Bene,ho corretto il secondo capitolo della fiction mettendo gli spazi dopo le virgole e eliminando i trattini di chiusura se non c'è una frase dopo...è stato un pò difficile abituarmi a questo nuovo metodo ma man mano che correggevo e scrivevo è stato sempre più facile.u.u
Probabilmente me ne sarò scordato qualcuno di spazio...è difficile abituarsi dopo tanto tempo che continuo a scrivere in questo modo.ç_ç
Ecco a voi il secondo capitolo,spero che la mia fiction vi faccia passare l'odio per la nuova generazione.xD
A proposito,io da oggi fino a lunedì o martedì vado in vacanza con mio padre quindi dovrete aspettare un pò per il terzo capitolo.
Capitolo 2 : Grifondoro o Serpeverde?
La stazione di Hogsmeade era fredda e buia. Guardando in lontananza si poteva scorgere il villaggio, che era l’unico completamente magico di tutta la Gran Bretagna.
E gli studenti di Hogwarts dal terzo anno in su avevano il permesso di visitarlo nei Week-End.
Albus cercò di restare attaccato a Betsabea, Rudolf e i suoi cugini, mentre si guardava attorno.
-Ehi,Albus!-gridò in quel momento una voce maschile.
I sei videro un ragazzino di circa dodici anni che veniva verso di loro. Aveva gli occhi color nocciola, un bel viso e i capelli scuri più sul castano che sul nero, naturalmente in disordine.
Era James Sirius Potter, il fratello di Al.
-Ciao, Jamie.-lo salutò il ragazzino.
-Ciao, Albus,volevo augurarti buona fortuna per lo smistamento anche se lo sanno tutti che finirai a Serpeve…
James si interruppe per schivare il pugno del fratello.
-Stavo solo scherzando, fratellino! Ci si vede! Ciao, Rose, Roxanne, Louis…voi siete loro amici?-chiese ai due fratelli Finwel.
Betsabea annuì.
-Rudolf e Betsabea,piacere.-
-Piacere, bè…ci si becca ad Hogwarts!
James lanciò un’occhiata in più a Betsabea, poi si voltò e corse verso i suoi amici.
-Primo anno!-tuonò in quel momento una profonda voce maschile.-Il primo anno da questa parte! Voi del primo anno,seguitemi!
Al si voltò allegro verso un uomo enorme e altissimo, con una barba e un crine di capelli neri che nella mano destra reggeva una lanterna luminosa. Era Hagrid, un mezzo gigante, guardiacaccia di Hogwarts e amico stretto dei Potter-Weasley.
-Eilà, Hagrid!-esclamò Rose avvicinandosi a lui.
-Salve, ragazzi! Finalmente anche voi ad Hogwarts,eh?-disse il mezzo gigante con un sorriso allegro.
-Si!-esultò Roxanne mentre Albus presentava Hagrid a Betsabea e Rudolf.
Poi Hagrid si avviò verso una stradina, incitando ancora quelli del primo anno a seguirlo. Albus, Roxanne, Rose, Louis, Rudolf e Betsabea gli andarono dietro,assieme a tutti gli altri primini. Attraversarono una stradina stretta costeggiata da alberi fitti e finalmente arrivarono sulle sponde di un lago a cui erano attaccate varie barche.
-Oh cavoli.-fece Louis bloccandosi di botto.-Mi ero scordato che saremo arrivati ad Hogwarts in barca.
Albus balzò dalla barca sul prato del parco di Hogwarts, guardando entusiasta l’enorme e meraviglioso castello che si stagliava davanti a lui.
-Maledizione, Hogwarts è bellissima!-esclamò Roxanne.
Louis li raggiunse con una smorfia dipinta sul viso.
-Se solo non soffrissi il mal di mare, ragazzi, sarei entusiasta come voi in questo momento.-
Rose e Rudolf soffocarono una risatina, mentre attraversavano il parco assieme agli altri studenti, seguendo Hagrid.
