Dunque questo è il primo capitolo di una mia storia, qua non si entra proprio nel vivo della trama e quindi potrebbe sembrarvi un pò noiosetta ma vi aiuterà a comprendere il resto!
Buona lettura!
Rock 'N' Punk lifestyle-Capitolo 1: infanzia
Salve, mi chiamo Luna Abecombe ma chiamatemi Luna Strange. Ho 18 anni e vivo a Londra in un appartamento con altri tre ragazzi.
Sono nata il 24 Novembre in una clinica come tante altre, cresciuta da due genitori fantastici e ho vissuto la mia vita come una bambina normale fino ad un certo punto.
Avevo cinque anni ed i miei genitori stavano passando un momento critico, litigavano spesso e questo nonostante fossi molto piccola per capire le cose mi turbava. Alla fine i miei, capendo che sarei potuta crescere male se continuavano a litigare, provarono ad aggiustare tutto con una seconda luna di miele. Sarebbero dovuti andare a New Yoark per qualche giorno.
Piansi tanto quando mi lasciarono dalla nonna. Mio padre per consolarmi mi strinse in un caldo abbraccio e mi sussurrò all'orecchio le parole che non dimenticherò mai.
<<non ti preoccupare, Luna. Fra qualche giorno io e mamma torniamo e ti portiamo al Luna Park! Ti voglio bene, piccolina.>>Una tempesta improvvisa, un incidente aereo. Centinaia di anime volate in cielo.
Volate in cieloCosì mi spiegarono la morte dei miei genitori due suore dell'orfanotrofio Santa Claus: i miei genitori erano volati in cielo e avrei dovuto trascorrere del tempo da loro. Purtroppo i miei erano figli unici e mia nonna, che morì circa sei mesi dopo, non poteva occuparsi di me.
All'orfanotrofio conobbi due bambini di circa cinque anni più grandi di me: Bob e James, erano due gemelli che erano stati abbandonati dai genitori quando erano neonati.
Feci subito amicizia con loro due, erano gentili con me e mi trattavano come se avessi la loro età, e a cinque anni essere trattata come una che ha due cifre nell'età e una cosa gratificante.
Ricordo ancora tutti i pasticci che combinavo con Bob e James, le partite a nascondino notturne, gli scherzi alle suore e quando ci introfulavamo in cucina di notte per mangiare i pasticcini del tè di nascosto.
Un brutto giorno successe ciò che non avrei mai voluto: i miei migliori amici vennero adottati. Versai moltissime lacrime, più di quante ne avessi versate per i miei genitori, urlai, sbattei i piedi e implorai i genitori adottivi di portarmi con me.
Mi dissero che non era possibile ma che avrebbero portato Bob e James ogni giorno all'orfanotrofio e che, se le suore mi avessero dato il permesso, qualche volta sarei potuta andare da loro.
Non avevo mai fatto amicizia con gli altri bambini così passavo molte ore da sola ma quando Bob e James arrivavano tutto tornava come prima che fossero adottati: altri giochi, altri scherzi, altre risate.
Mi piaceva stare con loro anche per il fatto che essendo grandi avevano sempre qualcosa da insegnarmi.
Ricordo quando avevo sette anni e chiesi a Bob come nascevano i bambini e lui, a differenza di come facevano gli adulti, mi spiegò tutto nei dettagli. Rimasi un pò scioccata ma ero soddisfatta di avere ottenuto la verità.
Un anno dopo feci un'altra scoperta nel mondo della sessualità: l'esistenza dai gay. Era una calda sera di inizio primavera e James venne a trovarmi da solo: era sull'orlo delle lacrime.
<<senti, Luna...tu sai come nascono i bambini, giusto?>>
<<si, succede quando un uomo va da una donna e...>>
<<ok! Ok! Bob mi aveva detto che già te l'aveva spiegato. Sai, non sempre capita che ad innamorarsi siano un uomo e una donna.>>
<<che intendi dire?>>
<<a volte è un uomo ad innamorarsi di un altro maschio. Queste persone vengono chiamate gay...Io sono una di quelle persone, io sono gay!>> dopo aver detto queste parole inizio a piangere.
A quei tempi non capivo perchè Bob si dispiacesse tanto della sua condizione, poi ho imparato a conoscere il mondo e il razzismo.
Col tempo James si è abituato alla sua omosessualità e adesso e felice e orgoglioso di essere gay.
