,f a n f i c t i o n stories ~

Evil Angel, Capitolo 3

« Older   Newer »
  Share  
°.†Fallen†.°
CAT_IMG Posted on 22/6/2009, 09:34




Autore: °.†Fallen†.°
Rating:NC17
Avvisi: Premessa di licenza: Tom in realtà il primo bacio l’ha dato subito dopo Bill, alla stessa bambina, in tenda, a nove anni. Copyright: la canzone che compare nel capitolo è Evil Angel, contenuta nell’album Phobia, dei Breaking Benjamin. Accetto volentieri critiche di ogni genere. Purchè siano motivate e educate.
Genere: LongFic-Smut,SongFic,Angst,Violence,Blood,Noncon, TWINCEST
Disclaimers: L'opera non si ispira a fatti realmente accaduti. Non scrivo a scopo di lucro. Qualsiasi riferimento a luoghi o persone è puramente casuale. Non credo all'incesto fra Bill e Tom Kaulitz. Non ho diritti sui Tokio Hotel.

Questa storia è sotto licenza dalla Creative Commons,quindi:
Non puoi usare quest'opera per fini commerciali.
Non puoi alterare o trasformare quest'opera, ne' usarla per crearne un'altra


image

Evil Angel
by °.†Fallen†.°


is licensed under a Creative Commons Attribute-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License

image



Suoni metallici prodotti dalla caduta di molte scatolette e prodotti diversi riempirono il bagno. Le sue mani raggiunsero freneticamente quello che stavano cercando, e l’afferrarono, tremanti.
Le lacrime gli oscuravano parzialmente la vista, l’irrazionalità accecava la sua mente e il dolore ottundeva i suoi sensi.
Aveva ucciso. Aveva ucciso un’innocente e perso la persona più importante della sua vita. Aveva ferito profondamente suo fratello.
Non pensava alla morte. Pensava solo al castigo che sentiva di meritare, e affondava, e tagliava.
Non aveva mai pensato seriamente all’inferno come regno del terrore morale, anzi non si era mai posto seriamente il problema. Per lui, l’inferno fino a quel giorno erano gli altri, la società che giudicava, la legge che ostacolava. Non credeva assolutamente in un inferno trascendente. No. L’inferno di Tom Kaulitz, fino a quel momento, era su questa terra.
Un pensiero carminio gli lacerava il cuore e la mente e aveva ridotto in cenere ciò che restava della sua anima, se mai ne avesse avuta una.
“Sei tu stesso il tuo inferno, Tom Kaulitz”

