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Lascia che io sia., Tutti pazzi per amore [MonicaxMichele]

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..Chìà.Ra..
icon12  CAT_IMG Posted on 16/7/2010, 23:30




Eccomi qui al mio esordio! Spero questa fanfiction vi piaccia!!^^ :) ^_^

Titolo: Lascia che io sia
[Bolle di sapone e rose blu soffiano a pagine e nuvole il racconto di noi.]
Capitoli:18
Fandom: Tutti Pazzi per Amore
Pairing: MonicaxMichele
Avvertimenti: What if? Missing Moments, Raccolta.
Generi: Sentimentale, Romantico, Introspettivo
Rating: Arancione.


PROLOGO



Questa mia Fanfiction è tratta dalla storia di Monica e Michele di Tutti Pazzi per Amore.
Nasce come la mia necessità di ri-immaginarli insieme, dato che, nel seguito della fiction nello svolgersi della seconda serie, a causa della venuta a mancare di Michele, la loro storia si è grosso modo interrotta.


Questa Fan Fiction è dedicata a momenti,luoghi,persone che sono state fondamentali per il mio voler scrivere:

Per quella tanto dolce, seppur odiata finestra.., che ogni mattina, durante lo scorrere dell'inverno e della primavera, ha fatto da scrigno ai miei pianti, ai miei ricordi, al mio canto, alle mie felicità.

A Lù, che, nonostante fosse più triste di me, si distraeva aiutandomi a trovare l'ispirazione tra un cappuccino e una consolazione.

Ai 'pazzi' della 2d della mia cara e amata 'Ragio', che essendo pazzi non potevano non essermi d'aiuto nello scrivere su questa 'Pazzia d'amore'.

A Rò, che nonostante i chilometri e il non conoscerci realmente,è riuscita a sopportarmi e chiacchierare con me ore durante i miei disastrosi attacchi di ispirazione artistica, diventando una confidente.

Alle mie amiche. A Jè, Anna, Paola,Sonia senza le quali probabilmente non avrei trovato la felicità e quindi la voglia di scrivere.Grazie a loro che,spero, mi vogliano bene e per tutte le serate,le chiacchierate,le crisi amorose e le canzoni consumate insieme con i nostri momenti di gioia o no che fossero.

A mamma, che, avendo scoperto la mia passione è diventata mia ammiratrice e si è stupita di me, forse imparando ulteriormente a conoscermi.

Al mio Mp4, alla musica,alla mia chitarra a tracolla e ai tasti del mio pianoforte, alle note stonate e all'armonia più estrema che sono stati capaci di accarezzare la mia vita dandole un senso, nel suo scorrere lento in sincronia con attimi della mia giovinezza.

Grazie alla mia spensieratezza,alle mie preoccupazioni, alla mia incessante voglia di romanticismo e dolcezza,al mio essere smaliziata,alla mia speranza,ma anche alla mia nostalgia,ai miei ricordi,al mio essere triste: al mio essere donna e dolcemente complicata.



Persi nel tempo la vogliosità di pormi una così ingenua domanda : Arrivi tu?





Lei era diversa, lei era come me. Ci sono bellissime storie d'amore nel fondo delle borse, tra i pacchetti di sigarette e le chiavi; per questo a volte si fa fatica a trovarle, semplicemente perché tentano di nascondersi per poter rimanere lì.

(Fabio Volo)

Se solo io potessi inventarti un giorno se solo tu potessi innamorarti di me
è il tuo cammino a volte che ti viene incontro in quelle cose già decise dove io mi aspetto te. La coincidenza ci farà incontrare e chiamalo destino quel percorso naturale
che due puntini dentro l'universo raggiungono la strada che li illumina d'immenso la confidenza mischierà le carte da non capire mai qual è il punto di confine
e non saper distinguere il tuo corpo dove finisci tu e dove comincio io.

(Arrivi tu - Alessandra Amoroso)



Fuori Onda- Durante la Pubblicità



“Giuse..ti prego..!”- disse Carla, guardandolo con viso angelico per far sì che l’uomo la accontentasse.

