Autore: °.†Fallen†.°
Rating:NC17
Avvisi: Premessa di licenza: Tom in realtà il primo bacio l’ha dato subito dopo Bill, alla stessa bambina, in tenda, a nove anni. Copyright: la canzone che compare nel capitolo è Evil Angel, contenuta nell’album Phobia, dei Breaking Benjamin. Accetto volentieri critiche di ogni genere. Purchè siano motivate e educate.
Genere: LongFic-Smut,SongFic,Angst,Violence,Blood,Noncon, TWINCEST
Disclaimers: L'opera non si ispira a fatti realmente accaduti. Non scrivo a scopo di lucro. Qualsiasi riferimento a luoghi o persone è puramente casuale. Non credo all'incesto fra Bill e Tom Kaulitz. Non ho diritti sui Tokio Hotel.
Questa storia è sotto licenza dalla Creative Commons,quindi:
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Evil Angel
by °.†Fallen†.°
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CAPITOLO 1
Kathrina-Isabelle-Merike-Charlotte lasciò il letto di Tom ed iniziò a vestirsi. O forse…era una Theresa? Chissà come mai non si ricordava il nome di nessuna di loro, né prima, né dopo, né durante. Ma certo…doveva essere per quello.
L’esperienza del suo primo bacio l’aveva traumatizzato, probabilmente. Quando era successo Tom aveva appena dieci anni. Usciva con Anne da due settimane. Una cosa lunga,per gli standard di un bambino. Un bel giorno di sole al parco lei l’aveva portato dietro i cespugli e l’aveva baciato. Lui ci aveva preso gusto subito, peccato che fra una ripresa e l’altra avesse mugugnato il nome sbagliato chiamando la bambina “Bill”…in questo modo l’anniversario del suo primo bacio era andato a coincidere con quello del suo primo ceffone.
La ragazza mezza svestita stava parlando da qualche minuto, chissà di cosa. Tom sorrideva fumando una sigaretta e facendo cenni di assenso sporadici, giusto per testimoniare di essere ancora in vita.
Quando finalmente lei lasciò la stanza, Tom rimase in attesa nel silenzio per qualche secondo.
Niente.
Era solo questione di attimi, ne era certo.
Toc-toc.Senza aspettare risposta, Bill entrò in camera del fratello, ancora truccato e vestito di tutto punto nonostante fosse passata da un pezzo la mezzanotte.
Tom rimase muto. Sapeva cosa sarebbe successo, il copione si ripeteva ogni volta che si portava in stanza una ragazza.
Bill lo guardò con severità, glaciale nella semioscurità.
<< Un’altra.>> commentò il moro, sarcastico.
Tom si tirò a sedere sul letto, appoggiando la schiena contro la testata.
Bill spostò le iridi castane sul rasta, trapassandolo con il suo sguardo.
<< Non lo sopporto, lo sai….>> disse poi avvicinandosi al letto e rimanendo in piedi accanto a Tom, le braccia conserte.
<< Sì che lo so, altrimenti non rimarresti fuori dalla nostra camera di proposito fino a quando non vedi uscire una lei>>
<< E te le porti a letto comunque. Sei proprio disgustoso. E poi…che dovrei fare, stare qui a guardarvi come se nulla fosse?>>
Tom accennò un sorriso ed allungò una mano ad afferrare la cintura del fratello.
<< Vieni un po’qui con me?>> gli chiese, senza far sparire quel sorriso luciferino dalle labbra.
<< Te lo puoi scordare, stasera la tua dose di divertimento l’hai già avuta, è una questione di scelte>> si pronunciò con decisione Bill, scuotendo la testa. Si allontanò da Tom e gli dette le spalle, iniziando a spogliarsi. Si sfilò la giacca di pelle, la maglietta. Molto lentamente, i jeans.
<< Le tue parole non concordano con le tue azioni, fratellino>> disse Tom rilassato, incrociando le braccia dietro la testa.
<< Oh sì invece..perchè adesso tu ti addormenti e io mi faccio un bagno in santa pace. E non propormi nemmeno di farlo insieme, perché mi fa schifo dopo che hai fatto sesso con qualcun altro>>
Tom sbuffò, Bill entrò in bagno ed accostò la porta.
Lasciò che la vasca si riempisse di acqua calda e schiuma profumata prima di sedercisi dentro.
Come da copione Tom lo raggiunse dopo pochi istanti e rimase a fissarlo appoggiato con una spalla allo stipite della porta, indossando solo un paio di jeans aperti, i capelli lunghi sciolti dietro la schiena. Bill iniziò a lavarsi le spalle con le proprie mani, incurante. Tom iniziò a giocare con il piercing sul labbro, per poi sorridere e spogliarsi.
