Ecco il secondo capitolo di Collective Nightmare. Devo ammettere che ci mettiamo molto a scrivere, ma il risultato non mi delude mai.
Spero che anche voi pensiate la stessa cosa. ^^
Collective Nightmare
~ Chapter Two: Outbursts ~
Se c'era una cosa che Shin odiava era il freddo.
Lui non era caloroso come Yu o Luminor e non era in grado di adattarsi come Kiro. Lui, come Strify, gelava al freddo e moriva al gelo.
E le Alpi al confine con la Svizzera rientravano nella lista dei suoi "luoghi da non visitare". Sbuffò stringendosi nel piumone e si lasciò percorrere dall'ennesimo brivido. Aveva bisogno di calore umano. Il camino non serviva a nulla.
Vide Kiro passare per il corridoio e fu tentato di chiamarlo, ma il suo cellulare pensò bene di squillare proprio in quel momento. Guardò il display e vide che il caro Lumi aveva deciso di farsi sentire.
"Moshi moshi?" domandò mogiamente attraverso l'apparecchio.
"Ciao Shin. Hai freddo?" Si sentì chiedere dal suo
caro tastierista.
"Lumi, sono a novecento metri da terra, in pieno inverno e soltanto con una coperta polverosa e puzzolente. Voglio tornare a casa..." Dovette seriamente trattenere le lacrime di fustrazione che gli nascevano agli angoli degli occhi.
Per di più, non gli andava per nulla di restare lì per due settimane intere, con Kiro e Strify concentrati sulla loro problematica relazione e Yu troppo preso dalle sue conquiste. Sarebbero stati tutti troppo occupati per concedergli l'attenzione di cui aveva bisogno.
"Dai, sono solo altri quattordici giorni..." provò a rincuorarlo il tastierista.
"Ma nessuno mi pensa...!" Si lamentò l'altro.
"Shin, cerca di non dare troppo fastidio. Sei pericoloso quando cerchi attenzioni." Disse, anticipando le intenzioni del batterista, che aveva già pensato ad alcuni scherzetti di cattivo gusto.
"Mi prometti che non farai guai?" Continuò Luminor.
"Ok..." Acconsentì Shin, riluttante.
Fu interrotto dalle urla di Kiro.
"Possibile che ce l'avete tutti coi miei pantaloni?" Provenivano dalla cucina...
Strify si discolpò immediatamente, anche se Shin non capì cosa stesse dicendo.
"Che cosa è successo?" Chiese il tastierista, che aveva sentito tutto.
"Non lo so. Ti richiamo..." Rispose Shin, alzandosi sempre più incuriosito e buttò giù la comunicazione senza aspettare alcuna risposta. Si diresse in cucina trovando Strify che tirava le extention di Kiro e questo che gli torceva il braccio. Non erano mai passati alle mani, per quanto litigassero ferocemente, non si erano mai fatti male fisicamente.
"Che cazzo combinate?" Chiese sempre fissandoli. Alla sua vista Kiro mollò un ceffone al cantante che allentò la presa sui capelli finti. Così il bassista si liberò della sua mano e se ne andò dalla stanza.
Strify, dal canto suo, si sedette per terra, tenendosi la guancia colpita e gli occhi lucidi. Shin gli si avvicinò e lo strinse a sé con tutta la dolcezza che conosceva. L'amico singhiozzò per un po' e il batterista sapeva che quello era il pianto più disperato di Strify. Perché quei singhiozzi erano asciutti. Non una lacrima a bagnargli il volto ancora perfettamente truccato. Ed era bruttissimo vederlo così. L'ultima volta che aveva assistito il più grande in quelle condizioni era stato quando si era suicidata la sua migliore amica. Strify era rimasto per giorni segregato in casa e, quando aveva quasi sfondato la porta, l'aveva trovato... così. Lo sguardo perso e la mente annegata dal dolore. Come le bambole. Quelle rotte, in particolare.
"E' finita, Shin?" si sentì chiedere ad un certo punto. La stessa espressione di quel giorno lo accolse quando chinò il volto sul viso dell'amico.
"Non lo so." Rispose stupidamente.
Strify singhiozzò ancora, senza smettere di guardarlo. Shin continuò a stringerlo nel suo abbraccio, cercando le parole per consolarlo.
"Cosa vi succede?" azzardò.
Strify scosse la testa. "Chiedilo a lui! E' sempre colpa sua!" Esclamò.
"Io non ce la faccio più! Sta sempre con Yu, mi prende in giro e fa di tutto pur di litigare!" Urlò quasi, ancora scosso dai singhiozzi.
Shin si alzò, per consolarlo ancora un pò e Strify si lasciò abbracciare e condurre lentamente verso camera sua.
"Shin?" Lo chiamò prima che uscisse dalla stanza.
Il batterista si voltò e attese, rivolgendo all'amico un sorriso rassicurante, quasi a consolarlo ancora. Si sentiva male: per lui, Sebastian e Karsten sarebbero dovuti stare assieme a scambiarsi le coccole, e non separati da un litiglio stupido.
"Io lo amo." Disse, quasi sperando che Kiro lo udisse.
"Andrà tutto bene, vedrai." Gli rispose Shin, chiudendo la porta sempre con lo stesso sorriso rassicurante.
Ma una volta uscito, cercò egoisticamente di lasciare da parte le preoccupazioni dell'amico e concentrarsi su se stesso e sui suoi problemi: dov'erano Yu e quella puttana?
Doveva trovarli. E al più presto. Gli dava fastidio l'idea di quei due da soli.
Spalancò tutte le porte del cottage trovando anche Kiro a fumare sulla veranda.