“Eh va bene..vada per il tema di oggi.”-disse il grosso psicologo, sbuffando esasperato dall’insistenza della donna,collega e compagna,anche,nella vita.-“Però, sappi che questo tipo di influenza psicologica ,che detieni nei miei confronti ,è profondamente scorretta,quando il suo raggio di azione si estende anche al campo lavorativo!”-replicò, l’uomo in tono risoluto.



“Fra poco siamo in onda!!”



“Oh..che emozione,oggi,Giuse..!”

“Carla, per piacere stiamo andando in onda..”

“Sì, lo so..ma sono troppo emozionata: il tema di oggi mi coinvolge così tanto..”

-pensò tra se il poveruomo, pensando che le sue tribolazioni avevano appena iniziato il loro corso.





“..3,2,1..Azione!Siamo in Onda!”



____________________________________________





Fu,così, che la consueta voce squillante, della ‘nostra’ beneamata signorina cinguettò,il classico:

“Dottor Freiss! Lei che è un esperto di dinamiche relazionali di tipo amoroso e ricerca assidua,tormentata e desiderata della,così nota e detta,fantomatica ‘metà della mela’,ci dica… Secondo lei, è possibile, trovare l’amore sulla soglia dei quarantenni? Ma soprattutto come si riesce a riconoscerlo?”

“Beh..signorina..la vedo particolarmente incuriosita dalla dinamica odierna..”

“Eh beh..sì..perché, vede…quei due..”

“Signorina..tempo al tempo..Lei e la sua dannatissima mania di spettegolare quando non è tempo e luogo debito..”-bofonchiò tra i denti, leggermente innervosito.-“Comunque,tornando all’argomento di oggi.. si tratta di una branca della psicologia piuttosto complessa. L’amore di per sé, è una tematica piuttosto relativa e difficilmente teorizzabile, insomma, non si può ridurre un tale sentimento in quattro quisquigliucce da quattro soldi..”

“Freiss..la scienza : “quisquigliucce da quattro soldi”?”-chiese stupita e perplessa la signorina.

“Signorina..quando si parla d’amore..tutto passa in secondo piano..penso lo sappia anche lei..”-disse sognante il professorone.-“Comunque, non perdiamoci in chiacchiere per nulla edificanti!”-concluse.

“Quando una donna, si trova alla soglia dei trentacinque anni, ed è sola.. beh..inizia ad andare, in uno stato di,inevitabile, paranoia. Anche perché, si sa, l’emisfero femminile..non è mai abbastanza soddisfatto dall’impatto seduttivo che ha sull’altro sesso.. In questa fascia d’età, in particolare si ha una crisi legata a questo particolare aspetto. E’ per questo che,in media, una donna tende a deprimersi e a intraprendere una vera e propria ‘caccia’ spietata per l’accaparramento di un individuo dell’altro sesso.”

“Ma dottor Freiss..questo quadro della donna in crisi affettiva è crudele e maschilista..Non ha un minimo di sensibilità??”-replicò, all’esplicazione della teoria,la signorina alquanto irritata in difesa del gentil sesso e,in particolare, di una donna a lei cara ( era,difatti, una sua accesissima sostenitrice).

Ahimè,quella ragazza si ritrovava in quella medesima situazione e ,dicendocela tutta,senza alcun tipo di attenuante, infatti, la donna in questione, seguiva per filo e per segno, i canoni citati dall’ingiustamente richiamato dottor Freiss.



*(Oddio..’ingiustamente’..in quanto donna, trovo odioso e indisponente alquanto, descrivere le debolezze di una donna in difficoltà con questo tono così denso di maschilismo: e ,quindi,resti tra noi..ma, concordo a pieni titoli con la ‘tirata d’orecchi’ della signorina..Però,ahimè, dovendo tenere la mia imparzialità, in quanto narratore di questa storia..devo essere tollerante.. xD)



Il dottor Freiss non osò replicare e attese,dunque, che la signorina,presa dalla stizza, gli ponesse sbracciando e agitandosi un’ulteriore domanda..”Allora, per parità di dignità sessuale, mi dica Dottor Freiss! Cosa ci può dire riguardo agli uomini?”