-Fantastico.-mormorò Betsabea guardando le altissime torri ad occhi spalancati.
Hagrid li guidò per un’alta scala che finiva davanti ad un grosso portone di legno. Bussò con la sua mano gigantesca e la porta si aprì subito, spalancandosi su una sala vasta e decorata, dal soffitto altissimo e con delle scale che portavano ai piani superiori.
Tutti entrarono guardandosi attorno a bocca aperta. Al notò un uomo dai capelli scuri e un’espressione affascinante lì vicino e alzò una mano per salutarlo.
Era Neville Paciock, un amico dei suoi genitori e dei suoi zii.
-Grazie, Hagrid.-disse Neville.-Puoi andare.
Hagrid gli fece un cenno di saluto e poi uscì dalla Sala d’Ingresso. Subito Neville si avvicinò ai ragazzini.
-Bene. Benvenuti ad Hogwarts, ragazzi, io sono Neville Paciock, professore di Erbologia, Vicepreside e direttore dei Grifondoro. Prima di essere smistati dal cappello parlante in una delle quattro case di Hogwarts, vi devo dire alcune cose. La vostra casa sarà la vostra famiglia e se vi comporterete male le farete perdere punti, invece grazie a un buon comportamento gliene farete guadagnare. Alla fine dell’anno alla casa con più punti vincerà la Coppa delle Case. Ora verrete smistati nella Sala Grande…..non preoccupatevi, dovete solo sedervi sotto il cappello parlante che esaminerà la vostra mente e in base alle vostre caratteristiche vi assegnerà alla casa giusta. Su, seguitemi.
Neville si avviò verso un altro portone di legno e lo aprì,s eguito dai primini.
I ragazzi entrarono in una sala bellissima di grandi dimensioni, con delle grandi vetrate e i tavoli delle quattro case : Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso. Tutti gli studenti seduti alle tavolate si voltarono per guardarli, mentre Albus osservava il tavolo dei professori in fondo, dove la vecchia preside sedeva nella sedia al centro.
-Ehi,Al!
Il ragazzino si voltò verso il tavolo di Grifondoro e vide James salutarlo.
-Buona fortuna per lo smistamento! Anche se sarai un Serpeverde…
-Smettila,Jamie!-esclamò la ragazza seduta accanto a lui tirandogli una gomitata. Era Lucy Weasley, un’altra loro cugina. Lucy aveva occhi verdi scuri, un bel viso ovale e affilato e capelli rossi lunghi che le cascavano sulla schiena.
-Ciao,ragazzi. Spero di vedervi tutti a Grifondoro.-disse con un sorriso.
-Grazie,Lucy.-le rispose Rose.
Davanti al tavolo dei professori era posato uno sgabello con un cappellaccio polveroso e con qualche vecchia bruciatura qua e là. Neville si spostò al fianco dello sgabello, facendo segno ai ragazzi di fermarsi. Al si bloccò subito, nervoso. Aveva paura di finire a Serpeverde. Lui voleva essere a Grifondoro! Guardò verso il tavolo di Corvonero, dove era seduta sua cugina Molly.
Capelli castani lisci, occhi dello stesso colore ma dalla tonalità più chiara, labbra ben disegnate e un carattere non molto simpatico. Molly era l’unica della famiglia ad essere finita in una casa che non era Grifondoro…
Chissà come doveva essere brutto per lei. Anche se sicuramente non le era dispiaciuto diventare prefetto della sua casa quell’anno.
In quel momento si aprì uno squarcio nella stoffa del cappello e quello iniziò a cantare…
“Forse pensate che non son bello,
ma non giudicate da quel che vedete,
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello di me troverete.
Potete tenervi le vostre bombette,
i vostri cilindri lucidi e alteri,
sono io quello che al posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non c’è pensiero che nascondiate
E che il mio potere non sappia vedere
Quindi sedetevi ed ascoltate
Qual è la casa in cui rimanere.
È forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore,
audacia,fegato,cavalleria,
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi vi alberga è giusto e leale,
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
O forse Corvonero,il vecchio e saggio,
se siete svegli e pronti di mente.
Ragione e sapienza qui donan linguaggio
Di chi si confà a simile gente.
O forse Serpeverde,ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori,
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono i fini ed onori!
Quindi venite senza paure
E mettetemi in capo all’istante,
con me siete in mani sicure
perché io sono un cappello parlante!”
La canzone finì e un applauso si diffuse per tutta la Sala.
-Ora vi chiamerò in ordine alfabetico,voi verrete qui e sarete smistati dal cappello parlante…Addams Amy!-disse Neville leggendo la pergamena che aveva sfilato dalla tasca.
Una ragazzina bionda e con le guance color pesca camminò incerta verso lo sgabello e si sedette. Dopo un secondo che il cappello parlante le venne posato sul capo, quello gridò:-Grifondoro!
Tutti acclamarono Amy mentre andava a sedersi al tavolo di Grifondoro.
-Alec Robert!
-Serpeverde!
-Amlet Candy!
-Serpeverde!
-Browend Alice!
-Corvonero!
Albus iniziò a picchiettare per terra con un piede, nervosissimo. Rose lo guardò comprensiva, invece Roxanne pareva sicura di sé.
-Finwel Betsabea!-
La ragazza, con passo veloce, si avviò verso il cappello. Al la guardò nervoso ma anche affascinato…quella Betsabea aveva proprio qualcosa di bello in quello sguardo…
-Grifondoro!-
Allegra, Betsabea si alzò e andò a sedersi tra i Grifondoro, che erano scoppiati in applausi ed urla.
-Finwel Rudolf!-
Diventando pallido, Rudolf si avviò verso il suo smistamento.
Il cappello gli fu posato in testa ed esitò per circa dieci secondi prima di gridare:-CORVONERO!-
Betsabea guardò suo fratello a bocca aperta mentre Rudolf andava a sedersi al tavolo della sua casa, rivolgendole uno sguardo di scusa.
-È finito a Corvonero!-gemette Louis.-Sono ancora più agitato,e se faccio la sua stessa fine?
-Non esagerare, Louis, mica i Corvonero sono squali assetati di sangue!-esclamò Rose dandogli un colpetto sulla nuca.
Lo smistamento continuò senza che succedessero cose interessanti.
E poi…
-Malfoy Scorpius!-
A quel nome Albus alzò lo sguardo interessato. Vide un ragazzino biondo che andava a sedersi sotto il cappello.
In famiglia gli avevano spesso parlato di quel Malfoy…Ron aveva anche raccomandato a Rose di starci alla larga, e in effetti dallo sguardo quel ragazzo pareva piuttosto arrogante.
-Serpeverde!-gridò il cappello.
-Non mi aspettavo altro.-sussurrò Roxanne guardando Malfoy che andava a sedersi al tavolo della sua nuova casa.
-Tra un po’ tocca a noi.-disse Al ignorandola.-Come fai ad essere così sicura di te,Rox?
-Sono fatta così.-rispose lei alzando le spalle.
-Weasley Louis!
Louis divenne bianco come un lenzuolo e si paralizzò sul posto, fissando spaventato il cappello.
-Weasley…Louis?-ripetè Neville fissandolo incoraggiante.
-Su, fifone, muoviti e vai!-esclamò Roxanne a bassa voce dandogli una spintarella. Louis si rianimò e camminò verso il cappello parlante che gli stette in testa per quasi un minuto.
-TASSOROSSO!-gridò quello infine.
Albus si sentì scollegare il cervello. Sbarrò gli occhi e guardò sbalordito suo cugino. Louis, più simile ad una statua di marmo bianco che ad un ragazzino di 11 anni, si alzò lentamente ed andò a sedersi tra i Tassorosso, che l’avevano acclamato sorpresi.
