,f a n f i c t i o n stories ~

I'm not your Toyz, Capitolo 3

« Older   Newer »
  Share  
CAT_IMG Posted on 25/6/2009, 19:28

...Would you dance?
.......

Group:
Member
Posts:
1,947
Location:
Altrove

Status:


Vedete?? Stavolta ci ho messo molto meno! =)


Capitolo 3 - First Kiss
Oggi è il giorno della conferenza, il D-Day, per così dire.
Lancio un’ultima occhiata al mio riflesso nello specchio. Il mio nuovo completo nero Armani calza a pennello e i capelli, per una volta, mi stanno decentemente.
All’improvviso, due mani fredde mi coprono gli occhi.
“Ehi… indovina un po’ chi è…”.
Sospiro, afferrando quelle mani e levandomele di dosso.
“Yu, ti prego… Fra poco dobbiamo andare, sei pronto?”
“Io sì, Kiro e Shin sono ancora chiusi in bagno a fare le loro porcate e Lumi era già pronto mezz’ora fa.”
“Bene. E… lei?”
“Se parli di Viktoria, deve ancora arrivare.”
“Oh, speriamo faccia presto, mancano solo venti minuti!”
“Già, ma in venti minuti si possono fare tante cose…”.
Mi sussurra, incollandosi a me e infilando una mano in mezzo alle mie gambe.
“Ehi, ehi… Yu, non è il caso!”.
Lui mi sfiora il collo con le labbra.
“Andiamo in camera tua…”.
In quel momento, la porta di casa si apre ed io mi stacco da Yu, con il cuore in tumulto.
“Ehilà!”.
Viktoria!
Vado da lei e rimango a bocca aperta.
Il vestito vittoriano di raso fascia alla perfezione il suo corpo asciutto, aderendo ai fianchi morbidi e stringendole la vita sottile.
E’… diversa. Più curata. Più elegante. Più bella.
“Ehi, Viky! Vedo che il pomeriggio di shopping con Luminor ha dato i suoi frutti!”
“Diciamo di sì…”.
Abbassa la testa, arrossendo.
Luminor ci raggiunge in cucina e, vedendo Viky, le sorride e le circonda le spalle con un braccio.
“Allora ragazzi, siamo pronti?”.
Chiede.
Kiro e Shin sbucano dal bagno.
“Noi sì, noi sì!”.
Cantilenano in coro, unendosi a noi.
Io mi guardo intorno.
“Sì, anche noi siamo a posto…”
“Bene, allora direi che possiamo anche andare, ormai è ora! Ah, a proposito, è bella la mia protetta?”.
Chiede, stringendo Viky a sé con fare da fratello maggiore.
“Stupenda!”.
Replico io.
Un suono di clacson proveniente da sotto casa ci avverte che la nostra Limousine è arrivata.
“Andiamo, ragazzi! Vieni, Viky…”.
Aspetto che anche Viktoria esca e mi chiudo la porta dell’appartamento alle spalle.

