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Tutto il resto viene dopo

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Wale993
CAT_IMG Posted on 17/3/2009, 19:18




Salve!! Sono tornata con questa nuova fanfiction, vi prego di scusare gli errori che sicuramente ci saranno e la punteggiatura scorretta ma è una cosa che non riesco proprio (finalmente ho imparato a scriverlo) a metterla corretta, va bhè ora è meglio passare alla storia...

Tutto il resto viene dopo
*Nella
storia i personaggi hanno circa 16 anni


Mi dispiace vederti così, non sei
più tu, non so neanche il perchè, so che in
famiglia hai una situazione difficile, ricordo ancora quando me lo hai
raccontato, hai detto che tua madre ti tratta come uno straccio, per
quanto ti impegni lei ti dice che sei inutile, che non fai mai nulla di
buono, poi c'è tuo padre, lui direttamente preferisce
chiudere gli occhi per non ammettere che quel ragazzo dai lineamenti
così delicati, dal carattere remissivo e docile e dagli
abiti a suo parere scandalosi per un maschio ma anche solo per una
persona normale fosse veramente suo figlio, non mi
dimenticherò mai quel giorno che sono venuto per la prima ed
unica volta a casa tua, si perchè di solito siamo sempre da
me, a dire la verità anche in quel raro caso non
volevi farmi entrare, hai insistito molto ma io più di te,
ti ho rassicurato dicendo che sapevo com'era la tua famiglia e che non
avrei nè fatto nè detto niente in presenza dei
tuoi genitori, così ti ho convinto, dentro sembrava tutto
normale, una tipica casa giapponese, ma non mi avevi lasciato molto
tempo per guardarmi in giro, mi hai preso per la manica della maglia e
mi hai tirato fino alla tua camera dove poi hai chiuso la porta di
fretta, ti ho guardato storto, sono il tuo migliore amico e mi era
sembrato strano il tuo comportamento, però tu mi hai
sorriso, quel meraviglioso sorriso un po triste che mi ha portato
insieme al tuo modo di fare, al tuo modo di essere, a tutto di te a
provare qualche cosa di più della semplice amicizia, sei
diventato tutto per me.