Non aveva un’altra camera in cui dormire, perciò fece ritorno sui suoi passi deciso a ignorare Tom a tempo indeterminato. Non fu un battito mancato a condurre Bill ad aprire la porta del bagno in quel momento: si trattò semplicemente di necessità.
<<tom fermati!>>
Gli fu addosso in un istante.
Gli stridii metallici dei prodotti calpestati e calciati contro le piastrelle riempirono di nuovo la stanza, sovrastati dalla voce dei gemelli.
<<lasciami! Non mi toccare!>> gridava Tom, cercando di divincolare le proprie braccia sanguinanti dalla stretta delle mani di Bill.
<<molla quella lama! Lasciala! Smettila!>>
<<no!>>
Tom stringeva la lametta tagliandosi le dita. Bill cercava di aprirgli la mano. Nei suoi tentativi di divincolarsi, Tom continuava a ferire anche lui.
<<basta ora!>> Bill aprì la mano del fratello con la forza e gli rubò quell’odioso pezzo di metallo, facendolo cadere al suolo con un nuovo tintinnìo.
Tom fece per piegarsi a raccoglierla, ma Bill lo trattenne e cercò di allontanarlo da lì.
Tom cercò di respingere Bill con uno spintone, ma il moro non lasciò la presa e cadde all’indietro portandosi dietro il gemello.
Picchiò la testa con un tonfo sonoro.
<<ah!>>
Tom sembrava in preda a un raptus e non voleva calmarsi.
Bill cercò di stringerlo a sé con tutte le sue forze.
Finalmente, dopo un ultimo scossone, il chitarrista abbandonò il proprio corpo su quello di Bill ed iniziò a piangere, singhiozzando silenziosamente.
Anche Bill avrebbe voluto piangere, ma non gli riuscì.
Accarezzava convulsamente la testa e le spalle del fratello, senza smettere di esercitarvi pressione per non farlo allontanare, anche se pareva che il biondo avesse del tutto perso le forze.
<<bill…>> riuscì a chiamare dopo un po’,la voce rotta.
<<sono qui. Sono qui>> rispose quello, senza smettere di abbracciarlo.
Tom tirò su col naso.
<<fa male..>>
<<adesso ti medico io, uh?Dai, fammi vedere>>
Tom si sollevò in ginocchio. Bill lo imitò e prese le mani del fratello tra le sue.
Gli avambracci di Tom erano orrendamente segnati da solchi più e meno lunghi, ma non sembravano pericolosamente profondi. La mano destra era nella medesima condizione.
<<bill..anche tu…scusami…>> sussurrò il biondo, osservando alcuni graffi sul dorso delle curate mani di Bill e sui suoi avambracci.
<<non preoccuparti, sono solo superficiali>> commentò Bill, aggiungendo un piccolo sorriso.
Spostando qualche frammento di confezione e prodotti da bagno, si alzò in piedi e aiutò Tom a fare altrettanto, sostenendolo sotto le ascelle.
Gli mise un braccio intorno alle spalle.
<<vieni di là. Chiudiamo la porta a chiave, e prendiamo la cassettina del pronto soccorso in valigia>>
Tom tremava impercettibilmente ed era molto pallido. Ubbidì a Bill, lasciandosi guidare sul letto e rimanendo in attesa, inerte, mentre il gemello si procurava un rotolo di garza, cotone, disinfettante e qualcosa di molto simile a un burrocacao.
<<cos’è?>> chiese in un mormorìo, quando Bill glie lo applicò il larghe passate lungo i tagli.
<<si usa per i tagli accidentali quando ci si rade. Bisolfato..bicloruro…qualcosa di sodio, insomma è un derivato del sale>> spiegò Bill, concentrato sulle ferite del fratello.
Con molta cura lo pulì e lo disinfettò, per poi fasciarlo delicatamente.
<<mi dispiace, ti ho macchiato le bende con il mio sangue>> commentò poi il moro,sfilandosi la maglietta per controllarsi e medicarsi a propria volta.
<<faccio io>> si offrì Tom, nonostante le braccia e la mano destra gli facessero male.
<<grazie Tomi>> disse Bill, quando il fratello strinse l’ultimo nodo.
Il chitarrista sollevò la testa e guardò Bill dritto negli occhi,stupito.
<<mi…hai…chiamato…>>
<<tomi>> ripeté Bill, accarezzandogli una guancia con la mano fasciata da Tom in modo un po’maldestro.
<<mi dispiace, perdonami, scusami…adesso io…>>
<<tomi, mi spieghi perché l’hai fatto?>>
<<bill, io ho ucciso una persona…>>
La mano di Bill sulla guancia di Tom smise di muoversi, ma non cambiò posizione.
<<cosa?>>
<<alla festa…sono sparito perché…Dha…Dhalia..la ragazza del bagno…>>
Bill strinse forte Tom, e il rasta sentì il cuore del gemello accelerare contro il proprio petto.
<<tomi!>>
<<ho sbagliato, ho sbagliato e sarò punito…>>
<<non voglio! Ti porterebbero via!>>
Tom ricambiò la stretta di Bill come un bambino inesperto che abbraccia qualcuno per la prima volta.
<<devo andare>>
<<no, no…non arriveranno a te…non glie lo diremo!>>
<<bill…>>
Il cantante si separò dal fratello e lo guardò in viso, rosso, gli occhi lucidi e fiammeggianti e le guance rigate da lacrime nere.
<<io non voglio che tu ti allontani da me!>>
<<io ti amo.>>

<<…come hai detto?>> chiese Bill, che smise di piangere per lo shock.
<<ti amo, Bill. Amo solo te. Ho sempre amato solo te, e amerò solo te per sempre>>

Bill sovrappose le proprie labbra a quelle del fratello, lasciandosi cadere sopra di lui, sullo spazioso letto a due piazze. La cassetta del pronto soccorso e il suo contenuto caddero sulla moquette.

