Buonasera a tutte! Questo è una one-shot un po' triste... E' la prima che posto qui, spero vi piaccia.
P.S. Se volete, potete ascoltare questa canzone
http://it.youtube.com/watch?v=YyG4AFzl4DwBuona lettura!
Aprì la finestra. Una ventata di aria fresca si irradiò per la stanza. Fuori pioveva. Il cielo era tinto di un colore livido, freddo e deserto. Si chiese chi fosse così folle da aggirarsi sotto la pioggia. Uno stormo di uccelli neri gracchiò, strappando quella tela di gelo che si stava formando nel cielo. All’orizzonte il sole del pomeriggio stava tramontando, tingendo di una chiazza lattiginosa rossa, lasciando posto all’oscurità della sera, che avanzava inesorabile e silenziosa. Si sedette a una scrivania. Prese un foglio dal piano di appoggio e una penna stilografica. Iniziò a scrivere, contrastando a fatica il tremore diffuso alle dita, e il dolore che scrivere ogni parola gli spezzava ogni volta la mano.
“Caro Seth,
Sono qui. Al di là del muro. A scrivere questa lettera. Non ho trovato, negli ultimi tempi, un minuto per parlarti. Per questo lo faccio ora. In questo modo, scrivendo. Scrivendo quello che la gente solitamente dice a parole. Io non sono una persona come tutte le altre, penso che tu lo sappia. Io non ti saprò mai e poi mai dire quello che sto per scriverti.
“Non posso giurare di amarti per sempre, perché in questo mondo la certezza è troppo labile, e i per sempre svaniscono con lei. Non posso giurare di amarti per sempre. Giuro di amarti fino ad un attimo prima che l’eternità finisca…”
Fra il momento in cui poserò questa lettera sul tuo letto e quando la leggerai sarà passato così poco tempo che lo considererò un attimo.
In questo momento forse ti stai sedendo. Sulla poltrona alle tue spalle.
Il mio difetto principale è quello di essere un bugiardo. Io ti ho mentito un numero memorabile di volte. Per questo, in questo momento, sento il bisogno di non farlo.
Il tempo che il destino ha messo a nostra disposizione è finito. L’amore è finito. È arrivato l’attimo prima della fine dell’eternità.
Mana”
Posò la stilografica sul tavolo. Piegò il foglio in tre. Si alzò dalla sedia, e si diresse alla porta. Uscì dalla sua stanza, e attraversò silenziosamente il corridoio deserto.
Fece scattare la serratura aperta della stanza di Seth. Lui era sceso all’ingresso per un attimo. Si sbrigò. Posò lievemente il foglio piegato sulle coperte, e uscì. Riattraversò il corridoio, e si richiuse alle spalle al porta della sua camera.
Scivolò contro il legno, fino a sedersi a terra. Piegò un ginocchio all’esterno, e posò le mani incrociate su quello rimasto alzato. Guardò in basso a destra. Una lacrima rigò la sua guancia, e si infranse come vetro sul pavimento freddo.
Sentì qualcuno aprire una porta ed entrare. Passarono i secondi. Per un attimo la sua mente venne scossa da un rumore forte e indistinto.
E poi, silenzio.