“Beh..che dire?”-riprese tranquillamente, mantenendosi cauto, il dottore-“ Un uomo medio che ,intorno ai quaranta, non è capace di intrattenere relazioni sentimentali durature,viene,senz’altro, identificato con l’aulica denominazione scientifica di ‘sciupa femmine incallito’..”

“Ovvero? Scusi, ci spieghi meglio, perché mi interessa..”-chiese, la signorina, che,stranamente,si trovava incuriosita.

“Ovvero un caso patologico critico! E’ intrattabile la situazione sentimentale di un tipo del genere..irrecuperabile.. A meno che..”

“A meno che..?”- ripeté, freneticamente in attesa del soddisfacimento di una risposta, che lei nel profondo desiderava.

“A meno che..quest’uomo non abbia la fortuita opportunità di trovare la fantomatica ‘metà della sua mela’..”-disse con disinvoltura e un velo di romanticismo il grosso uomo.

“Oh..”-sospirò Carla-“E in questo caso accadrà?..No..perché, conosco una persona che…e non vorrei che..”

“Carla..”-la richiamò Freiss-“tempo al tempo…ci vuole pazienza..”

“Ma,quindi, è l’unico rimedio per creare la felicità di questi due individui..incontrarsi?”

“ Ma che domande Signorina?!”-replicò lo psicologo-“Certo che sì.. E’ l’unica via verso la salvezza.. però,nei rari casi in cui avviene, la storia d’amore che ne scaturisce, da questo ricongiungere la ‘mela’…beh..è indissolubile..passionale,romantica..:L’apoteosi delle Storie d’amore,di tutte le epoche..”-disse con tono a metà tra il risoluto e il commosso.

“Ah..”-rispose perplessa Carla, indecisa sull’essere afflitta da un sottile velo di delusione,oppure speranzosa in un trionfo da parte dell’amore, in cui tanto credeva.

“Ma su..animo! Nulla è tanto uggioso quanto lo si possa pensare..E in questo caso..”-soggiunse Freiss..parlando,forse,troppo.

“Ah…ma quindi..Giuse, tu hai avuto la soffiata?”-sussurrò Carla, cercando invano di sfuggire all’attenzione delle macchine da presa-“E non mi anticipi niente!!!???A me..che sono sentimentale e..poi..sai quanto ci tengo..!!”-sbraitò dopo aver realizzato.

“Sta iniziando..”-disse Freiss, suggerendo con lo sguardo di voltarsi verso un ampio schermo di un esteso tv color di ultima generazione,affisso alla parete dello studio.

“Ah..di già?..Oh che emozione”-disse sospirando Carla.-“E non pensare che ,vedere un’eventuale storia d’amore,possa cambiare il mio giudizio su di te..”-riprese in preda alla delusione di quell’omissione.”hai ferito la mia sensibilità. Sei e resti una Carogna!”.

Però, presa dal rimorso, nei pochi secondi di luce che rimanevano, prima del giungere del buio e delle immagini sul lead, non poté non voltarsi e fargli gli occhi dolci ,soffiando verso lui un bacio.


Dopo di che rimasero solo le luci, che si spensero ,di lì a poco, in preludio della dolce attesa che li avrebbe portati a scoprire come sarebbe andata a finire.

_________________________________________________________

I



Tutto ciò che era accaduto fino ad allora, in una lettera di Laura.( Secondo la mia immaginazione Antonia Liskova). Questo è un capitolo di introduzione riassume secondo le parole e i pensieri di Laura tutto ciò che era avvenuto prima di allora, fino al venirsi a formare del legame d'amicizia tra Monica e Michele.(*NB: La porzione di testo che compare in carattere sottolineato è parte di dialoghi ,tratti dal telefil d'appartenza del suddetto Pairing, e per questo sono stati riportati palesemente senza subire variazioni. l'includere queste parti ha funzione integrativa a questo capitolo per specificare la collocazione del mio racconto, che si snoda dai fatti espressi dalla presenza dei dialoghi citati,trovando suo corso e proseguimento.)