Mi sono seduto sul tuo letto e abbiamo cominciato a parlare, come
sempre, anche se si vedeva che non eri per niente a tuo agio, appena
vedevi che con gli occhi cominciavo a guardarmi in giro tu attiravi
l'attenzione su di te, finchè il tuo sguardo
scivolò sull'orologio appeso alla parete, segnava le 14 e
20, ma non avevi neanche avuto il tempo di richiudere il tubetto di
smalto nero che ti stavi mettendo che un uomo imponente fece la sua
comparsa nella camera, ti guardò per pochi istanti, eri
visibilmente spaventato e avevo sentito che con voce fiebile e tremante
avevi chiamato quella figura papà, ma lui non rispose,
spostò il suo sguardo su di me, sembrava arrabbiato, non
sapevo cosa fare, ma lui non la smetteva di fissarmi, allora mi alzai e
mi portai davanti all'uomo, feci un piccolo inchino e mi presentai, ma
credo proprio che il mio gesto non gli fu gradito, mi
sorpassò spingendomi leggermente di lato, per pochi secondi
scontrai i suoi occhi e un brivido mi percorse interamente, erano
freddi, inespressivi mettevano in soggezione e facevano davvero paura,
questo però si fermò davanti a te che nel
frattempo lo guardavi intimorito ancora in ginocchio sul tavolino, ti
prese per il collo della maglia e ti tirò su senza alcuno
sforzo, appena ti mise in piedi alzò il braccio e ti
colpì con un sonoro schiaffo, questo era stato talmente
forte che ti fece cadere a terra, dopodichè l'uomo
sparì in silenzio com'era venuto; mi avvicinai a te che eri
rimasto immobile nella posizione in cui eri caduto, ti girai piano,
avevi il volto bagnato dalle lacrime, ti mettesti seduto, non sapevo
che fare, a primo impulso avrei voluto prendere quel tipo a pugni ma la
promessa che ti avevo fatto me lo proebiva, ti chiesi come stavi e come
risposta mi abbracciasti, a momenti mi commuovevo anche io, mi faceva e
ancora mi fa male ripensare a quel momento, alle tue lacrime che si
asciugavano a contatto con la mia maglia e alla guancia gonfia, so che
quella non era la prima volta che ti picchiava e non è stata
neanche l'ultima, a fisica quando ci cambiamo vedo sempre nuove ferite
sul tuo corpo, sul petto, sulle braccia, gambe ovunque e questo mi fa
ricordare ogni volta quanto soffri e che quello schiaffo dato davanti
ai miei occhi, per quanto forte in confronto al solito non era che una
carezza, però nonostante tutto tu non hai mai perso il tuo
sorriso, la tua voglia di andare avanti e di essere ciò che
sei, però sono alcuni giorni che non ti riconosco
più, parli poco anche con me, quando qualcuno ti chiede un
favore certo lo fai, ma di malavoglia, anche adesso che sei qui accanto
a me ti vedo fissare il libro con lo sguardo spento, mi mancano perfino
le tue stupide battutine, ti ho chiesto tante volte cosa
avevi ma tu mi rispondi sempre nello stesso modo,
nel tuo modo: "va bene! A me va sempre tutto bene! Non ho proprio
niente!" Non è mai stato così ma questa
volta mi stai mentendo più del solito, lo vedo da ogni tuo
gesto, sei irrequieto, non riesci neanche a stare seduto composto sulla
sedia, per fortuna è suonata la campanella, ti ho convinto a
venire a casa mia, anche questo è strano, prima ci venivi in
automatico, non dovevo neanche chiedertelo, mentre adesso ti devo quasi
pregare, da casa mia alla scuola ci vogliono pochi minuti, in questo
breve tempo infastidito dal silenzio che si era creato e che non faceva
altro che intensificare la tensione, hai cominciato a farmi domande
senza alcun senso, arriviamo a casa e appena entri incroci mio padre,
questo ti saluta ma quando ti porge la mano tu ti allontani quasi
istintivamente, quando ti accorgi di quello che hai fatto abbassi lo
sguardo e chiedi scusa, mi accorgo che sei in difficoltà
quindi ti porto in cucina dove mia madre sta mettendo a tavola il
pranzo, quando ti vede ti viene subito incontro guardandoti
preoccupata, ti dice che sei dimagrito molto e che sembri uno
scheletro, intanto ti spinge verso la tavola e ti fa sedere, appena ti
mette il piatto davanti cominci a mangiare come uno che non vedeva cibo
da secoli, bhè vedendoti così e conoscendo i tuoi
genitori non mi stupirei se ti avessero proebito anche di mangiare,
finiamo tranquillamente di pranzare e poi andiamo in camera mia, ti
butti sdraiandoti sul mio letto, fai un sospiro di sollievo per poi
chiudere gli occhi, sembri tranquillo, ti guardo senza dire niente,
pochi istanti dopo ti sento respirare più profondamente, ti
sei addormentato, in questo momento sei più carino del
solito, i capelli biondi ti ricadono morbidi sul viso, hai lottato
tanto per farteli così, certo quando sei tornato a casa
altro che botte, il giorno dopo mentre me lo raccontavi ridevi al
pensiero della faccia che hanno fatto i tuoi quando ti hanno visto
conciato così, ecco questa è un'altra cosa che
adoro di te, riesci a vedere i lati positivi di tutto e tutti, mettendo
così in ombra il dolore che ti circonda, il tuo carattere
non è ribelle o invincibile, infatti tu non hai mai cercato
di andare contro le regole, hai sempre fatto tutto ciò che
ti veniva detto mettendoti in secondo piano a quelli che erano i
bisogni della famiglia, io ti ho sempre seguito, standoti vicino e
cercando di darti i consigli migliori che potevo, ho anche cercato
tante volte di dirti quello che provo per te, ma ho sempre avuto paura
della tua reazione, comunque non so per quanto potrò ancora
tenermi dentro questo segreto... ma che succede? Ti stai agitando nel
sonno e parli anche, anzi stai proprio urlando, dici di no, di starti
lontano, di non farti del male, ma a chi lo stai dicendo? Fai un urlo
più forte e poi ti svegli alzandoti di colpo, appena metti a
fuoco la mia figura e provabilmente capisci la situazione ti porti le
mani sul volto e cominci a singhiozzare, no, non posso vedere il mio
piccolo Ruki affogare nelle sue stesse lacrime fatte di silenzio e
dolore

K: Ora basta, dimmi cosa ti succede!

Cerco di tenere un tono forte e deciso ma faccio davvero fatica, sposti
un po le dita e mi guardi con gli occhi ancora lacrimanti

R: K...Kai...tu...mi vuoi bene?

Che domanda stupida, anche se credo che tu non la pensi
così, ti rispondo di si, che sei il mio migliore amico... mi
blocco, non posso mentirti in questo momento, non posso guardare una
persona, anzi, la persona più importante della mia vita che
mi chiede una risposta sincera e dirgli una bugia, mentre penso tu mi
guardi spaesato, non capisci perchè non vado avanti,
esaudisco il tuo desiderio continuando il mio discorso

K: No, scusa non è vero, io non ti voglio bene, quello che
provo per te è ben di più, io ti amo

Sgrani gli occhi e le mani ti scivolano delicate sui fianchi, cerchi di
dire qualche cosa ma dalla bocca ti escono solo dei mugulii senza
senso, intanto le lacrime riprendono a cadere come le stelle la notte
di S. Lorenzo, immaginavo mi avresti rifiutato però sapere
di essere io il motivo per cui il tuo viso è bagnato
è come una pugnalata in pieno petto, mi avvicino un po a te,
ti dico che se vuoi me ne andrò così non saresti
costretto a vedermi tutti i giorni, non mi importa se
soffrirò l'unica cosa che mi interessa è che tu
stia bene, stai zitto, le parole non sono proprio il tuo forte, faccio
per alzarmi dal letto ma mi sento tirare il braccio, giro la testa per
vedere cosa mi trattiene ma non vedo niente, sento solo due
meravigliose labbra premere sulle mie, sei tu, ti stacchi quasi subito
e senza neanche guardarmi mi abbracci, nascondi la faccia nell'incavo
tra il collo e la spalla, mi dici che se io me ne andassi porterei via
con me il tuo cuore e il tuo sorriso, perchè io sono la
forza che ogni giorno nonostante tutto ti fa andare avanti e che le
lacrime di poco prima erano solo un modo per mostrare la tua
felicità, poi sento le due parole più belle del
mondo, le 5 lettere che sono capaci di cambiare la vita di una persona
più velocemente di quanto la mente umana possa anche solo
immaginare...ti amo.

