Raccolta: Luminor & Jetsam Tribute
Rating: Vario
Rating Parte: PG13
Pairing: LumiJet
Avvertimenti: //
Note: *prende fiato*
AUGURI SAAAAAAAAAAAAM!!!~ Regalo di compleanno per la fantastica Samwhity ~
Tabella:
#1 – Jealousy
#2 – So Far Away#3 – Understand?
#4 – Need
#5 – Privacy
#6 – All about Us
#7 - Pain
Bonus - Free Time
Luminor & Jetsam
- Tribute -
#2 So Far Away [Reves]
Fissa l'orologio appeso sopra la porta d'ingresso.
Cinque fottutissime ore per nemmeno un minuto di quel fottutissimo videoclip.
E la ragazza non cammina abbastanza storta e la camicia di Strify ha una piega sul fianco e la faccia di Shin è troppo espessiva e quella di Yu troppo poco e Kiro non inclina la testa e lui è scazzato...
Per forza! Lo stanno tirando scemo!
Luminor guarda Strify che sta per scoppiare.
Quando il cantante lascia cadere a terra il microfono sorride soddisfatto.
Osserva Yu tentare di calmare il biondo sclerato.
"Che cazzo vuoi da noi!?" Escalma il vocalist uscendo dalla sala di registrazione, seguito da bassista e chitarrista che ccercano, invano, di farlo tornare a lavoro; o meglio, che questo video è da fare, bene possibilmente.
"State qui e riposatevi, io vado a parlare con produttori e regista!" Borbotta contrariato il manager. Lo sa anche lui che per oggi le riprese sono terminate: primadonna com'è Strify, non si farà convincere a riprendere.
Luminor va alla macchinetta del caffé e torna con un the anche per Shin. L'ha visto camminare male, questa mattina.
"Grazie Lumi, non credo sarei riusito a risedermi." Gli dice il batterista invitandolo a sedersi accanto a lui.
"Fatto festa ieri?" gli chiede, solo vagamente interessato.
"Magari. Ho litigato con Anne e poi ho incontrato un gruppo di nazi... ed ero vestito da ragazza. Non ne ho mai prese così tante! E non hai idea di quanto trucco e tempo ho impiegato per nascondere i lividi in faccia... la truccatrice ha sicuramente desiderato uccidermi oggi." Replica sconsolato e autoironico.
"Mi spiace. Però se tu la smettessi di frequentare certi angoli berlinesi..." Suggerisce accendendosi una sigaretta, incurante del grosso cartello di divieto proprio sul muro di fronte a lui.
"Li frequento da quando ero un ragazzino di undici anni!!! I nazi-bastardi sono lì da poco! Prima era zona nostra!" Il batterista gli indica la sigaretta e Luminor prima di rispondere gliela passa.
"Le cose cambiano. E pensa anche alla reputazione della band!"
"Guarda che so che non te ne fotte niente della reputazione della band! Di le cose come stanno non sono più un bambino!" Luminor lo fulmina con lo sguardo.
"Non piacerà ai fan sapere che uno della band, anzi, l'
angelo della band, frequenta un quartiere zeppo di nazisti." Shin gli ripassa la sigaretta sbuffando fuori il fumo inalato.
"E va bene! Eviterò quei posti! Però che palle! E se fossi nazista?!" Replica alterandosi.
"Ma non lo sei e questo mi sembra tanto il discorso di Kiro." Sorridono entrambi al pensiero di tutto l'imbarazzo del bassista nel rivelar loro che è bisex. Senza contare che nemmeno un'ora dopo Jetsam si era lanciato fra le braccia di Luminor in un bacio appassionato nel bel mezzo dell'aeroporto.
Kiro era rimasto basito.
"Vabbeh, com'è andata con Julien? Ieri era da te, vero?" Chiese Shin cambiando discorso e tornando a sorseggiare il suo the.
"No, non ce l'ha fatta. Hanno soppresso il volo e i suoi sono tornati dal Marocco in anticipo." L'aria afflitta del tastierista mette in imbarazzo l'amico che finisce per poggiare una mano sulla sua spalla, consolatore.
"Mi spiace" sussurra poi, senza sapere cosa dire.
"Non ti preoccupare. Più che altro ho paura non mi voglia vedere" Luminor si passa le dita sui lati ossuti del naso. A Shin appare più vecchio di dieci anni.
"Jetsam non sembra il tipo che inventa palle. E poi la vostra storia non mi sembra messa così male per un pensiero simile..." Il moro gli mostra un sorriso tirato e scuote la testa.
"Siamo solo tremendamente distanti. Se ci lasciassimo forse non cambierebbe nulla. Solo una volta al mese non prenderemmo aereo o treno per vederci." Shin si sporge ad abbracciarlo.
Talvolta il freddo e regale Luminor lasciava intravedere il suo cuore, troppo spesso sanguinante.
E a quel punto, chi ascoltava, non poteva trattenersi dal consolarlo.