Perché iniziò.In lacrime di maschere in vetro,candele accese,tremanti e di bambini innocenza.





E per ogni giorno mi prendo un ricordo che tengo nascosto lontano dal tempo,insieme agli sguardi veloci, momenti che tengo per me..e se ti fermassi soltanto un momento, potresti capire,davvero, che è questo che cerco di dirti da circa una vita e lo tengo per me.

(Sei parte di me- Zero Assoluto)







La Posta Del Cuore


Cara Dubbiosa’85,

Ricordi.

In pochi secondi il trailer di un ritaglio di vita della durata di mesi e mesi..

E’ la pura realtà: la crudeltà del tempo trova il modo di manifestarsi.

Tutto ciò che il tempo sembra essersi dimenticato di cambiare in una vita intera, si ripropone di sconvolgerlo nel ritmo coinvolgente di alcuni mesi.

E ,forse, chiedersi il perché non servirà, perché a volte l’avvenire è bellezza nel disordine che portano e nell’essere accolte con il colore e la luce con le quali si presentano. A volte, la meraviglia decide di accompagnare una vita, così, senza preavviso. Ma, in fondo, quando mai potremo dire che la vita non ponga ,innanzi al nostro camminare nello scrivere del futuro ,sorprese?

Il potere della vita è tale da potersi concedere ,anche, qualche arrivo non preannunciato.

Quegli arrivi sono ciò che la vita cosparge di speranza e di ‘vorrei’ ;quell’irruenza di un arrivo così inaspettato di una vita che accompagna nel suo terminare scie setose del nostro passato, ci rende vivi nel realizzarsi del desiderio di leggere cosa ,ancora, il misterioso voler del libro Destino ci permetterà ancora di poter vedere,sentire, toccare,percepire, capire…



Forse, il gentiluomo Tempo aveva degnato la sua magia di inebriare di essenza e nuovo la vita di due persone che, ormai, in un inizio non volevano crederci più.



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(Laura rifletteva ,tra sé, per rispondere al meglio alla lettera e per farlo, la migliore immedesimazione possibile era pensare a ciò che la circondava. In redazione,in quel momento, c’era solo Monica nel suo piccolo ufficio.)







Monica e Michele. Incontrarsi per caso tra un lusingarsi e un detestarsi profondo profumava di dolcezza.

Conoscersi tra una litigata, una ripicca, un gioco. Provocarsi, persuadersi, proteggersi da verità indesiderate, aiutarsi per permettere all’altro di incontrare la felicità e se si avesse dovuto negar sé stessi? Si avrebbe fatto anche quello, tanta era la voglia d’inevitabilmente scoprirsi, e non smettere di farlo.



Era successo questo.







Michele:“Penso che il problema è solo che tu ti vuoi innamorare..”

Monica:“Perché per te è soltanto esercizio fisico?”

Michele:“Non proprio..solo che,istintivamente, mi tengo lontano da chi cerca ‘l’amore della vita’..”

Monica:“Ma quale amore della vita?! Mi accontenterei di un week-end per come sto messa!”

Michele:“Un uomo è come un segugio: appena fiuta l’ansia d’accasamento se ne va..!”

Monica:“Ma io mica mi devo sposare,mica devo fare quattro figli. Mi basterebbe avere uno scambio umano con l’altro sesso! Di non sentirmi trasparente! Chiedo troppo?”

Michele:“Ma no..Però basterebbe seguire due o tre semplici regolette..”

Monica:“E quali sarebbero ‘ste regolette?”

Michele:“Ti interessa veramente?”

Per prima cosa devi abbandonare tutte le resistenze, poi devi ascoltare quello che ti dico e fidarti ciecamente di me..”

Monica:“Ma manco morta..”

(lui fa cenno d’alzarsi)

Monica:“No no no..scusa nono…dai.. no”

Michele:“Eh?!!”

Monica:“E come sei suscettibile però!!!”