-Come diavolo è possibile che Louis sia diventato un Tass…-mormorò arrabbiata Roxanne.
-Weasley Rose!
Rox si interruppe e Rose trasse un profondo respiro, poi si avviò verso il suo smistamento. Neville le posò il cappello in testa e quello dopo pochi secondi gridò:-GRIFONDORO!
Rose si alzò felice, rivolse un’occhiata allegra ai cugini e si avviò verso il tavolo della sua casa, dove si sedette accanto a Betsabea. Quando gli applausi si furono placati, Neville lesse sulla pergamena:-Weasley Roxanne!-
Qualcuno sussurrò”Ma quanti Weasley ci sono?”mentre Roxanne andava a sedersi con aria decisa e sicura sullo sgabello. Non appena il cappello le sfiorò la testa dette il suo verdetto:-GRIFONDORO!
Anche Roxanne si avviò alla tavola di Grifondoro, e mentre passava accanto ad Albus lo minacciò sottovoce.
-Finisci a Grifondoro anche tu o ti lancio la prima fattura che ci insegnano a Difesa Contro le Arti Oscure.-
Al cercò di ridere ma era troppo agitato e sapeva che Roxanne stava parlando sul serio.
Vennero chiamate due ragazzine, una venne assegnata a Corvonero e l’altra a Serpeverde. Al si morse il labbro, sentiva il cuore battergli forte.
Guardò Louis seduto al tavolo di Tassorosso, aveva riacquistato un pò di colore e pareva piuttosto a suo agio. Louis gli rivolse un sorriso incoraggiante e Albus tentò di ricambiarlo, ma non ci riuscì.
Aveva paura, troppa paura di finire a Serpeverde. Suo padre gli aveva detto che portava il nome di due presidi di Hogwarts e nonostante uno di loro fosse un Serpeverde era un uomo coraggioso, e che il cappello parlante teneva conto della sua scelta ma…non si sentiva sicuro. Per niente.
-Potter Albus Severus!
Al si sentì come se fosse stato attraversato da una scarica elettrica per tutto il corpo. Gli si avvampò il viso e avrebbe desiderato sprofondare mentre si avviava verso lo sgabello e si sedeva.
Nel frattempo nella Sala Grande gli studenti avevano già iniziato ad aprire bocca.
-Potter? Il figlio di Harry?
-Si,è proprio lui…
-Ed è anche il fratello di quel James…
-I Potter iniziano a spuntare come i Weasley…
La visuale gli si oscurò quando il cappello parlante gli venne posato sul capo e subito una vocina gli rimbombò nella testa.
“Un altro Potter, eh? Iniziate davvero a spuntare come i Weasley…già ho smistato tuo fratello l’anno scorso, e devo dire che tu gli somigli davvero tanto… solo la tua timidezza ti blocca e ti rende diverso da lui…oltre a un pizzico di ingenuità piuttosto da Tassorosso… ma sei anche molto coraggioso, perspicace e onesto da buon Grifondoro…e hai un cervello da non buttare come un Corvonero…ambizione, determinazione e audacia da bravo Serpeverde …hai le qualità giuste per tutte le case,ragazzo mio…”
“Non Serpeverde.”iniziò a pensare Al.”Non Serpeverde, ti prego…non lì…”
“Proprio come tuo padre, eh? Non preoccuparti,Serpeverde non ti si addice. Una parte di te ha le qualità giuste per quella casa, certo, ma credo che per te il meglio sia…GRIFONDORO!”
Al sentì il suo cuore spiccare un balzo e si alzò di scatto in piedi, facendo cadere il cappello. Lo raccolse porgendolo a Neville, poi si diresse verso il tavolo di Grifondoro, dove tutti avevano iniziato ad applaudire. Aveva probabilmente la faccia più felice di questo universo e anche oltre.
