Oh, finalmente la seconda parte!
'sta roba merdosa finisce qui.
No, niente nc17. Niente di niente. Due merdosi capitoli. Vi risparmio altra inutile sofferenza.
Infondo faceva schifo.
Desire?
Part II: Revenge is a dish best served cold.
Giovedì 6 Febbraio 2009; ore 16.54Mi domando perché diamine sbaglio sempre.
Lui mi piace da sei mesi – sei fottuti, schifosi mesi – ma non per questo gli sono saltato addosso! Non gli ho impedito di andare a letto con Kiro, non ho mai preteso nulla da lui. L'ho rispettato! Lui, invece, all'improvviso mi bacia e poi se ne esce con un 'ma è solo attrazione fisica, capisci?'. Attrazione fisica? Ma dove l'ha letto, sulla guida su 'Come avere perfetti rapporti mordi e fuggi'? O se l'è fatto consigliare da Yu? Ma lo dica che ha solo voglia di portarmi a letto e poi mandarmi 'affanculo come una puttana, come ha fatto con Kiro!
Sospiro. Devo calmarmi, diamine. Devo calmarmi.
Apro il frigo, prendo l'acqua e me ne verso un bicchiere.
Quindi ora Strify è attratto da me, ma dice di non essere innamorato. Dovrei dimostrargli che si sbaglia... O magari semplicemente smettere di illudermi e accettare la realtà così com'è.
Sento bussare alla porta: saranno sicuramente venuti a chiamarmi per uscire. La apro, scocciato, e vedo Romeo.
“Allora, biondino, come mai te la fai con la Diva e non dici nulla al tuo diario personale?”
“Non me la faccio con l'idiota.” sbotto, mettendo il broncio. “È solo attrazione fisica, capisci?” Gli spiego, facendo il verso a Strify.
“Io credevo tu ne fossi innamorato” mi risponde lui.
“Oh, certo! Ma lui no, lui è solo attratto fisicamente da me!” esclamo, appellandomi al mio autocontrollo per evitare di urlare. “Comunque, giusto per chiarirti le idee, io non mi aspetto nulla da lui, se non che continui a fare la troia con Kiro.” continuo, seccato.
Romeo varca la soglia, e appoggia al divano. Mi fermo nell'ingresso e aspetto che faccia la sua sparata.
“Shin, prova a farlo ingelosire e vedi come reagisce. Se si comporta come si è comportato due settimane fa, ha detto la verità. Altrimenti puoi ancora sperare.” mi consiglia. Anche se di solito tendo a non ascoltarlo e a fare di testa mia, rifletto su ciò che mi ha detto. La settimana scorsa siamo usciti tutti assieme ed io e Yu abbiamo fatto conquiste, ma lui non sembrava fregarsene affatto. Era troppo impegnato a tenersi stretto il bassista scemo...
Conosco Strify meglio di quanto lo conosca Romeo. È abituato a chiedere ciò che vuole con la sicurezza che gli venga dato: da quando siamo finiti in TV con Lovesongs, lui è viziato e amato da tutti, quasi fosse tutto merito suo. Sì, sono un po' geloso, lo ammetto. Ma è anche vero che non è tutto merito suo e che non può avere sempre tutto ciò che chiede come un bambino viziato. Quando vedrà che io non sono disposto a star dietro alle sue voglie da donna incinta, ci rimarrà male.
“Però! Questa si che è...” esclamo dopo averci riflettuto un po'.
Mi interrompe: “...una buona idea?”
“No! Una grande vendetta!” Sorrido diabolico, già pregustando la faccia del vocalist quando vedrà la sorpresina che ho in serbo per lui. “Forza, andiamo!”
Scendo giù di corsa, con lui al seguito che continua a dirmi di non farlo e che ho frainteso il suo consiglio.
“Romeo... Stai zitto e muoviti!”
Giovedì, 16 Febbraio 2009; ore 18.50“Ma se volevi rimorchiare anche la moretta! Avrà avuto massimo sedici anni!”. Kiro e Yu litigano, come al solito. E come sempre l'argomento del litigio sono le conquiste (anche tentate) di Yu. Stavolta Kiro sostiene che il chitarrista c'abbia provato con una delle due fan a cui oggi Strify ha fatto un grande regalo: due copie di Final Attraction autografare da tutti noi. Yu non nega, anche se Kiro è sempre il solito geloso e fa questioni interminabili per motivi stupidi. Lo rimprovera continuamente e Yu lo ignora ogni volta, ostentando le sue battute idiote.
“E allora? È un'età più che perfetta per farsi una scopata!” esclama Yu con un faccino innocente che non inganna nessuno. Alla sua battuta seguono le nostre risate.