Michele:“Guarda che è una cosa seria eh? O ti fidi di me o niente!”

Monica:“Va bene. Mi fido di te. Però non provare a fregarmi un’altra volta perché io ti ammazzo, questa volta t’ammazzo veramente. Lo sai che io lo faccio. “

(Pausa)

Monica:“Mi aiuti?”





(Su un foglietto che accompagnava un mazzo di rose)

“Esperimento riuscito: Serata perfetta. Cerca di non dimenticarla!!”

‘Mario’.





(Laura, frugando in quella esigua ‘valigia’ di ricordi della sua cara amica, riuscì a trovare le parole per parlare del tempo e dell’attendere l’incontro con lui. Dubbio che una delle lettrici le aveva esposto.) E continuò…





-

A volte, ciò che è la nostra vita e ciò che ha l’onore di riflettersi in lei è talmente vicino all’ovvietà da sfiorarci con il suo sublime soffio e la sua brezza perché diventi parte di noi, che non riusciamo a scorgerla nel caos che ci sta accanto.

Perdere il bagliore di un amicizia, di un buon rapporto o, persino, di un amore che nasce è facilissimo, perché non siamo abituati ad accorgerci del bello che compone il nostro vivere quotidiano.

Lo sforzo di immaginarci qualcosa di incantevole, ciò che vorremmo diventasse nostro e indissolubile dai nostri giorni ci impedisce di credere che, prima o poi, possa realmente trovare il suo realizzarsi tramite noi o qualcuno che diviene, per il volere più alto, l’angelo che custodisce il mistero del nostro gioire.

Però, se davvero il destino vuole donarci qualcosa non potremo fare nulla per opporci al suo decidere.. perché il modo di renderci schiavi della prigione d’oro e miele che la sua immaginazione ha voluto per noi sarà capaci di rendere ovvio che il nostro svolgere è lì.

Quindi cara Dubbiosa’85: Il luogo, il tempo, il modo, il perché, la compagnia sono dolce imposizione del nostro fratello avvenire, ma se sono destino nostro è perché dobbiamo attenderle,viverle, accompagnarle e far sì che crescano facendo di noi un fiore maturo, che sa cosa vuole.



Laura







Appena ebbe terminato di scrivere, Laura non poté non alzare gli occhi al cielo, verso la parete vetrata dell’ufficio di Monica che trafficava con il telefono e un mazzo di fiori.

Parlava da ore.

Lo spasimante era un certo’Mario’(Certo come no??!!)…Probabilmente ,lo stesso miglior amico che aveva avuto la cortesia di sommergere l’ufficio della ragazza di bigliettini,la mattina prima ancora che lei arrivasse.

Monica giovava di una luce dolce in viso, la sua voce e il suo carattere erano tornati appassionati e grintosi da quando qualcuno era entrato nella sua vita, anche se ricomprendo le vesti sbagliate. Pensava sognante Laura,in silenzio continuando a osservare l’amica.

Certo, a Laura non si poteva nasconder nulla, non a caso era la consigliera del gruppo e ,inoltre, era il suo lavoro.

Le sue doti erano, essenzialmente, comprensione, sensibilità e abilità nel dedurre e, successivamente, nel consigliare sul da farsi per chiunque fosse afflitto da un dubbio; se poi la foschia di quelle nubi cariche di inquietudini e ansie erano i giorni bui dei suoi cari.. non poteva non interessarsene e preoccuparsi.

In quel caso, Laura aveva capito che, per quanto sembrasse strano, agli adulti piacesse mascherarsi e fingersi altro facendo del gioco del carnevale un’intera vita o gran parte di essa, inconsciamente,sì; ma lo faceva.

E pensava che l’amicizia non poteva essere.

Quella luce era fascio e dono d’altro.

Ma per quei due bambini fragili e sognatori, quando sarebbe arrivato il tempo per negarsi delle loro stupende maschere e realizzare la vita,che il destino aveva chiamato loro a volere?