***



Non posso crederci!
Sono su una splendida Limousine tirata a lucido e partecipo con un famoso gruppo musicale ad una conferenza stampa!
“Sono felice di essere qui in una… fantastica Limousine per prendere parte ad un… fantastico evento mondano con una… fantastica band!”.
Esclamo, con un mezzo sorriso.
Shin e Kiro mi guardano piuttosto perplessi.
“Fantastico!”.
Replica Strify, scoppiando poi a ridere.
Poi, cade il silenzio.
C’è un’atmosfera strana, improvvisamente sembrano tutti tesi.
L’intero viaggio dura circa mezz’ora, e fino all’arrivo me ne sto zitta anch’io.
L’autista abbassa il finestrino divisore.
“Siamo arrivati, ragazzi!”.
Da fuori riesco ad intravvedere i flash delle macchine fotografiche e a sentire le grida delle fans in delirio.
“Ok ragazzi, pronti. Viky, tienimi per mano”.
Strify inforca gli occhiali da sole e in un attimo siamo fuori.
Un lungo corridoio rivestito da un tappeto di velluto bordeaux e, ai lati, schiere di ammiratrici si agitano, saltano e gridano a perdifiato da dietro ringhiere protettive, tenute a bada da muscolosi bodyguards.
Al nostro passaggio, i giornalisti si lanciano su di noi come avvoltoi sulle loro prede.
“Luminor, è vero che hai intenzione di lasciare la band?”
“No comment”
“Kiro e Shin, voi state insieme?”
“Sìì!!”
“Strify e Yu, le ragazze impazziscono per voi, come vi sentite all’idea di essere amati da centinaia di ragazze provenienti da tutto il mondo?”.
Strify e Yu non li degnano di una risposta mentre continuano ad avanzare verso l’entrata dell’edificio dove si terrà la conferenza.
Guardandomi intorno, noto gli occhi di uno dei paparazzi posarsi bramosi su di me, mentre sussurra qualcosa al suo assistente, un cameraman.
Poi, proprio mentre stiamo per entrare, ci raggiungono e bloccano l’ingresso.
Il tipo che ho notato per primo mi piazza un microfono davanti.
“Ehilà bella signorina, e tu chi saresti? La new entry femminile dei Cinema Bizzarre?”
“Ehm… no, a dire il vero sono qui solo come accompagnatrice…”.
Strify afferra il microfono del giornalista e me lo leva da davanti.
“Lei non deve spiegazioni a nessuno di voi!”.
Ribatte, scocciato.
“Ah, sì? Bè mio caro, da come ti comporti con lei a me sembra più che una semplice accom-pagnatrice… o forse non è la new entry del gruppo, quanto piuttosto la new entry del tuo letto?”.
Mi fermo. Cos’ha detto?! Cos’ha appena detto questo stronzo viscido?!
“Oh oh, guarda la signorina com’è arrossita! Evidentemente, lo zio Max ci ha preso!”.
Il suo assistente gli dà di gomito.
“Dài Max, lascia perdere, è solo l’ennesima puttanella in cerca di fama…”.
Yu mi fissa, impassibile.
Telepaticamente, mi sta di certo suggerendo di lasciar perdere, di ignorare quello che ho appena sentito.
Ma io non sono come lui, e se c’è una cosa che proprio non mi si può dire, è proprio quella che questi due hanno appena insinuato.
Mi avvicino al tizio di nome Max e gli mollo un bel cazzotto sul naso.
Lui grida, barcolla e cade all’indietro, prontamente sostenuto dal suo tirapiedi.
Sento del sangue colarmi sulla mano con cui l’ho colpito, e d’un tratto mi ricordo.
L’anello!
Poco prima di uscire, avevo deciso di indossare il mio anello con Swarovski, l’unico gioiello davvero bello e prezioso che possedessi.
Quello che ho affibbiato al giornalista non è stato un pugno, ma una stoccata!
“Bel colpo Vik!”.
Esclama Yu, impressionato.
Strify mi sorride, spinge la porta d’ingresso dell’edificio e finalmente possiamo entrare.
Ora, la conferenza stampa può cominciare…