La vera svolta però fu quando io avevo dieci anni e Bob e James quindici.
Entrarono nella mia stanza con due enormi berretti di lana e mi raccontarono che avevano fatto amicizia con un ragazzo molto ricco di nome Mike che era appassionato di Rock 'N' Roll.
Dissero anche che si erano fatti tagliare i capelli da lui e che finalmente avevano le acconciature dei loro sogni, si sfilarono i berretti.
Bob aveva una cresta nera (il suo colore naturale) rasata ai lati e anche James aveva una cresta ma era molto più folta e di un rosso acceso.
Così iniziarono a fissarsi con la musica e trasmisero questa passione anche a me.
Avevo dieci anni e già conoscevo a memoria le canzoni di tantissimi grandi gruppi: dai Guns N Roses ai Beatles, dai Clash ai Nirvana!
Dopo circa tre mesi da quando avevo iniziato ad ascoltare Rock Bob e James vennero all'orfanotrofio portandosi Mike.
Era molto diverso dall'idea che avevo del ragazzo ricco: indossava dei vestiti strappati, una catena al collo ed aveva i capelli blu raccolti a spuntoni.
In effetti non potevo aspettarmi altro da colui che aveva fatto la cresta a Bob e James.
<<e così tu sei Luna... quanti anni hai?>>
<<ne ho dieci>>Andammo in camera mia e ci sedemmo tutti e quattro nel letto. Mike sembrava stupito dal fatto che venivo trattata come una ragazza della loro età, io ero stupitadal fatto che mi trattasse come una bambina di dieci anni.
Alla fine stanca dei suoi modi cercai di cambiare discorso con la prima cosa che mi venne in mente. Il look di Mike:
<<non sembri per niente ricco. Anzi, assomigli molto di più ad un barbone.>>
<<io non sono un barbone: io sono un punk. Sai cos'è il punk?>>Mi tuffai sotto il letto e ne uscì con una scatola in mano, mi rimisi a posto nel letto e aprì la scatola.
Conteneva CD dei Sex Pistols, Ramonse, Rancid, Ska-p e molti altri.
<<ecco, questo è punk>>Sei strana, ragazzina ma...mi piaci!Da quel momento successero due cose: Mike iniziò a trattarmi come se avessi la sua età e tutti iniziarono a chiamarmi Luna Strange.
Dopo aver passato circa un'ora ad ascoltare i miei CD disse che era ora di rinnovare il mio look e così tirò fuori una tinta per capelli viola temporanea.
Per una bambina abituata a tenere un caschetto biondo i capelli viola erano una cosa riservata solo ai cartoni animati ma per Mike sembrava una cosa normalissima.
Mi bendo gli occhi e mi fece guardare allo specchio dopo circa due ore: avevo un'enorme cresta viola! Qualsiasi bambina di dieci anni si sarebbe arrabbiata con Mike, avrebbe chiesto di riavere il suo caschetto biondo e magari avrebbe pure pianto.
A me piaceva da morire. Mi diede anche un vestitino da indossare: era una salopet di jeans strappata con il logo dei Ramones da un lato. Amavo anche quella salopet.
Purtroppo una suora entrò all'improvviso nella stanza e cacciò via i ragazzi dicendo che Mike non sarebbe più potuto tornare e che gli altri avrebbero potuto farlo solo se vestiti come si deve.
Per qualche anno dovetti rinunciare al punk. Trascorsi un'adolescenza noiosa: non potevo uscire il sabato sera, vestirmi come volevo e fare un altro mucchio di cose che desideravo.
Adesso ho diciotto anni e ho un sacco di soldi per via dell'assicurazione e l'eredità dei miei genitori e della nonna. Con una parte di quei soldi ho acquistato un appartamento in centro dove convivo con Bob, James e Mike.
E' circa un mese che sono maggiorenne e tutto è perfetto. Sono felice!
In più i ragazzi mi hanno detto che sabato mi porteranno al Rock Cafè, che è un locale dove loro vanno spesso dove si ascolta musica fantastica.
Non potrebbe andare meglio!
Spero che vi piaccia, se ho fatto degli strafalcioni vi prego di farmelo notare.
Le critiche costruttive sono ben accette.
Per quanto riguarda il rating ho inserito arancione perchè non mi sembrava proprio "una cosa che può essere letta anche da un bambino" ma non sono sicura al 100% che sia giusto. Secondo voi?
Edited by Jolly. - 9/4/2010, 21:48