Dopo un quarto d'ora aveva cercato in ogni stanza (anche sotto ai letti!) ma di Yu e Crudelia nemmeno l'ombra. Eppure era certo di averli visti entrare. Che fossero usciti?
Sbuffò e registrò distrattamente l'acqua della doccia spegnersi.
Si bloccò nel centro del corto corridoio. Doccia? E chi se la stava facendo? Kiro era fuori a fumare e Strify in camera sua, in stato di semi-incoscienza. Una vocina fastidiosa esultò con un crudele "Bingo!" e Shin tremò di rabbia. Sperò ardentemente che ciò che stava immaginando fosse una gran cazzata ma dovette dar ragione alla vocina crudele quando, dietro ai vetri della doccia, intravide la figura atletica di Yu e quella più minuta della racchia.
Pensò di uscire - non l'avevano ancora visto - ma poi si bloccò.
Era anche una questione di principio.
Yu non poteva fare tutto quello che voleva. Non nella sua doccia!
Stava per dire qualcosa, per farsi notare, quando la ragazza diede un urlo. E non era un verso di piacere.
"Ma cosa...?!" Strillò ancora Angie.
La bottiglia di bagnoschiuma si era completamente svuotata addosso a lei. Ma non era il fatto che era completamente ricoperta di liquido denso e rossastro a metterla in crisi: il flacone di bagnoschiuma si era sollevato da solo!
Yu rimase di stucco - o forse mascherò lo spavento - e le permise di mettersi dietro di lei, quasi a proteggerla.
Shin rimase più irritato dal comportamento del chitarrista che spaventato dal bagnoschiuma che volteggiava per aria.
La bottiglietta si schiantò al muro, ormai vuota, e Angie zittì un urlo più acuto. Il respiro dei due era ancora pesante, ma tutto sembrava tornato normale.
Shin avrebbe voluto andarsene, per evitare di lanciare qualche urlo di paura, se fosse successo qualcos'altro. Se non ci fossero stati quei due in quella maledetta doccia, sarebba già fuggito a gambe levate.
In quel momento, gli sembrava di odiare Yu e Angie più di ogni altro essere vivente sul pianeta.
"Che succede?!" chiese Kiro arrivando alle spalle di Shin che sobbalzò per lo spavento.
"Il... bagnoschiuma! Sì è svuotato su di lei e poi... è finito contro la parete!" ansimò Yu, ancora pressato sulla ragazza che piangeva.
Il bassista li guardò dubbioso: lo prendevano in giro?!
"Ok, starò al vostro scherzo. Ora Yu e Shin uscite, Angie lavati e vattene." Kiro aveva uno sguardo severo. Stonava così tanto sul suo perenne volto sorridente. E fu proprio per questo che Yu e Shin decisero di ascoltarlo, scivolando in silenzio fuori dal bagno.
Una volta davanti alle porte delle loro camere Yu trascinò l'amico nella sua e lo fece sedere.
"Tu hai visto, vero?! Hai visto tutto?! Non ho sognato, VERO?!" il moro era terrorizzato e l'altro non poté far altro che annuire: eccome se aveva visto.
"Cos'era Shin!? Sei stato tu, vero?! Cosa hai fatto, idiota?!" il biondo lo guardò incredulo: cosa stava blaterando?
Ma non riuscì a rispondergli a tono, così Yu se ne scappò nella sua stanza, tremando di freddo.
Solo in quel momento il batterista si accorse che l'amico era nudo. Arrossì miseramente.
Si rannicchiò sul suo letto in posizione fetale, con la schiena contro il muro.
Era sul punto di scoppiare in lacrime.
Non poteva essere stata una dannatissima allucinazione. Non era lui che era pazzo. Anche Yu aveva visto quel bagnoschiuma rovesciarsi da solo addosso a Angie e poi andare a sbattere contro il muro. E non solo era rimato terrorizzato, ma il chitarrista pensava che fosse colpa sua!
La porta della camera si spalancò, lasciando entrare Kiro.
"Si può sapere che diavolo ti è saltato in testa!? Cosa hai fatto?" urlò il bassista.
Shin lo guardò cercando di trattenere le lacrime.
Quando fu sicuro di riuscire a mantenere il controllo, gli rispose bisbigliando.
"Non ho fatto nulla. Niente di niente." la voce gli uscì più roca e tremolante di quanto sperasse.
"Shin, è possibile che il bagnoschiuma si sia sollevato da solo?" rispose Kiro, sbraitandogli contro.
Il batterista si innervosì. Non potevano dare la colpa a
lui. Era una vittima, non l'artefice!
"Se è successo io non posso farci nulla! Non ho fatto nulla, cazzo!" sibilò, la voce ancora tremante.
"Allora che ci facevi lì mentre loro facevano la doccia? Eri arrivato lì
per caso?" lo accusò il bassista, snervato.
"Stavo cercando Yu." Shin ringhiò, tremendamente arrabbiato.
Non potevano essere tutti contro di lui!
All'improvviso le luci si spensero e si riaccesero varie volte, e si sentì Strify urlare.
Kiro e Shin si precipitarono in camera sua per vedere cose fosse successo.
Il vocalist corse loro incontro terrorizzato, mentre la sua piastra si agitava per aria come un serpente.
"M-mi ha b-bruciato!" Disse, terrorizzato, buttandosi tra le braccia di Kiro.
la piastra si agitò ancora un pò, poi sbatté a terra come scagliata da un essere invisibile.
"E' evidente che qualcosa non va." Gemette Kiro, tristemente, mentre abbracciava uno Strify tremante di paura.
"Io..." Shin si sentì attraversare da un brivido gelido e scosse la testa.
Non poteva crederci. Dov'erano capitati?!