Si sedette accanto a un ragazzino che non conosceva e a Roxanne. Davanti a lui c’erano James e un suo amico, Colin Canon, un ragazzo con i capelli biondi,occhi color miele e un viso paffuto da bambino.
-Complimenti, fratello!-esclamò James dandogli una pacca sulla schiena.
-Visto, Albus, di che ti preoccupavi? Sei finito a Grifondoro come volevi.-gli sorrise divertito Fred, il fratello maggiore di Roxanne. Fred aveva 12 anni,i capelli neri corti,occhi color nocciola e una pelle di bronzo.
Al annuì senza dire nulla e guardò Rose e Betsabea, che si trovavano sedute poco lontano da lui. Poi si voltò di scatto ad osservare come proseguiva lo smistamento.
-Pulcke Jane!
-Tassorosso!
-Quelers Eric!
-Grifondoro!
-Reawin Emma!
-Tassorosso!
Lo smistamento si concluse dopo che una certa Lauren Zabini fu assegnata a Serpeverde, e quando gli applausi si placarono Neville arrotolò la pergamena, prese il cappello e si andò a sedere al tavolo dei professori.
Proprio in quel momento la preside, una donna dai capelli grigi ricci e un viso leggermente scavato dalle rughe, si alzò in piedi, facendo vagare il suo sguardo per tutta la Sala Grande.
-Bene, ragazzi, benvenuti ad Hogwarts per i nuovi arrivati e bentornati a quelli vecchi. Io sono Rosalie Blanchard, la preside della scuola. Oggi un nuovo anno scolastico è alle porte e spero che sia per voi un anno pieno di apprendimento. Prima che il nostro banchetto inizi, voglio farvi alcuni avvisi e raccomandazioni. Prima di tutto, ricordate che è vietato duellare nei corridoi e portare all’interno della scuola oggetti proibiti come Frisbee Zannuti e Tiri Vispi Weasley. La lista completa di questi oggetti la potete trovare appesa alla porta dell’ufficio di Arceus, il custode della scuola. E inoltre l’accesso alla foresta che circonda la scuola è proibita assolutamente a tutti gli studenti. Per finire, alcuni avvisi sul Quiddicth. Ricordo che alla squadra di Grifondoro mancano due cacciatori e un battitore e a quella di Corvonero un portiere. Per iscrivervi ai provini che si terranno per decidere questi ruoli, rivolgetevi a Madama Bumb, che è sia arbitro delle partite che insegnante di Volo per quelli del primo anno. E adesso credo che abbiate tutti fame,per cui…che il banchetto abbia inizio!
A quell’ultima frase Albus si riprese dalla sua trance di noia e notò che i piatti davanti a lui si erano improvvisamente riempiti di ogni leccornia immaginabile.
-Wow!-esclamò Rose senza parole davanti a tutto quel ben di Dio : pasticcio di carne, paste di ogni tipo, patate, pollo arrosto, minestre di verdura, insalata con pomodorini, lasagne,mozzarella, poddrige, pesce e gamberi, pane, salame, prosciutto coperto di spinaci, salsicce profumate, mele, uva e frutta…
-Questo è il paradiso.-riuscì a mormorare Albus senza parole, tirando verso di sé un piatto pieno di spaghetti con vongole e sugo.
James annuì allegro.
-Te l’avevo detto io che qui si mangiava da re!
-James,l’anno scorso però non c’era il prosciutto con gli spinaci.-lo interruppe Colin.-Assaggia,che è buonissimo!
James, Colin, Lucy, Fred e due loro amici iniziarono a chiacchierare e Al si voltò verso Roxanne.
-Hai preso il pollo arrosto?-chiese iniziando a mangiare i suoi spaghetti.
-Si, lo sai che ne vado matta. E questo è molto migliore di quello che cucina tua madre, senza offesa.-gli rispose lei con una risata.
-Fa niente, so benissimo che mia madre non sa cucinare il pollo.-disse il cugino divertito.