"Non pensarci, ok? E' solo un periodaccio, tutte le coppie li hanno. Presto andrà tutto a posto, no? Basta crederci..." Nemmeno lui ne era così convinto ma sapeva che a Luminor quelle parole servivano.
"Mi piacerebbe se fosse tutto così semplice, Shin. Ma talvolta il crederci non basta. Non quando sei l'unico a farlo." Luminor si alza per andare a gettare entrambi i bicchieri ormai vuoti. Il batterista apre la bocca per rispondere ma viene interrotto dall'arrivo del manager che li informa che per il pomeriggio le prove saltano.
"Ditelo anche agli altri e tenete a mente che domani sarà peggio. Cercate di far ragionare la nostra primadonna!" Sembra nervoso. I due anuiscono e lui torna dai produttori.
Shin mentre si alza geme di dolore e luminor lo guarda preoccupato.
"Sei messo male parecchio, vero?"
"Eggià. Capita!" Esclama facendo spallucce e un sorriso ancora dolorante fa capolinea sulle sue labbra.
"Shin ti conviene tagliare la corda uscendo dall'altra parte. Rischi di dover accompagnare Strify a fare shopping." Sussurra complice, indicando la porta da cui è appena uscito il manager.
Shin sorride e se la svigna mandando un bacio con la mano.
"Lumi! Hai visto Shinny?" Gli chiede il vocalist entrando seguito dagli altri due.
"L'hai mancatop di poco. E' appena andato a casa." il cantante spalanca gli occhi finemente truccati e sorride.
"Yu, Kiro!!! Le ferie!" Urla lanciandosi addosso agli altri due che lo stringono piacevolmente sconvolti.
"Magari, solo oggi pomeriggio. Ed Eric si è raccomandato di farti sapere che pagheremo tutti domani il tuo capriccio." A quelle parole Kiro risponde con un sospiro affranto, Strify con un'espressione contrita e Yu con uno sbuffo infastidito.
Viva l'allegria, si ritrova a pensare il tastierista; poi prende la borsa e rivolgendo agli amici un cenno del capo se ne va, pronto a gettarsi fra le coperte del suo letto.
Sperando di non svegliarsi più.
Sente gli sguardi degli altri addosso ed è grato a Strify di non avergli chiesto di accompagnarli per Berlino.
Entra in camera e sbatte la porta.
Si sente spossato e vagamente irritato.
Lascia la borsa sul comodino e si sveste, restando in boxer. Subito si infila sotto le coperte, intenzionato a dormire il più a lungo possibile.
Trema leggermente e si nasconde sotto il piumone, fissa il soffitto e si chiede dov'è il suo angelo.
Sogna di averlo accanto, di parlargli, di baciarlo, di lasciarsi conquistare da quei sorrisi, talvolta maliziosi, talvolta infantili.
E il sogno ad occhi aperti scivola nel sonno diventando tremendamente reale e malinconico.
Freme quando Jetsam gli posa un lieve bacio sulla clavicola per poi spostarsi a mordicchiare il collo lasciandogli un annebbiato senso di dolore, oscurato dal piacere dei fianchi sottili che si strusciano contro il suo bacino.
Apre gli occhi di scatto, sentendosi ancora intrappolato tra i fumi di quel sogno così tangibile.
Nel suo campo visivo fa capolino la testa di Jetsam.
"Hey, che sognavi? Sei duro qui sotto!" gli dice sfacciatamente, come se davvero non conoscesse la fonte di piacere dell'altro.
"Sei... pazzo?" Domandò inconsciamente. Era ripasto sorpreso, spaventato, incredulo.
"Grazie. Uno si fa un viaggio di chilometri e chilometri con un numero non ben definito di treni e cambi, solo per arrivare a Berlino per te e tu gli chiedi se è pazzo?" Si blocca accorgendosi di ciò che ha detto e ridacchia stupidamente, "Beh, forse un po' lo sono, eh..."
Luminor gli regala un sorriso solare e gli si spinge contro. Implicito invito a riprendere da dove si è interrotto.
"Lasciami darti il benvenuto..." geme quando Julien riprende i movimenti contro il suo bacino.
Sono ancora intimamente connessi quando Luminor prende ad accarezzargli i capelli.
"Lumi' lo sai che mi danno noia, le coccole dopo il sesso." sussurra Jetsam estraendosi dal corpo dell'altro, incurante del fastidio provocato.
"Sì, scusa." mormora il tastierista: si sente vuoto e freddo ma sa che da Jetsam non avrà altro. Si allunga verso il pacchetto di sigarette e ne accende una, pacato e triste, mentre lo osserva dirigersi al bagno.
Quando sente l'acqua scrosciare un campanello d'allarme si attiva in lui.
Eppure, nonostante tutto, non ci presta caso.
Basta crederci, no?Postfazione: In teoria doveva esserci una lemon ma... *cough cough* non ce l'ho fatta
Però, guardate positivo: la raccolta non è morta ù_ù
