| dee.poison; |
| | Una breve (anzi, brevissima) nonsense che mi è venuta alle undici e mezza di sera mentre ascoltavo una canzone di Beyoncé (che strano!). Ah, non l'ho riletta, potrebbero esserci errori, molti errori. Bee mi ispira sempre, quindi tanto vale postare. E' corta. Non ha senso. Ma la voglio postare. Contenta me! Buona lettura ._. should have (now i know) ~ forever to bleed
«Sai, non mi sono mai confidato con nessuno, mai. E’ strano che ora mi ritrovi qui a parlare con qualcuno che, probabilmente, non mi capirà nemmeno tra un milione di anni, anche se mi sta molto a cuore». E’ così che inizio la mia “seduta”. Stamattina mi sono svegliato pensando che dovevo fare il punto della situazione, ed eccomi qua, intenzionato a far avverare le mie intenzioni. Mi siedo sulla poltrona rossa del soggiorno, affondandoci letteralmente, e sospiro. Guardo il mio interlocutore, serio, e lui fa lo stesso. Non ci muoviamo di un millimetro. Se volesse – se potesse – mi direbbe di iniziare a sfogarmi, ma io non mi sento ancora pronto. Insomma, con me ci vuole pazienza. Mi concentro su colui che mi interessa e sbuffo di nuovo. Lui. I suoi occhi grigi. I suoi capelli neri e lisci, profumati di vaniglia, in cui mi piace affondare le mani. Il suo sorriso perverso e dolce allo stesso tempo. Le sue labbra, contornate dai piercing neri. La sua bocca, da cui non ho ricevuto nemmeno un bacio, anche se entrambi lo volevamo. Mi fermo qua, non voglio continuare ad immaginarlo. Devo liberarmi da questo peso. «Va bene, iniziamo. L’ho lasciato solo quando non avrei dovuto, l’ho fatto. Non ho avuto nessuno a cui dare la colpa, e lui lo sapeva» mi schiarisco la gola. Non posso continuare, sembra un’ammissione dei peccati. «Mi vergogno di quello che ho fatto, davvero. Non pensare che io sia una persona irresponsabile o senza pudore, perché non è così. Ho anche una coscienza» deglutisco. Mi torturo le mani, poi mi alzo, nervoso. Non ci posso credere, lo sto facendo davvero. Sto raccontando tutto quello che gli ho fatto, senza problemi. Oddio, un po’ di problemi ce li ho, comunque sto andando abbastanza bene, per quel che devo fare. «Lui mi ha dato tutto senza volere niente da parte mia, e io come l’ho ripagato? Facendolo sentire ancora più solo. Forse avevo paura di rovinare il nostro rapporto e ho mantenuto le distanze. Adesso, però, rimpiango di non avergli chiesto nemmeno un fottuto bacio. Insomma, io lo volevo veramente, perché ho fatto il prezioso?» domando, andando su e giù per il soggiorno. Mi fermo davanti alla finestra e appoggio la testa al vetro, sospirando. Fuori nevica, e io non ho voglia di uscire, stranamente. Di solito mi piace la neve, invece ora non mi fa nessun effetto. «Non riuscivo a vederlo, ma adesso so che cosa stavo facendo. Ho agito egoisticamente, avrei dovuto capirlo che l’ho fatto soffrire. Gli ho provocato troppo dolore» sussurrai. Mi girai verso il mio interlocutore, sorridendo. «Sai, parlare con te mi ha fatto bene, Blacky» la ringrazio, prendendola in braccio. La mia gatta mi ha sempre ascoltato, bene o male. Fa le fusa, aggrappandosi alla mia felpa. «Mi sono sfogato. Però ora non so che cosa fare, tabula rasa» abbasso lo sguardo. Yu entra in cucina, assonnato, e mi guarda sconvolto. «Shinnie, parli ancora con la gatta?» domanda. Io annuisco, guardandolo bene. Parlare di lui a Blacky mi ha tolto un peso enorme. Yu ora sta bene, ma il conto tra noi due è ancora in sospeso. Voglio baciarlo, cazzo. Se solo mi fossi reso conto prima del male che gli ho fatto. Il chitarrista mi scompiglia i capelli, sorridendo, poi va in cucina. Un ultimo bacio. Glielo posso chiedere?Mi sa che il trucchetto del titolo è stata l'unica genialata che mi è venuta xD Buonanotte! *controlla l'orologio* Cavolo, mezzanotte, dovrei dormire XD
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