E si voltò ad osservare i professori,c urioso. Riconobbe subito Neville, e passò con lo sguardo oltre. La sua attenzione fu immediatamente catturata da una donna alta e giovane, che indossava uno strano cappello a punta rosso, un vestito dello stesso colore e aveva una massa di incredibili ricci dorati che le scendevano fino alla vita. Forse furono i suoi occhi viola a catturarlo o quella pelle tanto bianca ma non riuscì a staccare gli occhi dalla donna.
Ma si costrinse a farlo, per voltarsi verso suo fratello.
-Ehi, James!-lo chiamò.-Chi è quella là?
James alzò lo sguardo seccato e Al gli indicò la donna con i riccioli biondi.
-Quella? È la professoressa Elettra Yonval, insegna Difesa Contro le Arti Oscure.-disse con voce annoiata.
-Come mai ha la pelle più pallida di Rose e gli occhi viola?-chiese ancora il ragazzino, curioso.
-Non ne ho idea.-disse suo fratello alzando le spalle.
Al sbuffò e ricominciò a mangiare. Una volta finiti gli spaghetti passò a mangiare salame, patate, gamberi e grappoli d’uva. Aveva appena finito un piatto di lasagne gustose e stava tendendo una mano verso una zuppa di verdure quando successe ciò che lo fece davvero impazzire.
Tutti i cibi normali svanirono e comparvero i dolci : biscotti, ciambelle, budini, tortini, crostate, torte di ogni tipo e forma, cioccolato di ogni genere, merendine, frullati, barchette piene di cioccolata, pane farcito con marmellata e molte, molte altre cose che facevano gola.
-Nooo ,questo non è possibile!-esclamò Roxanne, fissando la tavola con occhi luccicanti.-Questo è un sogno! Un’illusione, uno scherzo, uno sbaglio! Rose! Rose! Dammi un pizzicotto, ti prego, Rose, dammi un pizzicotto!-
Tutti nella Sala Grande si voltarono a guardarla ma lei non ci fece caso, mentre afferrava un piccolo mucchio di confetti colorati e se li metteva in bocca.
Al soffocò una risata e prese in mano una ciambella alla crema.
Decisamente già adorava Hogwarts.
Passò tutto il tempo a parlare con Roxanne, James e i suoi amici,mentre si ingozzava di tutti i biscotti e le fette di torta che gli capitavano sotto tiro.
Assistette ammirato alla scena di centinaia di fantasmi che entravano nella sala attraversando i muri e suo fratello gli insegnò tutto quello che avrebbe dovuto sapere sui professori.
L’ultima cosa che assaggiò fu un sublime pasticcino al cioccolato, poi tutti i resti dei dolci scomparvero.
Proprio mentre stava per lanciarsi su una crostata, che sfortuna.
-Non è giusto!-imprecò.-Non ero sazio e volevo una crostata, e che fanno i dolci? Scompaiono tutti all’improvviso! Giuro che se adesso non compare qualcos’altro vado a fare un reclam….
Fu zittito da una forte gomitata di Roxanne che lo fece piegare in due con una smorfia di dolore.
-Smettila di lamentarti che dobbiamo andare in dormitorio!-esclamò sua cugina guardandolo severamente.
-Certo che però potevi anche essere più delicata, però, eh.-ribattè lui fulminandola con lo sguardo. Naturalmente ottenne in risposta solo uno sguardo più duro del suo.
-Bene, ragazzi, il banchetto è finito.-disse la preside alzandosi in piedi.-Ora potete tornare nei vostri dormitori.
-Grifondoro del primo anno! I Grifondoro del primo anno seguano a me!-tuonò una voce femminile in quel momento. Al si voltò verso l’ingresso della Sala Grande, dove una ragazza alta con i capelli neri chiamava i Grifondoro del primo anno.
Accanto a lei c’era un ragazzo con i capelli color sabbia che la guardava mezzo esasperato e mezzo divertito.