Tom accarezzò la pelle del fratello, appoggiando la mano fasciata sul suo cuore e soffermandosi, percependolo battere contro il proprio palmo.
Bill non gli era mai sembrato così bello.
Bill non era mai stato così felice. Baciò le labbra di Tom ancora e ancora, quelle meravigliose labbra che avevano pronunciato le due parole che sopra ogni altre desiderava sentire.
Tom accarezzò il collo di Bill con la punta della lingua, mentre le sue mani, aiutate dai movimenti di Bill, provvedevano a slacciargli i jeans e a sfilarglieli.
Sostenendo la nuca del gemello con una mano e i suoi fianchi con l’altra, Tom sollevò Bill a sedere su di sé. Bill iniziò a muovere il suo bacino su Tom, mentre con le mani lo liberava della maglietta extralarge.
Quel ritmo perfetto catturò subito ogni senso del biondo, che sdraiò il gemello sulla schiena e lo spogliò dei bermuda senza riuscire a smettere di baciare Bill. Sembrava che il contatto con quelle labbra fosse più urgente del respiro.
Presto ogni indumento di Tom si trovò sul pavimento foderato di moquette.
<<tomi…Tomi…>> lo chiamava Bill, senza smettere di accarezzarne la schiena.
Le dita della mano sinistra di Tom cominciarono a muoversi sul sesso di Bill, delicatamente ma con insistenza.
Le sue labbra non smettevano di baciare il collo e il petto del cantante, mentre la mano destra, fasciata, giaceva a sostegno sul materasso stretta alla mancina del moro.
I movimenti della mano sinistra di Tom si fecero più intensi e più frenetici.
<<oh…Tomi, ti prego, dillo..dillo ancora…>> supplicò il cantante, senza fiato.
Tom sorrise.
<<ti amo, ti amo…>>
<<tomi!>> gridò Bill in quel momento, e venne, ansante.
Il biondo si piegò su di lui e l’abbracciò stretto, sentendolo respirare pesantemente sotto di sé, in cerca d’aria.
Non si era eccitato, ma era felicissimo in quel momento. Sentiva il cuore quasi scoppiare. Aveva una stupida, immotivata voglia di ridere.
E di piangere.
Ma non contava più nulla, se non la presenza di Bill sotto di lui, in quel momento.
Se non i suoi respiri ansanti, a riempire la stanza.
Il suo profumo, misto all’odore del disinfettante e a quello metallico delle ferite ancora aperte, penetrò in Tom così radicalmente da indurlo a pensare di essere rinato in quel momento, nel sangue, una cosa sola con Bill.
Il moro cercò il viso di Tom con le mani.
<<cosa c’è? Sono qui, sono qui…>>
Rosso in viso, il cantante sorrise e chiuse gli occhi protendendo le labbra.
Tom accolse subito quell’invito tanto innocente, per poi spostarsi a fianco di Bill, che gli si raggomitolò contro, abbracciandolo.
Piano piano, entrambi chiusero gli occhi e si lasciarono scivolare assieme nel mondo dei sogni.


______________________________________




La serratura scattò e la porta rimbalzò contro il muro con uno schianto secco.
<<che nessuno si muova!>> gridò il primo di cinque uomini in divisa che invasero la stanza, levando una pistola.
Bill e Tom si svegliarono con un sussulto e vennero subito separati.
<<e’lui, quello biondo>> disse uno dei poliziotti agli altri.
Due di loro schiacciarono Tom contro una parete e lo ammanettarono con le braccia dietro la schiena.
<<tom!>> urlò Bill spaventato, mentre l’ultimo uomo lo tratteneva per le braccia.
<<copriteli con qualcosa e portiamoli via. Entrambi>> ordinò l’uomo con la pistola alzata.
L’arma venne puntata in direzione di Tom.
<<e tu non tentare giochetti strani. Ti dichiaro in arresto per l’omicidio di Dhalia Van Trappen>>
<<no!>> gridò di nuovo Bill.
<<e tu…oh Dio…gemelli…che schifo. Porco, verrai in centrale e sarai processato come suo complice…e amante!>>
<<no! Bill! Lasciatelo!>> gridò Tom, ancora immobilizzato contro la parete.
Ogni sforzo fu vano.
Sotto gli occhi atterriti di Georg e Gustav, del personale e degli ospiti dell’Hotel de Paris, Bill e Tom vennero portati via.
E fu la fine dei Tokio Hotel.


 
Top
{ Innocent Obsession.
CAT_IMG Posted on 29/6/2009, 11:10




o.o ODDIOOO
ODDIOOOO
ODDIOOOOOO
ODDIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
O.O

ç.ç
 
Top
°.†Fallen†.°
CAT_IMG Posted on 3/12/2009, 09:17




Ciao Puffets ^^
A dire il vero essendo così poco seguita la FF penso di chiederne la cancellazione, ma ti ringrazio davvero molto per averla letta ^^
Mancano ancora circa 5 capitoli ma, dato che non la si legge, non credo continuerò a postarla ^^''
 
Top
2 replies since 22/6/2009, 09:34   123 views
  Share