_________________________________________________________________

II



Ecco, il primo capitolo di interazione tra Monica e Michele. E' l'interpretazione della continuazione della puntata 14 della prima serie di Tutti Pazzi Per Amore.Dopo aver cantato ' Non mi innamoro più ', al matrimonio di Gabriele, l'ex fidanzato della ragazza, Monica è in crisi..e...


Delusioni di cioccolato d’alcuni e mancate certezze inzuppate d’amaro caffè d’altri.





Come un bucaneve sei spuntata tra le brine del mio tempo sorprendendo anche me.

(Eros Ramazzotti)

Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non consce. (Pascal)





“Te l’avevo detto che ci saremo divertiti sicuramente..!!”- disse Michele,a metà tra il sarcastico e il realistico.

“Fossi un po’ meno affranta di quanto sono realmente in questo momento, ti manderei a quel posto ,sai?”- disse con un sorrisetto che profumava di malizia e minaccia.

Michele tirò un sospiro e prese forza per farle l’occhiolino e tenderle la mano per spronarla ad alzarsi.

“Dimmi la verità”-riprese Monica –“Pensi che sono un’acida, psicopatica zitella, per di più racchia?”

Michele sorrise appena. Poi le rispose: “No..certo che no. Sull’acida e psicopatica mi soffermerei un po’ di più.. ma ‘racchia’ lo escluderei a priori con un certo rigore.”

“Stronzo!”- controbatté Monica agguerrita- “ Invece sai?! Tu sei sempre il solito maschilista, presuntuoso e cafone!”

“Ma dai! Possibile che non sai cogliere una battuta?!”-domandò retorico.-“Lo sai che non lo penso..! E questo episodio non sarà rilevante sul giudizio che la gente avrà su di te: un momento di fragilità può capitare a tutti..no?-poi, continuò ironico e sfacciato al contempo-“No.. beh..a me non succede mai..ma d’altronde..”

Riuscì nel suo intento. Infatti con quella battuta, Monica abbozzò un sorriso che divenne a breve una risata di gusto.

“Sì, sì va bene..grande uomo, inchiniamoci a te, che hai teorie su tutto e hai sempre la situazione sotto controllo. Come si farebbe senza di te?!”-disse sbeffeggiandolo spudoratamente, poi riprese- “Ma vedrai don Giovanni da strapazzo, la vita coglie impreparati tutti, e quando sarà la tua ora sarà terribile per te e io ne godrò infinitamente, ne puoi star certo come sul fatto che stasera cercherò un ottimo modo per affogare i miei dispiaceri e le mie ingenti delusioni!”

“ Te mi spaventi quando dici così! Che vuoi fare?! Farti fuori due chili di gelato, consumare un barattolo intero di nutella,sbaffarti due scatole di cioccolatini?!”

“Oh che bell’idea! Non ci avevo pensato!! Sei un genio, per una volta nella vita approvo questa tua opzione. Ricordati di questo avvenimento perché sarà l’unica e irripetibile volta in cui sarà tanto sconvolta da riuscire ad approvare una cosa che dici tu!”- ribatté soddisfatta Monica, tutto d’un fiato.

“Sì, certo.. così domani,poi, mi vai in paranoia perché hai degnato d’attenzione la bilancia..”-soggiunse Michele, con tono sempre più denso di scetticismo.

“Affogare le delusioni negli zuccheri e nell’alcool sono gli unici modi che conosco per assicurarsi una notte di sonno.”-rispose sconsolata.

“Beh.. direi che ci sono modi molto meno gravosi per dimenticare..no?”-disse comprensivo, per poi riprendere- “Va beh..per stasera possiamo fare anche uno strappo alla regola, se proprio vuoi causare la tua rovina ti assecondo e ti accompagno. E poi non puoi dirmi che sono insensibile!”



Un’ora dopo, si trovavano entrambi dinnanzi a un chilo e mezzo di affogato al cioccolato. Michele non l’aveva lasciata sola. Aveva deciso di assecondarla nel suo ‘affogare le delusioni e le umiliazioni’, ma teneva troppo all’amica per abbandonarla. Quel momento non gli pesava affatto, anzi, al contrario, non riusciva a darsi pace vedendo Monica così delusa, così amareggiata, così umiliata. Si sentiva inutile di fronte alle sue sofferenze e avrebbe fatto qualunque cosa per alleviarle, per questo era lì in quel momento.

