese.
Sento dei lamenti provenire dal bagno.
Mi affaccio dalla porta.
Bill è seduto sul water e si guarda le gambe.
Le ginocchia sono graffiate in più punti.
Esce qualche goccia di sangue.
Più che altro le ferite bruciano per la sabbia che si è incrostata nei tagli.
Sembra non accorgersi della mia presenza, tanto è intento a pulirsi con una salvietta.
Mi avvicino e mi inginocchio di fronte a lui.
“Lascia fare a me” prendo la salvietta dalle sue mani ed inizio a pulirlo delicatamente.
Bill non dice una parola, si limita a fissarmi.
Sembra quasi che non creda ai suoi occhi.
Quando finisco di togliere tutti i granelli di sabbia, prendo del cotone e l’acqua ossigenata.
“Adesso ti farà un po’ male” lo guardo, ma lui è sempre impassibile.
I suoi occhi sono sempre su di me.
“Ho finito” lo prendo per le mani e lo aiuto ad alzarsi.
“Bill, dì qualcosa” lo accompagno in camera e lo faccio sedere sul letto.
Silenzio.
Mi siedo accanto a lui, in modo da guardarlo direttamente negli occhi.
“Non so cosa sia successo oggi, tra te e Tom. Ma tuo fratello è distrutto” aspetto una risposta che non arriva.
“Se non vuoi parlare tu, lo farò io, allora.” Cerco di usare un tono dolce, non voglio farlo stare male ancora di più.
Gli prendo la mano e la accarezzo piano.
“Ti voglio bene, Bill. Voglio che siamo amici, buoni amici. Mi piacerebbe passare del tempo con te.” Mi fermo per vedere la sua reazione.
Guarda fisso la mia mano che sfiora leggermente la sua.
Sembra perso in chissà quale limbo, senza tempo.
Decido di continuare il discorso.
“Amo Yu, di questo sono sicuro. Mi fa stare bene, è sempre presente, sono al centro della sua vita e lui della mia. Capisci quello che sto dicendo, Bill?”
Lentamente fa un cenno con la testa.
“Si” la sua voce è così bassa, che quasi non riesco a sentirlo.
Gli sollevo il viso, voglio guardarlo negli occhi.
Voglio vedere se ha davvero capito.
La tristezza che ci leggo, mi lascia sgomento.
“Io sono solo un tuo capriccio, Bill. Sei andato contro tutti e tutto, pur di amare Tom. Non puoi buttare via tutto solo per me.”
“No” di nuovo devo fare uno sforzo per sentirlo.
“Bill, cerca di riprenderti ... Ti starò vicino.” Gli sorrido, cercando di rincuorarlo.
Poi, come al solito, non resisto e lo bacio.
Un bacio a fior di labbra.
Leggero come le ali di una farfalla.
Veloce come un battito di ciglia.
Eppure sembra che faccia effetto su Bill.
Quasi fosse il bacio del principe azzurro che sveglia la principessa.
Lo sguardo di Bill si fa più vivo e attento.
Le sue mani, ora stringono le mie, con forza.
“Dici ... che davvero potremmo essere amici? Fare delle cose insieme?” mi domanda, infervorato da questa nuova prospettiva.
“Certo. Ma ora andiamo da tuo fratello. Vuoi?” mi alzo dal letto e gli offro il braccio.
Lui si tiene a me e piano piano, zoppicando, mi segue fuori dalla camera.
Ormai è completamente buio.
Il sole è tramontato.
Il cielo nero è pieno di tanti piccoli punti luminosi.
Andiamo verso il pontile illuminato fiocamente dalle lampade.
Ci sono solo due figure, ancora sedute sull’assito di legno.
Quando ci vedono arrivare si alzano in piedi.
Nonostante l’oscurità riesco a vedere la faccia di Tom.
E’ veramente sconvolto dal dolore.
Yu gli stringe il braccio e mormora qualcosa, troppo piano perché possa sentirlo.
Poi si allontana.
Mi passa vicino e mi sfiora la guancia con una carezza leggera.
“Ti aspetto ...” sussurra.
Ci fermiamo di fronte a Tom.
Guarda tristemente il gemello, senza dire una parola.
Sento Bill stringersi più forte a me, quasi avesse timore di quello che potrebbe accadere da un momento all’altro.
Prendo un bel respiro.
Non è facile neppure per me.
Perché davvero Bill mi piace, mi è sempre piaciuto.
E gli voglio bene, sul serio.
Ma non posso, anzi non possiamo, nessuno dei due, continuare a comportarci come abbiamo fatto finora.
La sofferenza è troppo grande.
E coinvolge persone che amiamo e che non meritano niente di tutto questo.
“Tom ...” mi sporgo verso di lui e gli prendo la mano “ti prego, perdona tuo fratello.” intreccio le sue dita con la mano di Bill.
Mi allontano, lasciandoli soli.
Yu mi accoglie tra le sue braccia e mi accompagna fino al ristorante.
Mi giro solo una volta verso il pontile.
Le snelle figure dei gemelli sono illuminate dalla luce delle lampade.
Si stagliano nette contro il buio della note.
Vedo Tom allargare le braccia ed accogliere Bill.
Si abbracciano.
Si baciano.
Finalmente troveremo un po’ di pace, su quest’isola tormentata.
The end
qualcuno potrebbe dire "Oh ma finisce così?" Beh, si finisce proprio così...
ma visto che vi amo tutte, a breve posterò
Traces on the sand spin off di The Island
protagonisti assoluti Shin e Kiro! Baci