***



Cavoli, che botta!
Mentre entriamo, mi volto per un attimo a guardare la folla che si è accalcata intorno a Max Bauer, uno dei reporter più stronzi e ficcanaso dello showbiz tedesco che Viktoria, la mia Viktoria, ha appena steso con un colpo micidiale!
Ora, gli scatti sono a dir poco triplicati.
Attraverso una passerella, arriviamo in cima ad un palco con un tavolo e delle sedie, sulle quali ci accomodiamo.
“Ehm, ragazzi…”.
Viky ci viene incontro, leggermente imbarazzata.
“Qui manca un posto, dove mi siedo io?”
“Ma che domande!”.
Replico io, sorridendole ed ignorando l’occhiata assassina di Yu.
Poi, mi do qualche colpetto sulle gambe.
“Posso davvero?”
“Ma certo!”.
E finalmente, cede e si sistema sulle mie ginocchia.
Mano a mano che i minuti passano, la sala si riempie. Reporter discografici, critici musicali o semplici curiosi, la folla è un agglomerato di persone diverse.
Alcuni minuti ed il nostro manager entra in campo. Schiarendosi la gola, dà qualche colpetto al microfono a mo’ di prova.
“Salve a tutti e benvenuti a questo evento che vede come protagonisti i miei… protetti, i Cinema Bizzarre! Come ben sapete, questo gruppo si è rivelato una grossa quanto piacevole scoperta nel panorama musicale tedesco di oggi! Il loro disco,’Final Attraction’, sta riscuotendo ottime vendite e sta conquistando anche la critica! Ora, l’intero gruppo è qui riunito e tutti i suoi componenti sono disposti a rispondere alle vostre domande!”.
Uno dei giornalisti alza la mano.
“Anche la ragazza?”.
Chiede.
“Come, scusi?”
“Possiamo fare delle domande anche alla ragazza?”
“Aspetti un momento… ma quale ragazza?!”.
Il manager si volta verso di noi. Tra una cosa e l’altra, ci siamo scordati di avvertirlo della presenza di Viktoria!
“Scusate, interrompiamo momentaneamente la conferenza!”.
Viene verso di noi.
“Ehi, Strify…”.
Mi prende da parte.
“Cos’è questa storia, chi diamine è quella ragazza, e cosa ci fa qui??”.
Mi chiede, con una punta di isterismo nella voce.
“Calma, calma… è una trovata che ho avuto un paio di settimane fa. Da quando ho rotto con Yu i paparazzi mi stanno alle costole e vengo quotidianamente assalito da orde di fans in calore! E’ per evitare incidenti che ho assunto Viktoria. Lei è… una copertura. La mia ragazza-giocattolo, in poche parole.”
“Cosa?? Ti sei preso una girl-toyz senza prima nemmeno prenderti la briga di consultarmi?!
Insomma, lei sarebbe come… come… la Natasha di Bill Kaulitz?!”
“Qualcosa del genere… Viky però ha più stile, non trovi?”
“Ooh, lasciamo perdere! Piuttosto… lei sa qual è il suo ruolo nella band, vero?”.
Pausa di silenzio, durante la quale io provo un inusitato interesse per le assi del pavimento.
Vero?!”.
Ripete lui a voce più alta, le mani sui fianchi, pronto a saltarmi addosso e a sbranarmi come un leone con la gazzella che si è scelto per pranzo.
E come la gazzella, sento che non c’è scampo, devo confessare.
“No. Non proprio, no…”
“Di tutte le cose più stupide…!”.
Rotea gli occhi.
“Dio. Si vede che non hai mai avuto esperienze con le donne, Seb!”
“Perché?”
“Ragazzo mio, è ora che tu impari una cosa: far incazzare una ragazza equivale al dolore che si prova svitandosi le palle con un cavatappi e dicendo loro addìo attraverso il buco dello scarico, ma con un leggera differenza: lì, il dolore è giusto un pochino più lieve. Se non riveli a Viktoria il vero motivo per cui prende lo stipendio, se la usi, se scopre che ti stai prendendo gioco di lei come effettivamente stai facendo… bè, ti posso assicurare che un volo last minute per l’Antartide non basterà a salvarti da morte certa!”
“Quindi… secondo te dovrei dirglielo?”
“Non dovresti, devi!! Ma se vuoi morire giovane… affari tuoi, bello!”
“Io preferirei aspettare. In fondo, è con noi da poco!”
“Ehi, allora questa conferenza?? E’ almeno mezz’ora che aspettiamo!”
“Sì, vogliamo incominciare o no?!”.
Ci voltiamo all’unisono.
“Dài, meglio lasciar perdere per ora…”.
Conclude, dandomi una pacca sulla spalla.
“Aspetta! Come ci regoliamo con i giornalisti? Possono fare delle domande a Viktoria?”
“Ma sì, basta che non entrino troppo sul personale. E poi, se mantenessimo troppo mistero su di lei, quegli sciacalli penserebbero subito che sotto c’è qualcosa di grosso!”.
Così, io torno al mio posto ed il manager prende nuovamente in mano il microfono.
“Bene, scusateci per l’interruzione. Ora, possiamo dare il via alle domande!”.
Posa il microfono e prende posto tra le file di sedie di fronte a noi.
Il primo a chiedere la parola è un ometto dalla faccia squadrata, con i capelli a spazzola, una barbetta ispida e lo sguardo furbo e scintillante.
Gli faccio cenno che può parlare e lui scatta in piedi, con un grosso blocco per appunti in mano.
“Vorrei fare una domanda ad Hannes, ovvero a Yu…”.
Lancio un’occhiata a Yu, che annuisce.
“Prego!”
“Hai avuto altre relazioni dopo la fine della tua… storia con Strify?”.
Lui sorride.
“Diciamo che ho avuto qualche avventura.”
Qualche avventura??
Qualche??
Nei tre concerti seguiti alla nostra separazione, Yu si è portato in camerino e successivamente in hotel almeno una decina di ragazze!
Non è da lui fare il modesto… cosa nasconde?
Il tipo si risiede scrivendo a tutto spiano, soddisfatto. Non voglio pensare ai titoli dei giornali scandalistici di domani, perché è vero che, per quanto sobria e veritiera sia la storia che racconti, è risaputo che un giornalista che si rispetti finirà per ricostruirla completamente a modo suo, condendola con particolari mai visti né sentiti.
Vorrei bloccare questa conferenza, perché so che finirà solo per portarci nuovi impicci, ma ormai è troppo tardi.
Ora, è il turno di uno spilungone con i capelli lunghi ed una maglietta di Greenpeace.
“Kiro e Shin, come procede la vostra relazione?”
“Bene, benissimo!”.
Esclamano loro in coro, dandosi poi un bel bacino a schiocco che viene subito immortalati da numerose macchine fotografiche e al quale seguono mormorìi di stupore, che percorrono un po’ tutta la sala.
Sono sempre i soliti…
A volte penso che sarebbe bello essere come loro. Si amano e basta e non hanno, o almeno non sembrano avere alcun dubbio sull’autenticità del loro rapporto e sui sentimenti che provano l’uno per l’altro.
“Luminor, sono vere le voci che circolano riguardo ad un tuo possibile abbandono della band?”
“Mi è già stata posta questa domanda e la mia risposta è sempre la stessa, ovvero no comment. Quando deciderò di lasciare i Cinema Bizzarre, sarò io stesso a dirlo”.
Luminor ha la particolare abilità di riuscire a mantenere un tono di voce assolutamente calmo e distaccato anche nelle peggiori circostanze.
Gli unici a cui non sono ancora state fatte delle domande siamo io e… Viktoria.
Quegli stronzi devono essersi messi d’accordo di tenerci per ultimi, essendo il loro dessert.
Ho come la sensazione che tra un attimo scoppierà qualche casino, e infatti…
“Mi scusi… signorina, volevo farle una domanda!”.
La richiesta proviene da un tizio seduto nelle ultime file. Le luci soffuse della sala mi impediscono di vederlo bene in faccia, ma riconoscerei dovunque quel tono mellifluo.
Max Bauer è riuscito chissà come a riprendersi dal cazzotto di Vik e ad entrare per seguire la conferenza.
Viktoria si guarda intorno, confusa e comprensibilmente stupita. Non si aspettava certo che interrogassero anche lei!
“Quali sono le sue mansioni all’interno della band?”.
Deglutisco. La maggior parte di questi giornalisti non è stupida e avranno già capito il motivo per cui Viktoria è qui, nonché il ruolo che ricopre all’interno del gruppo.
“Oh, io non faccio parte della band! Il fatto che io sia qui è solo un favore che ho fatto Strify, poiché ha insistito tanto perché partecipassi anch’io a questo avvenimento, ma in realtà io mi occupo solo di mantenere pulita la casa di questi ragazzi, e in generale di aiutarli con le faccende domestiche!”
“Quindi… lei è una specie di colf?”
“Esattamente!”
“Come immaginavo! Del resto, fare la colf è un mestiere che non richiede molto cervello, sempre se davvero di questo si tratta!”
“Scusi, cosa intende?”
“Di che tipo di pulizie si occupa esattamente, signorina? Spurgatura dei cessi?”.
Viktoria spalanca la bocca, mentre un nuovo brusio percorre la stanza ed io scatto in piedi.
C’è solo un modo per chiarire le cose una volta per tutte, e per quanto rischioso…
“Va bene, basta così!”.
Grido.
Le voci si azzittiscono.
“Volete la verità?! Eccola, la verità!!”.
Afferro Viktoria, la attiro a me e lì, davanti ad una folla di impiccioni che segue perpetuamente ogni mio movimento, incurante degli sguardi altrui… la bacio.