Monica continuava a girare il cucchiaino nel gelato, quasi a trovar consolazione in quei gesti che compiva sistematicamente. Era innegabilmente sbronza e con quel fioco barlume di lucidità che le restava, ogni tanto, si voltava verso l’uomo e sorridendo appena domandava: “Ma perché io faccio solo cazzate?” o “Perché sono così additata dalla sfiga?”. Questi due interrogativi si alternavano a intermittenza in quel silenzio. Michele non faceva altro che scuotere il capo e sorridere lievemente.

Monica sembrava star meglio a vederlo ottimista, il suo sorriso rendeva la sua situazione un po’ meno disastrosa all’analisi spietata della sua coscienza. Almeno lui c’era e non avrebbe impiegato il suo tempo a rimproverarla o dirle ciò che era giusto o sbagliato fare in quel momento o nella sua vita.

Poco più di una mezz’ora dopo, cadde addormentata abbracciata a lui.

Non poté far altro che guardarla, poi decise che fare.





Il suono di un citofono.

“Chi è?”- irruppe la voce squillante di Paolo.

“Paolo, sono Michele..”

“Michele?! E’ tardi!!”

“ Lo so, lo so,Paolo.. ma..”

“Ma..i tuoi guizzi artistici non possono attendere la mia accurata consulenza domani mattina?”

“Tu che dai consigli a me?! Ma quando mai?! Comunque non si tratta di me. C’è Laura?”

“Sì. Perché?”

“ Per Monica..”

“Ah..ho capito..cioè non ho capito, ma non importa. Sali! , su!”

“D’accordo!”



“Paolo, chi era?”- domandò incuriosita Laura.

“Michele..”-rispose Paolo.

“Michele?!”-continuò Laura- “Sì. Sta salendo. Mi ha chiesto se c’eri, boh.. non so.. per qualcosa riguardo Monica.”

“Monica?! E che le è successo?”

“Eh..non lo so, amore. Adesso arriva ce lo dirà..”



Intanto Michele entrò dalla porta con la ragazza in braccio.

“Oddio! Michele, che le hai fatto?”- dissero quasi in coro Paolo e Laura.

“Cretino. Non le ho fatto niente. Si è presa una sbronza epocale ,però.”- rispose fermo l’uomo accennando all’amico.

“Allora vieni. La sdraiamo in camera di Paolo.”- suggerì Laura, che si occupò in seguito dell’amica.



“Ma che è successo, Miché?”

“Ma no..niente.. delusioni di cuore..il suo ex..”

“Ah..capisco..”

“ Sì, ero con lei, non mi andava di lasciarla da sola, poi s’è pure addormentata e allora ho pensato di venire da te, visto che c’è Laura..”

“Ma no, ma no..hai fatto bene..”- continuò Paolo, un po’ perplesso.- “ Ma spiegami una cosa.. che ci faceva con te?”

Michele fulminò l’amico con lo sguardo.- “Ma niente no! Si è solo fatta fuori un chilo di gelato e qualche litro di birra..”

“Ammazza! L’ha presa secca..la delusione,dico..”-riprese Paolo.

“Eh abbastanza.. Ma Monica è così, si mostra forte e impavida, ma solo per nascondere le sue fragilità..Va capita e appoggiata..tutto qua.”



Intanto, Cristina assisteva silenziosamente alla scena, fingendo indifferenza. Era, di fatti, impegnata nel ricopiare, sulla suola delle sue Converse rosse fuoco, la versione di latino che l’avrebbe aiutata a strappare almeno un cinque scarso al compito del giorno seguente.

Michele la osservava incuriosito e Paolo soggiunse : “Hai visto?! Studia!”