Il cuore perde un battito per poi recuperarlo in mille altri, ci
scambiamo un altro semplice bacio ma appena ti sfioro la schiena fai un
piccolo gemito di dolore, improvvisamente mi torna in mente il motivo
per cui ti ho invitato e la scena di poco prima, mi stacco e mi siedo
sul letto invitandoti a seguirmi, fai ciò che ti dico
mettendoti vicino a me, mi guardi un solo momento e
già capisci quello che voglio sapere, il mio sguardo serio
ti impone di rispondere alla mia tacita domanda, abbassi la testa,
fatichi a cominciare, ti abbraccio delicatamente per farti capire che
non sei solo, tremi ma raccogliendo tutto il tuo coraggio cominci a
raccontare, mi dici che l'altra notte tuo padre era più
arrabbiato del solito, è venuto in camera tua, ti ha
svegliato e ha cominciato a picchiarti, quando ormai eri senza forze ti
ha costretto a spogliarti completamente, hai cercato di scappare ma lui
era troppo forte, di urlare ma nessuno ti ha sentito, o meglio nessuno
ha voluto sentirti, ti ha girato ed è entrato in te con
violenza, i singhiozzi interrompono regolarmente il tuo racconto, ogni
spinta ti sembrava l'inferno, ha continuato così per ore per
poi andarsene all'alba dicendoti che eri solo una sporca puttanella,
sfugge una lacrima anche a me, tu invece ti sei completamente lasciato
andare in un pianto isterico ma allo stesso tempo liberatorio, ti
stringo a me con tutta lo forza che ho, stando attento però
a non farti male, vorrei far scivolare via da te tutti questi ricordi
strazianti e dolorosi ma soprattutto vorrei allontanare da te l'idea
che questo possa risuccedere, proprio in questo momento entrano nella
stanza i miei genitori, dalla loro faccia si capisce che hanno sentito
tutto, si avvicinano a noi e mio padre attirando la nostra attenzione
comincia a parlare, ci dice di aver preso una decisione, tu lo guardi
in silenzio e io perplesso, continua annunciandoci che loro sono
disposti a tenerti in casa nostra, perchè tu per loro sei
come un figlio e poi sanno quanto io tenga a te, sgrani gli occhi,
ammetti che accetteresti volentieri ma che tuo padre non ti lascerebbe
mai, il mio alle tue parole ride, anzi, sembra più un ghigno
malefico, mentre ti spiega che quella bestia, si perchè non
si puo chiamare uomo una persona del genere non è nella
condizione di dettare legge, si ritroverebbe chiuso in carcere nel giro
di 10 secondi, tu non capisci e ti spiego che mio padre è il
capo della polizia, ti blocchi un attimo, poi lo guardi grato e
accetti... visto amore? Si è risolto tutto e da oggi nessuno
oserà più toccarti se tu non vorrai,
perchè da questo istante e per sempre ci sarò io
al tuo fianco pronto a proteggerti

***FINE***
 
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*Shamandalie*
CAT_IMG Posted on 17/3/2009, 20:56




Dopo i punti le lettere vanno maiuscole ;) l'importante è migliorarsi sempre e se riesci a correggere la punteggiatura fai già un passo avanti, c'è anche qualche errorino grammaticale ma forse sono di distrazione, mi raccomando la punteggiatura per rendere il racconto più fluido :D

Non ti voglio cazziare eh la storia mi è piaciuta ^^
 
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CAT_IMG Posted on 18/3/2009, 15:12
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o(≧∀≦)o
....

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Magicland (?)

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finalmente l'hai postata!!!!
però io volevo l'altraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
perchè qui ruki.....
insomma non puoi trattare così il mio amore XD
posta anche l'altra che mi fà troppo ridere!!!!
 
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CryForTheMoon
CAT_IMG Posted on 23/3/2009, 14:08




Cara Wale993
ho visto che hai imparato a scrivere proprioXD e devo dirti che ho letto con molto piacere questa ff. Ho avuto paura che non ne scrivessi più, dopo i commenti fatti alle tue prime creazioni. Invece hai fatto bene a continuare a scrivere, solo così puoi migliorare. Nella ff ci sono pochissimi errori ortografici, l'unico tuo più grande difetto è che non consideri il punto e a capo.
La storia comunque è bella, mi è molto piaciuta, e tratta con dolcezza un'argomento molto forte.
Continua e vedrai che un giorno ci stupirai tutte (con il punto) ;)
 
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3 replies since 17/3/2009, 19:18   55 views
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