Si sedette dietro Bill.
<< Tu non sai proprio cosa vuol dire “no”, eh…>> commentò quello rimanendo ostinatamente di schiena, spostandosi un po’ più in avanti.
Il biondo lo abbracciò sui fianchi e lo fece accomodare fra le proprie gambe.
<< Perché non provi ad insegnarmelo tu, fratellino?>>
<< Perché non ho l’abitudine di combattere battaglie perse>>
<< Ma se hai detto di voler cambiare il mondo…>>
<< Infatti, ed è più facile>> sospirò il moro.
Bill sollevò una manciata di schiuma con entrambe le mani, lanciandola verso l’alto. Rimasero entrambi ad osservare il sapone cadere in fiocchi come neve brillante.
Tom non aveva ancora sciolto il gemello dal suo abbraccio, e fece salire una mano fino ad accarezzarne i pettorali. Lo attirò a sé, per poi spostare l’altra mano alla base del collo del moro ed inclinarne dolcemente la testa verso destra.
Il tocco delle labbra di Tom sul collo fece arrossire Bill in maniera incontrollabile.
<< Ne ho bisogno, te ne prego…>> sussurrò il biondo direttamente nell’orecchio del fratello.
<< Bugiardo>>
<< Non è vero, non dirlo…>>Tom aveva smesso di baciare il collo del gemello e gli aveva appoggiato una guancia sulla spalla, l’espressione indecifrabile.
<< Te lo permetterò solo quando la smetterai con tutte quelle visitine notturne, qui lo dico e qui lo giuro.>>
<< Ma Bill…>>
Il moro si divincolò e si spostò nella vasca in modo da essere di fronte a Tom.
<< Non me l’hai mai detto, Tom. Non posso crederci.>>
<< Lo sai che non ci riesco!>>
<< Allora le cose non cambieranno>>
Bill si alzò in piedi e uscì dall’acqua, afferrando un accappatoio.
Strinse la cintura attorno alla vita con cura, per poi coprirsi il capo con una salvietta, fissare il pavimento e frizionare delicatamente i capelli neri.
Quando sollevò di nuovo la testa sussultò. Tom era esattamente dietro di lui, fissava i suoi occhi nello specchio.
<< Mi hai fatto spaventare, idiota!>>
Tom appoggiò la testa sulla spalla di Bill e l’abbracciò delicatamente.
Il calore di Tom era perfettamente distinguibile da quello dell’accappatoio, per Bill, che rabbrividì dischiudendo le labbra.
Tom gli accarezzò la schiena, facendolo dolcemente voltare nella sua direzione.
Gli occhi del moro erano lucidi, le guance lievemente arrossate.
Il chitarrista accarezzò lentamente la guancia destra del gemello, lasciandola scivolare piano dietro il suo collo. Con l’altra mano discostò la tenera spugna dell’accappatoio, scoprendo la spalla sinistra del cantante.
Bill continuò a osservare Tom attraverso gli occhi socchiusi, mentre questi lo spogliava gradualmente e timidamente accarezzava le sue labbra con le proprie.
<< Ti prego, Bill…>>
Il moro sorrise amaramente, per poi abbracciare stretto il fratello.
Tom lo sollevò e lo portò in braccio fino al suo letto, dei due, quello intonso.
<< Sei tutto bagnato, concerai le lenzuola uno schifo>> mormorò Bill, mentre Tom copriva entrambi con il copriletto fin sopra la testa. Filtrava pochissima luce, ma era abbastanza.
Abbastanza perché Bill potesse seguire con lo sguardo il fratello mentre gli accarezzava dolcemente il torace, per poi scendere al bacino e posargli brevi e lievi baci dall’ombelico al sesso.
Presto il piacere gli impedì ogni altro pensiero, tuttavia prima di raggiungere quel momento, il cantante apprezzò una volta di più quel posto senza luce, dove c’erano solo lui e Tom, Tom e lui, senza morale e senza parole. Senza tutti quei pensieri che, costantemente, lo assillavano. Senza tutte quelle voci a cui qualcuno dà nome Coscienza o Rimpianto.
Solo lui, Tom, e il Silenzio.
<< Ah...Tomi!>>
Hold it together, birds of a feather,
Nothing but lies and crooked wings…
I have the answer, spreading the cancer,
You are the faith inside me.
No, don't
Leave me to die here,
Help me survive here,
Alone, don't remember,
Remember…
Put me to sleep, evil angel
Open your wings, evil angel…