Michele si fece sfuggire una risata e poi aggiunse strizzandogli l’occhio-“Eh!’ Hai voglia!- poi riprese- “Beh..però devo ammettere che è ingegnosa..sicuro che è poi figlia tua?”

Paolo rispose con uno scappellotto,amichevole si intende, a cui Michele rispose con una pacca sulla spalla.

“Va beh..forse è meglio che vada..Grazie ancora..”

“Ma figurati, hai fatto bene! “

“Ci sentiamo domani così mi dici anche di Monica,ok?”

“Si..d’accordo..Buonanotte”

“Buonanotte Paolo”-disse voltandosi. Poi passando vicino a Cristina,le disse all’orecchio: “ Continua così ‘a genio.”-riferendosi con un’occhiata maliziosa alle scarpe,ormai tutte scritte.-“Ciao bambola!” –e se ne andò.



Paolo rimase seduto sul divano e guardava la figlia. Poi irruppe, dicendo:

“Certo che è davvero incredibile: sembra veramente l’unico a riuscire a capire Monica,non trovi?”

La ragazza storse il naso e guardo rivolta al soffitto a cercare conforto di quello che aveva dovuto udire. “Papà non sembra.”- riprese-“ E’ l’unico che la capisce. Papà non è difficile questa cosa da capire. Solo che siete uomini, te e anche il tuo amico.. state lì a piagne.. e lamentarvi.. purtroppo siete un po’ idioti e un po’ lenti, in quanto rappresentanti del genere maschile..! Che ce vuoi fa, come se dice, ce sta un problema de..ecco un problema de’ fabbricanza!”



“Fabbricazione! Fabbricazione, Cristina!Fab-bri-ca-zio-ne! E poi scusami tanto, ma sinceramente penso che, un essere umano del mio calibro formatosi su Catullo e sull’analisi freudiana, non possa essere compreso, così, senza dignità alcuna, nel comportamento medio tenuto da uomini al limite del buzzurro..”- irruppe Emanuele, arrivato intento a prepararsi una tazza di latte.

“Grazie.. comunque!”- intervenne Paolo a suo discolpa-“ Fa piacere sapere che i tuoi figli hanno una stima così radicata di te..”

“Papà lascia perdere..e tu Emanuele che palle! Che palle! Che palle!Ma non ti stufi mai di fare il rompi..”

“Cris!”-la richiamò Laura nell’intento di fermarla dal pronunciare interamente l’appellativo che si sarebbe rivolto a Emanuele.

Cristina ed Emanuele placarono gli animi. E si diressero verso le rispettive camere, lui farneticando aneddoti in latino contro l’ignoranza della sorella e lei tenendo le scarpe per i lacci lasciando che strascicassero lungo il pavimento.

“E Monica?”- domandò Paolo.

“Bene.. almeno fisicamente.. è solo una sbornia..domani mattina starà meglio..”

“Non so perché ma non sembri convinta di quello che dici..”-continuò Paolo.

“Beh.. perché ci sono un po’ di cose che mi lasciano perplessa. Per esempio, il fatto che Michele si dedichi così tanto a lei e poi il fatto che fosse così amareggiata da ciò che è successo da Gabriele oggi.. bah..tu,invece?”- continuò con tono curioso- “Sai niente? Non ti pare strano?”

“Beh..forse..”- disse, e poi avendo un guizzo si mise a urlare, dirigendosi verso le camere dei ragazzi- “Cristina! Emanuele!Cos’è che un de celebrato come me non poteva capire??..No, perché mi interessa per..”

Laura era sbigottita e ,pensando che quelli che la circondavano fossero una gabbia di pazzi, lasciò il soggiorno. Spense la luce e si diresse dall’amica, nella speranza di far chiarezza.


TBC




Che dire?! Spero vi possa piacere! Io adoro questa coppia!
A presto
Smack Smack
:wub: ;)

 
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CAT_IMG Posted on 12/9/2010, 17:36
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Okay, a me pazzi per amore piace un sacco =)

Molto carina, la tua storia =) Scusa il ritardo =) Ma solo oggi mi son messa a leggere un pò dei vostri lavori =)
 
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