***


Oddio. Oddio.
Va bene. Mantieni la calma.
Ma cosa cazzo sta facendo questo schizzato?!?
Proprio qui, davanti a tutti!
Mi sento morire, vorrei staccarmi, ma la sua stretta è troppo forte e, a dirla tutta… le sensazioni che sto provando non mi dispiacciono affatto.
Strify è davvero un gran baciatore.
La sue labbra sono premute sulle mie, con forza ma senza costrizione. In un primo momento, nell’impeto del gesto, i suoi denti hanno urtato contro i miei, ma ora il bacio si è fatto più carezzevole, con la sua lingua che sonda delicatamente la mia bocca e si intreccia alla mia.
Istintivamente, lo stringo più forte.
Anche così, con gli occhi chiusi, riesco ad intravvedere i flash che ci avvolgono come una pioggia di luce.
Poi, con la stessa brutalità con cui mi ha afferrata, Strify si stacca da me.
Lo guardo con gli occhi sgranati.
“Ma… ma…”.
Riesco solo a balbettare.
“E’ da tanto che volevo farlo”.
Replica lui, deciso.
“E come mai proprio adesso?”.
Riesco a chiedere.
“Non lo so, ma se non ti è piaciuto…”.
In tutti i manuali e nei grandi romanzi d’amore, è risaputo che avere una relazione con il proprio datore di lavoro è una cosa davvero stupida e rischiosa, ma quando guardo Strify, con il suo dolce viso d’angelo, i suoi occhi, le sue labbra…
Oh, al diavolo.
Gli punto le mani sul petto.
“Ti prego, ancora”.






 
Top
© t i k a ;
CAT_IMG Posted on 26/6/2009, 21:48




KiRO E SHiN sono la coppia più bella che c'è <3
 
Top
1 replies since 25/6/2009, 19:28   76 views
  Share