Solamente Kiro sembra sconsolato e Strify lo osserva, sembra preoccupato.
Sebastian ha sempre voluto molto bene a Karsten ed è sempre stato ampiamente ricambiato. Sono talmente uniti e affiatati che potrebbero anche essere fratelli.
L'idea che mi ha dato Romeo è buona, ma ha un difetto. Romeo è convinto che io piaccia a Strify, che lui possa essere geloso di me. Ma lui non lo è! Così ho deciso di trovare un pretesto per stare da solo con il bassista e, soprattutto, per starci attirando l'attenzione di Strify. È l'unico modo per farlo ingelosire.
Kiro bisbiglia qualcosa e poi va in camera con un'espressione imbronciata. Sembra quasi che oggi la fortuna sia dalla mia parte!
“Vado a vedere cos'ha...” dico, senza neppure guardare gli altri, e seguo il bassista nella camera. Strify mi segue con lo sguardo fin quando non entro.
“Chi...?” domanda Kiro, prima di voltarsi e vedermi. Sembra un po' deluso. “Ah, sei tu, Shin. Scusa non è il momento.” Si volta di nuovo, piega un pantalone e lo posa su una sedia, sopra ad altri vestiti.
Ignoro l'ultima frase. “Kiro, mi devi dare una mano.”
Lui non si volta neppure a guardarmi e risponde con tono disinteressato. “In cosa?”
Qui c'è il problema. Beh, se devo proprio farlo, meglio farlo per bene. Mi avvicino a lui e sussurro: “Con... Beh... Strify. Vedi, lui è... è convinto che io non gli piaccia. Me la daresti... ecco... una mano a dimostragli il contrario?” domando. È proprio vero che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Sto sudando anche solo a cercare di spiegargli una cosa così stupida.
Sento dei passi in corridoio, mentre lui si volta per replicare.
“Guarda c...” Zittisco Kiro premendogli una mano contro la bocca e facendogli segno di stare zitto. È vicino alla porta. Dio, fa che sia Strify.
Sposto la mano dalle labbra di Kiro alla sua guancia e sospiro. Spero che l'espressione della Diva sia soddisfacente, altrimenti non ne varrebbe la pena.
Kiro mi guarda confuso, non capisce perché l'ho zittito all'improvviso. Senza alcuna spiegazione, poggio le labbra sulle sue, delicatamente. Lui sembra ancora più confuso, e resta immobile per un paio di secondi. Gli impedisco di sfuggire al bacio tenendogli la testa con entrambe le mani e spingo la lingua nella sua bocca, con prepotenza, sperando che capisca che deve stare al gioco.
Sento chiaramente aprirsi la porta e non posso fare a meno di lasciarmi sfuggire un sorriso soddisfatto quando sento Strify sussurrare sconvolto. “Ma che...?”
Mi volto, sempre sorridente, a guardare la sua espressione.
Ha gli occhi spalancati, fissi su di noi. Le labbra sono rimaste socchiuse dopo il sussurro e la confusione gli si legge chiaramente negli occhi. È arrossito.
Bacio a stampo Kiro, giusto per aggiungere una ciliegina sulla torta della mia vendetta. Strify diventa ancora più rosso.
“Io... ehm... scusate” balbetta, richiudendo la porta.
“Che cazzo ti è passato per la testa?” sibila Kiro, scoccando un'occhiata alla porta.
“Era una specie di vendetta... e devo ammettere che è riuscita egregiamente!” Sorrido soddisfatto.
“Mi fa piacere che tu sia felice,” dice in tono sarcastico “ma adesso sono io quello che si deve sopportare Strify che si lagna. E soprattutto Strify che si lagna incazzato con me!”
“Soltanto con te?” domando, per fargli notare che ci sono anche io.
“Shin, Strify è possessivo nei miei confronti. Non posso vedermi con nessuno senza che lui lo sappia, non gli piace vedere che frequento ragazze che reputa sgualdrine, gli da fastidio se esco con qualcuno senza che lui sappia come minimo dove vado. Quando non è con me mi chiama almeno due volte, giusto per controllare se sono vivo. È asfissiante e morboso! La cosa divertente è che non gli piaccio neppure, gli piaci tu! ” risponde lui tutto d'un fiato concludendo lo sfogo con un sospiro. “Quindi vagli a spiegare che è tutta colpa tua, perché altrimenti te lo sopporti tu tutta la giornata!”
Rifletto sulle sue parole ripercorrendole col pensiero e mi soffermo sul 'gli piaci tu'. Mi ci vogliono un paio di secondi per assimilare. “Io... Aspetta ritorna indietro! Gli piaccio io? Anzi no, riformulo la domanda: in che senso gli piaccio io?”