Albus,Rose,Roxanne e Betsabea raggiunsero i due prefetti, insieme a tutti gli altri Grifondoro del primo anno.
Albus guardò i Tassorosso che stavano seguendo i loro prefetti. Louis stava fittamente chiacchierando con un ragazzino, pareva essersi subito ambientato in quella casa.
Poi spostò lo sguardo verso Molly che insieme al prefetto di Corvonero stava incitando i primini della sua casa a seguirla.
-Ragazzi, noi prefetti abbiamo il compito di scortarvi fino alla sala comune. Mi raccomando, restate uniti e non staccatevi dalla fila. E adesso andiamo.-disse il ragazzo con i capelli color sabbia.
Lui e l’altra ragazza li scortarono nella Sala d’Ingresso, poi si avviarono verso le varie scale.
Albus fissò a bocca aperta le altissime pareti ricoperte da centinaia di quadri colorati.
-Che figata, Rose, Betsabea, Roxanne!-disse tenendo la testa voltata per osservare il grosso dipinto di due maghi che duellavano.
Ad un certo punto qualcosa si mosse sotto di lui. Al guardò davanti a sé e rimase a fissare stupefatto la scalinata che stavano percorrendo che si muoveva dritta verso un’altra piattaforma.
Barcollò e cercò di tenersi fermo tenendo stretta la ringhiera della scala con una mano.
La ragazza mora si voltò un attimo a guardare i primini.
-Attenti alle scale, a loro piace cambiare.-disse semplicemente. Il gruppo attraversò molte altre scalinate e corridoi coperti da tappeti rossi, pieni di altri quadri ed armature, e anche finestre da cui si poteva godere una bellissima vista del parco e del lago.
Dopo un bel pò di camminata arrivarono in fondo ad un corridoio, la cui parete era coperta dal grosso ritratto di una donna molto grassa vestita con un ampio abito rosa.
-Lei è la Signora Grassa, e fa la guardia alla sala comune dei Grifondoro.-spiegò il Prefetto.-Per entrare dovete solo dire la parola d’ordine che finchè non verrà cambiata sarà...Tarantola!
A quella parola il ritratto della donna si spalancò rivelando un buco dove i ragazzi si infilarono curiosi.
Albus rischiò di svenire per la meraviglia e l’eccitazione. La sala comune di Grifondoro era decisamente bella. C’erano un camino spento, tavolini e sedie, finestre che si aprivano sul parco, tante poltrone e divanetti di un tessuto rosso acceso e anche lì le pareti erano ricoperte di quadri colorati.
-Allora, ragazzi.-disse il prefetto.-I dormitori maschili sono a destra, quelli femminili a sinistra. Troverete i vostri bauli già nelle vostre stanze. Vi auguro un buon soggiorno qui ad Hogwarts.
E i due prefetti si allontanarono. Albus si voltò verso Betsabea e le due cugine.
-Bè, ragazze, allora io vado.-disse sentendo fortemente la mancanza di Louis.-Ci vediamo domani mattina?
-Ok. Buonanotte.-gli sorrise Rose. E le tre ragazze si avviarono verso i dormitori femminili. Invece Albus salì la scala a destra, fino a raggiungere una porta che recava un cartellino con su scritto”Dormitorio maschile del primo anno.”
Aprì la porta e si ritrovò a mormorare un”Wow!”mentre entrava in un’accogliente stanza circolare, con un calorifero al centro e un piccolo appendiabiti attaccato alla parete.
In tutto c’erano cinque letti e ognuno era posto accanto ad una finestra, con un comodino accanto e un baule ai suoi piedi.
-Scusa…-disse una voce dietro di lui. Albus si scostò per lasciar passare quattro ragazzini della sua età, e poi si diresse verso il letto dove c’era il suo baule.
La gabbia di Palla di Piume, il suo gufo, era poggiato sopra la coperta rossa. Al la posizionò accanto al letto, si sedette e guardò bene gli altri ragazzi.