“Pensavo che oggi te l'avesse detto...” risponde, facendo spallucce.
“Infatti io sono così furbo che ho cercato di farlo ingelosire per vedere se gli piaccio davvero anche se... toh! Me l'ha già detto! Per chi mi hai preso, lo scemo del villaggio?” replico innervosito.
“No, veramente pensavo tu fossi il cretino della band!” risponde ridendo.
Sbuffo seccato. “Ho capito, vado a dirgli che non deve incazzarsi con te.” borbotto uscendo dalla camera.
Percorro silenziosamente il corridoio fino al salotto e mi fermo dietro la porta, in modo da poter sentire Yu e Romeo che ridono.
“Non è per nulla divertente!” sibila Strify, probabilmente in risposta ad una battuta del chitarrista.
“Fidati che lo sarebbe. E molto anche!” replica Yu e ride di nuovo.
Sorrido tra me e me ed entro nella camera come se nulla fosse. I tre si ammutoliscono e mi fissano come se si aspettassero che io dica qualcosa. Li guardo con una finta espressione confusa e poi domando: “Ho qualcosa in faccia?”
Strify mi fulmina con lo sguardo e Yu scuote la testa. “No, non hai nulla in faccia. Mi chiedevo piuttosto perché oggi sei così voglioso di flirt! L'astinenza fa male, eh?”
Gli sorrido amabilmente e replico senza scompormi: “Sì, certo. A te però.”
Non è da me questa scioltezza e tranquillità. Chissà, forse ho raggiunto la pace dei sensi!
Yu mi risponde con una linguaccia e Romeo ridacchia.
“Strify, posso parlarti?” gli domando, con un'espressione seria. Gli tendo la mano e scocco uno sguardo seccato a Yu.
“Che c'è? Che ho fatto?” domanda il chitarrista, guardandosi intorno.
Strify mi guarda negli occhi e mi prende la mano. “Yu, non era per quello che hai fatto, ma per quello che stavi per fare” dico, prima di uscire dal salone e condurre Strify in camera sua.
Lui mi segue in silenzio, fin quando non chiudo la porta. Poi mi lascia la mano e si siede sul suo letto, guardando per terra.
Decido di iniziare con calma. “Che è successo, Strify?” domando, come se avesse senso.
“Oh, a me niente, sei tu quello strano oggi! Che cosa volevi concludere con Kiro?” replica lui, alzando lo sguardo per fulminarmi con gli occhi.
“Lo stavo soltanto baciando, ti da fastidio?” lo provoco.
Lui socchiude gli occhi, poi li stringe e scuote la testa. Sospira profondamente “No, hai ragione, non importa...”
“Strify, dovresti smetterla di raccontarmi stronzate, lo sai questo?” lo apostrofo. “Lo sappiamo entrambi che non è vero che non importa, lo sappiamo entrambi che, cazzo!, sei geloso, anche se non vuoi ammetterlo!”
Lui sostiene il mio sguardo, in silenzio. Sembra che stia cercando di leggermi negli occhi la risposta giusta, anche se probabilmente non riesce a farlo. Dopo un po' distoglie lo sguardo e torna a osservare il pavimento.
“Io ti piaccio, Strify?” gli domando, ma lui resta in silenzio. La sua unica reazione è alzarsi e appoggiarsi all'armadio, come se stando seduto non riuscisse a sostenere il nervosismo.
Mi avvicino a lui e lo costringo a guardarmi negli occhi, spostandogli il viso verso il mio. “Sì o no?” domando ancora.
Lui apre la bocca, poi la richiude senza dire nulla. “No” sussurra.
Scuoto la testa. “Ah no? Ne sei sicuro, Strify? A me non sembra così...” insinuo, guardandolo negli occhi.
“Un po'...” si corregge, con lo sguardo fisso nel mio, come ipnotizzato. Poggia le mani sui miei fianchi, delicatamente.
“Un po' quanto?” insisto. Deve sputare il rospo, ne ho abbastanza di questi giochetti. Lo bacio, tendendogli la testa con entrambe le mani e spingendolo contro l'armadio. Lui risponde con foga, stringendomi a sé.
Separo le mie labbra dalle sue, tendendole a pochi centimetri di distanza. “Un po' quanto, Strify?” ripeto.
Lui risponde automaticamente, senza pensarci. “Tanto. Tantissimo.” mormora, sfiorandomi di nuovo le labbra.
Lo bacio di nuovo, soddisfatto.
“E dimmi, Strify, ci voleva tanto a dirlo?”