Uno di loro aveva una corporatura robusta, occhi scuri, qualche lentiggine sul viso e corti capelli neri. Guardava tutti con aria allegra e fu il primo a parlare.
-Piacere, come vi chiamate? Io Jared Corner!
-Io mi chiamo Eric Quelers.-gli rispose un ragazzino dai capelli castani un pò lunghetti, gli occhi azzurri e un viso rotondo.
-Piacere, Marcus Jackins.-disse invece un nano dai capelli riccissimi color miele e due vispi occhi verdi.
L’altro invece Albus lo conosceva benissimo. Un ragazzino dagli occhi chiari, il viso affilato e capelli neri in disordine, figlio di Neville e suo amico stretto.
-Io sono Frank Paciock, piacere.
-Frank!-esclamò Albus balzando in piedi.-Non ti avevo riconosciuto…come stai?
Frank si voltò verso di lui.
-Ciao, Albus, tutto a posto! Io ti ho visto durante lo smistamento però poi non sono riuscito più a parlarti…tutto bene comunque.-gli rispose sorridendo.
-Bene,Frank…Comunque,i o mi chiamo Albus Potter.-disse il ragazzino voltandosi verso gli altri suoi compagni di stanza.
-Potter!-esclamò immediatamente Jared facendo un balzo.-Sei il figlio di Harry Potter, il salvatore del mondo magico?
La domanda che gli rivolgevano più spesso, che noia. Albus sapeva che suo padre da giovane aveva sconfitto un potente mago oscuro,ma a lui,James e Lily non era mai stato detto niente altro oltre a quello.
Eppure chissà perché tutti si eccitavano come pazzi quando venivano a conoscenza del suo cognome.
-Si, si, proprio lui.-sorrise Al.
-Che forza!-esclamò Marcus.-Io ammiro tantissimo tuo padre…il Signore Oscuro ha ucciso tutti i miei nonni di cui i miei genitori mi parlano spessissimo per cui…-
-Oh,neanche tu hai mai conosciuto i tuoi nonni?-gli chiese Albus. Quel ragazzino doveva stare peggio di lui.
In fondo Albus aveva sempre i nonni materni,anche se quelli paterni erano morti prima che lui nascesse.
-No, mai.
-Potremo parlare di cose più allegre?-disse scherzoso Eric.-A voi vi piace il Quiddicth?
Mentre i cinque indossavano il pigiama e controllavano bene i contenuti dei loro bauli ebbero una discussione appassionata sul Quiddicth, su tutte le volte che vi avevano giocato nei campi assieme ai loro parenti e sui provini per la squadra di Grifondoro. Solo Frank tra loro non aveva mai volato, la cosa lo terrorizzava. Però amava assistere alle partite di Quidditch delle sue squadre preferite.
-Se volete tentare di diventare battitori vi consiglio di ritirarvi immediatamente. Mia cugina Roxanne è un portento in quel ruolo.-scherzò Albus.
-Tua cugina Roxanne? Ma è una ragazza!-rise Jared.-Sicuramente non mi può superare.
-Attento a ciò che dici, a me una volta mi ha procurato più di dieci botte in meno di due minuti mentre giocavamo a fare i battitori.-ribattè Albus.-Credo di avere ancora i segni.
Scoppiarono tutti in una sonora risata e a quel punto Eric diede un’occhiata al suo orologio.
-Ragazzi, è tardi, io vado a dormire…ci sentiamo domani,notte.
-Buonanotte.-disse Albus iniziando a sentire la stanchezza. Si infilò sotto le coperte e tirò le tende rosse del letto.
Ci mise un po’ per addormentarsi. Sentiva il parte la mancanza di casa sua e dei suoi genitori a cui era stato sempre così legato, eppure dall’altra era felice di essere finalmente ad Hogwarts.
Dopo qualche minuto Albus perse coscienza e sprofondò in un sonno lungo e tranquillo.